Diplomazia Una visita al Meridione [Ordine - Clan dell'Artiglio]

Last Century

Ninja Skilled!
Claudia d'Ambrose non aveva fatto molto nell'ultima decade, a parte aprire e spingere certe rotte commerciali, ma quando era arrivata la necessità di foraggiare i contatti con il Clan dell'Artiglio si era subito proposta come emissario. Così, al primo tepore di primavera, aveva preso la via del Dawi, poi era entrata nel Vatis e infine si era spinta ancoa più a sud, facendo quasi mezzo continente fino alle terre delle Arpie. Qui, accompagnata da un piccolo drappello di guardi del corpo, più attendenti che uomini d'arme invero, si era fatta riconoscere e identificata al confine, nella speranza di ricevere un invito formale per visitare Attilan e approfondire i legami con il loro nuovo, seppur lontano, alleato.

 

Abyssius

Spam Master
La prima cosa che notarono i delegati dell'Ordine della Rosa arrivando nei territori del Clan fu il peculiare modo in cui le Alate avevano organizzato la postazione di guardia: più che un avamposto militare preposto a pattugliare e vigilare il confine, sembrava in tutto e per tutto un villaggio, con campi coltivati là dove la terra lo permetteva e capre di montagna visibili sulle montagne di Grumbaki. A comandare sull'insediamento, un'alta torre di pietra da cui volano le Arpie impegnate nei compiti di pattuglia e nella quale atterrarono le guardie di frontiera che avevano detto di seguirli. Pochi minuti dopo, dalla torre un'alata volo in direzione di Ikutlens, mentre il portone della palizzata esterna del villaggio venne aperta e un insediamento pieno di goblin li accolse con cautela, ma cordialmente. Ai militari della scorta non sfuggirono chiaramente i depositi di lance piazzati in punti strategici, né la conformazione delle tra gli edifici che le rendeva facilmente bloccabili da barricate. Ogni cosa in quel posto sembrava costruito con l'idea di essere difendibile in primis e poi tutto il resto a seguire.

Claudia venne accolta da un goblin che si presentò come Wyr, Alato dello Stormo della Ferocia. A distinguerlo dagli altri goblin, un mantello di marrone rossiccio le cui molteplici pieghe ricordavano le ali a riposo di un'arpia e una spada curva come un artiglio al suo fianco. Semplici rinfreschi vennero serviti ai viaggiatori, in modo tale che potessero riposarsi prima di riprendere il viaggio verso Attilan.

Arrivate ad Attilan, l'accoglienza fu più rapida e, una volta verificata la loro identità, vennero scortate verso il palazzo centrale della città. Forse non inaspettatamente, la città di Attilan sembrava soltanto una versione più grande di quel villaggio di frontiera: ogni cosa dalla forma degli edifici, che potevano fornire copertura ad arcieri sui tetti, al modo i cui i singoli quartieri erano connessi da porte intermedie che potevano essere chiuse e presidiate facevano capire che gli Stormi costruivano ogni cosa sulla base di un pensiero: quanto possono essere autonomi dal restante e quanto bene potevano essere difese.

Il palazzo apparve, di conseguenza, come l'unica eccezione: evidentemente costruito per risultare regale ed emanare rispetto, gli evidenti lavori di restauro deturpavano la facciata, con evidenti tracce di ornamenti rimossi e aggiunte postume all'edificio. All'interno, in quello che una volta doveva essere un giardino ben tenuto, ma ormai riconvertito come piazza di addestramento per le guardie, l'unico dettaglio fuori posto era una semplice torre di terra, con una lancia conficcata al suolo per il lato della punta e una corona rovinata appena sull'asta.

Il gruppo venne raggiunto da un'arpia, accompagnata da una scrivana, che si inchinò. aprendo le ali.
-Che il vento di Sheika vi accompagni nei vostri viaggi e che le vostre armi possano sempre essere forti come i suoi artigli, ospiti della Rosa. Sono l'Alata Xiraphine dello Stormo della Memoria. Gli Stormi mi hanno incaricato come ... - sembrava cercare la parola giusta in lingua comune - ... referente durante il vostro soggiorno. A breve dovrebbe arrivare una mia sorella per rappresentare il suo Stormo. -

- Nel mentre che aspettiamo, ditemi: come sta Celebrian? -
 

Last Century

Ninja Skilled!
Il fatto che ad accoglierla nelle terre delle Arpie fosse stato un goblin, sorprese non poco Claudia. In primis perché non aveva mai visto un goblin, tanto che dovette desumere la sua razza andando a memoria sui libri che aveva letto, in secondo luogo perché l'intera città - e anche lo stato se era per quello - non aveva lo stesso aspetto che s'era immaginata quando ne aveva sentito parlare. Non che fosse meglio o peggio, invero, condivideva molto della società marziale drow e dello stesso pragmatismo, ma era strutturato attorno ad una certa assenza di gusto estetico. O almeno di gusto estetico che piaceva a lei, più correttamente dicendo. Si fece scortare senza problemi, evitando di commentare laddove non necessario e se non rammaricandosi che i giardini fossero lasciati un poco incolti. Per i seguaci di Arilma la coltura dei fiori era quantomai fondamentale e sperò con tutto il cuore che un giorno - non troppo distante - i lavori in città avrebbero lasciato spazio anche alle decorazioni.

Quando vennero raggiunti da Xiraphine, Claudia fece una riverenza, ricordando a sua volta quel nome dal grande conclave tenutosi qualche anno prima. «Claudia d'Ambrose, liete di fare la vostra conoscenza Xiraphine dello Stormo della Memoria.» disse. «Il comandante Celebrian credo goda di ottima salute, quando sono passata per il Vatis ho sentito che avrebbero mandato un emissario al nord, probabilmente si sta occupando lei della situazione. Abbiamo la fortuna di essere in relativa pace in questo periodo, possiamo dedicarci all'attività diplomatica. Il che mi porta a voi, dopotutto. Sono la prima della mia gente che arriva a lambire i deserti, qui sembra far caldo anche in pieno inverno!» scherzò, ma nemmeno del tutto. Era nata e cresicuta nel profondo nord, dove le steppe e l'aria fredda dominavano tanta parte dell'anno, in confronto i territori delle Arpie dovevano apparirle come unìunica, ininterrotta, estate. «Speravo di scambiare qualche informazione sulle recenti scoperte che abbiamo fatto, appena la vostra collega arriverà.»
 

Abyssius

Spam Master
- Anche noi ci stiamo godendo questo periodo di calma, almeno per il momento. Siamo riusciti a stabilizzare la situazione interna e la nostra politica di costruire fortificazioni difendibili nei nuovi territori sta avendo i suoi frutti nel caso in cui tale calma dovesse improvissamente interrompersi. A tal proposito, stiamo investigando tutti i territori in cui i danni del passato persistono e ricercando come risolverli. Sa che a Patrax è impossibile restare coi piedi per terra? Una sorella è in grado di restare sospesa a mezz'aria senza alcuna forza che la spinga al suolo. Un fenomeno intrigante, ma che rende difficile rendere abitabile la regione.-

- Mentre Tessharak è invasa da alberi mangiauomini, comandati da una nera driade. Tra Uccisori e questo nuovo problema, abbiamo deciso di rinforzare i nostri armati, sperando un giorno di raggiungere i numeri precedenti al folle attacco della regina.-
Una Arpia aggiunse, con dei penetranti occhi azzurri. -Mesoene dello Stormo della Brezza.- Si presentò.
- Al momento la nostra attività diplomatica è abbastanza limitata: troppo da fare per le nostre sorelle e i nostri Alati. Ma speriamo di risolvere tutte le questioni in sospeso, al fine di conoscere meglio i nostri nuovi alleati.-
-Saremmo molto interessate ad aprire commerci con voi, non appena la distanza cesserà di essere un'ostacolo. -
 

Last Century

Ninja Skilled!
Alberi mangiauomini e terre instabili andavano senz'altro oltre le competenze di Claudia. Decisamente oltre.
«Per quel poco che può valere, mie signore, anche al nord abbiamo avuto la nostra dose di problemi. Un'arpia in vita da prima dell'apocalisse, pensate, era stata mutata dalle forze distorsive di Stygeria. Abbiamo dovuto inventarci un modo per farla muovere, credo fosse un pendente magico... dovrebbero averle detto della vostra esistenza, presto o tardi si paleserà. Credo si chiamasse Asura, Ashura?» non aveva seguito benissimo la vicenda, dovette ammettere a se stessa, troppo occupata a contare i quattrini dei proventi commerciali finalmente fiorenti.
«Inoltre il Vatis ci ha comunicato la presenza di un... clan di orchi semiselvaggi a sud. Siete entrate in contatto con loro? Sono una minaccia?»
 
Alto