La presidentessa Jennings viene messa sotto pressione dal Congresso a causa di un presunto "space gap" ovvero la percezione dell'opinione pubblica della perdita di leadership nel settore dello spazio. La Casa Bianca accelera sul settore assegnando alla NASA quasi 50 miliardi per portare a compimento alcuni progetti da tempo in cantiere. A giugno viene reso pubblico il programma "Bright Stars". Di fronte ad un nome innocuo si cela il più grande programma spaziale mai concepito dagli Stati Uniti fin dai tempi della SDI di Reagan.
Se il programma andrà realmente in porto nei prossimi anni verrà creata una costellazione di stazioni geostazionarie chiamate "Battlestar", un nome che lascia intendere indirettamente lo scopo militare del progetto. Grossa novità è la presentazione degli "swarm", sciame di piccoli robot dotati di intelligenza artificiale, che usano le Battlestar come approdi sicuri ma che vagano nell'area attorno con compiti di monitoraggio, manutenzione e probabilmente difesa. In quest'area ovviamente verranno posti un gran numero di satelliti che avranno i più disparati compiti. Grazie ad un nuovo tipo di Shuttle a stadio singolo sarà possibile creare infrastrutture spaziali con costi decisamente più bassi del passato.
Scopo dichiarato del programma è dare agli Stati Uniti un controllo totale di ciò che accade sulla Terra. Scopo implicito è la possibilità di coniugare la costellazione di Battlestar ai droni ipersonici capaci di attaccare ogni punto del globo in pochi minuti con la massima precisione. Anche se non detto, è chiaro che molti dei satelliti daranno la possibilità di negare l'accesso allo spazio ad altre potenze e di difendere "l'occhio spaziale" da eventuali attacchi. [Europa -10, Regno Unito -10, Cina -10, Russia -10, India -10, Brasile -10, Arabia -10, Iran -10]
Di fronte al collasso economico, al superamento del PIL americano da parte della Cina e alla tensione globale iniziano a crearsi spazi politici nuove idee all'interno dei due principali partiti politici. Sempre più commentatori, pensatori e politici tornano a premere sul "Destino Manifesto", l'idea che la provvidenza divina abbia assegnato agli Stati Uniti una missione globale di espansione tramite la democrazia, i diritti umani e il libero commercio. A questa idea di "impero democratico" viene contrapposto l'Asse del Male che crede nei nazionalismi, nel protezionismo e nell'attacco alla dignità umana. Il precedente tentativo di creare una società globale tramite le Nazioni Unite e il libero commercio viene considerato un fallimento a causa delle resistenza dell'URSS e della rete estremista che durante la Guerra al Terrore ha lottato contro gli Stati Uniti.
Queste rinnovate voci vengono accolte dal Segretario di Stato Edgar Smith che insiste sempre più per un rinnovo delle Nazioni Unite e del sistema di libero scambio. Il modello di gestione dell'ONU nato alla fine della Seconda Guerra mondiale è ormai considerato anacronistico. Non è chiaro però cosa ci sarà di concreto rispetto alle sue parole. Quello che è certo è che mentre in Europa continuano a rimbombare le armi la pressione americana sul Pacifico si fa sempre più forte. Aiuti militari vengono stanziati per Taiwan e Vietnam mentre un grande progetto di investimento in Polinesia punta a potenziare un corridoio di attracchi dall'Asia all'America. [Cina -20; Australia +5; Taiwan, Vietnam, Figi, Marshall, Salomone, Kiribati, Micronesia, Nauru, Nuova Zelanda, Palau, Tonga, Tuvalu, Vanuatu, Papua Nuova Guinea +10]
L'intervento dello stato viene sempre più accettato. La società americana inizia ad abbandonare l'idea del welfare come fallimento dell'individuo, anzi si inizia a premere sempre più per portare gli standard di vita ai massimi livelli. Si contrappone il Partito Libertario che raccoglie la voce di chi vuole un governo minimo e non vede più nel Partito Repubblicano una giusta rappresentanza.
Da segnalare che il Brasile acquista oltre un triliardo di debito pubblico statunitense. Sintomo di rapporti economici sempre più in mutamento.