[Templari] Incontro sul Monte Carmelo

Mourinho

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Fantacalciaro
Gerusalemme era stata scossa da una guerra civile, e mentre alla sua corte volavano le danze dei nomi dei nuovi dignitari dell'Alta Corte, sul Monte Carmelo, nell'Alta Galilea, un monaco di nome Goffredo Monmouth fondava l'Ordine dei Carmelitani.

L'Ordine del Tempio ha accolto questa notizia con curiosità, alimentata soprattutto dalle vivaci voci sul conto di questi nuovi monaci e le loro regole; pressoché subitamente Arnau de Torroja, Commendatore della Città di Gerusalemme e membro dell'Alta Corte del Regno, parte alla volta di Haifa, la città che sorge ai piedi del Monte Carmelo. Arnau si trovava già ad Acri, baluardo templare del regno, e la cittadina di Haifa, poco distante, si trova sulla strada costiera che da Acri porta a sud, verso la capitale.

Sebbene non avesse aspettato molto prima di partire, aveva riflettuto molto su questo nuovo ordine; e sebbene non ne sapesse ancora molto, aveva già cominciato a pensare a quale potesse essere la posizione del Tempio.
Partì la mattina, seguito da un manipolo di cavalieri e uomini di vario genere. Tra questi il Commendatore templare di Acri, città sede della Signoria di cui anche Haifa faceva parte, e alcuni parroci della zona, tutti piuttosto incuriositi.

Arrivati ad Haifa i cavalieri vennero accolti e rinfrescati dagli abitanti e dagli altri cavalieri di stanza in quelle quattro mura, e poi furono guidati lungo i sentieri del monte. Giunti all'altopiano in vetta un considerevole numero di frati stava muovendosi avanti indietro, abbattendo alberi, spargendo semine, creando sentieri, probabilmente per l'ultimazione di quella che sarebbe stata la loro sede.

Nemmeno la vista dei cavalieri poteva essere ignorata, e un monaco venne incontro a loro, poi li guidò alle stalle e alle stanze del monastero.
Giunti all'interno, coperti dai loro immancabili mantelli, Arnau e altri due militi di Cristo furono portati al cospetto di Goffredo Monmouth. Questi li accolse, ma presto iniziò a presentarsi il cavaliere aragonese.


"Goffredo, uomo nobile e colto, senza alcun dubbio timorato da Dio, tu che dalla Britannia sei giunto al Regno dei Cieli di cui godiamo, la tua tunica è benedetta dal Signore e così le tue opere, accetta i ringraziamenti di Arnau de Torroja e del Tempio per la tua accoglienza.

Prima del Cristo, prima della Maria Vergine, prima di noi, Elia solcò questa terra e sotto la guida di Dio adempì la sua missione, che oggi noi tutti i monaci, io come te, prendiamo cose esempio. "Yavhè è il mio unico Signore" significa il suo nome nella lingua che era sua, e Yavhè è il nostro unico Signore.

Dunque sono qui per comunicarti che l'Ordine del Tempio, che qui rappresento, non è rimasto indifferente alla tua iniziativa. Sono oggi qui per capire il significato della tua missione, è mio interesse avere conoscenza dei monaci e soprattutto delle regole che tu rappresenti. Le vicine città di Haifa e Acri presentano dei presidi dell'Ordine e ho dato disposizioni affinché le loro preghiere e i loro scudi vi proteggano e tengano lontano malintenzionati dal Monte.

Tutto ciò che voglio è conoscervi e comprendere le vostre regole. Assieme, magari, potremo aiutarvi ad avere il riconoscimento del Patriarca di Gerusalemme, e chissà, del Pontefice Vittore IV.."
 

Rebaf

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Fantacalciaro
Goffredo discusse a lungo con Arnau, gli raccontò della loro devozione alla Beata Vergine del Monte Carmelo e gli mostrò la piccola chiesetta da poco costruita grazie anche all'aiuto di due nobili francesi, cugini tra di loro, da poco giunti in Terra Santa: Bertoldo e Aimerico.

I carmelitani avevano presto preso uno stile di vita cenobitico ma mancavano ancora di una regola ben precisa. Parevano essere seguaci, notò inoltre Arnau, di un cristianesimo di rito maronita, religione molto diffusa in Siria e Libano.
 
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