L'espressione di Grimwald e degli altri delegati si fece più dure dopo l'intervento dello sconosciuto cortigiano e alle parole dell'Imperatore.
- Siamo venuti in pace per trattare, non per essere insultati. A Roma non violammo nessun patto, e anzi risparmiammo la popolazione, come ci era stato richiesto, ragion per cui... -
Grimwald poggiò un braccio sulla spalla al giovane dai capelli biondi che aveva parlato, inviandogli un occhiata eloquente. Questi ritornò all'ordine, e Grimwald di rivolse all'Imperatore.
- Vi prego di perdonare l'irruenza di mio figlio Wulfil, Imperatore, è ancora molto giovane per rendersi conto di quali sono i momenti per parlare e quali quelli in cui rimanere in silenzio. Tornando a noi, come abbiamo detto, il nostro Re Genseric si è sempre dimostrato buono verso coloro che dimoravano nelle terre prima del nostro arrivo, che essi siano romani, berberi, apostolici o pagani. E come abbiamo già sottolineato, il Re non vedrà alcuno svantaggio nel proseguire questa politica che già intraprende da molto tempo -