FEDERAZIONE TERRESTRE
La quarantena su Ermos e Xiwang sembra tenere, mentre il Tecnoculto si mette a disposizione per cercare al più presto una cura. I morti sono milioni, mentre si sfonda ampiamente il miliardo di malati, in costante aumento. La crisi scuote l'opinione pubblica, ma le misure intraprese sembrano sufficientemente energiche, e la collaborazione con il Tecnoculto e i Principi Mercanti rinsalda i rapporti fra le tre nazioni.
La gestione del dopo-invasione a Santanni risulta invece da subito controversa: l'idea di riaffidare ai Principi le aree meno "difficili" risulta poco azzeccata, con focolai di ribellione che tornano ad infiammarsi con attacchi mordi e fuggi che scoraggiano ben presto le poco "allenate" truppe mercenarie degli aristocratici. La mancanza di una decisione chiara sul futuro politico della Provincia (ovvero come funzionerà la spartizione del potere locale) apre spazio ai potentati locali, che approfittano della debole posizione del plenipotenziario di Missus per ottenere subito ampie autonomie nella gestione dell'ordine. Nelle aree presidiate dalle Legioni tutto è apparentemente tranquillo, ma il risentimento popolare per le brutali tattiche impiegate durante l'invasione è fortissimo e potrebbe esplodere da un momento all'altro.
L'intervento militare a difesa dei Principi è massiccio, ma la decisione di permettere la costruzione di un Arsenale Navale dei Principi a Callax viene unanimamente bocciata dal Senato dopo una mozione di censura avanzata dai rappresentati delle Province del Settore. Idem dicasi per la costruzione di un'intera nuova flotta per i Principi, commissionata dall'Arsenale di Erebus. Il Senato, già fortemente irritato dall'astruso tentativo del Governo di sfruttare la crisi per accentrare i poteri federali nelle mani dell'Alto Cancelliere, oppone una netta resistenza. La crisi politica sfocia in una crisi di governo quando l'Alto Cancelliere Jean-Luc Picard tenta di riproporre le due mozioni e di porvi la questione di fiducia, venendo sonoramente sconfitto ai voti. La caduta del Governo è una dimostrazione di forza da parte delle Province, che procedono subito a mandare al potere un governo più "accomodante".
Grandi manifestazioni popolari in diverse Province (e soprattutto sulla Terra) nascono a sostegno dell'ex Alto Cancelliere, dimostrando quanto sia stato apprezzato dal popolo il suo operato. Le Province decidono di non ostacolare le manifestazioni, ma lo scontento verso le manovre di palazzo che hanno portato alle dimissioni di Picard è tangibile.
In tutto il territorio federale la pirateria continua a mietere vittime e gruppi di estremisti alieni compiono attentati, ma le autorità locali sembrano gestire bene la situazione e nuovi mercantili prendono il posto delle perdite. Le grandi compagnie di navigazione avanzano però le prime proposte per ottenere il permesso di armare le proprie navi, un diritto precedentemente esclusivo delle Megacorp, ormai fuggite dalle Legioni. L'economia, nonostante il caos imperante, continua a tirare, segno inequivocabile della resistenza dell'Umanità a drammi che spezzerebbero la volontà di razze meno resilienti. Si segnala però una crescente insofferenza dell'Ammiragliato nei confronti del Senato.
L'Alto Cancelliere Jean-Luc Picard guarda incredulo il grafico dei voti durante la seduta che decreta la caduta del suo governo.