Kernal ha scritto:
Da come scrivete sembra quasi che chi si domanda 'come' è uno scienziato, chi si domanda 'perché' è un teologo
Non è completamente sbagliato... anzi.
ogni organismo esiste e concorre assieme a tutti gli altri alla stabilità dell'ambiente in cui vive. È la base dell'ecologia, quando ti spiegano le caratteristiche di un ecosistema ti dicono subito che più esso è complesso e più è stabile, per questo l'estinzione di qualunque specie è un evento davvero drammatico.
Questa è una giusta osservazione del fenomeno, pura scienza.
Qui nessuno ha niente da dire.
Una buona domanda, è: "da cosa viene questo equilibrio che osserviamo nella natura?"
Ha valore "trascendente"? Mi spiego, l'equilibrio è una specie di "motore immobile" a cui tutta la natura tende? Parlo così, perchè con alcune tue parole mi hai dato questa impressione.
Con tutto il rispetto, possiamo pensarla pure così. Però in questo caso, stiamo facendo metafisica o teologia.
Mettiamo da parte questo punto, e proviamo a rispondere a questa domanda:
Tu hai parlato di Virus, ma io potrei dire di rimando: " L'uomo è tutto fuori che portatore di stabilità. Rappresenta una minaccia per qualunque ecosistema molto più di qualunque predatore, quindi perché esiste? Rappresenta forse un errore dell'evoluzione? La natura ha fatto anche lei le sue pisciate fuori dal vaso?"
Mi spieghi perchè, ti accanisci contro i virus e non parli dell'uomo?
Una buona teoria "del tutto", deve spiegare l'esistenza dei virus, dell'uomo, come di qualsiasi forma di vita. Siamo d'accordo?
Un buon punto di vista, che "semplifica i calcoli" (a differenza del punto di vista dell'equilibrio degli ecosistemi) è quello
dei geni presenti nel nucleo/capside/cellula di ogni organismo vivente (e non, nel caso dei virus).
La massima aspirazione di ogni gene, è diventare due geni (come corollario abbiamo che
quasi sempre la massima aspirazione di una cellula, è diventare due cellule).
Una buona domanda potrebbe essere PERCHEEE'?
La risposta è tanto semplice, quanto lapidaria, quanto triste, quanto pessimista.
Perchè noi vediamo solo i geni, le cellule e gli persino organismi, che "desiderano" riprodursi, e riescono a riprodursi.
Immaginati che una mutazione privi di un gene delle caratteristiche che lo rendono adatto a replicarsi... ZAC non esiste più, come se non fosse mai stato.
All'origine della vita,
semplicemente, sortì fuori il primo replicatore con ambizioni replicatorie. Non sappiamo di preciso cosa fosse. Ma sappiamo che ad un certo punto, mutazioni portarono a far apparire forme diverse dello stesso replicatore e poi replicatori diversi. Sappiamo che riuscì ad interagire con altri replicatori in strutture più complesse. Sappiamo che riuscì a circondarsi di una membrana fosfolipidica. Sappiamo che riuscì a sviluppare da una parte, la complessità della vita pluricellulare, fino all'uomo. E dall'altra la semplice (ma non meno efficace) struttura unicellulare. O addirittura quella virale, che ancora oggi ci chiediamo (a mio avviso inutilmente) se sia vita o meno.
Ebbene si, l'essere umano, esattamente come ogni animale, esattamente come ogni batterio, esattamente come ogni particella virale, esiste semplicemente in funzione dei suoi replicatori, che chiamiamo geni.
I virus come tutte le altre forme di vita esistono, perchè sono chimicamente stabili e perchè possono riprodursi.
L'equilibrio che osserviamo nella natura è costruito sulla pelle di innumerevoli specie estinte, ed è stato plasmato dall'evoluzione. Esso può essere sintetizzato così:
Il leone mangia la gazzella, e la gazzella scappa. I geni del leone tendono a massimizzare l'efficacia con cui uccide la gazzella, semplicemente perchè i geni
e i leoni “scadenti” vengono selezionati negativamente.
I geni della gazzella tendono a massimizzare l'efficacia con cui il leone possa morire di fame, semplicemente perchè i geni
e le gazzelle “scadenti” vengono digerite dai succhi gastrici del leone.
Ma basta vedere le cose in maniera così romantica, il discorso coinvolge ogni forma di vita: e così i geni delle piante cercheranno di massimizzare la resistenza agli erbivori, e gli erbivori cercheranno di massimizzare la capacità di nutrirsi delle piante. (In questo ambito, nella maggior parte dei casi, disponibilità di acqua permettendo (vedi cactus), le piante hanno puntato più sulla loro capacità di crescere e riprodursi, più che nello sviluppare vere e proprie difese anti-erbivoro. Certo ne esistono di piante con spine, aculei e veleni vari)
E così fra virus e cellula: il virus cerca di massimizzare la capacità di replicarsi a spese della cellula ( e di propagarsi da una cellula all'altra), mentre la cellula tende a massimizzare la sua resistenza al virus.
Non so di quale altro equilibrio tu sia alla ricerca kernal.
L'equilibrio si crea, proprio perchè le diverse “squadre di geni” (geni gazzella – geni leone, geni virus – geni marcopuntoroc), remano in direzioni opposte.
Perciò O si crea un equilibrio dinamico, OPPURE qualcuno si estingue.
Visto che noi siamo qui a scrivere al PC evidentemente un qualche tipo di equilibrio c'è stato. Chissà per quanto ancora...
Fine della storia
AERGGG HO SCRITTO TANTISSIMO
EDIT:
Preciso subito per un essere frainteso, quando parlo della "volontà" dei replicatori o di "ambizione" dei geni, in realtà è una metafora, per far prima a spiegare. Non ritengo assolutamente che i geni siano dotati di un qualche tipo di intelligenza...
Meglio precisare sempre