Mikhail Mengsk
MSPAINT OVERTYRANT
LA BATTAGLIA DELLA VALLE DEGLI IMPERATORI ORIENTALE
Dopo l'ennesimo innalzarsi delle tensioni, Regum ed Ermos sono tornate a farsi guerra aperta. Il pretesto non è importante, solo l'esito dell'ennesima battaglia lo è.
Si affrontano poco meno di 14500 soldati di Regum e poco più di 13000 di Ermos; entrambi gli eserciti hanno al loro fianco le truppe di un Warlord mercenario: il Battaglione Nero di Konrad von Carstein per Regum, la Legione del Picco Roccioso di Euan Ironfist per Ermos. Il campo di battaglia è formato dai vasti campi della Valle degli Imperatori Orientale.
Subito, i due Warlords si staccano dalla linea principale per allargarsi e andarsi ad affrontare in "singolar tenzone", lasciando le armate principali ad affrontarsi da sole.
L'armata di Regum schiera un "velo" di Miliziani a protezione di 3 potenti divisioni di Legionari e Guardie Imperiali; ai lati stanno la cavalleria composta da Ussari in prima fila e Corazzieri in riserva. Fra le cavallerie il Generale Nero Flavio Aristillus ha posizionato migliaia di Arcieri del Corvo, sperando di prendere di sorpresa il nemico. E' comunque chiaro che la tattica di Regum consisterà nel tentare lo sfondamento centrale.
Diametralmente opposta quella del Generale Grifone Arieo di Atropatene, che piazza al centro un muro di 3000 Picchieri con alle spalle 3000 Grifoni di Ermos, arcieri corazzati. Sulle ali si schierano la cavalleria e 3000 Legionari, che evidentemente dovranno tentare uno sfondamento sulle ali mentre il centro trattiene le Legioni di Regum.
L'armata vincitrice, troppo esausta per inseguire il nemico e temendo di cadere in imboscate, si accampa poco lontano e si dedica alla cura dei propri feriti e al rastrellamento dei nobili Ermosiani feriti meritevoli di riscatto. A poca distanza si accampa anche il Battaglione Nero di Konrad von Carstein, anch'esso vincitore.
Dopo l'ennesimo innalzarsi delle tensioni, Regum ed Ermos sono tornate a farsi guerra aperta. Il pretesto non è importante, solo l'esito dell'ennesima battaglia lo è.
Si affrontano poco meno di 14500 soldati di Regum e poco più di 13000 di Ermos; entrambi gli eserciti hanno al loro fianco le truppe di un Warlord mercenario: il Battaglione Nero di Konrad von Carstein per Regum, la Legione del Picco Roccioso di Euan Ironfist per Ermos. Il campo di battaglia è formato dai vasti campi della Valle degli Imperatori Orientale.
Subito, i due Warlords si staccano dalla linea principale per allargarsi e andarsi ad affrontare in "singolar tenzone", lasciando le armate principali ad affrontarsi da sole.
L'armata di Regum schiera un "velo" di Miliziani a protezione di 3 potenti divisioni di Legionari e Guardie Imperiali; ai lati stanno la cavalleria composta da Ussari in prima fila e Corazzieri in riserva. Fra le cavallerie il Generale Nero Flavio Aristillus ha posizionato migliaia di Arcieri del Corvo, sperando di prendere di sorpresa il nemico. E' comunque chiaro che la tattica di Regum consisterà nel tentare lo sfondamento centrale.
Diametralmente opposta quella del Generale Grifone Arieo di Atropatene, che piazza al centro un muro di 3000 Picchieri con alle spalle 3000 Grifoni di Ermos, arcieri corazzati. Sulle ali si schierano la cavalleria e 3000 Legionari, che evidentemente dovranno tentare uno sfondamento sulle ali mentre il centro trattiene le Legioni di Regum.
Subito, i Maghi delle due armate iniziano a lanciare i propri incantesimi. Palle di Fuoco e fulmini si incrociano nell'aria, anche se molti vengono smorzati dai controincantesimi. Cadono comunque 120 Ussari e 225 Miliziani di Regum e 200 Picchieri di Ermos.
Entrambe le armate avanzano a passo di marcia. Gli Ussari sulle ali si gettano gli uni contro gli altri, accendendo mischie ferocissime. Sull'ala sinistra di Regum i suoi 800 Ussari affrontano 600 Ussari di Ermos; le sorti del combattimento sono incerte fino all'ultimo, e alla fine entrambe le unità subiscono talmente tante perdite da finire entrambe disperse. Sul lato opposto hanno più fortuna i 1000 Ussari di Regum, che spazzano via i 525 avversari, subendo però 500 perdite.
Gli Ussari vittoriosi non hanno però il tempo di gioire della vittoria: i Grifoni di Ermos li falciano con un'unica salva devastante.
Flavio Aristillus fa quindi avanzare i propri Arcieri, che tirano sui Legionari di fronte a loro. Infliggono un totale di 280 e 275 perdite ai nemici, un risultato poco soddisfacente. Rispondono i Grifoni di Ermos che spazzano via il velo di Miliziani a copertura delle Legioni di Regum.
Arieo di Atropatene comanda quindi la carica dei Corazzieri della riserva, travolgendo gli Arcieri del Corvo al prezzo di 77 perdite sull'ala destra e 80 sulla sinistra. Dietro di loro avanzano i Legionari in supporto: la manovra a tenaglia è iniziata.
A questo punto però i Corazzieri di Regum controcaricano le controparti. La superiorità numerica degli assalitori ha la meglio sui cavalieri di Ermos, che vengono sconfitti e messi in fuga. A terra rimangono anche 255 Corazzieri di Regum, ma la vittoria è nettissima. L'impeto della carica proietta però i corazzieri tra i ranghi dei Legionari retrostanti, che li ingaggiano in combattimento. L'ala sinistra rischia di venire sopraffatta dal numero dei nemici, e subisce 204 perdite a fronte di soli 186 Legionari. Va meglio ai Corazzieri sull'ala destra, che riescono a mantenere parte dell'impeto della carica facendo 325 morti, perdendo a loro volta 208 soldati.
I Grifoni tornano ad incoccare le loro lunghe frecce, stavolta mirando ai 5000 Legionari che costituiscono il fronte nemico. Cadono trafitti dal nugolo di frecce 444 Legionari dello scaglione sinistro, 333 al centro e 340 nello scaglione destro. I disciplinati Legionari non rallentano neanche il passo, avanzando verso la linea di Picchieri di Ermos.
A 100 metri di distanza dalle picche, però, la Guardia Imperiale retrostante (2500 Guardie divise in 3 Brigate) li sopravanza di corsa passando nei varchi della formazione e lancia i giavellotti contro i Picchieri. La salva di aste e punte abbatte 300 Picchieri nello scaglione destro, 100 al centro e 200 nello scaglione sinistro. La Guardia Imperiale termina quindi la carica contro il muro di Picchieri, già scompaginato dai giavellotti. Nella mischia cade un totale di 649 Picchieri e 339 Guardie. L'intera prima linea di Ermos accusa il colpo e inizia ad arretrare.
Contemporaneamente, i Legionari di Regum sugli scaglioni si allargano sulle ali, ingaggiando le controparti di Ermos, impedendogli di completare la manovra a tenaglia. I Corazzieri si ritirano. La mischia è equilibrata, ma a leggero vantaggio dei Legionari di Regum, che uccidono 620 nemici perdendo a loro volta 427 Legionari.
La giornata volge al termine, ma l'esercito di Ermos sta vacillando pericolosamente, e il Generale Arieo decide di tentare di recuperare la situazione al centro: ritira quindi i Picchieri, ai quali ordina di raggrupparsi in una singola Brigata, e manda all'assalto i Grifoni di Ermos. Questi lasciano a terra i lunghi archi, impugnano scudo e spada e si lanciano contro la Guardia Imperiale. A sua volta, il Generale Nero Flavio Aristillus ritira l'indebolito Reggimento di Guardie Imperiali al centro sostituendolo con una Brigata fresca di legionari, e fa rifiatare la Guardia Imperiale.
L'impatto dei Grifoni è inferiore alle aspettative: la più esperta Guardia Imperiale rintuzza i loro assalti infliggendo 979 perdite perdendo solo 466 Guardie. Anche i più freschi Legionari al centro respingono l'attacco dei Grifoni, abbattendone 742; a terra restano 333 Legionari. I Grifoni dello scaglione sinistro si scoraggiano e vanno in fuga, aprendo un grosso varco nello schieramento.
Arieo, temendo il disastro proprio quando il sole sta tramontando dietro la Vetta delle Terre Libere, manda i Picchieri a coprire il varco. Le esauste Guardie Imperiali vengono respinte e messe in fuga perdendo 162 soldati a fronte di 264 perdite inflitte ai Picchieri. Fortunatamente per Arieo e la sua armata, cala l'oscurità, e può rompere il contatto con l'armata di Regum e ritirarsi.
Entrambe le armate avanzano a passo di marcia. Gli Ussari sulle ali si gettano gli uni contro gli altri, accendendo mischie ferocissime. Sull'ala sinistra di Regum i suoi 800 Ussari affrontano 600 Ussari di Ermos; le sorti del combattimento sono incerte fino all'ultimo, e alla fine entrambe le unità subiscono talmente tante perdite da finire entrambe disperse. Sul lato opposto hanno più fortuna i 1000 Ussari di Regum, che spazzano via i 525 avversari, subendo però 500 perdite.
Gli Ussari vittoriosi non hanno però il tempo di gioire della vittoria: i Grifoni di Ermos li falciano con un'unica salva devastante.
Flavio Aristillus fa quindi avanzare i propri Arcieri, che tirano sui Legionari di fronte a loro. Infliggono un totale di 280 e 275 perdite ai nemici, un risultato poco soddisfacente. Rispondono i Grifoni di Ermos che spazzano via il velo di Miliziani a copertura delle Legioni di Regum.
Arieo di Atropatene comanda quindi la carica dei Corazzieri della riserva, travolgendo gli Arcieri del Corvo al prezzo di 77 perdite sull'ala destra e 80 sulla sinistra. Dietro di loro avanzano i Legionari in supporto: la manovra a tenaglia è iniziata.
A questo punto però i Corazzieri di Regum controcaricano le controparti. La superiorità numerica degli assalitori ha la meglio sui cavalieri di Ermos, che vengono sconfitti e messi in fuga. A terra rimangono anche 255 Corazzieri di Regum, ma la vittoria è nettissima. L'impeto della carica proietta però i corazzieri tra i ranghi dei Legionari retrostanti, che li ingaggiano in combattimento. L'ala sinistra rischia di venire sopraffatta dal numero dei nemici, e subisce 204 perdite a fronte di soli 186 Legionari. Va meglio ai Corazzieri sull'ala destra, che riescono a mantenere parte dell'impeto della carica facendo 325 morti, perdendo a loro volta 208 soldati.
I Grifoni tornano ad incoccare le loro lunghe frecce, stavolta mirando ai 5000 Legionari che costituiscono il fronte nemico. Cadono trafitti dal nugolo di frecce 444 Legionari dello scaglione sinistro, 333 al centro e 340 nello scaglione destro. I disciplinati Legionari non rallentano neanche il passo, avanzando verso la linea di Picchieri di Ermos.
A 100 metri di distanza dalle picche, però, la Guardia Imperiale retrostante (2500 Guardie divise in 3 Brigate) li sopravanza di corsa passando nei varchi della formazione e lancia i giavellotti contro i Picchieri. La salva di aste e punte abbatte 300 Picchieri nello scaglione destro, 100 al centro e 200 nello scaglione sinistro. La Guardia Imperiale termina quindi la carica contro il muro di Picchieri, già scompaginato dai giavellotti. Nella mischia cade un totale di 649 Picchieri e 339 Guardie. L'intera prima linea di Ermos accusa il colpo e inizia ad arretrare.
Contemporaneamente, i Legionari di Regum sugli scaglioni si allargano sulle ali, ingaggiando le controparti di Ermos, impedendogli di completare la manovra a tenaglia. I Corazzieri si ritirano. La mischia è equilibrata, ma a leggero vantaggio dei Legionari di Regum, che uccidono 620 nemici perdendo a loro volta 427 Legionari.
La giornata volge al termine, ma l'esercito di Ermos sta vacillando pericolosamente, e il Generale Arieo decide di tentare di recuperare la situazione al centro: ritira quindi i Picchieri, ai quali ordina di raggrupparsi in una singola Brigata, e manda all'assalto i Grifoni di Ermos. Questi lasciano a terra i lunghi archi, impugnano scudo e spada e si lanciano contro la Guardia Imperiale. A sua volta, il Generale Nero Flavio Aristillus ritira l'indebolito Reggimento di Guardie Imperiali al centro sostituendolo con una Brigata fresca di legionari, e fa rifiatare la Guardia Imperiale.
L'impatto dei Grifoni è inferiore alle aspettative: la più esperta Guardia Imperiale rintuzza i loro assalti infliggendo 979 perdite perdendo solo 466 Guardie. Anche i più freschi Legionari al centro respingono l'attacco dei Grifoni, abbattendone 742; a terra restano 333 Legionari. I Grifoni dello scaglione sinistro si scoraggiano e vanno in fuga, aprendo un grosso varco nello schieramento.
Arieo, temendo il disastro proprio quando il sole sta tramontando dietro la Vetta delle Terre Libere, manda i Picchieri a coprire il varco. Le esauste Guardie Imperiali vengono respinte e messe in fuga perdendo 162 soldati a fronte di 264 perdite inflitte ai Picchieri. Fortunatamente per Arieo e la sua armata, cala l'oscurità, e può rompere il contatto con l'armata di Regum e ritirarsi.
L'armata vincitrice, troppo esausta per inseguire il nemico e temendo di cadere in imboscate, si accampa poco lontano e si dedica alla cura dei propri feriti e al rastrellamento dei nobili Ermosiani feriti meritevoli di riscatto. A poca distanza si accampa anche il Battaglione Nero di Konrad von Carstein, anch'esso vincitore.