[Turno 6] Report 1767- Brutta Stagione

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Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
BATTAGLIA DELLE CENTRAL WASTELAND [37]

Kaskar era avanzato baldanzoso in profondità nel territorio Lancaster; affiancato da rinforzi freschi, il suo esercito era alla caccia del traditori del suo popolo, ed era orgoglioso di essere in avanzata, sebbene attraversasse un deserto quasi del tutto vuoto. Piccoli sbuffi di polvere, ben lontani, avevano rivelato la presenza di un reparto a cavallo, che si era velocemente dileguato verso Ovest. Tutto sembrava preludere ad un'altra facile conquista.

Poi, la polvere.

All'orizzonte si staglia poco a poco una grossa nube di polvere e sabbia.

Inizialmente Kaskar pensa ad una tempesta in arrivo, ma l'aria è ferma, immobile.

Improvvisamente, Kaskar realizza che si tratta di un esercito. Un esercito molto grande.

In tutta fretta la sua armata passa dall'assetto di marcia a quello di combattimento.

Dall'altra parte della piana sabbiosa, Norman Stradchester fa lo stesso, ma sul suo viso si forma un sogghigno ferino quando constata l'assoluta inferiorità numerica e qualitativa del nemico. Oggi è un buon giorno per iniziare a riparare i torti subiti, pensa.

Dopo pochi minuti, la storia di questa battaglia è già scritta: le 150 Artiglierie dello schieramento Lancaster tuonano quasi all'unisono bersagliando i poveri 2000 Arcieri schierati al centro dell'armata di Kaskar. In pochissimo tempo i resti della brigata fuggono dal campo, terrorizzati dalla violenza del bombardamento.

Kaskar digrigna i denti ed ordina di avanzare in massa: se non chiude la distanza in fretta, la sua armata è spacciata. Norman Stradchester, constatando la presenza di altri 2000 arcieri nelle fila Dragonling e non volendo concedere il vantaggio della gittata, ordina alle sue truppe di avanzare a loro volta.

Gli Arcieri si ritrovano presi in contropiede, ma hanno comunque il tempo di lanciare una salva di frecce prima che i Fucilieri Lancaster riescano ad arrivare a tiro. Le frecce Dragonling falciano 675 Fucilieri dello scaglione sinistro e 775 di quello destro. Le unità Lancaster rimangono però unite grazie alla forza del numero (4000 sulla sinistra e ben 5000 sulla destra), e la salva di risposta annienta gli arcieri senza lasciargli scampo.

L'avanzata delle truppe Lancaster crea un piccolo varco fra le loro unità di retroguardia e le artiglierie, rimaste ferme. Su ordine di Kaskar, due Reggimenti di 1000 Flyer l'uno si gettano in un'azione suicida volando oltre le linee nemiche per assalire le artiglierie. Un Reggimento viene intercettato dal fuoco di 5000 Archibugieri ed annientato; l'altro approfitta della ricarica in corso da parte dei Fucilieri che sorvola e carica le Artiglierie. 50 Cannoni e i relativi serventi sono spazzati via; l'intera unità vacilla, i serventi scappano.

I Flyer, però, sono spacciati: 100 Cannoni Organo schierati lì vicino ruotano sui loro affusti e lasciano partire una salva a corta gittata. Nessun superstite.

Kaskar sa ormai di non poter vincere, e nemmeno pareggiare. Sa anche che il suo esercito non si ritirerebbe di fronte al nemico neanche se glielo ordinasse, percui fa l'unica cosa che può fare: CARICA!

Le unità Dragonling si gettano all'assalto, ma i soldati Lancaster sono pronti: l'intera prima linea imperiale viene avvolta dal fumo quando circa 12000 Fucilieri e 5000 Archibugieri danno il benvenuto agli assalitori. I coraggiosi Dragonling cadono a mucchi, falciati dalle pallottole, crollano gli uni sugli altri, inciampano nei cadaveri dei loro compagni. Un intero Reggimento di Fanteria Leggera dell'ala destra viene annientato dal tiro; stessa sorte per altri 1000 Fanti Leggeri al centro dello schieramento. Due Brigate di 4000 Miliziani l'una, schierate negli scaglioni destro e sinistro, perdono rispettivamente 2000 e 2500 soldati, ma riescono in qualche modo ad arrivare a caricare i tiratori Lancaster.

Sull'ala sinistra, 5000 Miliziani Orchi si gettano su 1000 Cavalieri Leggeri Dragonling (i "traditori" di Ksi'bi) e li travolgono subendo solo 200 perdite. La massa di Pelleverde in piena frenesia sanguinaria si abbatte sui retrostanti 1000 Granatieri Lancaster; la mischia è feroce ma la forza d'urto degli Orchi ha la meglio sulla superiorità tecnica dei Lancaster, che vengono annientati. 800 Orchi giacciono al suolo, ma la Brigata è ancora pronta a combattere. E' l'unico successo della carica.

La seconda linea Dragonling (1000 fanti leggeri e 1000 pesanti) riesce anch'essa ad arrivare a contatto con i tiratori Lancaster, ma pur infliggendo più perdite di quante ne subisca non ha la massa necessaria a sfondare. Quando le seconde linee Lancaster avanzano per coprire i tiratori, le unità Dragonling si danno alla fuga.

Kaskar si mette in salvo montando su un Flyer vagante, gli Orchi verranno annientati dai Cannoni Organo, dagli Ussari e dal resto dell'armata Lancaster vittoriosa. L'armata Dragonling è totalmente distrutta. Solo circa 5000 perdite e 50 cannoni per i Lancaster, che proseguono la marcia verso Est.



SECONDA BATTAGLIA DELLE WHEAT PLAIN MERIDIONALI [50]

La vittoria della battaglia delle Wastelands aveva permesso all'armata di Norman Stradchester di giungere inaspettatamente alle Wheat Plains Meridionali, dove la guarnigione della fortezza ivi presente stava ormai cedendo alle durezze dell'assedio. Grande fu la sorpresa del nemico quando, dalla stessa direzione nella quale era partito un esercito loro alleato, arrivò un grande esercito Lancaster.

Il Generale Markus dell'armata Crociata socchiuse gli occhi nel pallido sole invernale. Dalla fortezza si alzavano altissime grida di gioia, e giungevano rumori di truppe in marcia. Comprendendo all'istante l'intenzione del nemico di prendere le sue forze tra due fuochi, consigliò al generale Dragonling Dragor di disporre le sue truppe per affrontare la prevedibile sortita degli assediati.

A lui toccava cercare di fermare l'esercito appena arrivato.

Maledisse dentro di sé l'avventatezza del Principe Lisandro, rimasto gravemente ferito nelle battaglie dello scorso anno quando scioccamente si era unito in segreto ai suoi Paladini, per dimostrare chissà cosa. I medici dicevano che avrebbe vissuto, ma di fatto la conduzione della guerra era stata paralizzata, e le conseguenze erano sotto i suoi occhi.

La sua armata non aveva ricevuto rimpiazzi, né rinforzi, e l'armata nemica appariva molto più numerosa.

Sibilò una maledizione tra i denti, questa volta all'indirizzo del nemico, e iniziò a disporre le sue forze.


LA CADUTA DELLA CROCE

Ancora una volta è il tuono delle artiglierie Lancaster a sancire l'inizio della battaglia: 100 cannoni falciano circa 700 fanti pesanti, e il resto di un'unità già provata dalle precedenti battaglie fugge disordinatamente.

204 Arcieri dimorani danno sfoggio di impressionante freddezza: mentre l'armata Lancaster avanza a passo di marcia, essi lanciano una salva dopo l'altra, vessando le moltitudini di soldati che li fronteggiano. 430 Fucilieri cadono prima che la Brigata possa arrivare a tiro del nemico e spazzarlo via con una salva di fucileria.

Senza più tiratori, Markus ordina una disperata carica frontale. La Milizia al centro (3412 fanatici) corre come inseguita dai Demoni e impatta su 3825 sbalorditi Archibugieri prima che possano sparare; è un massacro: 1850 tiratori Lancaster cadono nella mischia, contro solo 300 Dimorani, ma gli Imperiali miracolosamente non cedono.

Gli ultimi 550 Paladini tentano di caricare 4000 Fucilieri della Divisione Sinistra di Norman Stradchester, ma vengono annientati prima dell'impatto. Markus tributa loro un solenne saluto militare.

Va meglio a 809 Cavalleggeri sull'ala sinistra, che riescono a caricare sul fianco la Divisione Destra dei Lancaster e ad infliggere 880 morti ad una Brigata di 3000 Fucilieri, subendone 300 circa. La loro vittoria è però cancellata da una salva dei Cannoni Organo, che li spazzano via al primo colpo.

All'improvviso, una voragine si apre sotto i Fucilieri della Divisione Sinistra, gli uccisori dei Paladini. Ben 1000 soldati vi cadono dentro trovando una morte orribile e inaspettata; il resto della Divisione si blocca atterrito.

2500 Fucilieri dello scaglione sinistro Lancaster avanzano e sparano su 2900 Fanti Leggeri Dimorani, facendo 1192 morti, ma i guerrieri dimorani non fuggono, e anzi caricano i tiratori nemici. La mischia è brutale: 1388 Lancaster vengono falciati dalle lame dei Dimorani, che perdono solo 400 fanti; i Fucilieri battono in ritirata dietro i ranghi di 900 Fearless pesantemente armati.

1000 Picchieri dimorani caricano i Fucilieri già decimati dalla carica dei Cavalleggeri, ma la mischia vede cadere solo 666 Lancaster a fronte di circa 300 picchieri. I 1454 Fucilieri superstiti sono sufficienti a tenere il terreno, e vengono presto rilevati da 2000 Picchieri.

L'ala destra Lancaster (800 Ussari e 500 Miliziani) aggira l'ala sinistra Dimorana, mettendo in fuga facilmente i resti di un Reggimento di Fanteria Leggera e un Reggimento di Miliziani. 2400 Picchieri della riserva Dimorana manovrano per ostacolare il ripiegamento verso il centro dell'intera Divisione Sinistra Lancaster, ripresasi dallo shock della voragine. L'idea è buona, ma va in frantumi quando la stretta formazione dimorana viene bersagliata dalle Artiglierie e dai Cannoni Organo. La strage è tale da indurre i guerrieri dimorani a rompere i ranghi e fuggire. A quel punto tutte le truppe residue dell'armata Crociata si arrendono.


L'ULTIMO FRATRICIDIO

Ancora una volta, Dragor affrontava i traditori Dragonling. Mentre l'armata nemica usciva dall'imponente fortezza e si disponeva nella piana, Dragor arringava i suoi guerrieri affinché non mostrassero pietà verso i rinnegati che avevano tradito la razza Dragonling.

Il potere degli sciamani è forte: un Soffio di Drago gelido come la morte annienta subito un Reggimento indebolito di Sputatori ribelli, mentre un Urlo del Drago manda in rotta 400 Miliziani rinnegati. Trovandosi la prima linea menomata, l'armata di Arthur Carrington è obbligata a riorganizzarsi; tra l'altro, l'anziano generale non sopporta il comandante in seconda Alan di Uldonavan, dai tratti opposti ai suoi, e ben presto lo destituisce.

Dal canto suo, Ksi'bi dimostra di non essere in grado di controllare i suoi soldati, che caricano a valanga le truppe lealiste che avanzano. Le unità bersaglio, però, ripiegano comodamente dietro la seconda linea Dragonling, e l'unità di Squassatori e Fanteria Leggera partite alla carica si trovano ad arrancare di fronte ai sogghignanti nemici. Sir Arthur Carrington schiuma già di rabbia.

La prevedibile controcarica da parte di Miliziani, Squassatori e Picchieri falcia e manda in rotta i resti delle unità ribelli troppo arroganti. Dragor sorride crudelmente alla vista dello scempio perpetrato ai danni dei corpi dei caduti, ed ordina l'avanzata generale.

I tiratori Lancaster entrano però in azione: 3000 Fucilieri dell'ala sinistra spazzano via i Miliziani Orchi, mentre gli Archibugieri al centro annientano un indebolito Reggimento di Sputatori. Lo scaglione destro dell'armata Lancaster (1000 Fucilieri e 1600 Granatieri) forma un quadrato ed avanza lentamente.

Dragor decide quindi di mandare all'assalto la sua arma decisiva: circa 5000 Flyer in due Brigate si levano in volo e poi caricano in picchiata sui 3000 Fucilieri Lancaster e sul quadrato. I Fucilieri subiscono ben 1850 perdite, ma tengono duro in qualche modo. Il quadrato si dimostra estremamente ostico per i Flyer, che subiscono 1400 perdite contro sole 700 per i Fucilieri e 300 per i Granatieri.

Carrington decide di concentrarsi su queste bestie volanti: ordina a 1000 Miliziani di caricare 700 Squassatori Dragonling di fronte a loro, e a 2040 Fanti Pesanti di scivolare nell'apertura creatasi e caricare sul fianco i Flyer. Sebbene la coraggiosa carica dei Miliziani sia coronata dal successo, con un sostanziale quanto sorprendente pareggio 350 a 350 con le grosse bestie Dragonling, la Fanteria Pesante non capitalizza la manovra, facendo solo 404 morti fra le bestie alate e subendone 544.

Al centro, Dragor decide di rompere gli indugi e caricare con i suoi 1700 Squassatori i 2000 Archibugieri al centro dello schieramento Lancaster. La devastante carica lascia solo un centinaio circa di tiratori vivi, che si danno alla fuga. 400 Squassatori giacciono però al suolo, fulminati da una precipitosa scarica di fucileria. Carrington vede il rischio di sfondamento centrale e manda 1000 Ussari scelti a tamponare la falla. La fortuna, e la mira, arridono all'anziano generale, che vede gli Ussari falciare ben 500 bestioni con il fuoco delle loro pistole, ed altri 350 con una carica a sciabola sguainata. Dragor stesso è costretto a darsi alla fuga con circa 150 superstiti.

L'impeto della carica permette a 850 Picchieri Dragonling di caricare gli Ussari vittoriosi e di infliggergli 850 perdite mandandoli in fuga. Le riserve Dragonling sono troppo lontane e impacciate per influire sulla battaglia: i Flyer sono da soli contro tutti.

E' la svolta: sulla destra il Quadrato manda in rotta i pochi Flyer superstiti. La Cavalleria Leggera Lancaster tenuta in riserva si lancia contro i Flyer sull'estrema sinistra e, grazie alla rinnovata pressione di Fanteria Pesante e Fucilieri, li mette in fuga a costo di gravi perdite. I resti dell'armata Dragonling si ritirano verso Est mentre l'armata di Carrington raccoglie i propri cocci e si prepara all'incontro con l'armata di Norman Stradchester che a sua volta ha sconfitto il nemico.

La stretta di mano dei due orgogliosi generali Lancaster, Arthur Carrington per gli ex-assediati e Norman Stradchester per l'armata di soccorso, rimarrà nella storia dell'Impero. Tutte le unità Dragonlign alleate sono distrutte, e Ksi'bi è morto, ma nessuno dei due sembra badarci più di tanto. La Crociata di Lisandro è di fatto fallita, i Dragonling sono decimati ed in fuga, e dopo tante sconfitte l'Impero ha ottenuto diverse importanti vittorie. E' ora di festeggiare!
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
IMPERO LANCASTER

Continua la guerra con la Santa Alleanza, con l'Impero che finalmente festeggia una vittoria ed altrettanto finalmente inizia a far sentire la forza della sua marina. In un'impresa tanto epica quanto ben riuscita, diverse navi da guerra vengono smontate e trasferite via terra ai porti dell'Oceano Meridionale, e qui rimontate. La Flotta Imperiale passa lo Stretto di Ninalia (previa avvertimento alle parti in causa) e si avvicina minacciosa alla costa orientale di Dimora.


AMMIRAGLIATO

Annata difficile, questa, per l'impegnatissimo Ammiraglio Wassenaer. Per prima cosa deve infatti affrontare l'insorgere di una guerriglia serrata che attanaglia l'intera Torìz e minaccia di vanificarne la conquista. Il dinamico Governatore mobilita la flotta e le sue truppe, tenendo a bada i ribelli con le cannonate della Prima Flotta Imperiale e sbarcando migliaia di rinforzi direttamente nel porto di Barahona con un'altra flotta, in un'azione ben orchestrata. I ribelli vengono respinti e riparano nella parte orientale dell'isola.

Mentre le flotte imperiali si dispiegano nell'interezza dell'oceano interno, proteggendo le rotte commerciali, si abbattono però due disgrazie sull'Ammiragliato.

La prima è la caduta nel caos del Koenigwald: la lotta fra progressisti, steampunk e conservatori esplode improvvisamente in una quasi-guerra civile. L'annullamento dell'imponente rotta commerciale che dall'Ammiragliato arrivava al Koenigwald affossa il trattato commerciale fra le due parti, rendendo di fatto inutile gli accordi stipulati pochi anni fa e aggiungendo caos al caos.

La seconda è un terribile Tsunami che investe in pieno il porto di Leeuwergard, affondando due Ironclad appena varati e danneggiando in maniera pesantissima tutto il complesso portuale, determinando fra l'altro l'annullamento di una prevista (e ricca) rotta commerciale. La furia della natura spinge migliaia di cittadini a fuggire nelle campagne, spaventatissimi.

La combinazione di questi due eventi sfavorevoli causa l'innalzarsi alle stelle delle proteste dei mercanti di tutte le fazioni politiche, generando tensione nell'Ammiragliato. Il Governatore mantiene comunque un potere quasi assoluto sulla scena politica interna.

In un banale quanto fastidioso incidente diplomatico, la Prima Flotta viene fermata in 38 dalle flotte di Ninalia in pattuglia, non avendo ricevuto richiesta formale di passaggio dello Stretto, e in ottemperanza al trattato di pattugliamento concordato col Karaz Angainor pochi anni prima.


LANCASTER SUDORIENTALE

Come sempre negli ultimi anni, la politica dei Calvershire, e ora dei loro affiliati Norcaster, Stradchester e Reardon, si concentra sulla guerra contro la Santa Alleanza. La "strana intesa" dedica tutte le sue energie e tutte le risorse dello stato nel reclutamento di nuove truppe e nell'ampliamento della base reclutabile stessa. Le misure d'emergenza sembrano funzionare, ma come sempre il successo o la sconfitta dipendono dalle battaglie.

Per la prima volta dall'inizio della guerra, la fortuna arride ai Lancaster: i Dragonling avanzano da soli verso ovest, esponendosi ad un contrattacco ben organizzato. Un'armata guidata da Norman Stradchester sbaraglia i Dragonling ed irrompe nelle Wheat Plains Meridionali. La grande battaglia che segue è in pratica un rovesciamento di quella dello scorso semestre: stavolta la superiorità numerica e qualitativa arride ai Lancaster, grazie anche alla pronta sortita della guarnigione della Fortezza assediata, guidata dal vecchio ma coriaceo Arthur Carrington. La vittoria conseguente permette la cacciata di tutte le truppe nemiche dalla provincia.


DUCATO DEI PICCHI GELIDI

La brutta stagione non ferma il determinato Donovan Suttereign e non lo fa desistere dai suoi intenti: l'Armata Tritacarne viene divisa in tre più agili corpi d'armata e spedita nelle tre province più problematiche. Il varo delle leggi di redistribuzione delle terre e le recenti dichiarazioni del Duca hanno ormai portato lo scontro con i nobili ribelli Koradny e Samvarac al punto di non ritorno. I nobili si armano e le loro fila si ingrossano con la diserzione di complessivi 2000 Cosacchi e di un Generale al servizio dell'Impero; i villaggi e le tenute di campagna vengono trasformati in altrettanti fortini, mentre le armate in marcia vengono vessate dalla guerriglia.

La determinazione dei Lancaster è però granitica, e del resto gran parte della popolazione sostiene il Duca in tutto e per tutto. L'operazione di ristabilimento dell'ordine procede spedita, e le milizie nobiliari, per quanto ben armate e decise, vengono sconfitte una dopo l'altra. Emblematica la battaglia di Karadec: la capitale dell'antica Koradnya era l'obiettivo principale dei ribelli, che intendevano trasformarla in una fortezza e da qui resistere a lungo alle truppe lealiste. Invece, la popolazione urbana è insorta contro i ribelli e li ha trattenuti fino all'arrivo dell'armata ducale. Dopo violenti scontri che hanno devastato un quartiere industriale e provocato una fuga della popolazione verso le campagne, i ribelli sono stati dispersi.

Le province di Koradniya, Luniniec e Iron Rock tornano sotto il controllo ducale in tutto e per tutto, e gran parte della popolazione festeggia.

Intanto, viene varata una legge sulla sicurezza sul lavoro, ed effettuata un'ampia distribuzione di beni di consumo che innalza ulteriormente il favore dei Suttereign. Il Parlamento delle Minoranze vede rafforzarsi il suo prestigio, così come la requisizione delle terre dei ribelli va a beneficio di coloro che lo hanno sostenuto.

Tutto sommato, questo duro inverno si è dimostrato favorevole a Donovan Suttereign, che anche grazie alla martellante propaganda di regime non risente affatto di cali di popolarità o problemi di stabilità.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
RESPUBLICA DI CALADREVA

Alla positivissima chiusura dell'annoso conflitto con l'Alleanza del Nord, che sancisce definitivamente la vittoria dei Colonialisti, fa da contraltare il caos che si impadronisce di Storozhev. Oltre alla grana zarista, si nota una certa montante insofferenza verso l'influenza che il Raj (e il Maratta Nejri Sahrenna) hanno sulla Respublica.

Il supporto del Raj si è dimostrato infatti indispensabile per la felice conclusione del conflitto nordico, e il Raj stesso è ormai in piena ascesa militare ed economica. Da una parte i Principi ne sono felici ed anzi incoraggiano il Maratta a continuare ed accentrare ulteriormente nelle sue mani il potere nel Raj; dall'altra molti ne sono invidiosi e preoccupati. C'è anche molta curiosità verso il Governatore delle Colonie e i suoi progetti, ora che la guerra a Nord è finita.



IL RAJ

La fine della guerra coloniale, che secondo molti è dovuta all'impegno visibile (e invisibile) del Maratta Nejri Sahrenna, permette a quest'ultimo di porre ulteriori solide basi per una nuova fase della storia del Raj.

In primis, grazie ad un accordo col Governatore delle Colonie, viene fondato il primo insediamento Raknesha al di fuori del Raj: la città di Man Foo a Gadalajara. Benché gli Elfi indigeni siano apertamente ostili, la piccola cittadina viene presto ampliata con un Porto e una Gilda Mercantile, anch'essa la prima della storia del Raj. Il flusso di mercanti è molto alto, e la cittadina promette di crescere parecchio nei prossimi anni.

La politica interna vede intanto il Maratta inanellare un altro successo: la cattura dei responsabili delle uccisioni di membri del Clan Nemri degli anni scorsi. Parecchie decine di Raknesha vengono arrestati e accusati di far parte di una setta di assassini politici, e dopo un breve processo pubblico vengono decapitati dai parenti stessi delle vittime. Il Clan Nemri rende nota la sua approvazione per la giustizia del Maratta.

Approfittando dello scalpore provocato dalla presenza di una minaccia così grave alla sicurezza, Nejri Sahrenna crea la forza di polizia "federale" LE CENTO SCIMMIE. Questo organo di sicurezza gode di ampii poteri e giurisdizione illimitata in tutto il Raj per tutti i reati più gravi, fra i quali quelli legati alla blasfemia e all'uso improprio della magia. Tutti i Clan protestano per la nascita di questo organo, che ritengono un'intruso in quelle che considerano le prerogative di ogni Clan nella vita quotidiana dei Raknesha. Ben presto iniziano a girare voci inquietanti sull'operato delle Cento Scimmie, tra estorsioni, concussione, e perfino arresti apparentemente ingiustificati tra le fila dei maggiori oppositori alla loro nascita. La criminalità comune sparisce dal Raj dopo una rapida serie di retate e scontri armati, ma viene rimpiazzata da un clima di paura e di ampia corruzione. Resiste solo il neonato fenomeno del brigantaggio a spese delle numerose carovane che percorrono il ricco Raj, sebbene i danni siano molto limitati.

Il prestigio del Maratta in ogni caso è altissimo, e la Respublica lo considera ormai il miglior regnante che il Raj abbia mai avuto, in grado di mantenere la pace fra i Clan, di far prosperare il paese, e di aiutare degnamente la Respublica nel momento del bisogno. Tale prestigio inizia però ad infastidire alcuni elementi della Respublica, che vedono il Raj diventare troppo potente. Anche i Clan Raknesha iniziano ad avere paura di possibili tendenze accentratrici del Maratta; le Cento Scimmie sono un segnale pericoloso...

Fra le altre cose, le navi moderne acquistate dal Maratta negli scorsi anni si fanno vedere lungo le principali linee di navigazione mercantile, ostentando le loro bandiere e respingendo qualsiasi attacco pirata. Osservatori molto attenti hanno calcolato che ormai la flotta del Raj è paragonabile a quelle delle tradizionali potenze marittime, fatta salva l'assenza di moderni Ironclad e Monitor. Altre due navi di fabbricazione Nanica approdano nei porti del Raj.


LE COLONIE

Finalmente, dopo anni ed anni di logorante guerra e (va detto) gestione approssimativa, giunge al termine la Guerra Coloniale Caladrevana. Il Trattato di Almadura sancisce una sostanziale vittoria di Caladreva, giunta soprattutto grazie alla disgregazione dell'Alleanza del Nord, ma anche a causa della superiorità finanziaria della Respublica, in grado di sostenere uno sforzo bellico immane e, si dice, corrompere al contempo le varie parti dell'Alleanza del Nord ottenendone la secessione dalla stessa.

Il trattato consegna a Caladreva tutta la fascia costiera contesa e il blocco di province a nord conquistato due anni prima circa; viene firmato inoltre un patto decennale di non-aggressione. Alla Legione viene assegnata una città a Roccia Grigia [117], da costruirsi a spese delle Colonie, che verrà usata come porto commerciale per traffici di merci tra la Legione e la Respublica.

Un altro importante trattato viene siglato con il Raj, e vede uno scambio di competenze sulla gestione di due castelli costruiti dal Raj nel nord del paese, in cambio della concessione a costruire e gestire autonomamente una città nella provincia di Guadalajara [105].

Viene dato nuovo impulso al commercio, con la costruzione di un Porto ad Almadura [112], e l'apertura di proficue rotte commerciali con l'ex nemico della Legione. Si segnala anche l'ampliamento del piccolo centro di Kars [104] che diventa una fiorente cittadina.

Infine, con un gesto di grande generosità, ma anche acume politico, Gualtieri tabilisce che ben otto reggimenti di Milizia siano congedati con effetto immediato. In riconoscimento per il loro servizio è fornita terra nelle regioni di 116 e 112 da quelle di proprietà dello stato, ceduta in perpetuo. Stanzia inoltre un fondo di 10 crediti per l'insediamento di questi nuovi coloni. La misura aumenta notevolmente la fedeltà delle suddette province e l'assegnazione di terre aumenta leggermente la produzione di Risorse.


STOROZHEV

Una grave malattia, si pensa polmonite, colpisce il governatore Da Myrtus poco dopo l'inizio della brutta stagione. Rimasti senza direttive, i funzionari Storozhevoy si limitano all'ordinaria amministrazione. Un grave scandalo riguardanteil Givoco del Doge (funzionari delle stamperie che "segnavano" i biglietti vincenti ad uso dei loro complici esterni) causa però un'assalto alle stamperie stesse. La polizia reagisce con durezza e il Givoco è sospeso fino alla conclusione delle indagini, che portano all'arresto di diversi funzionari statali.

Un cugino del Governatore, un certo Alfredus Daligeri, si autonomina gestore dei lavori pubblici in assenza di Ghjuvan. Ben presto viene anch'esso arrestato per corruzione e la lettera di referenze che aveva portato a prova della propria buona fede si rivela un falso.

Il Movimento Zarista approfitta del vuoto di potere per promuovere una vasta sommossa a Storozhev, Zgaroda e Kuzevo. Le forze di polizia sono costrette a ritirarsi nelle caserme, che vengono però prese d'assalto. La folla riesce ad armarsi, guidata da quelli che sembrano miliziani Steampunk sfuggiti alla purga dello scorso anno. La capitale è di fatto in stato d'assedio, e ampie zone delle altre due province sono sottratte al controllo del Governatorato; il popolo invoca il ritorno dello Zar. I 2000 Cavalieri di San Jurij in servizio si dichiarano a favore del ritorno dello Zar e di fatto disertano mettendosi al servizio di Vladimir Korsakov, erede dell'ultimo Zar. Alla testa di questi cavalieri, Vladimir marcia su Storozhev e pone il suo quartier generale nel Senato da poco formato, catturando parte dei senatori.

Ma Vladimir non ha fatto i conti con il resto della popolazione. Gran parte di essa è infatti fedele al governo di Ghjuvan da Myrtus, che ha più volte dimostrato di saper governare con giustizia e di portare prosperità alla regione, e non sono disposti a rimanere a guardare mentre gli Zaristi rovinano tutto e precipitano il paese nel caos. Migliaia di cittadini si armano a loro volta per contrastare i rivoltosi, e ben presto la città è spaccata in due. La resistenza lealista si concentra alla Fabbrica di Munizioni e all'Università, con gli operai e gli studenti a fare da ufficiali per le unità lealiste.

Man mano che lo scontro si inasprisce, sempre più cittadini prendono le parti dei lealisti, mentre dalle campagne arrivano rinforzi alle truppe di Vladimir. La Terza Armata di stanza a Zgaroda si rifiuta di intervenire contro gli Zaristi; la Seconda Armata si muove verso Ovest e si piazza di fronte alla Terza Armata. Le due formazioni si fermano una di fronte all'altra e le ambascerie fioccano fino alla fine della stagione.

Le altre armate non si muovono per paura che i Lancaster possano approfittare del caos per violare il confine. Se questo sia vero oppure non si muovano perché vogliono valutare meglio da che parte schierarsi, non è dato sapere. Intanto, la capitale invernale è lacerata dai combattimenti. A Zgaroda e Kuzevo, però, i sostenitori degli Zaristi vacillano: speravano in un rapido golpe, e già molti rimpiangono la mano ferma e la sicurezza di cui godevano quando Ghjuvan da Myrtus era in salute. Preoccupa inoltre la possibile e prevedibile reazione violenta di Caladreva di fronte alla rivolta.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
KARAZ ANGAINOR

Dopo secoli di libertà, il Karaz Angainor torna a confrontarsi con il suo più acerrimo nemico, risorto dalle nebbie del tempo: Skalak il Terribile. L'Antico Dragone fa ritorno alla sua vecchia tana e saccheggia l'intera provincia. Entrambi i Thane si dedicano perlopiù a faccende interne, anche se ormai sono in molti a pronosticare un intervento dei Nani nella guerra fra l'Impero Lancaster e la Santa Alleanza.


MASSICCIO OCCIDENTALE

Il consueto attivismo del Thane Fulmisguardo subisce una netta battuta d'arresto in questa fine di 1767: restano senza risposta le accuse di "femminismo" mosse dai Clan rivali, e la posizione politica del Thane subisce una piccola erosione. Più evidente la perdita di influenza presso gli Ogre, che ridono apertamente della riforma appena varata.

In compenso viene inaugurata un'enorme Fabbrica di Munizioni a Kolin-Kraz, e si vocifera di grosse commesse alle fonderie belliche. Chiacchere da taverna parlano di centinaia di cannoni in produzione, una cosa mai vista prima.


MASSICCIO ORIENTALE

Mentre il Thane Torkkul si dedica alla crescita economica tramite la costruzione di una flottiglia di baleniere a Tiever [79] e della cultura nanica con la reintroduzione dello studio dell'Antico Khazalid (la lingua con la quale si incidono le Cronache su pietra), Skalak il Terribile torna a farsi vedere. Fa infatti ritorno alla sua vecchia tana appena abbandonata, per motivi ignoti.

Nella zona scova però una spedizione di minatori Nani che si avviano verso di essa, e decide di attaccarla. Dopo aver sterminato i Nani si dedica ad alcuni attacchi contro villaggi e miniere nei dintorni, apparentemente per scoraggiare altri scocciatori; dopo qualche giorno fa di nuovo rotta verso Sud e sparisce.

Vengono venduti due Man o'War al Raj.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
REGNO UNITO DI KOENIGWALD-ORLAIS

Pessima annata per la Corona Unita, segno evidente che una situazione diplomatica tranquilla non significa affatto rimanere fuori dai guai. Il Mahdi consolida la sua conquista ed arma i suoi soldati con armi moderne in arrivo dalla Repubblica Gnoll; l'esercito reale si schiera ai confini dei suoi domini, ma la diplomazia è ancora al lavoro. La flotta reale cerca di porre un blocco al porto di Jalaryya, ma viene bloccata dall'arrivo di una flotta Gnoll ben scortata, e dalla sortita dei pirati presenti nel porto.

Nel frattempo degenera definitivamente la situazione nel Koenigwald: di fronte alla scoperta del loro ruolo nell'assassinio del vecchio Barone Klaus Von Jaeger, i Kurmark e alla raffica di arresti che ne segue, i Kurmark decidono di giocarsi il tutto per tutto e sollevano parte del paese (e dell'esercito) contro i Von Jaeger. Il Koenigwald è in guerra civile, e anche qui si nota l'intervento degli Gnoll, che si affrettano a rifornire le truppe del legittimo Barone di armi moderne. Tornano allo scoperto gli Steampunk, affiancando anch'essi le truppe baronali.

La Corte di Amradine è furiosa con la Repubblica Gnoll per le sue intromissioni negli affari interni del Regno Unito, e sono in molti ad aspettarsi una reazione dura.




ORLAIS SETTENTRIONALE

Il brutto tempo porta con sé una pioggia di pessime notizie per il Regno Unito, e il Barone La Rouge si trova suo malgrado al centro degli avvenimenti, in un vero e proprio occhio del ciclone. Nell'Orlais Settentrionale i problemi maggiori sono infatti rappresentati da corruzione e brigantaggio, e ne fanno un'isola di calma in un'oceano attraversato da violente tempeste. I fatti di maggiori rilievo sono la repentina smobilitazione di 5000 Miliziani e 3000 Archibugieri, che porta ad un conseguente aumento del brigantaggio, e un grande ricevimento di nobili nella città di Rêve Jaune.

Il funerale dei 10 Orleasiani uccisi dagli Yuan-Ti riscuote un certo "successo di pubblico". I 10 morti vengono descritti come mercanti itineranti, missionari o semplici viandanti uccisi dai brutali abitatori della giungla. La popolazione è indignata dal disumano trattamento che gli Yuan-Ti hanno evidentemente inflitto agli sventurati prima di ucciderli, e sono molti gli Chevaliers che invocano vendetta.


ELFI DI NINALIA

Annata sonnacchiosa questa, per Ninalia. Si segnala la costruzione di una città in 161, Firya, costruita come estensione "civile" del Castello ivi presente. Il Custode Ilye Aredhel viene riconosciuto come abile diplomatico per aver evitato "strappi" clamorosi fra Orleasiani e Koenigwald in questi anni, ma voci di corridoio affermano che stia in realtà subendo duri attacchi politici interni a causa di misteriose questioni.

Una flotta di Ninalia si pone in 38, di fronte alle coste dell'Ammiragliato. La mossa, unita agli accordi per la sorveglianza dello stretto da parte di una flotta congiunta Ninalia-Angainor, di fatto chiude lo stretto e impedisce alla Prima Flotta dell'Ammiragliato Lancaster di passarlo.

Si tratta di un grave incidente diplomatico, un incidente probabilmente facilmente evitabile con una comunicazione ufficiale di passaggio dello stretto da parte dell'Ammiraglio Wassenaer. Forse turbato dallo Tsunami che ha colpito la capitale, ha mancato di avvertire ufficialmente i vicini, e le flotte di Ninalia hanno ottemperato al trattato dello stretto fermando la massiccia flotta imperiale.


KOENIGWALD SETTENTRIONALE

Con Maximilian Von Jaeger preso da una strana apatia, il giovane ed esuberante figlio Karl Von Jaeger, capo del "servizio informazioni familiare", prende l'iniziativa. Dirige le indagini sulla morte dello zio Klaus con decisione e spietatezza; non si fa scrupolo di torturare a morte perfino piccoli nobili e servitori delle famiglie più influenti, e ben presto raggiunge i mandanti. Ovvero nientemeno che i Kurmark, avversari politici dei Von Jaeger.

La reazione del giovanotto è terribile: sguinzaglia immediatamente le truppe baronali alla caccia dei capifamiglia, che resistono all'arresto. I Kurmark, vista la mala parata, decidono di anticipare i tempi e fanno scattare l'insurrezione preparata da tempo: due armate del Koenigwald si ribellano ai Von Jaeger, e vengono affiancate da mercenari e dalle milizie private dei Kurmark. Le province di 145, 146 e 157 vengono di fatto a trovarsi al di fuori del controllo centrale. La guarnigione del castello in 146 si ribella a sua volta; i Sasturi appoggiano l'insurrezione.

Mentre l'insurrezione infuria, l'Ammiragliato decide di troncare la rotta commerciale con il Koenigwald. Per fortuna, questo intreccia immediatamente rapporti commerciali con gli Gnoll, dai quali acquista anche 2 Reggimenti di Artiglierie. Il supporto degli Gnoll arriva al momento giusto, e presto anche gli Steampunk escono allo scoperto schierandosi con i Von Jaeger e mettendo a disposizione migliaia di Fucilieri e Archibugieri ben armati. La guerra civile Koenigwald è iniziata!
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
SANTA ALLEANZA


La rivolta contadina, che ormai si è tramutata in una vera e propria rivoluzione popolare nelle regioni meridionali di Dimora, viene brutalmente repressa da un'Armata al completo. La campagna militare dura tutto il semestre, e le milizie contadine appoggiate da guerrieri professionisti e mercenari vengono sbaragliate. Continua però una guerriglia serrata, mentre manifesti a favore di una rivoluzione nazionale compaiono in centinaia di villaggi anche al di fuori della regione della rivolta iniziale.

A Dominaria il nome di Lisandro cade praticamente in disgrazia a causa della sconfitta militare delle Wheat Plains, imputata al suo agire sconsideratamente facendo mancare all'armata Crociata la sua guida nel momento più importante. L'Inquisizione cavalca le accuse e cerca palesemente di ottenere un'incriminazione per tradimento o negligenza, da aggiungere alle precedenti accuse di blasfemia e incitamento alla sedizione. I Partigiani di Lisandro tengono botta, ma molto dipenderà dalle prossime azioni di Lisandro una volta guarito.



MARCA OCCIDENTALE DIMORIANA

L'inspiegabile irreperibilità del Principe Lisandro manda nel caos la conduzione della guerra: l'armata Crociata non riceve rinforzi né rimpiazzi, ed è spazzata via da una potente controffensiva Lancaster. Nel mentre i fedeli di Lisandro addestrano comunque nuove truppe, ma devono anche fronteggiare un'offensiva politica di coloro che appoggiano le accuse di sedizione e blasfemia portate avanti dall'Inquisizione.

Verso la fine dell'anno, il mistero è svelato: il Principe Lisandro lo scorso semestre si era bardato come un Paladino qualunque, e si era unito in segreto alla Crociata, presumibilmente in preda ad una crisi mistica e/o ad un eccesso di zelo. Rimasto ferito nella grande battaglia, sta tuttora recuperando dai traumi; la sua vita non è in pericolo, ma persino i suoi Partigiani non riescono a difendere un gesto così sconsiderato in un momento come questo.


ELFI DI NEVYNAR

Il Custode Dryssyl Markladiri prosegue nella sua opera di stabilizzazione del fronte politico interno, bandendo di fatto i Riconciliatori con una legge ad hoc che di fatto elimina il partito dalla scena politica e lo relega definitivamente alla clandestinità. Parte della popolazione Lancaster del Goldensun viene deportata nell'estremità meridionale delle terre elfiche, dove entra subito in conflitto con gli Elfi residenti. La provincia occupata del Goldensun è comunque a malapena tenuta sotto controllo dai Miliziani smobilitati l'anno precedente, e la ribellione minaccia ancora di rovesciare il controllo degli Elfi.

La flotta elfica viene raggiunta dalla Flotta Meridionale Dimorana, e si muove verso ovest. Qui però scopre con costernazione che i Lancaster stanno apparentemente assemblando una considerevole flotta dal nulla, e vengono accolti a cannonate. La flotta congiunta ripiega quindi verso est senza riportare perdite.

Viene costruito un castello in 41.


DRAGONLING

Lentamente, i Domini Dragonling sembrano uscire dalla fase di profonda crisi politico-sociale che li attanaglia da qualche anno. La propaganda incessante e le misure difensive promosse dal nuovo Principe stabilizzano il paese, anche se i sostenitori dell'ex-Principe Tsi'ir protestano per la sparizione del suddetto dopo un processo-lampo celebrato a Dimora.

Gli Orchi collaborazionisti formano il Consiglio Tribale, ma la natura caotica della situazione impedisce che organizzi alcunché e di fatto rimane un organo di facciata. In ogni caso gli Orchi apprezzano.

Skalak lascia la Rocca del Principe per razziare la provincia nanica della sua vecchia tana. Entro la fine della stagione rientra nella capitale Dragonling. Gli eserciti Dragonling vengono travolti dalla controffensiva Lancaster, mettendo l'intero regno in grave pericolo sul fronte occidentale.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
IMPERO YUAN-TI

Assolutamente niente trapela dalla Sacra Giungla; la città distrutta dai Colonialisti non viene ricostruita.


REPUBBLICA GNOLL

La Repubblica si gode un periodo di rapidissima crescita economica ed industriale, aprendo rotte con i Conquistadores e firmando con essi e con gli Yuan-Ti un patto di non-aggressione. Si segnala l'arrivo a Jalaryya, la città costiera in mano alle forze del Mahdi, di diversi convogli commerciali Gnoll scortati da navi da guerra moderne. Il loro arrivo, tra l'altro, impedisce alla flotta del Regno Unito di porre il blocco navale al porto, e viene elevata una formale protesta presso il Presidente della Repubblica Gnoll. Vengono fondate due città: una in 140 e una in 133, che entrano a far parte di un complesso fortificato preesistente.


LEGIONE DELLA FRONTIERA

Anno di riorganizzazioni per la neonata entità statale indipendente che un tempo era il braccio armato di una confederazione molto più ampia. Il supporto delle province non interessate dalla guerra è indispensabile per la sopravvivenza della Legione, altrimenti schiacciata dalle spese militari. Queste condizionano comunque gravemente la tenuta del nuovo stato, e il primo anno è interamente dedicato alla crescita economica e al commercio con gli ex-nemici delle Colonie. I rapporti con i Conquistadores sono molto tesi e c'è chi parla di un rischieramento verso nord-est delle truppe della Legione.


CONQUISTADORES

Anche la neonata fazione indipendente dei Conquistadores si dedica alla riorganizzazione. Qui il problema è l'opposto di quello della Legione: un'economia florida ma scarsamente difesa da un apparato militare scarno. Di conseguenza le misure prese dal governo del Pinzòn sono opposte a quelle della Legione: arruolamenti in massa e presidio delle frontiere, mentre l'economia prosegue nell'ampliamento degli scambi con gli Gnoll.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
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