Mikhail Mengsk
MSPAINT OVERTYRANT
BATTAGLIA NAVALE DI CAPE HAWKEYE
la flotta della Santa Alleanza ingaggia in battaglia la flotta di riserva dell'Impero Lancaster.
Impero: 2 Man o'War, 3 Galeoni e 6 Fregate
Santa Alleanza: 10 Galeoni, 10 Fregate
Sostanziale pareggio: Impero perde 1 Man o'War 2 Galeoni 4 Fregate; la Santa alleanza perde 5 Galeoni 5 Fregate e si ritira verso Est.
BATTAGLIA NAVALE DEL GOLFO DI CALVERSTER
Flotta elfica forte di 10 Fregate, 5 Galeoni e 5 Numerramar mette blocco navale a porto in 39. La flotta Calvershire in porto tenta la sortita per evitare di farsi catturare da ferma. 5 Fregate, 1 Galeone 1 Man o'War, tutti danneggiati tranne 3 Fregate.
Gli Elfi distruggono la flotta Lancaster perdendo 1 Numerramar 2 Galeoni e 2 Fregate.
GRANDE BATTAGLIA DELLA WHEAT PLAIN MERIDIONALE
La Guerra Totale fra Lancaster e Dimora prosegue: si combatte un'altra enorme battaglia nel Sudest dell'Impero, con un totale di 140000 soldati circa a fronteggiarsi per il possesso di terre tanto povere quanto strategicamente importanti. Ancora una volta Dimora esce vincitrice dallo scontro, ma le perdite sono talmente alte da rendere la vittoria costosissima, e sono in molti a chiedersi quanto i contendenti possano andare avanti a combattere con un tasso di logoramento tanto alto.
SCONTRO PRINCIPALE
Proiettili di ogni tipo si incrociavano nell'aria.
Per prime volano le frecce e i quadrelli di balestra, scoccati da lontano dagli arcieri di Dimora. Rispondono le palle di moschetto dei fucilieri e le scariche degli archibugi Lancaster, seguiti a breve distanza dal tuono delle artiglierie. Da una parte e dall'altra giovani soldati sfortunati crollavano urlando nella polvere; quelli solo poco più fortunati crollavano in silenzio. Sangue ed urla permeano già l'aria della Wheat Plain, che vede fronteggiarsi due nemici implacabili in una contesa pronta a fagocitare altre decine di migliaia di anime. Le frecce penetrano nella carne, i proiettili e le palle di cannone frantumano le ossa; due modi diversi di condire la stessa pietanza a base di morte violenta.
Sull'estrema destra dello schieramento Lancaster, 1000 orgogliosi cavalieri leggeri fanno appena in tempo a portare i loro cavalli al passo, quando una meteora apparsa da un cielo limpido si abbatte su di loro con forza immane. L'impatto e la conseguente onda d'urto in pratica polverizzano il reggimento, al posto del quale rimane un cratere fumante: Aulus di Dominarion sogghigna soddisfatto di fronte alla terribile sorte toccata agli "infedeli".
Mentre al centro il numero dei tiratori Lancaster fa vacillare la linea Dimorana, mandando in rotta i pochi superstiti di un'unità di 5000 miliziani massacrati da palle di cannone e scariche di fucileria, i Paladini di Lisandro caricano su entrambe le ali.
Sull'ala sinistra, molti dei 5000 Paladini malediranno l'efficienza di Aulus, trovandosi a dover "guadare" il cratere prodotto dalla meteora e guardando la loro preda, 2000 Ussari, scaricargli addosso le pistole e ritirarsi tranquillamente fuori portata. 350 cavalieri non usciranno più dal cratere.
Sull'ala destra, invece, altri 3500 Paladini non trovano simili ostacoli. Di fronte alla loro carica impetuosa gli Ussari scelgono di ripararsi dietro 4000 Miliziani. 3827 vengono massacrati nella carica, il resto si disperde come foglie in una tempesta. Gli Ussari, però, sono pronti a rispondere, e i Paladini si trovano isolati dal resto dell'armata quando la seconda linea Lancaster avanza decisa verso il grosso dell'armata di Lisandro, così come i loro compagni sull'ala sinistra
I Paladini sulla sinistra si trovano infatti ingaggiati sul fianco dalla fanteria pesante Lancaster, ma reggono bene: cadono 830 Paladini, ma anche 700 fanti. La seconda linea di Dimora a sua volta scavalca i tiratori ed ingaggia il nemico. Lo scontro è equilibrato, anche se le truppe di Dimora contano più Fanteria Pesante rispetto ai loro avversari, oltre alla maggiore qualità degli equipaggiamenti. I Lancaster combattono comunque con valore, e nessuna delle due linee sembra cedere terreno. La mischia è serrata: i vivi calpestano i caduti e combattono con la forza dell'odio e della paura, ma ancora nessuno cede.
Sull'ala sinistra la cavalleria di Dimora trova uno spiraglio e riesce a caricare i 2000 Ussari sfuggiti ai Paladini, falciandone 1450 e perdendo solo 650 cavalieri. I tenaci cavalieri Lancaster, però, non cedono al panico.
200 artiglierie Lancaster tornano a tuonare: i Paladini dell'ala sinistra incassano una bordata devastante, perdendo 1000 cavalieri. Il resto della salva sfoltisce i ranghi dei Picchieri al centro della linea dimorana, abbattendone ben 1500. La devastante potenza delle armi moderne scuote i cuori dei fanatici Paladini, ma i Migliori di Dimora non possono certo voltarsi e fuggire. Serrano i ranghi, gridando anatemi contro le blasfeme armi del codardo nemico, giurando vendetta per i compagni caduti. I Picchieri si fanno forza riformando il muro di picche, consci che senza di esso sarebbero state facili prede. Gli Arcieri di Dimora ancora vivi si "vendicano" spazzando via i circa 1650 superstiti di una Brigata di Fucilieri.
Tocca alle terze file e alle riserve: i Picchieri Lancaster avanzano al centro, mentre 3000 Miliziani e 2000 Ussari caricano i Paladini dell'ala sinistra dimorana, infliggendo 1450 perdite, ma subendone quasi la metà in più. I Paladini di Lisandro vendono carissima la pelle.
Sull'ala destra, la cavalleria leggera di Dimora continua a combattere contro gli Ussari Lancaster, in una lotta ancora senza un chiaro vincitore, seppure gli agili cavalleggeri dimorani sembrino in vantaggio.
La mischia principale è ancora in stallo, ma le linee di Dimora iniziano ad avanzare lentamente... se la fanteria pesante Lancaster tiene botta, infatti, i resti di una Brigata di Archibugieri vengono mandati in rotta dalla milizia dimorana, e la Fanteria Leggera Lancaster è ormai destinata a perdere contro il corrispettivo pesante dimorano malgrado l'iniziale superiorità numerica.
I Lancaster tentano di risolvere la questione-Paladini mandando contro l'ala destra dimorana riserve fresche: 4000 Granatieri incazzati. I Paladini ancora numerosissimi, però, resistono ancora, pareggiando quasi la conta dei morti a quota 900 per parte. Dalla parte opposta del campo, l'imponente Altare da Guerra di Lisandro (o meglio la guardia scelta che lo circonda) carica una brigata di fucilieri, ma l'impeto è fiacco e cadono soltanto 875 soldati Lancaster a fronte di 593 morti dimorani.
Per tentare di alleviare la pressione al centro, 5000 Picchieri Lancaster avanzano con decisione contro 4112 Miliziani, che arretrano attirandoli in avanti. La milizia dimorana dimostra di essere ben addestrata ed equipaggiata, subendo solo 600 perdite ed uccidendo ben 400 soldati nemici.
Sui lati la mischia attorno alle unità di Paladini si fa sempre più furiosa: Ussari e Milizie riducono ai minimi termini le orgogliose brigate di cavalieri, ma ad un prezzo terribile. Pallottole o spade che siano, poche riescono a penetrare le mirabili armature di questi guerrieri senza paura, le cui mazze e spadoni, viceversa, non perdonano. Di ottomila che partirono ne rimangono poche centinaia, ma continuano ad impegnare una quantità di truppe Lancaster decisamente sproporzionata.
E' grazie alla loro azione che due brigate di 4000 Fanti Leggeri riescono ad uscire dalle riserve Dimorane e allargarsi sui lati degli scaglioni Lancaster, minacciando di accerchiarli. Gli arcieri dimorani superstiti (più di 3600 in verità) li coprono tirando sui Picchieri Lancaster, uccidendone circa 1000, ma così facendo attirano l'attenzione delle artiglierie imperiali, che li spazzano via con un'altra, devastante salva di cannonate.
Sull'ala destra dimorana va in scena l'ultimo atto della contesa Ussari vs Cavalleria Leggera: gli Ussari subiscono altre 426 perdite e scappano; anche la Cavalleria Leggera, però, si ritrova a contare tra le sue fila troppi pochi cavalieri per continuare a combattere, e sceglie di ritirarsi dal campo. Dietro di loro, granatieri vs Paladini finisce 550 a 800, ed ormai sul fianco dell'armata Lancaster si apre un varco di ragguardevoli dimensioni, che espone le Artiglierie retrostanti.
Sul lato sinistro, i 105 Paladini superstiti si disimpegnano e caricano le odiate macchine infernali, responsabili di tante morti fra le fila dimorane... i serventi della Brigata di 100 cannoni su quel lato non possono che tentare una disperata fuga a piedi, ma vengono calpestati dai destrieri dimorani. 630 Ussari superstiti li vendicano immediatamente, annientando i Paladini con una combinazione di fucileria e carica a sciabola sguainata. I Paladini restano tutti sul terreno, morti ma contenti di aver combattuto fino all'ultimo. 80 Ussari cadono nell'attacco.
Poco distante, i 3470 Fucilieri Lancaster riescono a disimpegnarsi dalla mischia con le truppe dell'Altare da Guerra ed a scaricare i loro fucili da distanza ravvicinata. La scarica falcia metà dei difensori dell'Altare, e la successiva carica alla baionetta finisce i superstiti. Un ufficiale Lancaster sale sul carro e abbatte la figura del Basileus e dell'Unico Dio di Dimora, fra le urla ferine dei suoi soldati vittoriosi. Alla vista dello scempio, molti soldati di Dimora cadono preda della costernazione, mentre altri sono invasi da una furia vendicativa.
Al centro del campo, però, si mette ormai male per i Lancaster: se la fanteria pesante dello scaglione destro continua a resistere al corrispettivo dimorano, la fanteria leggera dello scaglione sinistro viene caricata sul fianco dai fanti di Dimora, decimata e messa in fuga. Lo schieramento dimorano inizia a ripiegarsi sul centro di quello Lancaster.
In un estremo tentativo di recuperare la situazione o almeno di evitare una ripetizione della manovra a tenaglia, i Fucilieri che hanno appena distrutto e profanato l'Altare ricaricano i fucili e sparano sulla Fanteria Leggera dimorana che tenta l'aggiramento sul loro lato. 2000 soldati di Dimora crollano al suolo, massacrati dalla scarica a distanza ravvicinata. Una nuova carica alla baionetta, lanciata con la forza della disperazione, porta al crollo della formazione dimorana, che perde altri 1120 soldati e fugge precipitosamente.
Ma è il canto del cigno: l'armata Dimorana si ripiega sul centro dell'armata Lancaster. Cariche disperate di Ussari superstiti e Granatieri riusciranno ad evitare il completo accerchiamento di tutte le unità Lancaster, ma la battaglia è perduta. I Picchieri e le Artiglierie combattono fino all'ultimo, infliggendo altre perdite al nemico ormai libero di imperversare sul campo, ma alcune unità Lancaster riusciranno a fuggire.
Nel complesso, Dimora vince un'altra battaglia, ma è una vittoria di Pirro. Per quanto inferiore sulla carta, la Lancaster Standing Army ha inflitto pesanti perdite al nemico, e i suoi resti sono riusciti a fuggire e rifugiarsi nella Fortezza della provincia. L'esausta armata crociata non riuscirà neanche ad occupare la provincia, preferendo installare un accampamento e leccarsi le ferite.
FRATRICIDIO
Lo scontro minore vede contrapporsi circa 19000 Dragonling a circa 15000 fra Lancaster e Dragonling ribelli. A pochi mesi dal Grande Voltafaccia, le truppe di Ksi'Bi si trovano già di fronte ai loro ex-compagni a caccia di gloria.
Tali ex-compagni sono accompagnati dai maghi più potenti tra i Dragonling: il mago Cedric Spenner di Calverster riesce a malapena a fermare un potente incantamento di uno dei maghi avversari, ma non può fare niente quando l'Arcistregone Tsi'Iri lancia un Soffio del Drago con forza devastante contro gli Archibugieri al centro dello schieramento Lancaster: 1185 soldati cadono congelati dal soffio freddo. Subito dopo, l'unità già sconvolta viene colpita da un Urlo del Drago lanciato dal terzo mago Dragonling, e fugge precipitosamente in preda al panico. La battaglia non è ancora iniziata e già si apre un pericoloso varco nelle file imperiali!
Rispondono 1200 Ussari sul lato sinistro dell'amata Lancaster, che si avvicinano a 2000 Miliziani Orchi e li mettono in fuga con una combinazione di fucileria a breve distanza e carica a sciabole sguainate. Due divisioni Dragonling avanzano risolute, mentre una Cavalleria Leggera si immola contro 3000 Ussari in una carica suicida per tenerli impegnati: cadono 190 Ussari, ma i cavalieri Dragonling vengono annientati.
L'armata Lancaster sceglie di caricare il nemico appena a tiro: 3000 miliziani sotto il comando diretto di Ksi'Bi caricano 1000 Sputatori lealisti, ma subiscono 650 perdite dal tiro difensivo, e nella mischia infliggono solo 500 perdite contro 380. Spronate dal Generale lealista Dragor, gli Sputatori restano al loro posto. Non possono fare altrettanto altri 1000 Sputatori della Divisione Sangue di Drago: caricati da 2000 Fanti Leggeri lancaster, pur infliggendo parecchie perdite col tiro subiscono 803 perdite e vanno in rotta.
Dragor manda allora in prima fila gli Squassatori, secondo i piani. I massicci sauri con armi pesanti impattano duramente sulle linee imperiali e le sfondano al primo assalto mandando in fuga la Milizia di Ksi'Bi e la Fanteria Leggera Lancaster.
La fanteria leggera dei Dragonling traditori assale la cavalleria leggera lealista. Sebbene lo scontro finisca in pareggio con 400 morti per parte, la cavalleria leggera va in rotta.
Gli Ussari dell'ala destra lancaster, vedendo mettersi male la battaglia, tentano una carica risolutiva. Si avventano sugli Orchi Miliziani che proteggono il fianco sinistro degli Squassatori della Divisione Sangue massacrandoli con le pistole prima ancora di impattare (1185 perdite, gli Orchi superstiti fuggono) e ridirezionano la carica sul fianco degli Squassatori facendo ben 900 morti. Nel caotico corpo a corpo che segue i possenti guerrieri scagliosi infliggono ben 770 perdite agli arditi Ussari, subendone solo 430, ma lo shock e le perdite subite sono troppo alti, e l'intera unità fugge a rotta di collo.
A questo punto, Dragor mette in campo la sua arma segreta: guerrieri Dragonling alati, i temuti Flyer. 2800 di queste bestie volanti assalgono ferocemente gli Ussari vittoriosi, massacrandoli e costringendo i superstiti alla fuga, pur lasciando 400 dragonling a terra. ALtri 3000 caricano dall'alto gli Ussari dell'ala sinistra, infliggendo 1784 perdite e subendone solo 430.
Vista la mala parata, Ksi'Bi e Arthur Carrington decidono di ritirare l'armata in buon ordine approfittando del fatto che i Flyer si attardano a divorare i cavalli uccisi, e i resti dell'armata congiunta si ritirano nella fortezza, raggiungendo i superstiti dello scontro principale. L'armata lealista, sebbene pesantemente ridotta di forza, rimane padrona del campo e il Generale Dragor può a buon titolo rivendicare la sconfitta dei ribelli.
la flotta della Santa Alleanza ingaggia in battaglia la flotta di riserva dell'Impero Lancaster.
Impero: 2 Man o'War, 3 Galeoni e 6 Fregate
Santa Alleanza: 10 Galeoni, 10 Fregate
Sostanziale pareggio: Impero perde 1 Man o'War 2 Galeoni 4 Fregate; la Santa alleanza perde 5 Galeoni 5 Fregate e si ritira verso Est.
BATTAGLIA NAVALE DEL GOLFO DI CALVERSTER
Flotta elfica forte di 10 Fregate, 5 Galeoni e 5 Numerramar mette blocco navale a porto in 39. La flotta Calvershire in porto tenta la sortita per evitare di farsi catturare da ferma. 5 Fregate, 1 Galeone 1 Man o'War, tutti danneggiati tranne 3 Fregate.
Gli Elfi distruggono la flotta Lancaster perdendo 1 Numerramar 2 Galeoni e 2 Fregate.
GRANDE BATTAGLIA DELLA WHEAT PLAIN MERIDIONALE
La Guerra Totale fra Lancaster e Dimora prosegue: si combatte un'altra enorme battaglia nel Sudest dell'Impero, con un totale di 140000 soldati circa a fronteggiarsi per il possesso di terre tanto povere quanto strategicamente importanti. Ancora una volta Dimora esce vincitrice dallo scontro, ma le perdite sono talmente alte da rendere la vittoria costosissima, e sono in molti a chiedersi quanto i contendenti possano andare avanti a combattere con un tasso di logoramento tanto alto.
SCONTRO PRINCIPALE
Proiettili di ogni tipo si incrociavano nell'aria.
Per prime volano le frecce e i quadrelli di balestra, scoccati da lontano dagli arcieri di Dimora. Rispondono le palle di moschetto dei fucilieri e le scariche degli archibugi Lancaster, seguiti a breve distanza dal tuono delle artiglierie. Da una parte e dall'altra giovani soldati sfortunati crollavano urlando nella polvere; quelli solo poco più fortunati crollavano in silenzio. Sangue ed urla permeano già l'aria della Wheat Plain, che vede fronteggiarsi due nemici implacabili in una contesa pronta a fagocitare altre decine di migliaia di anime. Le frecce penetrano nella carne, i proiettili e le palle di cannone frantumano le ossa; due modi diversi di condire la stessa pietanza a base di morte violenta.
Sull'estrema destra dello schieramento Lancaster, 1000 orgogliosi cavalieri leggeri fanno appena in tempo a portare i loro cavalli al passo, quando una meteora apparsa da un cielo limpido si abbatte su di loro con forza immane. L'impatto e la conseguente onda d'urto in pratica polverizzano il reggimento, al posto del quale rimane un cratere fumante: Aulus di Dominarion sogghigna soddisfatto di fronte alla terribile sorte toccata agli "infedeli".
Mentre al centro il numero dei tiratori Lancaster fa vacillare la linea Dimorana, mandando in rotta i pochi superstiti di un'unità di 5000 miliziani massacrati da palle di cannone e scariche di fucileria, i Paladini di Lisandro caricano su entrambe le ali.
Sull'ala sinistra, molti dei 5000 Paladini malediranno l'efficienza di Aulus, trovandosi a dover "guadare" il cratere prodotto dalla meteora e guardando la loro preda, 2000 Ussari, scaricargli addosso le pistole e ritirarsi tranquillamente fuori portata. 350 cavalieri non usciranno più dal cratere.
Sull'ala destra, invece, altri 3500 Paladini non trovano simili ostacoli. Di fronte alla loro carica impetuosa gli Ussari scelgono di ripararsi dietro 4000 Miliziani. 3827 vengono massacrati nella carica, il resto si disperde come foglie in una tempesta. Gli Ussari, però, sono pronti a rispondere, e i Paladini si trovano isolati dal resto dell'armata quando la seconda linea Lancaster avanza decisa verso il grosso dell'armata di Lisandro, così come i loro compagni sull'ala sinistra
I Paladini sulla sinistra si trovano infatti ingaggiati sul fianco dalla fanteria pesante Lancaster, ma reggono bene: cadono 830 Paladini, ma anche 700 fanti. La seconda linea di Dimora a sua volta scavalca i tiratori ed ingaggia il nemico. Lo scontro è equilibrato, anche se le truppe di Dimora contano più Fanteria Pesante rispetto ai loro avversari, oltre alla maggiore qualità degli equipaggiamenti. I Lancaster combattono comunque con valore, e nessuna delle due linee sembra cedere terreno. La mischia è serrata: i vivi calpestano i caduti e combattono con la forza dell'odio e della paura, ma ancora nessuno cede.
Sull'ala sinistra la cavalleria di Dimora trova uno spiraglio e riesce a caricare i 2000 Ussari sfuggiti ai Paladini, falciandone 1450 e perdendo solo 650 cavalieri. I tenaci cavalieri Lancaster, però, non cedono al panico.
200 artiglierie Lancaster tornano a tuonare: i Paladini dell'ala sinistra incassano una bordata devastante, perdendo 1000 cavalieri. Il resto della salva sfoltisce i ranghi dei Picchieri al centro della linea dimorana, abbattendone ben 1500. La devastante potenza delle armi moderne scuote i cuori dei fanatici Paladini, ma i Migliori di Dimora non possono certo voltarsi e fuggire. Serrano i ranghi, gridando anatemi contro le blasfeme armi del codardo nemico, giurando vendetta per i compagni caduti. I Picchieri si fanno forza riformando il muro di picche, consci che senza di esso sarebbero state facili prede. Gli Arcieri di Dimora ancora vivi si "vendicano" spazzando via i circa 1650 superstiti di una Brigata di Fucilieri.
Tocca alle terze file e alle riserve: i Picchieri Lancaster avanzano al centro, mentre 3000 Miliziani e 2000 Ussari caricano i Paladini dell'ala sinistra dimorana, infliggendo 1450 perdite, ma subendone quasi la metà in più. I Paladini di Lisandro vendono carissima la pelle.
Sull'ala destra, la cavalleria leggera di Dimora continua a combattere contro gli Ussari Lancaster, in una lotta ancora senza un chiaro vincitore, seppure gli agili cavalleggeri dimorani sembrino in vantaggio.
La mischia principale è ancora in stallo, ma le linee di Dimora iniziano ad avanzare lentamente... se la fanteria pesante Lancaster tiene botta, infatti, i resti di una Brigata di Archibugieri vengono mandati in rotta dalla milizia dimorana, e la Fanteria Leggera Lancaster è ormai destinata a perdere contro il corrispettivo pesante dimorano malgrado l'iniziale superiorità numerica.
I Lancaster tentano di risolvere la questione-Paladini mandando contro l'ala destra dimorana riserve fresche: 4000 Granatieri incazzati. I Paladini ancora numerosissimi, però, resistono ancora, pareggiando quasi la conta dei morti a quota 900 per parte. Dalla parte opposta del campo, l'imponente Altare da Guerra di Lisandro (o meglio la guardia scelta che lo circonda) carica una brigata di fucilieri, ma l'impeto è fiacco e cadono soltanto 875 soldati Lancaster a fronte di 593 morti dimorani.
Per tentare di alleviare la pressione al centro, 5000 Picchieri Lancaster avanzano con decisione contro 4112 Miliziani, che arretrano attirandoli in avanti. La milizia dimorana dimostra di essere ben addestrata ed equipaggiata, subendo solo 600 perdite ed uccidendo ben 400 soldati nemici.
Sui lati la mischia attorno alle unità di Paladini si fa sempre più furiosa: Ussari e Milizie riducono ai minimi termini le orgogliose brigate di cavalieri, ma ad un prezzo terribile. Pallottole o spade che siano, poche riescono a penetrare le mirabili armature di questi guerrieri senza paura, le cui mazze e spadoni, viceversa, non perdonano. Di ottomila che partirono ne rimangono poche centinaia, ma continuano ad impegnare una quantità di truppe Lancaster decisamente sproporzionata.
E' grazie alla loro azione che due brigate di 4000 Fanti Leggeri riescono ad uscire dalle riserve Dimorane e allargarsi sui lati degli scaglioni Lancaster, minacciando di accerchiarli. Gli arcieri dimorani superstiti (più di 3600 in verità) li coprono tirando sui Picchieri Lancaster, uccidendone circa 1000, ma così facendo attirano l'attenzione delle artiglierie imperiali, che li spazzano via con un'altra, devastante salva di cannonate.
Sull'ala destra dimorana va in scena l'ultimo atto della contesa Ussari vs Cavalleria Leggera: gli Ussari subiscono altre 426 perdite e scappano; anche la Cavalleria Leggera, però, si ritrova a contare tra le sue fila troppi pochi cavalieri per continuare a combattere, e sceglie di ritirarsi dal campo. Dietro di loro, granatieri vs Paladini finisce 550 a 800, ed ormai sul fianco dell'armata Lancaster si apre un varco di ragguardevoli dimensioni, che espone le Artiglierie retrostanti.
Sul lato sinistro, i 105 Paladini superstiti si disimpegnano e caricano le odiate macchine infernali, responsabili di tante morti fra le fila dimorane... i serventi della Brigata di 100 cannoni su quel lato non possono che tentare una disperata fuga a piedi, ma vengono calpestati dai destrieri dimorani. 630 Ussari superstiti li vendicano immediatamente, annientando i Paladini con una combinazione di fucileria e carica a sciabola sguainata. I Paladini restano tutti sul terreno, morti ma contenti di aver combattuto fino all'ultimo. 80 Ussari cadono nell'attacco.
Poco distante, i 3470 Fucilieri Lancaster riescono a disimpegnarsi dalla mischia con le truppe dell'Altare da Guerra ed a scaricare i loro fucili da distanza ravvicinata. La scarica falcia metà dei difensori dell'Altare, e la successiva carica alla baionetta finisce i superstiti. Un ufficiale Lancaster sale sul carro e abbatte la figura del Basileus e dell'Unico Dio di Dimora, fra le urla ferine dei suoi soldati vittoriosi. Alla vista dello scempio, molti soldati di Dimora cadono preda della costernazione, mentre altri sono invasi da una furia vendicativa.
Al centro del campo, però, si mette ormai male per i Lancaster: se la fanteria pesante dello scaglione destro continua a resistere al corrispettivo dimorano, la fanteria leggera dello scaglione sinistro viene caricata sul fianco dai fanti di Dimora, decimata e messa in fuga. Lo schieramento dimorano inizia a ripiegarsi sul centro di quello Lancaster.
In un estremo tentativo di recuperare la situazione o almeno di evitare una ripetizione della manovra a tenaglia, i Fucilieri che hanno appena distrutto e profanato l'Altare ricaricano i fucili e sparano sulla Fanteria Leggera dimorana che tenta l'aggiramento sul loro lato. 2000 soldati di Dimora crollano al suolo, massacrati dalla scarica a distanza ravvicinata. Una nuova carica alla baionetta, lanciata con la forza della disperazione, porta al crollo della formazione dimorana, che perde altri 1120 soldati e fugge precipitosamente.
Ma è il canto del cigno: l'armata Dimorana si ripiega sul centro dell'armata Lancaster. Cariche disperate di Ussari superstiti e Granatieri riusciranno ad evitare il completo accerchiamento di tutte le unità Lancaster, ma la battaglia è perduta. I Picchieri e le Artiglierie combattono fino all'ultimo, infliggendo altre perdite al nemico ormai libero di imperversare sul campo, ma alcune unità Lancaster riusciranno a fuggire.
Nel complesso, Dimora vince un'altra battaglia, ma è una vittoria di Pirro. Per quanto inferiore sulla carta, la Lancaster Standing Army ha inflitto pesanti perdite al nemico, e i suoi resti sono riusciti a fuggire e rifugiarsi nella Fortezza della provincia. L'esausta armata crociata non riuscirà neanche ad occupare la provincia, preferendo installare un accampamento e leccarsi le ferite.
FRATRICIDIO
Lo scontro minore vede contrapporsi circa 19000 Dragonling a circa 15000 fra Lancaster e Dragonling ribelli. A pochi mesi dal Grande Voltafaccia, le truppe di Ksi'Bi si trovano già di fronte ai loro ex-compagni a caccia di gloria.
Tali ex-compagni sono accompagnati dai maghi più potenti tra i Dragonling: il mago Cedric Spenner di Calverster riesce a malapena a fermare un potente incantamento di uno dei maghi avversari, ma non può fare niente quando l'Arcistregone Tsi'Iri lancia un Soffio del Drago con forza devastante contro gli Archibugieri al centro dello schieramento Lancaster: 1185 soldati cadono congelati dal soffio freddo. Subito dopo, l'unità già sconvolta viene colpita da un Urlo del Drago lanciato dal terzo mago Dragonling, e fugge precipitosamente in preda al panico. La battaglia non è ancora iniziata e già si apre un pericoloso varco nelle file imperiali!
Rispondono 1200 Ussari sul lato sinistro dell'amata Lancaster, che si avvicinano a 2000 Miliziani Orchi e li mettono in fuga con una combinazione di fucileria a breve distanza e carica a sciabole sguainate. Due divisioni Dragonling avanzano risolute, mentre una Cavalleria Leggera si immola contro 3000 Ussari in una carica suicida per tenerli impegnati: cadono 190 Ussari, ma i cavalieri Dragonling vengono annientati.
L'armata Lancaster sceglie di caricare il nemico appena a tiro: 3000 miliziani sotto il comando diretto di Ksi'Bi caricano 1000 Sputatori lealisti, ma subiscono 650 perdite dal tiro difensivo, e nella mischia infliggono solo 500 perdite contro 380. Spronate dal Generale lealista Dragor, gli Sputatori restano al loro posto. Non possono fare altrettanto altri 1000 Sputatori della Divisione Sangue di Drago: caricati da 2000 Fanti Leggeri lancaster, pur infliggendo parecchie perdite col tiro subiscono 803 perdite e vanno in rotta.
Dragor manda allora in prima fila gli Squassatori, secondo i piani. I massicci sauri con armi pesanti impattano duramente sulle linee imperiali e le sfondano al primo assalto mandando in fuga la Milizia di Ksi'Bi e la Fanteria Leggera Lancaster.
La fanteria leggera dei Dragonling traditori assale la cavalleria leggera lealista. Sebbene lo scontro finisca in pareggio con 400 morti per parte, la cavalleria leggera va in rotta.
Gli Ussari dell'ala destra lancaster, vedendo mettersi male la battaglia, tentano una carica risolutiva. Si avventano sugli Orchi Miliziani che proteggono il fianco sinistro degli Squassatori della Divisione Sangue massacrandoli con le pistole prima ancora di impattare (1185 perdite, gli Orchi superstiti fuggono) e ridirezionano la carica sul fianco degli Squassatori facendo ben 900 morti. Nel caotico corpo a corpo che segue i possenti guerrieri scagliosi infliggono ben 770 perdite agli arditi Ussari, subendone solo 430, ma lo shock e le perdite subite sono troppo alti, e l'intera unità fugge a rotta di collo.
A questo punto, Dragor mette in campo la sua arma segreta: guerrieri Dragonling alati, i temuti Flyer. 2800 di queste bestie volanti assalgono ferocemente gli Ussari vittoriosi, massacrandoli e costringendo i superstiti alla fuga, pur lasciando 400 dragonling a terra. ALtri 3000 caricano dall'alto gli Ussari dell'ala sinistra, infliggendo 1784 perdite e subendone solo 430.
Vista la mala parata, Ksi'Bi e Arthur Carrington decidono di ritirare l'armata in buon ordine approfittando del fatto che i Flyer si attardano a divorare i cavalli uccisi, e i resti dell'armata congiunta si ritirano nella fortezza, raggiungendo i superstiti dello scontro principale. L'armata lealista, sebbene pesantemente ridotta di forza, rimane padrona del campo e il Generale Dragor può a buon titolo rivendicare la sconfitta dei ribelli.