Turno 1.2

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Turno 1. Luglio - dicembre 2020

 

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Stati Uniti d'America

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La Casa Bianca plaude i governi di India e Pakistan per il loro "rinnovato apporto alla guerra al terrorismo". Il Segretario di Stato vola prima ad Islamabad per firmare un importante protocollo d'intesa strategico. Le banche statunitensi si impegnano a garantire il debito pakistano, cosa che darà respiro alla provata economica. Il presidente Carron autorizza la vendita di veivoli AWACS all'aviazione pakistana in cambio di due miliardi e mezzo. Successiva tappa del Segretario è Nuova Delhi dove l'accoglienza riservata al rappresentante americano è molto calorosa. Il protocollo d'intesa firmato prevede cooperazioni scientifiche di altissimo livello nel campo energetico e industriale. Il presidente inoltre autorizza l'acquisto da parte indiana di portaerei moderne dai cantieri statunitensi. Secondo i commentatori di politica internazionale quella di Carron è la politica "dell'equilibrio del sub-continente in funzione anti cinese". Dopo gli incontri governativi giungono nei due paesi decine di investitori privati statunitensi

 

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Repubblica Popolare Cinese

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Vengono messe in mare cinque nuovi navi militari. Le capacità militari cinesi aumentano sempre di più. L'impegno militare lungo l'instabile fascia del Pacifico rende nervosi i paesi che tradizionalmente hanno dominato questi mari. Pechino ovviamente fa di tutto per rappresentare l'espansione della sua marina come un atto pacifico di mero controllo dei sempre più grandi traffici commerciali. [USA -5, Corea del sud -5, Giappone -5, Taiwan -10]

 

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Stati Federali d'Europa

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Mentre la maggior parte degli europei si gode le ferie d'agosto la marina federale è in piena attività. La Task Force Cavour effettua durante la notte del 28 luglio una grande operazione a largo di Tobruk. Forze speciali italiane, francesi ed olandesi si calano con gli elicotteri su una decina di navi cargo battenti bandiera ucraina, libanese, panamense e greca. Dopo aver messo immobilizzato tutto il personale presente a bordo procedono con un'approfondita perquisizione. Vi scoprono oltre dieci tonnellate di armi illegalmente trasportate a beneficio delle fazioni libiche. Tra il carico bellico anche eroina e cocaina sempre più contrabbandata lungo tutto il Mediterraneo. Il governo di Tripoli ringrazia sentitamente Bruxelles per l'aiuto nel contrasto ai signori della guerra locali. [Libia +50]

 

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Unione Indiana

Il ministro degli esteri indiano avvia una campagna diplomatica di tutto rispetto. Riesce a strappare un'intesa scientifica di importanza fondamentale con il governo degli Stati Uniti e sopratutto ad attirare una gran quantità di investimenti privati dall'America. [Stati Uniti +10]

Di fondamentale importanza è l'intesa di Giakarta che getta le basi per una profonda partenership con Filippine ed Indonesia. [India +10, Indonesia +10, Cina -5]

Nuova Delhi si impegna massicciamente nel conflitto del Kashmir. Quasi 200.000 uomini vengono impegnati nella regione. La violenza torna al picco del 1996. I guerriglieri sono stimati in circa 96.000, il che significa che vi sono 1,8 soldati per guerrigliero. Un numero considerato insufficiente per una vittoria su larga scala. Sopratutto a causa del terreno impervio, uno dei più ostili al mondo. L'offensiva va avanti fino ad agosto. Il clima gelido costringe a fermare l'avanzata.

Il terreno riguadagnato dagli indiani è pochissimo. Si riesce solo a tamponare l'avanzata. I guerriglieri sono appostati in zone dove non c'è letteralmente nulla. Nonostante questo cibo, vestiti adatti all'inverno e medicinali sono stati accumulati da tempo in sistemi di caverne e rifugi nei boschi.

Durante gli scontri perdono la vita o sono catturati circa 400 guerriglieri. Le perdite da parte indiana ammontano a 617 tra morti e feriti. Pesano 20 soldati presi come ostaggi che vengono minacciati di morte se gli indiani non si ritireranno. Il LeT, uno dei gruppi più aggressivi, rivendica l'abbattimento di tre droni e un caccia. Le forze armate vengono umiliate dalle immagini del pilota preso prigioniero.

Il corridoio di Srinagar viene chiuso virtualmente dal mese di settembre. Missili anticarro, mortai, campi minati e IED colpiscono a ripetizione i convogli chiedendo un tributo di 63 mezzi distrutti. I rifornimenti iniziano ad essere portati con gli elicotteri che però devono volare radenti al suolo per evitare i missili antiaerei che i guerriglieri sembrano possedere in gran quantità. A quella quota i veivoli sono però vulnerabili al tiro delle mitragliatrici pesanti e dei razzi anticarro opportunamente modificati. Quindici ne vengono abbattuti.

A dicembre la capitale è ormai vulnerabile ad un'offensiva generale. Secondo molti analisti l'offensiva pakistana ha dirottato migliaia di guerriglieri nel territorio controllato dall'India. Pare che un gruppo di contatto dei miliziani cerchi un incontro diplomatico con il governo per dettare le condizioni per un cessate il fuoco.

 

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Repubblica dell'Indonesia

Il presidente Pondeng riesce a rilanciare la sua immagine grazie alla riunione che vede presenti a Giacarta i rappresentanti di Filippine ed India. I mass media ricostruiscono l'immagine del capo del governo come quello di un grande statista internazionale. [India +10, Filippine +10, Cina -5]

Grazie al successo del Congresso di Giacarta il governo si sente più forte. Quindicimila soldati vengono inviati a Jayapura per riportare la città all'ordine. Si parla di un massacro, ma nessuno sa bene cosa sia accaduto al di la di pochi sfocati e concitati video presi con dei telefonini. Le ONG per la tutela dei diritti umani parlano di 1.500 tra morti e feriti ed oltre 3.000 imprigionati. Un gran numero di cittadini supera l'aspro confine con la Papua Nuova Guinea temendo una persecuzione. Alcuni di questi annunciano la nascita del "Fronte di Liberazione della Guinea". [Papua Nuova Guinea -20]

 

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Repubblica delle Filippine

In seguito all'attentato terroristico Matapang serra i propri contatti con i paesi che considera alleati. Viene invitato a Gikarta a partecipare ad un incontro con i rappresentanti di India e Indonesia. Il protocollo di Giakarta crea un'intesa strategica tra i tre paesi. Per i più maliziosi sembra una vera e propria politica di contenimento anticinese. [India +10, Indonesia +10, Cina -5]

 

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Repubblica d'Iraq

Dopo l'arrivo dei soldati egiziani i rapporti tra Baghdad e il Cairo si fanno decisamente più stretti con la firma di un trattato di libero scambio. Le tariffe doganali tra i due paesi vengono azzerate con ovvie ripercussioni positive sull'economia. Le merci irachene si piazzano bene in Egitto, talmente tanto che secondo alcuni giornali la mossa è stata del tutto "geo-politica e non economica". Il risultato è chiaramente aver messo un cuneo tra l'Iraq e l'Iran. Il corpo di spedizione egiziano viene rafforzato dall'invio di droni e caccia. [Iran -10, Egitto +10]

 

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Repubblica Islamica del Pakistan

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Il ministro degli esteri pakistano si reca presso Madinat Masdar, capitale della federazione Araba. Qui incontra il suo omologo e molti rappresentanti delle famiglie reali della regione. Torna a casa con un importante promessa d'aiuto economico pari a 53 miliardi di dollari. La notizia viene accolta con grande entusiasmo in tutto il paese visto che in alcune zone la disoccupazione ha toccato il 22% della popolazione.

Grazie a questo nuovo sostegno economico Islamabad investe senza alcuno scrupolo più di quasi 34 miliardi che vengono prestati dalle banche statunitensi. Vengono aperte nuove scuole in tutto il paese, si iniziano i lavori per la metropolitana della megalopoli di Karachi, viene aperto un immenso fondo d'aiuto per i nuovi imprenditori ma sopratutto rafforzato il budget della polizia nel sud del paese. [Arabia +20, Iran -20]

Il conflitto in Waziristan e Kashmir contro i gruppi jihadisti si sgonfia dopo che la 15° Armata entra a Skardu e costruisce un bastione difensivo in cui inizia ad ammassare pezzi d'artiglieria e rifornimenti. E' un'ottima posizione da cui controllare l'area ma la vicinanza con la linea di controllo indiana è quanto meno sospetta. [India -10]

 

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Federazione Russa

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Il referendum sulla Crimea viene svolto e l'unione con la Russia riceve il 96% dei consensi. Gli osservatori internazionali riconoscono le votazioni come valide e la regione passa definitivamente sotto la Federazione Russa. Kiev invia un messaggio in cui accetta il responso popolare ma il giorno successivo lancia una dura offensiva ad est del paese. [Ucraina -10]

Mosca nel frattempo sposta una brigata di 2.000 uomini ponendola a presidio delle isole Curili, zona reclamata dal Giappone come propria. [Giappone -5]

Il presidente Stepanovich abbandona la politica dopo 22 anni alla guida del suo paese ritirandosi nella sua dacia fuori Mosca. Ultimo atto è la conferenza di Kaliningrad con cui tenta di creare un ponte tra Europa occidentale ed orientale. Una protesta molto rumorosa parte dai social network contro gli accordi presi. Una nutrita costellazione di gruppi ultra-nazionalisti si scaglia contro l'accordo. Si teme un'influenza occidentale in una società sempre più conservatrice che si sente accerchiata e sotto attacco.

Alle successive elezioni viene eletto come presidente Budnikov, ex strettissimo collaboratore di Stepanovich. Il partito "Movimento Democratico" perde, però, 7 punti percentuali. Avanza terribilmente il Fronte Nazionale, un partito di estrema destra che passa dal 9 al 18% grazie alla retorica anti occidentale.

Entra in vigore un accordo di libero scambio con la Grecia che getta nuove solide fondamenta tra i due paesi. [Grecia +50]

 

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Repubblica Sudafricana

Il governo di Pretoria accoglie la richiesta del governo del Madagascar ed invia 2.500 paracadutisti nel paese per riportarlo all'ordine. La televisione martella il pubblico con le immagini dei campi profughi che vengono creati sulla costa e dei punti di controllo per lottare contro l'emigrazione clandestina.

 

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Repubblica di Turchia

Il governo punta ad una politica energetica il più possibile vicina ai soli interessi nazionali. Viene proposto un ritorno al carbone che il paese estrae in quantità. Il presidente Utku non riesce però a convincere l'opinione pubblica sopratutto a causa dei forti investimenti necessari. Molti credono che l'unione con Cipro turca, che siede su buone riserve d'idrocarburi, potrebbe aiutare di molto la nazione. Convince invece il progetto d'investimento sul nucleare anche se devono esserne ancora definiti i dettagli.

 

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Regno Unito

L'economista Thomas Greystone viene insignito del Premio Nobel per l'economia come riconoscimento per il suo strabiliante modello matematico applicato al comportamento dei piccoli risparmiatori.

 

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Repubblica Colombiana

Una delegazione cinese tenta di far firmare al governo un accordo per detassazione delle aziende cinesi in cambio di investimenti. Il parlamento si dimostra fortemente contrario visto l'alto deficit che i programmi di sviluppo militare hanno imposto al bilancio.

Un imponente sciopero degli studenti universitari blocca Bogotà per due giorni. Chiedono elezioni immediate ma la polizia li disperde facilmente.

 

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Gaza

I combattimenti contro Jund Allah si fanno sempre più violenti. Per sei mesi la guerra civile di Gaza continua senza mostrare alcun accenno di tregua. I valichi di Rafah vengono usati dai jihadisti per rifornirsi lasciando Hamas a secco. Le Brigate Qassam perdono oltre 600 uomini tra morti e feriti. Il mondo arabo resta in silenzio di fronte alla lotta fratricida. Gli israeliani, ovviamente, gongolano vedendo i propri nemici uccidersi tra di loro.

 

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Autorità Nazionale Palestinese

L'ANP è l'organizzazione che gestisce parte dei territori palestinesi. Nata con i primi passi del processo di pace Israelo-Palestinese, è da sempre materia controversa in tutto il paese. Da un lato viene accusata di essere il cane da guardia d'Israele, dall'altra di non aver mai rinunciato all'uso del terrorismo contro lo stato ebraico. L'accusa più ricorrente però è quella di possedere una leadership corrotta e malleabile. Nel 2006 le elezioni sono state vinte da Hamas che quindi sarebbe dovuta andare alla guida dell'ANP. Tale risultato non è mai stato riconosciuto da Fatah e Israele. Tra Fatah ed Hamas è scoppiata una guerra civile che ha visto la prima prendere la Cisgiordania, mentre i secondi Gaza.

Il novembre 2020 è un mese particolarmente intenso per l'ANP. Viene diffuso online un video che ritrae il presidente Fayyad accettare delle tangenti da un famoso politico israeliano. Il governo palestinese si difende parlano di "macchinazione sionista". La popolazione risponde scendendo in piazza. Dopo la grande retata dell'operazione Megidio gli animi sono accesi. Scontri sconvolgono tutta la Cisgiordania. Gerusalemme viene militarizzata a causa del lancio di pietre verso il Muro del Pianto. La situazione si fa esplosiva quando le forze di sicurezza dell'ANP sparano sulla folla che tentava di assaltare il palazzo del governo. Perdono la vita in 35. A dicembre miliziani attaccano in pieno giorno i militari palestinesi. Israele sarà costretta ad intervenire per evitare che la violenza dilaghi verso le colonie o sul suo territorio.

 

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Repubblica del Niger

La risposta alla ribellione di Nguigmi è rapida e compatta. La città occupata viene immediatamente messa sotto assedio da una coalizione di 2.000 soldati nigerini, 10.000 nigeriani, 20.000 chadiani e 500 burkinabé. Per tutta l'estate non si tentano assalti, il clima è eccessivamente torrido. Solo in Novembre si tenta un primo attacco che però fallisce a causa del lancio di missili aria aria che abbattono tre dei dieci caccia messi a disposizione dalla Nigeria. Verso i primi di dicembre si alza una tempesta di sabbia. I beduini ribelli, grandi conoscitori del terreno, ne approfittano ed in modo ordinato si defilano dalla città assediata. Almeno la metà svanisce sotto gli occhi dei soldati africani. Si scatena però una terribile battaglia su più fronti. Numerose cellule attaccano in modo indipendente anche da dietro le linee nemiche. Gli assedianti diventano assediati in una battaglia che fa pensare ad una moderna Alesia. Alla fine dell'anno si contano 500 perdite dal lato africano e quasi 800 da quello berbero, sono 200 i prigionieri. Numerosissimi i mezzi fatti saltare in aria grazie ai razzi anticarro e sopratutto alle mine.

Un gruppo di 20 soldati chadiani viene catturato e usato come ostaggio. L'assalto termina con la città in mano ad ancora 2.000 ribelli. Questo è il nocciolo duro della ribellione che presto cambia i connotati alla guerra. La maggior parte dei guerriglieri in fuga erano jihadisti stranieri. Rimangono invece i berberi del neo costituito Fronte di Liberazione Amazigh. Si teme che 30 milioni di berberi in tutta l'Africa occidentale possano prendere le armi. Sono infatti tra i più colpiti dalla desertificazione cosa che ha avuto conseguenze socio-economiche notevoli.

Mass media di tutto il mondo iniziano a presentare dossier sui berberi. Specialmente in occidente la loro lotta diventa molto popolare. Presentati come vittime dell'inquinamento dei paesi ricchi e dei regimi in africa incarnano il prototipo del popolo coraggioso ed indipendente ma circondato da avidi nemici. Hollywood si mobilita e l'associazione "Amazigh Friends Association" diventa la destinazione preferita di ricchi bonifici. Una campagna per l'invio di Caschi Blu dell'ONU diventa sempre più sentita. [Conflitto: tensione in mali diventa indipendentismo berbero.]

 

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Repubblica Democratica Popolare di Algeria

Gruppi separatisti berberi effettuano una decina di attacchi contro istallazioni petrolifere nel sud del paese. Gasdotti e torri di trivellazione vengono sabotate mettendo a rischio l'intera economica nazionale. Il presidente Musad al-Wali, da oltre trent'anni alla guida del paese, dichiara lo stato di emergenza ed autorizza azioni militari contro i terroristi. Per tutta l'estate piccole scaramucce vanno avanti fino ad un assalto in forze dei berberi contro una caserma vicino Tindouf. Il presidente decide di recarsi di persona presso il confine con il Marocco, una zona che fu teatro di guerra negli anni '60 e che ancora oggi viene reclamata dal vicino paese. L'aereo, però, esplode in volo uccidendo sul colpo buona parte dell'entourage di al-Wali. L'elite governativa algerina è stata decapitata.

Poche ore dopo il generale Salil Farah prende i pieni poteri. Dichiara la legge marziale su tutto il territorio che viene puntellato da migliaia di checkpoint. Il giorno successivo convoca gli ambasciatori di Stati Uniti e Regno Unito, due paesi con cui i rapporti erano diventati tesi negli ultimi anni a causa dell'appoggio algerino al regime di Damasco [Stati Uniti +100, Regno Unito +100, Siria -100, Iran -50]

 

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Bosnia ed Erzegovina

La seconda repubblica di Bosnia si rivela più che effimera. Ad inizio di Luglio si parla di un referendum per lo scioglimento della federazione. La zona di Drvar, a maggioranza serba ma nella federazione Bosniaco-Croato, entra in rivolta. Le strade vengono sistematicamente bloccate e gli ufficiali statali attaccati con lancio di pietre.

 

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Repubblica del Kosovo

La zona settentrionale del paese, a maggioranza serba, prende spunto dalla rivolta di Drvar e rifiuta l'autorità di Pristina. Gli amministratori comunali comunicano l'organizzazione di un referendum per la sovranità e l'unione con la Serbia. In poche settimane nasce una forza di polizia locale che riesce a scacciare i militari albanesi. Si contano una decina di morti da ambo le parti ma Pristina per ora evita di rispondere con la forza.