Guy_Montag
Chosen one
Nell'africa nera c'è gente che si spara
Prologo:
La dichiarazione di guerra egiziana all'Etiopia, seppur non del tutto inaspettata, colse alla sprovvista il Re africano, che perse la provincia di Massawa prima di poter organizzare le sue truppe.
La battaglia di Asmara:
Dopo aver facilmente conquistato Massawa, i mercenari egiziani si divisero dalle forze regolari, puntando dritti alla capitale. L'occasione venne sfruttata da un'avanguardia etiope che riuscì ad intercettare il nemico presso le colline di Asmara. I mercenari presero subito l'iniziativa, consci della propria superiorità numerica, caricando rabbiosamente il nemico che, inaspettatamente, resse bene l'urto, seppur a carissimo prezzo. Nonostante questo insuccesso il comandante dei mercenari, Hussain Khalil, decise di provare nuovamente a forzare il blocco nemico con la fanteria, mentre la cavalleria avrebbe dovuto aggirare lo schieramento. La manovra fu coronata da successo e gli etiopi, vedendosi quasi accerchiati si ritirarono.
Epilogo:
Vittoria schiacciante delle forze mercenarie egiziane, che lasciano sul campo 544 fanti e 814 cavalieri; le truppe etiopi perdono 3896 fanti.
La battaglia di Adwa:
Sconfitta la prima avanguardia, l'esercito mercenario continuò la sua marcia attraverso le montagne di Adwa, dove vennero, tuttavia, intercettate dal grosso dell'esercito etiope, che si dispose sulla difensiva. Questa volta Hussain Khalil decise di applicare la strategia che lo aveva visto trionfare ad Asmara, ordinò quindi la carica ai suoi fanti mentre i cavalieri cercarono di aggirare il nemico. Tuttavia questo non si fece cogliere impreparato e, grazie agli arcieri, riuscì ad infliggere dure perdite ai fanti egiziani, che arrivarono a contatto con la prima linea etiope molto demoralizzati, venendo respinti. Miglior fortuna non toccò alla cavalleria che si trovò innanzi un fronte abbastanza compatto, riuscendo a sfondare solo in alcuni punti. Visti gli scarsi risultati e le condizioni di uomini e cavalli, il comandante dei mercenari ordinò la ritirata.
Epilogo:
Vittoria di misura delle forze etiopi, che perdono 3663 fanti; le truppe mercenarie egiziane lasciano sul campo 1420 fanti e 2150 cavalieri.
La battaglia di Assab:
Le forze etiopi, reduci dalla sconfitta di Massawa, si ritirarono verso la provincia di Assab, dove organizzarono nuovamente la resistenza. Questa volta, tuttavia, si trovarono davanti l'esercito regolare egiziano che, nonostante il viaggio, si presentò molto combattivo all'appuntamento. Lo scontro venne aperto dall'artiglieria egiziana, che causò molte perdite agli etiopi, che decisero di caricare, sotto il fuoco degli archibugieri e degli arcieri egiziani. Nonostante le grosse perdite gli etiopi arrivarono coraggiosamente a contatto con i fanti egiziani, che si difesero con destrezza ed abbastanza a lungo per consentire alla cavalleria di accerchiare il nemico. Quello che ne seguì fu un intensa lotta, durante la quale le forze etiopi vennero totalmente sopraffatte.
Epilogo:
Vittoria totale delle forze egiziane, che lasciano sul campo 1364 fanti e 352 cavalieri; l'esercito etiope viene annientato.
La battaglia di Denakil:
La vittoria di Adwa diede nuovamente coraggio alle forze etiopi, che marciarono verso Denakil per sbarrare la strada agli egiziani. Avanzando in ordine sparso per evitare le salve di cannone, che comunque causarono perdite, i soldati etiopi si avvicinarono a passo di carica ai fanti egiziani, venendo comunque martellati dal fuoco nemico. Questa volta la massa di etiopi riuscì a sfondare in alcuni punti lo schieramento avversario ed a contenere contemporaneamente la manovra a tenaglia della cavalleria; tuttavia l'impegno su tutti i fronti delle forze etiopi causò presto il collasso dello schieramento, che si diede alla fuga.
Epilogo:
Vittoria totale delle forze egiziane, che perdono 1581 fanti e 408 cavalieri; l'esercito etiope lascia sul campo 3869 fanti.
La battaglia di Dese:
Arroccatosi sulle montagne di Dese, l'esercito etiope sconfitto a Denakil aspettò le vittoriose forze egiziane, provate dal lungo viaggio e dalle battaglie, seppur vittoriose. Le truppe etiopi riuscirono, grazie alla loro maggiore conoscenza del territorio, ad obbligare le forze egiziane all'attacco in quel terreno impervio, riuscendo a capitalizzare ben presto questo vantaggio. Le truppe egiziane arrivarono infatti molto stanche al contatto con lo sfuggente nemico, che riuscì a resistere a ripetute cariche dei fanti ed alle salve degli archibugieri, seppur con gravissime perdite. Dopo aver visto fallire tutti i tentativi di sfondamento il generale egiziano ordinò di ripiegare verso Denakil, per riorganizzare le sue truppe, conscio di aver causato molti danni al nemico.
Epilogo:
Vittoria di misura dell'esercito etiope, che perde 4141 fanti; le forze egiziane lasciano sul campo 2759 fanti e 712 cavalieri.
Prologo:
La dichiarazione di guerra egiziana all'Etiopia, seppur non del tutto inaspettata, colse alla sprovvista il Re africano, che perse la provincia di Massawa prima di poter organizzare le sue truppe.
La battaglia di Asmara:
Dopo aver facilmente conquistato Massawa, i mercenari egiziani si divisero dalle forze regolari, puntando dritti alla capitale. L'occasione venne sfruttata da un'avanguardia etiope che riuscì ad intercettare il nemico presso le colline di Asmara. I mercenari presero subito l'iniziativa, consci della propria superiorità numerica, caricando rabbiosamente il nemico che, inaspettatamente, resse bene l'urto, seppur a carissimo prezzo. Nonostante questo insuccesso il comandante dei mercenari, Hussain Khalil, decise di provare nuovamente a forzare il blocco nemico con la fanteria, mentre la cavalleria avrebbe dovuto aggirare lo schieramento. La manovra fu coronata da successo e gli etiopi, vedendosi quasi accerchiati si ritirarono.
Epilogo:
Vittoria schiacciante delle forze mercenarie egiziane, che lasciano sul campo 544 fanti e 814 cavalieri; le truppe etiopi perdono 3896 fanti.
La battaglia di Adwa:
Sconfitta la prima avanguardia, l'esercito mercenario continuò la sua marcia attraverso le montagne di Adwa, dove vennero, tuttavia, intercettate dal grosso dell'esercito etiope, che si dispose sulla difensiva. Questa volta Hussain Khalil decise di applicare la strategia che lo aveva visto trionfare ad Asmara, ordinò quindi la carica ai suoi fanti mentre i cavalieri cercarono di aggirare il nemico. Tuttavia questo non si fece cogliere impreparato e, grazie agli arcieri, riuscì ad infliggere dure perdite ai fanti egiziani, che arrivarono a contatto con la prima linea etiope molto demoralizzati, venendo respinti. Miglior fortuna non toccò alla cavalleria che si trovò innanzi un fronte abbastanza compatto, riuscendo a sfondare solo in alcuni punti. Visti gli scarsi risultati e le condizioni di uomini e cavalli, il comandante dei mercenari ordinò la ritirata.
Epilogo:
Vittoria di misura delle forze etiopi, che perdono 3663 fanti; le truppe mercenarie egiziane lasciano sul campo 1420 fanti e 2150 cavalieri.
La battaglia di Assab:
Le forze etiopi, reduci dalla sconfitta di Massawa, si ritirarono verso la provincia di Assab, dove organizzarono nuovamente la resistenza. Questa volta, tuttavia, si trovarono davanti l'esercito regolare egiziano che, nonostante il viaggio, si presentò molto combattivo all'appuntamento. Lo scontro venne aperto dall'artiglieria egiziana, che causò molte perdite agli etiopi, che decisero di caricare, sotto il fuoco degli archibugieri e degli arcieri egiziani. Nonostante le grosse perdite gli etiopi arrivarono coraggiosamente a contatto con i fanti egiziani, che si difesero con destrezza ed abbastanza a lungo per consentire alla cavalleria di accerchiare il nemico. Quello che ne seguì fu un intensa lotta, durante la quale le forze etiopi vennero totalmente sopraffatte.
Epilogo:
Vittoria totale delle forze egiziane, che lasciano sul campo 1364 fanti e 352 cavalieri; l'esercito etiope viene annientato.
La battaglia di Denakil:
La vittoria di Adwa diede nuovamente coraggio alle forze etiopi, che marciarono verso Denakil per sbarrare la strada agli egiziani. Avanzando in ordine sparso per evitare le salve di cannone, che comunque causarono perdite, i soldati etiopi si avvicinarono a passo di carica ai fanti egiziani, venendo comunque martellati dal fuoco nemico. Questa volta la massa di etiopi riuscì a sfondare in alcuni punti lo schieramento avversario ed a contenere contemporaneamente la manovra a tenaglia della cavalleria; tuttavia l'impegno su tutti i fronti delle forze etiopi causò presto il collasso dello schieramento, che si diede alla fuga.
Epilogo:
Vittoria totale delle forze egiziane, che perdono 1581 fanti e 408 cavalieri; l'esercito etiope lascia sul campo 3869 fanti.
La battaglia di Dese:
Arroccatosi sulle montagne di Dese, l'esercito etiope sconfitto a Denakil aspettò le vittoriose forze egiziane, provate dal lungo viaggio e dalle battaglie, seppur vittoriose. Le truppe etiopi riuscirono, grazie alla loro maggiore conoscenza del territorio, ad obbligare le forze egiziane all'attacco in quel terreno impervio, riuscendo a capitalizzare ben presto questo vantaggio. Le truppe egiziane arrivarono infatti molto stanche al contatto con lo sfuggente nemico, che riuscì a resistere a ripetute cariche dei fanti ed alle salve degli archibugieri, seppur con gravissime perdite. Dopo aver visto fallire tutti i tentativi di sfondamento il generale egiziano ordinò di ripiegare verso Denakil, per riorganizzare le sue truppe, conscio di aver causato molti danni al nemico.
Epilogo:
Vittoria di misura dell'esercito etiope, che perde 4141 fanti; le forze egiziane lasciano sul campo 2759 fanti e 712 cavalieri.
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