Guy_Montag
Chosen one
I rossi campi d'Irlanda 2
Prologo:
Prendendo a pretesto la presunta illegittimità dell'intervento del Ducato nella precedente guerra contro Dublino, Londra dichiarò guerra a Letterkenny, da poco divenuta protettorato francese.
La battaglia di Sligo:
Non aspettandosi i rinforzi francesi, i mercenari britannici varcarono il confine convinti della vittoria ma, all'apparire di un cospicuo numero di soldati nemici questa convinzione cominciò a sparire, svanendo del tutto alle prime salve della fanteria nemica, che aprirono grossi vuoti nelle file britanniche. Vista la potenza di fuoco del nemico, il comandante britannico, Harry Mercury, decise di usare la cavalleria, di cui il nemico era sprovvisto, per attaccare i franco-irlandesi ai fianchi. Tuttavia la manovra venne notata, e le truppe nemiche riuscirono a riorganizzarsi in tempo per difendersi efficacemente dagli attacchi dei cavalieri e dei fanti britannici, che nel frattempo si erano avvicinati. Le scariche di fucileria causarono molte vittime da ambo le parti, ma lo scontro all'arma bianca che ne seguì fu ancor più sanguinoso, con i tenaci britannici a cercare di rompere lo schieramento ed i franco-irlandesi ben decisi a non cedere terreno. La battaglia quindi continuò, con una sostanziale parità, fino a che, viste le grossissime perdite, il comandante mercenario ordinò la ritirata, lasciando al nemico la vittoria.
Epilogo:
Vittoria netta delle forze franco-irlandesi, che lasciano sul campo 5160 fanti; i mercenari britannici perdono 4246 fanti e 2840 cavalieri.
Prologo:
Prendendo a pretesto la presunta illegittimità dell'intervento del Ducato nella precedente guerra contro Dublino, Londra dichiarò guerra a Letterkenny, da poco divenuta protettorato francese.
La battaglia di Sligo:
Non aspettandosi i rinforzi francesi, i mercenari britannici varcarono il confine convinti della vittoria ma, all'apparire di un cospicuo numero di soldati nemici questa convinzione cominciò a sparire, svanendo del tutto alle prime salve della fanteria nemica, che aprirono grossi vuoti nelle file britanniche. Vista la potenza di fuoco del nemico, il comandante britannico, Harry Mercury, decise di usare la cavalleria, di cui il nemico era sprovvisto, per attaccare i franco-irlandesi ai fianchi. Tuttavia la manovra venne notata, e le truppe nemiche riuscirono a riorganizzarsi in tempo per difendersi efficacemente dagli attacchi dei cavalieri e dei fanti britannici, che nel frattempo si erano avvicinati. Le scariche di fucileria causarono molte vittime da ambo le parti, ma lo scontro all'arma bianca che ne seguì fu ancor più sanguinoso, con i tenaci britannici a cercare di rompere lo schieramento ed i franco-irlandesi ben decisi a non cedere terreno. La battaglia quindi continuò, con una sostanziale parità, fino a che, viste le grossissime perdite, il comandante mercenario ordinò la ritirata, lasciando al nemico la vittoria.
Epilogo:
Vittoria netta delle forze franco-irlandesi, che lasciano sul campo 5160 fanti; i mercenari britannici perdono 4246 fanti e 2840 cavalieri.
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