Turno 1.1

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Turno 1. Gennaio - giugno 2020

 

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Stati Uniti d'America

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Mentre le cancellerie di mezzo continente europeo si sforzano per portare a posizioni più miti il bellicoso governo di Kiev, la Casa Bianca decide di far capire chi immediatamente che non rinuncerà facilmente a perdere il diritto all'ultima parola in tutta la regione.

Il presidente Carron vola a Kiev e in un'affollatissima Piazza Indipendenza (la stessa degli scontri di Euromaidan) annuncia quella che appare ai più un vero e proprio programma politico. La "Dottrina Carron" prevede massicci aiuti economici e militari ai paesi ritenuti affidabili in quelle zone dove si giocano i più importanti equilibri globali.

Già dopo pochi giorni dalla visita ucraina molti analisti internazionali ritengono che i cinque miliardi di aiuti militari dati a Kiev saranno la base su cui si costruiranno molti rapporti futuri tra Stati Uniti e paesi minori. Si contano a decine i governi (e regimi) che tentano di arraffare aiuti dalla Casa Bianca. [Ucraina +50, Estonia +10, Lettonia+10, Lituania +10, Russia -20, Europa -5]

Carron mette in pratica la sua dottrina anche nel "cortile di casa". Tra grandi annunci e fanfare viene annunciata la creazione di "Camp Freedom" una grande base militare in Colombia. Scopo ufficiale dell'infrastruttura è quella di fornire appoggio logistico alle forze armate locali coinvolte da decenni in una lunga guerra ai narcotrafficanti. [Colombia +10, Brasile -5]

Un grande piano infrastrutturale viene presentato da una commissione ad hoc. Un grande progetto che prevede gasdotti e porti che sembra fare l'occhiolino a quel meridione repubblicano che è il bacino di voci di Carron. L'opposizione annuncia una dura battaglia continuando a sottolineare che il modello economico basato sugli idrocarburi è ormai il passato.

 

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Stati Federali d'Europa

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Il presidente federale DeBerq vola in Colombia per allargare il raggio d'azione dell'Europa unita. In particola viene pressato dai rappresentanti spagnoli e portoghesi affinché faccia di più verso l'America Latina. A Bogotà viene firmato un accordo di contrasto al narcotraffico considerato di importanza epocale. Pochi giorni dopo la partenza il presidente colombiano viene però costretto alle dimissioni poiché accusato dall'opposizione di "voler far tornare i colonialisti". L'accusa, oggettivamente esagerata, coglie Bruxelles completamente impreparata. Tutti i limiti umani di DeBerq vengono a galla e il suo carisma degno di un gatto morto sull'autostrada non aiuta molto. [Colombia -10, Bolivia -5, Venezuela -5, Ecuador -5]

L'incidente colombiano è comunque un momento passeggero. Il presidente rilancia la sua immagine partecipando alla campagna virale lanciata su internet in favore dell'Orso Polare. Il suo lancio in una piscina piena di acqua gelida con un costume ridicolo lo trasforma nel personaggio politico più apprezzato del momento. Il che dice molto sul gusto dell'opinione pubblica europea.

Superato l'empasse internazionale e dismesso il costume da bagno a Bruxelles si lancia un piano fiscale notevole. Vengono tagliati 40 miliardi di spese superflue e spostato il carico fiscale dalle persone fisiche alle accise. Finalmente la crescita del PIL supera la crescita del debito pubblico. I debiti che vengono rinnovato lo fanno ad un tasso leggermente più favorevole permettendo il risparmio di alcuni miliardi ogni anno.

Il governo decide di rifarsi internazionalmente e crea fitti contatti con la Libia. Il governo di Tripoli da anni annaspa ed è chiaro che solo l'Europa può garantire un risultato benvoluto dagli occidentali in questo particolare scenario. Vengono firmati una serie di accordi e di intese che portano Tripoli decisamente nell'area d'influenza europea. I dettagli vedono cessioni di mezzi militari, interventi mirati di task force navali e cooperazione d'intelligence. Il primo ministro al-Badari conviene, inoltre, che la soluzione federale è l'unica sostenibile sul lungo periodo. Grazie alla cooperazione con i libici viene smantellata una pericolosa cellula terroristica che si apprestava ad attaccare aerei israeliani presso l'aeroporto Charles de Gaulle. [Libia +50, Israele +5]

 

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Federazione Russa

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Il presidente Stepanovich, ormai anziano e provato, dimostra di non aver perso nulla del suo acume politico. Dopo anni di tensione riesce finalmente a sedersi ad un tavolo con i rappresentanti di Europa ed Ucraina per tentare di riallacciare rapporti amichevoli. Dopo un inizio difficile il ghiaccio si scioglie e viene trovata una soluzione.

Per Mosca quella che viene definita la "Conferenza di Odessa" è un totale successo. Facendo pochissime concessioni riesce ad ottenere un referendum in Crimea e il riconoscimento dell'autonomia culturale delle regioni ucraine orientali. Osservatori dell'ONU giungono nella regione e tutto è pronto per votare. I sondaggi danno i consensi verso la russia ad oltre il 93%. L'arrivo di massicci aiuti militari per Kiev viene fatto passare in tutta la Russia come un atto non ostile, i mass media parlano di inevitabile aggiornamento dell'equipaggiamento militare. Ma gli ambienti che contano sanno che la tensione è sicuramente diminuita, ma la partita decisamente non è finita. [Ucraina +15, Europa +5]

Dopo il successo ucraino, il Cremlino si interessa dei Balcani. Un'intesa tra Mosca ed Atene entra in vigore e prevede la concessione di una base navale militare a Creta, la creazione di un'area di libero scambio tra i due paesi e vari sgravi fiscali. [Grecia +50, Cipro +10, Turchia -10, Cipro turca -10]

 

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Repubblica Popolare Cinese

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Durante i primi giorni dell'anno il presidente Liu Xiao annuncia alla nazione un grande successo nel settore spaziale. I primi moduli della stazione spaziale Tiangong sono stati correttamente posizionati nell'orbita bassa della Terra. La Cina diventa a tutti gli effetti una superpotenza spaziale. Il programma nazionale prevede entro pochi anni l'invio di uomini sulla Luna, una base permanente sul satellite e l'esplorazione di Marte.

Sul fronte economico il paese sta rallentando da diversi anni. Pechino spinge affinché si aumentino gli introiti fiscali colpendo l'evasione. E' una misura che nasce morta, poco più di una spada spuntata. E' infatti risaputo che il regime basa il proprio consenso tra la classe media proprio grazie ad un occhio chiuso sull'evasione fiscale. Vengono effettuati controlli rigorosi piuttosto episodici e molto pubblicizzati sui mass media ma non c'è un reale cambiamento strutturale. Vengono comunque recuperati una decina di miliardi, anche se qualche super ricco fiuta un cambiamento politico e porta parte delle proprie ricchezze all'estero.

Il grande successo di Xiao è in Africa. Riesce a stringere rapporti diplomatici con la Nigeria su cui potrà essere fondata una futura alleanza economica. La Cina è assetata di idrocarburi e risorse naturali, mentre l'Africa di investimenti. Gli Accordi di Abuja rispondono a queste richieste. La costruzione di una base presso Cotonou e l'invio di un distaccamento della marina segna l'inizio di alcune operazioni anti pirateria in tutto il golfo della Nigeria. Protocolli d'intesa sulla questione vengono firmati anche da Liberia, Ghana, Togo, Benin e Costa d'Avorio. [Nigeria +25, Liberia +5, Ghana +5, Togo +5, Benin +5, Costa d'Avorio +5, Guinea Equatoriale -20]

 

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Unione Indiana

Il premier Sengupta, ex sindaco di Calcutta, affronta un duro periodo politico. Il consenso del suo Partito Nazionale è crollato dal 51% al 47% in pochi mesi. Viene percepito come un leader che ha fatto tante promesse senza però aver inciso sull'andamento generale del paese. Riesce a persuadere il parlamento ad accettare una riforma fiscale molto aggressiva che riceve il plauso della Banca Mondiale e dell'opinione pubblica.

E' però con l'agenda nazionalista che il primo ministro ha intenzione di recuperare sui suoi oppositori. Approfittando dell'empasse pakistano in Waziristan, l'aviazione indiana effettua una campagna aerea di un mese e mezzo su vari obiettivi terroristici attorno alla città di Srinagar. I gruppi jihadisti del Kashmir rispondono a questi attacchi insorgendo.

Ad inizio febbraio buona parte del territorio del Kashmir viene travolta da decine di migliaia di guerriglieri. Posti di blocco e caserme della polizia vengono assaltate e razziate. L'esercito indiano risponde con l'artiglieria pesante e i raid aerei. Un fondamentale corridoio con Sringar viene lasciato aperto grazie agli sforzi di migliaia di soldati. Durante gli scontri perdono la vita 780 militari indiani che non possono far altro che trincerarsi a valle ed attendere rinforzi.

Il capo di stato maggiore punta il dito contro il Pakistan. Accusa il vicino di fomentare questa rivolta da anni. Viene infatti fatto notare che la maggior parte dei gruppi guerriglieri collabora con il Pakistan. All'arrivo delle forze armate in Waziristan la maggior parte dei guerriglieri ha preferito non combattere contro quello che, secondo gli indiani, è il loro burattinaio. Trapela la notizia di una richiesta di autorizzazione a procedere a raid sul suolo pakistano contro obiettivi terroristici. [Pakistan -60, Arabia -10, Iran +10, Israele +10]

 

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Regno Unito

Edward Smith, detto il "Londinese", è considerato un tatcheriano di ferro. Fermo oppositore dell'Unione Europea, dei sindacati e delle regolamentazioni. Su di lui gira una barzelletta: la moglie le chiese di aiutarla con i conti della casa e lui rispose "people must look to themselves first". Uno scandalo travolge però il sottosegretario alla difesa. Pare infatti che questi abbia utilizzato contatti nei servizi segreti per propri affari poco chiari. Il carisma di Smith riesce ad arginare il possibile incendio e tutto appare come qualcosa di limitato ed episodico.

Non ci sta però ad apparire come qualcuno che nasconde la polvere sotto il tappeto. Propone quindi al parlamento un piano di riforma dei servizi segreti. Il mega apparato militare clandestino, figlio dell'epoca della "war on terror" viene posto sotto fermo controllo civile. Immediatamente la riforma da i suoi frutti e vengono smantellate diverse cellule di un nuovo gruppo terroristico interno che si fa chiamare "Figli del Re". Da anni portano avanti una propaganda conservatrice estremista e razzista e pianificavano un attacco dinamitardo ad una moschea in Scozia. [Arabia +5]

 

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Stato del Giappone

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Yamashita, primo ministro giapponese, è un politico giovane che ha saputo presentarsi al paese come una forza del rinnovamento. Il suo piano di rilancio del paese passa però per una formula già vista. Il pubblico però non sembra accorgersene, forse grazie ai contatti di famiglia all'interno del mondo dei mass media...

Il parlamento da il via ad un progetto di rinnovo del sistema di telecomunicazioni. Grazie ad una sinergia tra università ed aziende vengono lanciati sul mercato vari prodotti di 5° generazione. Cellulari dal basso consumo energetico, sistemi di rete migliaia di volte più efficienti, connessioni internet via fibra ottica e tramite satellite. I prodotti nipponici promettono di cambiare radicalmente la faccia del settore.

Grazie ad un capillare lavoro di informazione sul rinnovato scenario geopolitico l'opinione pubblica accoglie bene la decisione di eliminare l'articolo 9 della Costituzione. Le Forze di Autodifesa a 70 anni dalla fondazione vengono trasformate in Forze Armate del Giappone. Non viene però accettato un nazionalismo sciovinista. Le parate militari sono tenute al minimo e la notizia passa per molti quasi inosservata. Nonostante questo in Asia si percepisce già una certa pressione. [Cina -15, Corea sud +5, Corea nord -50, Taiwan -5, Stati Uniti +20, Australia +10]

Meno inosservata passa la riforma del fisco. Le tasse sui consumi sono abbattute drasticamente, il che aiuta di molto l'economia interna. Il tentativo di svalutare lo Yen a livelli mai giunti prima d'ora trova però accanita resistenza dalla Banca Centrale che mobilita l'opposizione e parti della maggioranza. L'inflazione avrebbe raggiunto le due cifre e avrebbe impoverito troppo i consumatori.

 

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Repubblica Islamica del Pakistan

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Il presidente Zaman perde consensi ad ogni attacco terroristico effettuato nel paese. Paga anni di immobilismo contro gli estremisti religiosi e del controverso rapporto che le forze armate hanno con questi. Pochi giorni dopo l'avvio dei raid aerei indiani sul KIashmir anche i militari pakistani si mettono in moto.

La 23° armata si muove a nord di Islamabad e crea un corridoio sicuro che collega la capitale alle caserme della 15° armata. I combattimenti sono sporadici e solo 5 soldati pakistani perdono la vita. Centinaia di raid aerei di precisione decapitano la leadership dei talebani pachistani. Molti villaggi e città della regione vengono di nuovo occupati da rappresentanti del governo mentre i guerriglieri si rifugiano tra le montagne. I giornali nazionali parlano di grandiosa vittoria e mandano in onda decine di filmati che glorificano le forze armate.

Il consenso interno per Zaman sale alle stelle quando si reca in Kashmir e parla al pubblico senza indossare alcuna protezione balistica. Appare sicuro di se e della sicurezza portata alla zona. Secondo molti analisti internazionali però l'attacco è una farsa. L'esercito ha semplicemente detto ai guerriglieri di sgombrare la piazza e così hanno fatto. Il governo di Kabul accusa Islamabad di aver dirottato i miliziani sul proprio territorio. [Afghanistan -30]

 

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Stato d'Israele

Ezra Aski, vecchio generale in pensione, riesce ad aggiudicarsi la rielezione nonostante una ripresa all'ultimo minuto degli ultra-sionisti e della sinistra. Si preannuncia un governo debole, che non potrà portare avanti le proprie proposte più incisive ma che dovrà limitarsi ad essere sempre sul filo del rasoio.

L'ex militare conosce, in ogni caso, le priorità dello stato e preferisce non farsi trascinare in un pantano politico. Da quindi immediatamente ordine di rafforzare la sicurezza interna. Parte l'operazione Megidio, nome apocalittico per una una delle più vaste operazioni di questo tipo mai effettuata. Un'armata di 30.000 uomini giunge come rinforzo agli uomini presenti nelle zone palestinesi sotto controllo militare israeliano.

E' un'operazione che dura meno di un pomeriggio ma che letteralmente ribalta la zona. Migliaia di case vengono perquisite e si procede all'arresto di più di 170 palestinesi accusati di preparare attentanti. Fatto inedito è quello dell'arresto di 19 israeliani portati in carcere con la stessa accusa. I mass media danno molta importanza a questo fatto e mandano in onda le immagini del sequestro delle armi detenute illegalmente nella colonia. Seguono immancabili proteste da parte dei palestinesi di Gaza e Cisgiordania. Disperse con gas lacrimogeni, proiettili di gomma e manganellate. [Arabia -10, Egitto -10, Algeria -10, Turchia -5]

 

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Repubblica dell'Indonesia

Il governo presenta un aumento della spesa pubblica di oltre 20 miliardi. Segno che l'economia indonesiana sta diventando sempre più forte. Con un 12% di crescita annuale del PIL è, infatti, la meta d'investimento più ricercata attualmente. Nonostante la grande crescita il paese si trova ad affrontare un ciclone politico.

Il presidente Pondeng aveva vinto le elezioni grazie al successo della sua campagna anti corruzione quando era sindaco di Palembeng. La sua fama di uomo onesto viene infranta dalla messa in accusa per aver sottratto denaro pubblico per 25 milioni di dollari. La polemica va avanti fino a giugno. Il risultato è che i mercati internazionali sfiduciano il sistema paese con un più basso rating. Il presidente sarà sicuramente costretto alle dimissioni entro breve.

Approfittando della crisi circa duemila manifestanti papuani scende nelle piazze di Jayapura, capitale della regione della Guinea. Sventolano la bandiera secessionista e chiedono a gran voce il promesso referendum che da oltre 60 anni attendono. La polizia non interviene contro quella che appare un'organizzata disobbedienza civile ben preparata che non accetta la provocazione di contro-manifestanti indonesiani. Vengono attese direttive dal governo sopratutto perché sono presenti troupe televisive di mezzo mondo. [Papua Nuova Guinea -10]

 

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Repubblica delle Filippine

Il governo spinge in direzione di una redistribuzione delle tasse andando a spostare il peso sulle classi più agiate. Era una misura attesa fin dai tempi dell'elezione del Partito Liberale, un movimento politico di sinistra non marxista guidato da Matapang, vecchio sindacalista considerato autorevole ed affidabile. Allontana all'ultimo minuto dei ministri impopolari e si presenta così alle elezioni nazionali guadagnando un mero 46% contro il 51% uscente. Si aggiudica più voti il Partito delle Masse, di posizioni populistiche che rappresenta le masse delle periferie degradate ma con un margine esiguo.

Una crisi politica si apre. Il paese ormai è del tutto mutato, la crescita economica ha creato nuove classi sociali, nuovi interessi e nuovi poteri. Non si può lasciare il potere al PM viste le sue posizioni fortemente filo-Cina. In particolare chiede che i 50.000 soldati statunitensi presenti in loco se ne vadano.

I giornali parlano di un intervento dell'ambasciatore statunitense, che però rilascia un commento dicendosi "fiducioso del processo democratico filippino". Difficilmente si saprà cosa è accaduto nei salotti che contano. Quel che è sicuro è che il Partito Liberale e quello Nazionale, di posizioni diametralmente opposte, decidono di stringere un'intesa per portare il paese fuori dalla crisi politica. Matapang forma così un governo con l'appoggio esterno dei suoi antichi rivali. Il clima politico però è ormai avvelenato. [Cina -20, USA +20]

Il nuovo esecutivo deve mitigare le proprie posizioni. La legge di "sviluppo e giustizia sociale" portata avanti dal presidente deve essere rivista. Passa solo la misura che prevede l'introduzione di un salario minimo. Misura comunque sufficiente a garantire un minimo di mercato interno.

Verso la fine di maggio accade qualcosa di increscioso. Un attacco terroristico colpisce le forze statunitensi presenti nel paese. Un missile terra-aria colpisce un elicottero che sorvolava la periferia di Manila uccidendo sul colpo l'equipaggio e diedi soldati delle forze speciali che erano a bordo. Il razzo viene identificato come un "Anza" di produzione pakistana ma presente anche negli arsenali di alcuni paesi del sud est asiatico. Il sito di lancio, scoperto due giorni dopo, non lascia molti indizi sull'identità dei terroristi. Il governo risponde portando lo stato di DEFCON al 2° livello.

Nonostante i problemi è alle Filippine che viene assegnata la sede per i mondiali di calcio 2030. Una scelta che fa subito discutere.

 

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Gaza

Mentre l'esercito israeliano opera nella Cisgiordania il governo di Hamas tenta un giro di vite nel territorio di Gaza. Il parlamento introduce una normativa molto più restrittiva, sopratutto contro quei commercianti che evadono le tasse, andando quindi a fare il gioco degli Israeliano non aiutando la resistenza palestinese. Passa invece un'amnistia per i reati minori con un relax nel processo di islamizzazione della striscia. Vengono riaperti quegli internet cafe chiusi negli ultimi anni dopo la virata estrema di Hamas.

Tutto però è in preparazione di una massiccia offensiva delle Brigate al-Qassam contro il principale gruppo rivale di Gaza. Il potente Jund Allah, l'alleanza di tutti i gruppi jihadisti palestinesi. Le due fazioni non possono coesistere principalmente per una differenza di visioni. Hamas, al di la della retorica, è un movimento nazionalista che comprende come "buttare gli ebrei in mare" sia semplicemente irrealizzabile. I jihadisti invece credono nella creazione di un Califfato globale come obiettivo finale.

La dichiarazione dell'Emirato di Gaza, un governo rivale presso Khan Yunis, da avvio alle ostilità. Immediatamente le truppe islamiste prendono possesso di Rafah e dei tunnel che collegano l'Egitto nonché del dismetto aeroporto di Gaza. I combattimenti si polarizzano attorno a Dayr al Balah. Per due mesi vanno avanti gli scontri a fuoco vicolo per vicolo, casa per casa. Verso maggio le forze di Hamas hanno la meglio e riescono a riconquistare gran parte del territorio. Solo Rafah rimane in mano a circa 2.500 miliziani jihadisti.

 

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Repubblica d'Iraq

Il governo regionale curdo si comporta come se fosse una nazione indipendente. Infatti è da tempo che estrae, raffina e vende petrolio creando per le casse di Baghdad un mancato introito di un miliardo. Il commercio con privati in Turchia diventa sempre più lucroso e con questi soldi sostiene un esercito sempre più professionale. All'inizio dell'anno aumenta i propri soldati di 2.000 unità ed acquista, forse da qualche gruppo siriano, diversi carri armati.

A questo riarmo il presidente Abbas risponde acquistando 50 elicotteri. Il governo iracheno fa una precisa scelta di campo stringendo i rapporti con l'Egitto rinunciando all'ultimo minuto una fruttuosa cooperazione con l'Iran. Dal Cairo giunge, inoltre, un corpo di spedizione di 500 uomini e 10 caccia che si posiziona fuori Baghdad. [Egitto +10, Iran -20]

 

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Repubblica Araba di Siria

Damasco avrà pure ripreso il controllo della maggior parte del territorio del paese ma non lo ha mai realmente pacificato. Sabotaggi, assassini, attacchi dinamitardi e rapimenti sono da quattro anni la routine della "pace armata". L'amnistia data agli ex combattenti che hanno abbandonato le armi non ha eliminato gran parte degli ex guerriglieri che hanno preferito sparire dalla circolazione a migliaia. All'interno di ogni settore della società esistono sobillatori che lavorano per la "Resistenza". Non esiste alcuna organizzazione vera e propria, solo tante cellule slegate tra loro. Troppo rischioso finire nella rete della polizia: decine di persone spariscono ogni mese.

Il presidente Hassan Faris tenta la carta della conciliazione. In un discorso televisivo mandato in onda a reti unificate invita tutti i capi delle fazioni ad una grande conferenza di pace a Damasco. Annuncia inoltre che ci saranno riforme democratiche e concessioni. Doveva essere un trionfo politico, invece diventa la tomba di Faris. Il discorso viene percepito come una sconfitta di un regime ormai non più in grado di sopportare il logoramento delle azioni terroristiche. La 7° e la 14° divisioni si ammutinano per formare il nuovo "Esercito Libero", ovviamente dopo che i soldati assaltano i reparti di sicurezza formati da alawiti. I guerriglieri curdi tornano ad imbracciare le armi che avevano nascosto chissà dove. Ad est invece riappare Ansar al-Islam, uno dei più famigerati gruppi islamisti. A sud di Damasco, lungo il confine con la Giordania, si ribella un battaglione della 29° divisione. Aleppo viene occupata dall'FSA, ma la popolazione non scende in piazza. E' una storia già vista e la paura è tanta.

Ad una settimana dal discorso di Faris questi viene arrestato dal generale Zariq, suo capo di stato maggiore. Con una trappola politica raduna il parlamento e si fa eleggere all'unanimità "presidente del Comitato di Salvezza Nazionale", sicuramente i 2.000 soldati che hanno circondato l'edificio devono essere stati un incentivo al voto. Il generale è considerato un uomo molto duro, famoso come "il macellaio di Homs". Responsabile degli attacchi con l'artiglieria pesante e i bombardieri contro le zone civili è da tempo indicato come l'artefice della grandiosa vittoria di ar-Raqqah. Difficilmente proverà a negoziare ma tenterà piuttosto in una rapida sconfitta della nuova insurrezione. Tutto dipenderà dalla tenuta delle forze armate e da eventuali aiuti esterni ai ribelli. [Arabia -50, Giordania -50, Turchia -50, Europa -50, Stati Uniti -50, Egitto -50, Tunisia -10, Marocco -10, Algeria +20, Iraq +10]

 

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Repubblica Islamica d'Iran

Si crea una certa tensione internazionale quando l'Iraq, paese considerato vicino all'Iran, firma un accordo di libero scambio con l'Egitto. Teheran tenta di unirsi a questo accordo ma il Cairo rifiuta ogni cooperazione, di contro il governo di Baghdad continua per la sua strada e chiude la porta in faccia agli iraniani. Il presidente Shir Dara è considerato un uomo pacato, ma gira voce che si sia promesso di farla pagare in qualsiasi modo ai suoi vicini. [Iraq -50]

Un colpo d'avvertimento per i vicini iracheni viene quando da Teheran viene immediatamente riconosciuto il nuovo governo siriano del generale golpista Zariq. Questi infatti è considerato uno stretto collaboratore e simpatizzante dell'Iran. Per molti analisti internazionali è di fatto un uomo di estrema fiducia per il presidente Dara. [Siria +20]

 

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Repubblica di Turchia

L'economia turca continua a crescere a ritmi sostenuti da molto tempo. L'anno 2020 si apre, però, con un rallentamento sostanzioso della produzione industriale e dell'export. Pesa in particolare il crollo del prezzo del settore agroalimentare che è responsabile di quasi un quarto del PIL turco. Molte aziende agricole e della filiera di trasformazione si trovano nei guai. Il governo decide di intervenire puntando ad una produzione di più alta qualità. Vengono infatti investiti 1.5 miliardi di dollari nel dipartimento di agraria di Ankara.

Ad Istanbul vengono assegnate le Olimpiadi 2028.

 

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Repubblica del Kenya

Come un fulmine a ciel sereno la polizia e l'esercito kenyota effettuano una vastissima serie di raid antiterrorismo in tutto il paese. Più di 300 "sospettati" vengono arrestati, principalmente tra la comunità somala che vive nelle baraccopoli dell'est del paese. Il presidente Otieno, da molto in difficoltà politica, guadagna il plauso di tutta la nazione mentre la televisione fa scorrere le immagine delle decine di armi sequestrate. Nonostante il successo in ogni caso il Partito Nazionale, principale forza d'opposizione, continua a guadagnare consensi grazie alla sua campagna di denuncia della corruzione nell'amministrazione pubblica.

Il capo del governo ringrazia "un paese amico" per le preziose informazioni. Il fatto che dia un esclusivo party con l'ambasciatore somalo non passa inosservato. Secondo molti analisti è l'inizio di una proficua cooperazione tra i due paesi dopo anni di tensioni ed incomprensioni. [Somalia +15]

 

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Repubblica Federale della Nigeria

Il presidente Lawal è sul filo del rasoio. Ex poliziotto, di fede islamica ed originario del nord, è stato eletto come uomo forte in grado di fermare la violenza settaria. Le forze armate però non si fidano del suo impegno ad utilizzare la giustizia e la polizia, come se il problema del terrorismo fosse un problema di ordine pubblico e non una vera e propria guerra. I generali comunque sembrano sbagliarsi. Il nuovo presidente è dinamico e subito cerca di colpire il terrorismo all'origine cercando di dare un colpo d'ascia alle fonti d'introito. Riesce a convincere gli alleati del WACSA a passare una legge unitaria contro il traffico di armi, droga e diamanti. [Senegal +5, Gambia +5, Guinea-Bissau +5, Guinea +5, Sierra Leone +5, Liberia +5, Costa d'Avorio +5, Ghana +5, Togo +5, Benin +5, Mali +5, Niger +5, Burkina Faso +5]

Inoltre viene stretto un accordo di partnership con il Burkina Faso che invia 500 uomini in rinforzo ai soldati nigeriani che presidiano la città di Kano. [Burkina Faso +5]

Importante per l'economia nazionale è la firma del trattato con la Cina che vede massicci investimenti giungere nel Delta e sopratutto l'apertura di una base navale a Cotonou. Lawal trasforma la politica estera del proprio paese, tradizionalmente filo-occidentale, in una potenza regionale più assertiva nei propri interessi. Può essere una politica renumerativa quanto molto pericolosa.

Verso maggio si segnalano massicci attacchi con bombe sul ciglio della strada attorno a Maiduguri. Perdono la vita 56 soldati e vengono distrutti una decina di mezzi e perfino un carro pesante. Il contrattacco governativo non si fa attendere, numerose perquisizioni vengono effettuate e più di 100 ribelli sono arrestati e portati di fronte alla giustizia.

 

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Commonwealth d'Australia

Il ministro degli esteri australiano vola a Pechino per importanti affari con la Repubblica Popolare. Torna a casa con un protocollo d'intesa per la creazione di un istituto comune sulle energie rinnovabili. Buona parte dell'economia nazionale si basa, però, sull'esportazione di idrocarburi e carbone verso l'Asia che assorbe quasi metà dell'export. Non è nell'interesse di nessuno una diminuzione cinese del proprio fabbisogno di idrocarburi. Il parlamento così boccia alla quasi unanimità il trattato proposto. Di tutta risposta il ministro degli esteri non vede altra soluzione che quella delle dimissioni.