[Turno 5] Report 1767- Bella Stagione

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Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
BATTAGLIA NAVALE DI CAPE HAWKEYE

la flotta della Santa Alleanza ingaggia in battaglia la flotta di riserva dell'Impero Lancaster.

Impero: 2 Man o'War, 3 Galeoni e 6 Fregate

Santa Alleanza: 10 Galeoni, 10 Fregate

Sostanziale pareggio: Impero perde 1 Man o'War 2 Galeoni 4 Fregate; la Santa alleanza perde 5 Galeoni 5 Fregate e si ritira verso Est.



BATTAGLIA NAVALE DEL GOLFO DI CALVERSTER

Flotta elfica forte di 10 Fregate, 5 Galeoni e 5 Numerramar mette blocco navale a porto in 39. La flotta Calvershire in porto tenta la sortita per evitare di farsi catturare da ferma. 5 Fregate, 1 Galeone 1 Man o'War, tutti danneggiati tranne 3 Fregate.

Gli Elfi distruggono la flotta Lancaster perdendo 1 Numerramar 2 Galeoni e 2 Fregate.



GRANDE BATTAGLIA DELLA WHEAT PLAIN MERIDIONALE

La Guerra Totale fra Lancaster e Dimora prosegue: si combatte un'altra enorme battaglia nel Sudest dell'Impero, con un totale di 140000 soldati circa a fronteggiarsi per il possesso di terre tanto povere quanto strategicamente importanti. Ancora una volta Dimora esce vincitrice dallo scontro, ma le perdite sono talmente alte da rendere la vittoria costosissima, e sono in molti a chiedersi quanto i contendenti possano andare avanti a combattere con un tasso di logoramento tanto alto.


SCONTRO PRINCIPALE

Proiettili di ogni tipo si incrociavano nell'aria.

Per prime volano le frecce e i quadrelli di balestra, scoccati da lontano dagli arcieri di Dimora. Rispondono le palle di moschetto dei fucilieri e le scariche degli archibugi Lancaster, seguiti a breve distanza dal tuono delle artiglierie. Da una parte e dall'altra giovani soldati sfortunati crollavano urlando nella polvere; quelli solo poco più fortunati crollavano in silenzio. Sangue ed urla permeano già l'aria della Wheat Plain, che vede fronteggiarsi due nemici implacabili in una contesa pronta a fagocitare altre decine di migliaia di anime. Le frecce penetrano nella carne, i proiettili e le palle di cannone frantumano le ossa; due modi diversi di condire la stessa pietanza a base di morte violenta.

Sull'estrema destra dello schieramento Lancaster, 1000 orgogliosi cavalieri leggeri fanno appena in tempo a portare i loro cavalli al passo, quando una meteora apparsa da un cielo limpido si abbatte su di loro con forza immane. L'impatto e la conseguente onda d'urto in pratica polverizzano il reggimento, al posto del quale rimane un cratere fumante: Aulus di Dominarion sogghigna soddisfatto di fronte alla terribile sorte toccata agli "infedeli".

Mentre al centro il numero dei tiratori Lancaster fa vacillare la linea Dimorana, mandando in rotta i pochi superstiti di un'unità di 5000 miliziani massacrati da palle di cannone e scariche di fucileria, i Paladini di Lisandro caricano su entrambe le ali.

Sull'ala sinistra, molti dei 5000 Paladini malediranno l'efficienza di Aulus, trovandosi a dover "guadare" il cratere prodotto dalla meteora e guardando la loro preda, 2000 Ussari, scaricargli addosso le pistole e ritirarsi tranquillamente fuori portata. 350 cavalieri non usciranno più dal cratere.

Sull'ala destra, invece, altri 3500 Paladini non trovano simili ostacoli. Di fronte alla loro carica impetuosa gli Ussari scelgono di ripararsi dietro 4000 Miliziani. 3827 vengono massacrati nella carica, il resto si disperde come foglie in una tempesta. Gli Ussari, però, sono pronti a rispondere, e i Paladini si trovano isolati dal resto dell'armata quando la seconda linea Lancaster avanza decisa verso il grosso dell'armata di Lisandro, così come i loro compagni sull'ala sinistra

I Paladini sulla sinistra si trovano infatti ingaggiati sul fianco dalla fanteria pesante Lancaster, ma reggono bene: cadono 830 Paladini, ma anche 700 fanti. La seconda linea di Dimora a sua volta scavalca i tiratori ed ingaggia il nemico. Lo scontro è equilibrato, anche se le truppe di Dimora contano più Fanteria Pesante rispetto ai loro avversari, oltre alla maggiore qualità degli equipaggiamenti. I Lancaster combattono comunque con valore, e nessuna delle due linee sembra cedere terreno. La mischia è serrata: i vivi calpestano i caduti e combattono con la forza dell'odio e della paura, ma ancora nessuno cede.

Sull'ala sinistra la cavalleria di Dimora trova uno spiraglio e riesce a caricare i 2000 Ussari sfuggiti ai Paladini, falciandone 1450 e perdendo solo 650 cavalieri. I tenaci cavalieri Lancaster, però, non cedono al panico.

200 artiglierie Lancaster tornano a tuonare: i Paladini dell'ala sinistra incassano una bordata devastante, perdendo 1000 cavalieri. Il resto della salva sfoltisce i ranghi dei Picchieri al centro della linea dimorana, abbattendone ben 1500. La devastante potenza delle armi moderne scuote i cuori dei fanatici Paladini, ma i Migliori di Dimora non possono certo voltarsi e fuggire. Serrano i ranghi, gridando anatemi contro le blasfeme armi del codardo nemico, giurando vendetta per i compagni caduti. I Picchieri si fanno forza riformando il muro di picche, consci che senza di esso sarebbero state facili prede. Gli Arcieri di Dimora ancora vivi si "vendicano" spazzando via i circa 1650 superstiti di una Brigata di Fucilieri.

Tocca alle terze file e alle riserve: i Picchieri Lancaster avanzano al centro, mentre 3000 Miliziani e 2000 Ussari caricano i Paladini dell'ala sinistra dimorana, infliggendo 1450 perdite, ma subendone quasi la metà in più. I Paladini di Lisandro vendono carissima la pelle.

Sull'ala destra, la cavalleria leggera di Dimora continua a combattere contro gli Ussari Lancaster, in una lotta ancora senza un chiaro vincitore, seppure gli agili cavalleggeri dimorani sembrino in vantaggio.

La mischia principale è ancora in stallo, ma le linee di Dimora iniziano ad avanzare lentamente... se la fanteria pesante Lancaster tiene botta, infatti, i resti di una Brigata di Archibugieri vengono mandati in rotta dalla milizia dimorana, e la Fanteria Leggera Lancaster è ormai destinata a perdere contro il corrispettivo pesante dimorano malgrado l'iniziale superiorità numerica.

I Lancaster tentano di risolvere la questione-Paladini mandando contro l'ala destra dimorana riserve fresche: 4000 Granatieri incazzati. I Paladini ancora numerosissimi, però, resistono ancora, pareggiando quasi la conta dei morti a quota 900 per parte. Dalla parte opposta del campo, l'imponente Altare da Guerra di Lisandro (o meglio la guardia scelta che lo circonda) carica una brigata di fucilieri, ma l'impeto è fiacco e cadono soltanto 875 soldati Lancaster a fronte di 593 morti dimorani.

Per tentare di alleviare la pressione al centro, 5000 Picchieri Lancaster avanzano con decisione contro 4112 Miliziani, che arretrano attirandoli in avanti. La milizia dimorana dimostra di essere ben addestrata ed equipaggiata, subendo solo 600 perdite ed uccidendo ben 400 soldati nemici.

Sui lati la mischia attorno alle unità di Paladini si fa sempre più furiosa: Ussari e Milizie riducono ai minimi termini le orgogliose brigate di cavalieri, ma ad un prezzo terribile. Pallottole o spade che siano, poche riescono a penetrare le mirabili armature di questi guerrieri senza paura, le cui mazze e spadoni, viceversa, non perdonano. Di ottomila che partirono ne rimangono poche centinaia, ma continuano ad impegnare una quantità di truppe Lancaster decisamente sproporzionata.

E' grazie alla loro azione che due brigate di 4000 Fanti Leggeri riescono ad uscire dalle riserve Dimorane e allargarsi sui lati degli scaglioni Lancaster, minacciando di accerchiarli. Gli arcieri dimorani superstiti (più di 3600 in verità) li coprono tirando sui Picchieri Lancaster, uccidendone circa 1000, ma così facendo attirano l'attenzione delle artiglierie imperiali, che li spazzano via con un'altra, devastante salva di cannonate.

Sull'ala destra dimorana va in scena l'ultimo atto della contesa Ussari vs Cavalleria Leggera: gli Ussari subiscono altre 426 perdite e scappano; anche la Cavalleria Leggera, però, si ritrova a contare tra le sue fila troppi pochi cavalieri per continuare a combattere, e sceglie di ritirarsi dal campo. Dietro di loro, granatieri vs Paladini finisce 550 a 800, ed ormai sul fianco dell'armata Lancaster si apre un varco di ragguardevoli dimensioni, che espone le Artiglierie retrostanti.

Sul lato sinistro, i 105 Paladini superstiti si disimpegnano e caricano le odiate macchine infernali, responsabili di tante morti fra le fila dimorane... i serventi della Brigata di 100 cannoni su quel lato non possono che tentare una disperata fuga a piedi, ma vengono calpestati dai destrieri dimorani. 630 Ussari superstiti li vendicano immediatamente, annientando i Paladini con una combinazione di fucileria e carica a sciabola sguainata. I Paladini restano tutti sul terreno, morti ma contenti di aver combattuto fino all'ultimo. 80 Ussari cadono nell'attacco.

Poco distante, i 3470 Fucilieri Lancaster riescono a disimpegnarsi dalla mischia con le truppe dell'Altare da Guerra ed a scaricare i loro fucili da distanza ravvicinata. La scarica falcia metà dei difensori dell'Altare, e la successiva carica alla baionetta finisce i superstiti. Un ufficiale Lancaster sale sul carro e abbatte la figura del Basileus e dell'Unico Dio di Dimora, fra le urla ferine dei suoi soldati vittoriosi. Alla vista dello scempio, molti soldati di Dimora cadono preda della costernazione, mentre altri sono invasi da una furia vendicativa.

Al centro del campo, però, si mette ormai male per i Lancaster: se la fanteria pesante dello scaglione destro continua a resistere al corrispettivo dimorano, la fanteria leggera dello scaglione sinistro viene caricata sul fianco dai fanti di Dimora, decimata e messa in fuga. Lo schieramento dimorano inizia a ripiegarsi sul centro di quello Lancaster.

In un estremo tentativo di recuperare la situazione o almeno di evitare una ripetizione della manovra a tenaglia, i Fucilieri che hanno appena distrutto e profanato l'Altare ricaricano i fucili e sparano sulla Fanteria Leggera dimorana che tenta l'aggiramento sul loro lato. 2000 soldati di Dimora crollano al suolo, massacrati dalla scarica a distanza ravvicinata. Una nuova carica alla baionetta, lanciata con la forza della disperazione, porta al crollo della formazione dimorana, che perde altri 1120 soldati e fugge precipitosamente.

Ma è il canto del cigno: l'armata Dimorana si ripiega sul centro dell'armata Lancaster. Cariche disperate di Ussari superstiti e Granatieri riusciranno ad evitare il completo accerchiamento di tutte le unità Lancaster, ma la battaglia è perduta. I Picchieri e le Artiglierie combattono fino all'ultimo, infliggendo altre perdite al nemico ormai libero di imperversare sul campo, ma alcune unità Lancaster riusciranno a fuggire.

Nel complesso, Dimora vince un'altra battaglia, ma è una vittoria di Pirro. Per quanto inferiore sulla carta, la Lancaster Standing Army ha inflitto pesanti perdite al nemico, e i suoi resti sono riusciti a fuggire e rifugiarsi nella Fortezza della provincia. L'esausta armata crociata non riuscirà neanche ad occupare la provincia, preferendo installare un accampamento e leccarsi le ferite.


FRATRICIDIO

Lo scontro minore vede contrapporsi circa 19000 Dragonling a circa 15000 fra Lancaster e Dragonling ribelli. A pochi mesi dal Grande Voltafaccia, le truppe di Ksi'Bi si trovano già di fronte ai loro ex-compagni a caccia di gloria.

Tali ex-compagni sono accompagnati dai maghi più potenti tra i Dragonling: il mago Cedric Spenner di Calverster riesce a malapena a fermare un potente incantamento di uno dei maghi avversari, ma non può fare niente quando l'Arcistregone Tsi'Iri lancia un Soffio del Drago con forza devastante contro gli Archibugieri al centro dello schieramento Lancaster: 1185 soldati cadono congelati dal soffio freddo. Subito dopo, l'unità già sconvolta viene colpita da un Urlo del Drago lanciato dal terzo mago Dragonling, e fugge precipitosamente in preda al panico. La battaglia non è ancora iniziata e già si apre un pericoloso varco nelle file imperiali!

Rispondono 1200 Ussari sul lato sinistro dell'amata Lancaster, che si avvicinano a 2000 Miliziani Orchi e li mettono in fuga con una combinazione di fucileria a breve distanza e carica a sciabole sguainate. Due divisioni Dragonling avanzano risolute, mentre una Cavalleria Leggera si immola contro 3000 Ussari in una carica suicida per tenerli impegnati: cadono 190 Ussari, ma i cavalieri Dragonling vengono annientati.

L'armata Lancaster sceglie di caricare il nemico appena a tiro: 3000 miliziani sotto il comando diretto di Ksi'Bi caricano 1000 Sputatori lealisti, ma subiscono 650 perdite dal tiro difensivo, e nella mischia infliggono solo 500 perdite contro 380. Spronate dal Generale lealista Dragor, gli Sputatori restano al loro posto. Non possono fare altrettanto altri 1000 Sputatori della Divisione Sangue di Drago: caricati da 2000 Fanti Leggeri lancaster, pur infliggendo parecchie perdite col tiro subiscono 803 perdite e vanno in rotta.

Dragor manda allora in prima fila gli Squassatori, secondo i piani. I massicci sauri con armi pesanti impattano duramente sulle linee imperiali e le sfondano al primo assalto mandando in fuga la Milizia di Ksi'Bi e la Fanteria Leggera Lancaster.

La fanteria leggera dei Dragonling traditori assale la cavalleria leggera lealista. Sebbene lo scontro finisca in pareggio con 400 morti per parte, la cavalleria leggera va in rotta.

Gli Ussari dell'ala destra lancaster, vedendo mettersi male la battaglia, tentano una carica risolutiva. Si avventano sugli Orchi Miliziani che proteggono il fianco sinistro degli Squassatori della Divisione Sangue massacrandoli con le pistole prima ancora di impattare (1185 perdite, gli Orchi superstiti fuggono) e ridirezionano la carica sul fianco degli Squassatori facendo ben 900 morti. Nel caotico corpo a corpo che segue i possenti guerrieri scagliosi infliggono ben 770 perdite agli arditi Ussari, subendone solo 430, ma lo shock e le perdite subite sono troppo alti, e l'intera unità fugge a rotta di collo.

A questo punto, Dragor mette in campo la sua arma segreta: guerrieri Dragonling alati, i temuti Flyer. 2800 di queste bestie volanti assalgono ferocemente gli Ussari vittoriosi, massacrandoli e costringendo i superstiti alla fuga, pur lasciando 400 dragonling a terra. ALtri 3000 caricano dall'alto gli Ussari dell'ala sinistra, infliggendo 1784 perdite e subendone solo 430.

Vista la mala parata, Ksi'Bi e Arthur Carrington decidono di ritirare l'armata in buon ordine approfittando del fatto che i Flyer si attardano a divorare i cavalli uccisi, e i resti dell'armata congiunta si ritirano nella fortezza, raggiungendo i superstiti dello scontro principale. L'armata lealista, sebbene pesantemente ridotta di forza, rimane padrona del campo e il Generale Dragor può a buon titolo rivendicare la sconfitta dei ribelli.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
SANTA ALLEANZA

Come previsto, è ormai ufficiale la Guerra Totale fra la Santa Alleanza e l'Impero Lancaster. Il primo colpo, devastante, di questa nuova fase della guerra lo sferra la Crociata di Lisandro, che sconfigge duramente la Lancaster Standing Army in una battaglia segnata dal fanatismo dei Paladini di Lisandro, pronti a morire in massa per assicurare la vittoria. Gli alleati Dragonling fanno il loro dovere occupando una provincia e sconfiggendo un'altra armata Lancaster, e la Crociata sembra potersi concludere favorevolmente.

Purtroppo per Dimora, due pessime notizie controbilanciano i successi militari: nelle aree rurali di Dimora la popolazione è ormai stanca dell'Inquisizione e furiosa per la leva obbligatoria introdotta con la Guerra Totale. Cronicamente poveri e bistrattati, i contadini di almeno tre Province si ribellano agli emissari della Teocrazia e si armano, inneggiando a Lisandro come innovatore e "amico del popolo". L'Inquisizione grida all'eresia e si appresta a schiacciare la ribellione, incolpando allo stesso tempo il Principe Lisandro, che presumibilmente verrà presto convocato nella capitale.

La seconda notizia è rappresentata dall'arrivo nella capitale Dragonling di un colossale drago rosso, Skalak il Terribile, apparentemente assopito e nascosto da secoli nel Massiccio Orientale del Karaz Angainor. Il suo arrivo non può che rappresentare una destabilizzazione dell'intera area: che intenzioni ha l'Antico Dragone? Come reagirà la xenofoba Inquisizione?



MARCA OCCIDENTALE DIMORIANA

Un'altra vittoria militare dei Crociati, che spazzano via la Lancaster Standing Army, puntella la fama di grande stratega di Lisandro, mentre nuove riforme in materia di libero culto (in sostanza i culti degli Elfi e dei Dragonling vengono resi legali purché privati) e la concessione agli Elfi della Marca di migrare presso i loro congiunti di Nevynar proiettano Lisandro nell'Olimpo del consenso popolare.

L'altra faccia della medaglia è però l'esplosione a Dimora di diverse rivolte che inneggiano a Lisandro come "salvatore del popolo", mettendolo in gravissima difficoltà con l'Inquisizione, già furiosa per la concessione di una libertà di culto mai vista entro i confini di Dimora. Sembra inevitabile una "resa dei conti" con la fazione dei "mantelli scarlatti".


ELFI DI NEVYNAR

Un'ampia riforma politica promossa dal nuovo Custode ridà stabilità al regno e rafforza l'autorità di Dryssil Markladiri, benché le altre Casate aumentino la propria Influenza. Grazie a questa ritrovata unità d'intenti gli Elfi possono portare avanti i loro piani di guerra, che vedono un'armata elfica occupare 41 e la flotta elfica annientare quella Calvershire e mettere il blocco al porto di Calvershire.

Tale unità politica è rotta dalle proteste dei cosiddetti Riconciliatori, un partito di Elfi "moderati", che si sono fatti vivi con alcune azioni di protesta violente. Un Generale è stato trovato ucciso e loro sono i principali sospettati. Un Mago è fuggito; era noto per essere un loro simpatizzante. Tali rimasugli di dissenso possono sembrare poca cosa, ma è certo che Dryssil non potrà ignorarli a lungo.


DRAGONLING

Il regno più travagliato di Ardania riesce finalmente a trovare un barlume di stabilità quando il discusso Principe Tsi'ir viene deposto, deportato a Dimora, e al suo posto sale al trono il Principe dei Draghi Khargar Var, sostenitore della Santa Alleanza e politicamente vicino al Principe Lisandro. Il nuovo governo riesce a guadagnarsi la fiducia di gran parte della popolazione.

Mentre la guerra prosegue e i Dragonling si mettono in luce occupando la provincia di 36, promuovendo rivolte degli Orchi (che in pratica controllano ormai le campagne di 50 e 51) e partecipando con successo alla grande battaglia in 50, i Dragonling si ritrovano diverse brutte gatte da pelare.

Intanto, entrambe le armate dei Massicci del Karaz Angainor si dedicano a violenti bombardamenti sulla fascia di confine, distruggendo ogni struttura a tiro e determinando un esodo di contadini Dragonling verso le regioni più interne.

Inoltre, un tentativo di infiltrazione a Mannan attraverso Minotauri compiacenti viene scoperto dal controspionaggio dell'Ammiragliato, e gli agenti Dragonling vengono catturati.

Ma tutto ciò viene messo in ombra dal vero, grande avvenimento dell'anno: il risveglio di uno degli Antichi Dragoni. Skalak il Terribile, un colossale Antico Dragone Rosso, esce dal suo letargo secolare in una forra inaccessibile del Massiccio Orientale e vola verso Drakoni Karieri, la capitale Dragonling. Qui si appollaia sulla Rocca del Principe, ruggendo vittoriosamente. L'armata di Dimora che stazionava in città abbandona l'abitato terrorizzata, per poi riorganizzarsi a distanza di sicurezza, nei campi. I Dragonling sono in delirio, e la notizia dell'accaduto percorre in fretta tutta Ardania.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
ALLEANZA DEL NORD

Alla fine, l'Alleanza del Nord collassa sotto il peso delle proprie contraddizioni e della nuova linea diplomatica di Caladreva. Approfittando di già ovvie profonde divisioni interne, con gli Gnoll sempre pronti a defilarsi e a lucrare sul conflitto, e gli Yuan-Ti troppo isolazionisti per interessarsene davvero, è stato facile per Caladreva ottenere due paci separate. Voci di corridoio parlano di fiumi di denaro diretti verso le capitali dei due stati, ma ovviamente non c'è niente di ufficiale.

Ufficialmente, comunque, l'Alleanza del Nord "muore" in questa estate del 1767, e adesso sono in molti a ritenere inevitabile una trattativa di pace fra la Legione della Frontiera e i Colonialisti.



YUAN-TI

Alle orecchie che più erano state attente negli scorsi mesi, la decisione degli Yuan-Ti di abbandonare la guerra e di conseguenza l'Alleanza del Nord non appare sorprendente. Il mortale pericolo per la sicurezza dei Sacri Templi appena corso, nonché le perdite in battaglia, la distruzione della città appena costruita e il rapimento di migliaia di Yuan-Ti erano stati discussi a lungo negli ambienti diplomatici. Appariva chiara una fortissima rabbia delle misteriose elites dominanti degli Yuan-Ti verso la casta guerrieria; alla fine, le pressioni hanno avuto la meglio.

Insieme a segreti ma indubbi versamenti di denaro, gli Yuan-Ti ottengono anche il rimpatrio dei prigionieri. L'armata della Legione sbarcata nelle loro terre in seguito all'evacuazione di Torìz ottiene un lasciapassare per lasciare le terre Yuan-Ti e poco altro. La presenza di truppe degli uomini-serpente in loco evita che i Legionari tentino di far cambiare idea con la forza ai loro ex-alleati, e l'armata non può che ripartire mestamente verso Nord.


REPUBBLICA GNOLL

Meno prevedibile, almeno in apparenza, la defezione della Repubblica Gnoll. Già sotto il tiro di aspre polemiche per il suo scarso impegno nella guerra contro Caladreva, gli Gnoll hanno sempre opposto una serafica indifferenza alle pressioni in merito, adoperandosi solo lo stretto indispensabile e sempre dietro qualche forma di compenso. L'uscita dall'Alleanza del Nord pone gli Gnoll in una posizione di totale libertà, che potrebbe determinare scelte forse azzardate...


LEGIONE DELLA FRONTIERA

Dopo anni di guerra senza quartiere, la Legione si trova improvvisamente abbandonata da tutti i suoi alleati. Mentre le sue forze cacciano le truppe nemiche da 111 ed assediano Segovia, il fronte alle loro spalle si disintegra e la Legione si ritrova da sola contro il nemico invasore. La resa della forza da sbarco nell'isola di 90, isolata dalla flotta coloniale, non può che peggiorare le cose, appena mitigate dal ritorno in patria dell'ex-armata di Torìz.

Il contraccolpo è devastante: il carismatico Generalissimo de Torreazàr usa parole di fuoco contro i suoi ex-alleati, mentre i Conquistador dell'estremo nordest approfittano della disgregazione dell'Alleanza del Nord per prendere le distanze dalla Legione ed accusarla di aver provocato il crollo a causa della mancata vittoria sul nemico. Il Generalissimo ottiene però l'appoggio incondizionato di molti Conquistador delle terre occidentali, che hanno sempre supportato al massimo la Legione. Sembra inevitabile un confronto finale, e forse violento, fra la Legione e gli Isolazionisti, mentre Caladreva e il Raj riconquistano posizioni sulla fascia costiera occupando due città ed ottenendo dagli Yuan-Ti la restituzione di 117.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
RESPUBLICA DI CALADREVA

Dopo otto anni di guerra feroce che ha lasciato pochissimo spazio alla diplomazia, finalmente l'arte diplomatica Caladrevana, e la sua immensa ricchezza, arrivano dove le armi annaspano. Alla relativamente buona conduzione della guerra vera e propria si affianca infatti un doppio sforzo dei Colonialisti e del Raj verso Gnoll e Yuan-Ti, che riesce ad ottenere in pratica lo scioglimento dell'Alleanza del Nord. E sono in molti a prevedere un effetto-domino che coinvolga l'intera macroregione.

Si rivede inoltre qualche tentativo di insidiare il predominio commerciale dell'Ammiragliato, mentre a sud Storozhev è ancora stretta nella contesa fra i poteri del Governatore, i compromessi dei Boiardi e le agitazioni degli Zaristi.



IL RAJ

Ancora una buona annata per quello che è ormai considerato un genio politico, il Maratta Nejr Sahrenna. Accoglie le richieste dei Marat in termini di restituzione delle terre riconquistate ai Kharij, ma impone un "interregno" nel quale Commissari da lui nominati di fatto mantengono grosse fette di potere nei vari feudi. Una valanga di soldi tacita gran parte delle proteste dei legittimi proprietari, rabboniti anche dal carattere temporaneo della norma.

Sul fronte coloniale le truppe del Raj si concentrano sulla costa, occupando 112, ma vengono cacciate in malo modo da 111 da un'armata della Legione molto numerosa, dovendo sacrificare alcuni reggimenti in un'azione di retroguardia. La flotta da guerra del Raj, grazie a nuovi acquisti di navi moderne, è ormai una forza di cui ogni nazione dovrebbe (e probabilmente dovrà) tener conto d'ora in poi.


LE COLONIE

Se è pur vero che la bella stagione del 1767 vede le truppe delle Colonie e del Raj riconquistare tutta la fascia costiera e riprendere l'isola di 90, è tuttavia la diplomazia ad ottenere la vittoria forse decisiva in questa lunga guerra. E' infatti il corpo diplomatico coloniale a porre le basi e poi ad assicurare la defezione degli Yuan-Ti dall'Alleanza del nord, che si unisce all'uscita degli Gnoll dalla stessa. La disgregazione dell'Alleanza rappresenta probabilmente il punto di svolta di questa guerra di logoramento che va avanti da otto anni; vedremo se a questo punto prevarrà definitivamente la linea diplomatica oppure le armi continueranno a dominare la scena per qualche altro tempo.

Nel frattempo, comunque, il Governatore mette le mani sul fronte interno, assicurando ai Conquistador a lui sottomessi la giurisdizione su alcuni aspetti dell'amministrazione locale, placandone almeno in parte le rimostranze. Molti comunque rifiutano qualsiasi tentativo di negoziato, e la situazione interna nelle terre occupate rimane molto instabile.


STOROZHEV

Anno di grandi cambiamenti: il Governatore da Myrtus puntella il proprio potere con un'intelligente riforma politica che istituisce un Senato nel quale siedono rappresentanti di tutti i maggiori gruppi di potere, aumentando il potere soprattutto dei Boiardi, ma anche legandoli maggiormente al Governatore e quindi a Caladreva.

I disordini a Storozhev dell'anno scorso si spengono; gli Steampunk sembrano dormienti dopo la dura repressione, e in generale la situazione sembra stabilizzarsi, con un buon effetto sul commercio, grazie anche alla istituzione di una Compagnia di Navigazione a Kainua. Il Grande Mare Meridionale non sembra adatto al commercio "intensivo", ma evidentemente il Governatore la pensa diversamente. Si segnala anche la costruzione di una Grande Biblioteca a Vrad.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
IMPERO LANCASTER

Contrariamente a qualsiasi aspettativa, le sconfitte militari nel sudest e la leva obbligatoria non causano una sommossa popolare come prevedevano alcuni nobili particolarmente disfattisti. Le riforme sociali che continuano ad essere promosse, e in generale una rinnovata ricchezza generale, rendono la popolazione relativamente ben disposta a fare la propria parte.

Il tradimento Dragonling, l'invasione del Sudest e le rivolte dei Pelleverde, anzi, fomentano un nuovo sentimento di "orgoglio nazionale" proprio mentre al contrario Dimora sperimenta cedimenti interni. La popolazione si raccoglie intorno alla sua classe dirigente (ben più divisa di quanto appaia), pronta a difendere un Impero diventato molto più moderno in pochi anni.

Pur esistendo ancora preoccupanti divari fra le condizioni di vita dei nobili e dei popolani, l'Impero appare più solido e pronto a far fronte ad una Guerra Totale che si prospetta lunga e terribile.



AMMIRAGLIATO

Il potentissimo Johan Wassenaer continua a dare piccoli ritocchi ai suoi domini, accrescendone sempre ricchezza e stabilità quando possibile. Entra in vigore la terza ed ultima riforma sociale, che prevede la prima forma di regolamentazione in termini di sicurezza sul lavoro, cementando vieppiù l'alleanza con le forze sociali. In seguito ad una costosa e ben organizzata attività di intelligence, viene finalmente scoperta l'ubicazione delle basi del movimento ribelle di Mannan, che viene quindi annientato in una serie di assalti sanguinosi. Si chiude così la storia della ribellione dei Minotauri, che vengono finalmente ed interamente assimilati all'Ammiragliato. Tale atto è suggellato dalla costruzione di un'Arena Bloodbowl e un Porto a Mannan stessa.

Viceversa, a Torìz la situazione sfugge di mano: un ben armato e numeroso esercito ribelle si impadronisce definitivamente della parte orientale dell'isola e tenta di occupare anche Barahona, appoggiato dalla popolazione. Solo il tempestivo sbarco di un'armata dell'Ammiragliato nel porto impedisce l'occupazione della città, riuscendo poi a cacciare i ribelli da tutta la parte occidentale dell'isola.

La flotta viene ancora potenziata, vengono mandati aiuti economici al sudest, ma l'apporto dell'Ammiragliato contro la Santa Alleanza latita ancora, e l'irritazione nei confronti dei Wassenaer cresce di giorno in giorno presso la Corte Imperiale.


LANCASTER SUDORIENTALE

Annata veramente densa di avvenimenti importanti, questa che si apre per i Calvershire.

Sotto l'aspetto puramente militare, infatti, si registra un'altra sconfitta: la Lancaster Standing Army inviata dall'Impero viene sconfitta nella grande battaglia della Wheat Plain Meridionale, insieme ad un'armata più piccola dei Calvershire. Inoltre, i Dragonling occupano 36, gli Elfi si avvicinano pericolosamente alla capitale Calverster occupando 41, e in 50 e 51 (invase da truppe della Santa Alleanza ma non occupate e con Fortezze ancora presidiate da truppe Lancaster) gli Orchi si ribellano apertamente. Una situazione davvero difficile.

Sotto l'aspetto politico, però, avviene qualcosa di decisamente inusuale. I Calvershire vengono "soccorsi" da altre tre famiglie nobili: Norcaster, Stradchester e Reardon. Queste si coalizzano e forniscono ampii aiuti ai Calvershire, ognuna secondo la sua specialità: terre dai Norcaster, soldi dai Reardon e truppe dagli Stradchester. Col beneplacito della Corte Imperiale, alla giurisdizione Sudest vengono annesse tre nuove province. E' ignoto cosa abbiano chiesto in cambio le tre famiglie, ma si suppone che d'ora in poi i Calvershire avranno un sacco di favori da restituire, benché questo "soccorso" faccia indubbiamente MOLTO comodo.

Una distribuzione di beni di consumo alle famiglie dei caduti in battaglia aumenta sensibilmente il favore della popolazione Lancaster, che in ogni caso (come nel resto dell'Impero) è pervasa da un nuovo senso di "orgoglio nazionale".


DUCATO DEI PICCHI GELIDI

Annata complessa anche per i Picchi Gelidi: una durissima lotta all'evasione e alla corruzione lanciata dal Governatore infuoca la scena politica nobiliare: la commissione, infatti, scopre parecchi casi scottanti fra i quali il cugino del governatore stesso, altri due suoi parenti alla lontana, e diversi altri membri del Casato Suttereign. Anche i Glendorn sono colpiti duramente. Tutte le Casate protestano per l' "accanimento" contro i "pilastri della società", mentre gli Averleigh appoggiano totalmente l'operazione. Alcuni nobili Koradny e Samvarac tentano di resistere alle misure di recupero crediti e la reazione delle forze di sicurezza è molto dura.

La lotta al banditismo si risolve in diversi arresti, ma un nobile senza terra Koradny, appartenente alla vecchia Cavalleria dello Zar, resiste all'arresto, usa le sue guardie a cavallo per massacrare la polizia imperiale e si barrica nella sua tenuta fortificata. Il conseguente assalto a colpi di cannone si trasformerà in un bagno di sangue. Solo la presenza di una forte armata impedisce una rivolta su larga scala, ma in tutte le regioni Koradny si verificano episodi di violenza contro rappresentanti del governo.

Nel frattempo in tutte le città bande apparentemente appartenenti al Movimento Steampunk si danno battaglia per strada. Nessuno capisce perché, ma alla fine dell'anno sembra tornare la calma.

In ogni caso, il Governatore tira dritto per la sua strada, forte di un appoggio popolare ormai esteso e solido; vengono costruite fabbriche ed un Porto ad Holding Hole, ed aperte nuove rotte. Attacchi pirata colpiscono una rotta verso il Karaz Angainor.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
KARAZ ANGAINOR

Grande clamore accompagna le due notizie principali provenienti dalle regioni di confine: il risveglio di un Antico Dragone fa tremare tutti i Forgiarune, custodi delle Cronache, che comprendono la portata di tale avvenimento; la riforma "femminista" del Thane Fulmisguardo si attira invece gli strali di tutto l'arco conservatore della scena politica dell'Angainor.


MASSICCIO OCCIDENTALE

Il dinamismo del Thane Fulmisguardo continua a dominare la scena: viene costruita un'Accademia Militare a Kotune, ed indetta un'epica Festa della Birra che vede arrivare legioni di Nani da tutta Ardania. I festeggiamenti saranno ricordati per anni e anni. Vengono aperte nuove rotte, una delle quali (con i Picchi Gelidi) viene però ferocemente attaccata da una grossa flotta pirata, causando pesanti perdite.

Sul fronte militare, i Nani tornano ad incombere sui Dragonling, lanciando un devastante bombardamento di artiglieria sulla provincia 34, che livella ogni struttura entro il raggio di tiro e causa una nuova migrazione di massa verso l'interno della regione.

Ma stavolta l'attivismo ha un rovescio della medaglia molto pesante: la riforma che prevede l'accesso al servizio militare per le donne causa un terremoto politico come non se n'erano mai visti. Il conservatorismo dei clan esplode, e il Thane viene attaccato a muso duro in ogni sede come "picconatore dei Sacri Pilastri" e come traditore dello spirito guerriero dei Nani. Solo le Workers' Unions difendono la riforma, e sorprendentemente anche i soldati stessi. Nonostante qualche problema isolato, perlopiù le unità di guerrieri ai quali vengono affidate reclute femmina scelgono di "adottare" le nuove arrivate, integrandole perfettamente. Tali unità acquisiscono addirittura un ulteriore "spirito di corpo" che le rende più affiatate ed efficienti.


MASSICCIO ORIENTALE

Poco da segnalare nel Massiccio Orientale: la notizia più grossa è il risveglio dell'Antico Dragone Skalak il Terribile, che apparentemente riposava in una caverna sotterranea della regione. Il dragone in ogni caso lascia immediatamente l'Angainor e vola verso il territorio dragonling.

Anche il Massiccio Orientale sceglie di bombardare la fascia di confine con i Dragonling, con i medesimi effetti di cui sopra.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
REGNO UNITO DI KOENIGWALD-ORLAIS

Nell'estate di questo 1767, il Regno Unito si trova a fronteggiare la più grande minaccia alla sua stabilità interna dai tempi dell'Unione delle Corone. Mettendo immediatamente da parte i problemi dati dalle bande Steampunk, il regno è infatti percorso dalle scosse destabilizzanti causate dalle notizie provenienti dalle terre degli Aznari.

Pare che infatti il Mahdi, la figura carismatica che da mesi percorre il deserto raccogliendo seguaci ed eludendo qualsiasi indagine, abbia deciso di manifestarsi apertamente. L'occasione è stata il ritorno al porto di Jaladyryya di una ben nota flotta pirata, tornata da una missione di diversi anni carica di tesori. Ebbene, pare che il Mahdi in persona sia arrivato a Jalaryya con un seguito di almeno 10000 seguaci, abbia invaso pacificamente la città e si sia diretto al porto.

Notoriamente insofferenti a qualsiasi concetto religioso o etico, i pirati avrebbero dovuto in teoria ignorare o addirittura aggredire il Mahdi ed i suoi fanatici. Con grande sorpresa di tutti gli osservatori, invece, la flotta pirata ha ammainato le bandiere ed issato i vessilli del Mahdi: un grande stendardo verde con scritte della Lingua del Deserto in oro.

L'ammiraglio pirata stesso è sceso sulla banchina, per abbracciare il non più misterioso Mahdi e poi prostrarsi di fronte a lui. Secondo i testimoni, il Mahdi è un Aznari piuttosto alto, molto magro, con capelli, barba e baffi lunghi e nerissimi, la pelle cotta dal sole. Veste semplicemente, ma porta una fascia verde alla vita e una lunga scimitarra al fianco.

Dopo l'incontro, pirati e mahdisti si sono uniti e in pratica hanno preso il controllo della città senza incontrare resistenza, tra la folla festante. I pochi Aznari e non-Aznari che non condividevano la gioia dell'evento non sono stati toccati, ma molti di essi (perlopiù non Aznari) hanno abbandonato la città.

Dopo la presa di Jalaryya, l' "esercito del Mahdi" si è mosso nell'entroterra, "liberando" altre due province ed avvicinandosi a Murghab, l'antica capitale degli Aznari. Dalla città è giunta quindi un'ambasceria dell'elite nobiliare che governa la regione, che ha deciso apparentemente di accettare il Mahdi come guida suprema. In pratica, l'intera regione Aznari (comprendente circa 6 province a sud dell'Orlais Settentrionale, è in mano di questo personaggio venuto dal nulla; gli Aznari risiedenti nel Desert de Ubar (presso il Barone La Rouge di Orlais) non hanno per il momento aderito al movimento mahdista.

Ancora non è chiaro a nessuno cos'abbia in mente il nuovo dominatore degli Azrac (da Az-popolo e Rakha-illuminato), come adesso si fanno chiamare gli Aznari fedeli al Mahdi. Gli ambienti nobiliari del Regno Unito temono che abbia in progetto una guerra indipendentista, mentre coloro che meglio conoscono il popolo del deserto propendono per una "semplice" ridiscussione del loro ruolo all'interno del Regno Unito. E' comunque inevitabile un confronto, forse durissimo, fra i regnanti di Orlais e Koenigwald e il Mahdi.




ORLAIS SETTENTRIONALE

Annata in chiaroscuro per l'Orlais Settentrionale: tra le buone notizie vi è la costruzione di un Mercato a Ferignac, posizione assolutamente strategica, che infatti favorisce un rapidissimo aumento degli scambi con gli Gnoll e di conseguenza grandi guadagni. Il tesoro della Baronia è ormai traboccante, e questo determina la sparizione di un'ammontare sempre maggiore di tasse lungo il percorso dalle tasche dei sudditi alle casse baronali.

Il collasso dell'Alleanza del Nord e la "comparsa" in prima persona del sedicente Mahdi, però, gettano un'ombra di stabilità su tutto il Regno Unito, e specialmente sull'Orlais Settentrionale, che confina con entrambe le regioni interessate. A complicare le cose vi è una macabra scoperta: i corpi di cinque Orleasiani vengono trovati impalati al confine con gli Yuan-Ti, con un messaggio inciso sulla pelle del torace: "la pagherete". Si suppone i cinque fossero esploratori e agenti al servizio del Barone, catturati e giustiziati dai misteriosi abitanti della Giungla Sacra.



ELFI DI NINALIA

I pacifici Elfi di Ninalia continuano a vivere placidamente nella loro regione; si segnalano giusto la costruzione di un porto a 164 (che però toglie traffico al già esistente porto in 158) e, purtroppo, la possessione di un Mago del regno ad opera di un Demone dell'Altrove. Sembra che il grave incidente (che ha causato diversi morti oltre al Mago) sia stato causato da un tentativo del mago di aumentare di livello.

C'è inoltre grandissima preoccupazione per l'arrivo nel Regno Unito del misterioso "mahdi"; in quanto custodi non ufficiali della stabilità del Regno Unito, è probabile che gli Elfi di Ninalia cercheranno di controllare il fenomeno destabilizzante.


KOENIGWALD SETTENTRIONALE

Maximilian von Jaeger sembra decidere di averne avuto abbastanza dei problemi interni: l'esercito del Koenigwald viene frazionato in raggruppamenti più snelli e distribuito nel paese per combattere il brigantaggio e mantenere l'ordine. Le fabbriche continuano a lavorare a pieno regime, così come i laboratori delle città, mentre nelle campagne i soldati del Barone tengono a bada una nobiltà sempre più ostile, guidata dai Kurmark.

Gli attacchi delle bande Steampunk sembrano diminuire a causa della capillare presenza militare nei maggiori centri.
 
Stato
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