Prima di Sigurd intervenne Lene evidentemente infuriata, quasi più della regina svedese, che senza chiedere il permesso di parlare si inserì prepotentemente nella discussione.
"Clemenza? Ma quale clemenza?
Mio signore -rivolta a sigurd- ha osato delegittimare in pubblico il vostro trono oltre che quello svedese. Ha detto chiaramente che non riconosce voi come Re e me come Regina, come se la mia posizione non contasse nulla in questa vicenda. E' vero, avete ancora con voi altre due donne madri dei vostri figli e per questo non posso che biasimarvi con tutte le mie forze. La cosa, come ben sapete, mi indigna profondamente. E infatti se non vi deciderete a sbarazzarvi anche delle altre due non potrò fare altro che chiedere ai miei parenti di intercedere affinchè venga messa in discussione la nostra unione, badate bene. Ma sono certa che non passerà molto prima che vi decidiate a fare quello che deve esser fatto, così come avete fatto per la vostra adorata Christine.
Ora però, la mia posizione nobiliare e il fatto che siete stato eletto Re direttamente dai nobili norvegesi legittima completamente il vostro trono. Anche il popolo vi adora. In questa situazione come potete permettere che una donna, chiunque essa sia, vi sputi in faccia?
*La regina non accennava a calmarsi, ma anzi pareva incitata dalle sue stesse parole e sempre più infuriata guardava il Re, parlando a raffica. *
Sigurd dopo averla lasciata parlare per qualche minuto, si decise a interromperla vigorosamente:
"Silenzio!
- disse alzando il tono della voce e poi fissò con decisione Lene per qualche secondo dopo che si fu zittita-
Siamo qui per prendere una decisione molto importante, non certo per la vita di una traditrice ma per le conseguenze che questa nostra decisione porterà con sè, sia che si decida in un modo sia che si decida nell'altro.
E' vero, ha insultato pesantemente tutti quanti, delirando. Il mio trono e quello svedese non sono in discussione e nessuno può permettersi di comportarsi dinanzi a noi come ha fatto la mia matrigna. Ogni sua affermazione era evidentemente priva di senno. Una fra tutte quella secondo cui avrei mandato mio fratello, suo figlio, a combattere la crociata con 2000 fanti. Ridicolo! Vi erano con lui oltre 100 mila cristiani tutti massacrati in questa fallimentare e sciagurata campagna militare. Anche se avessi mandato dieci volte il numero di norvegesi avrei ottenuto solo un massacro più grande. La crociata non l'abbiamo condotta noi ed è stata un fallimento non nostro di cui abbiamo pagato anche noi le conseguenze. La stessa Ingrid ha perso suo figlio, giovanissimo, tutto ciò che le restava per poter ambire a mantenere un certo potere in Norvegia, dopo la morte di suo marito Harald IV, mio padre, che prima di me fu Re di Norvegia. Sia chiaro che il suo dolore è profondissimo ma quel che è ancora più profonda è la sua disperazione perchè tutto il suo potere le si è sciolto tra le mani come neve.
Una donna disperata è disposta a tutto, infatti lei si aspetta già di essere condotta sul patibolo e non ha dubbi che ciò accadrà. Ma secondo voi perchè mai ha compiuto questo gesto eclatante? Perchè sente di aver perso tutto, di non avere più nulla da perdere, di non avere più nulla. E' una nobile senza più nobiltà.
Certamente se la lasciassimo in vita potrebbe continuare a creare problemi, ma sarebbe un evidente segno di comprensione da parte mia nei confronti di una nobildonna disperata, peraltro moglie di mio padre. Ma se avesse avuto abbastanza seguito da creare seri problemi non credete che si sarebbero levati già in molti per difenderla?
Probabilmente ha poco seguito e non è riuscita a sobillare rivolte abbastanza pericolose.
Ucciderla ci leverebbe definitivamente il problema, ma eventuali dissidenti avrebbero il loro primo martire illustre e questo potrebbe creare instabilità ed accedere gli animi di qualche esaltato. Se noi la uccidessimo allora Roma avrebbe il suo primo martire da portare come trofeo nella sua lotta contro Londra.
E' vero, la condanna sarebbe per il suo tradimento e non per questioni religiose, ma questo poco importerebbe ai nostri nemici.
Pensate anche al popolo. Secondo voi vedrebbe bene o male un nostro atto di pietà nei confronti di una vedova che ha perso suo figlio e tutto il resto?
In fondo Ingrid non ha fatto alcun gesto concreto contro di noi, ha tentato di sobillare i nobili, ma pare che non ci sia ancora riuscita, perchè non si sono viste rivolte, non ci sono state vittime, nè furti. O sbaglio?
Stiamo processando le sue intenzioni e il suo delirio. Certamente sarebbe giusto condannarla a morte, ma forse in questo caso non sarebbe la cosa più conveniente per tutti noi.
Pensateci...
Ascoltate quest'alternativa: potrebbe essere condannata a morte, condotta in norvegia e lì graziata sul patibolo. Davanti alla folla si dichiarerà che sebbene ella meriti la morte per il suo tradimento noi riconosciamo la sua condizione di vedova disperata per la perdita di suo figlio e in preda alla collera. Io, suo figlio, provando davvero lo stesso suo dolore per la morte di mio fratello (suo figlio) ho pietà cristiana nei suoi confronti e le salverò la vita. La grazia sarà formalizzata dal Vescovo.
Le saranno quindi confiscati tutti i beni e sarà esiliata.
L'unico problema è che potrebbe fornire ai nostri nemici informazioni importanti soprattutto nel caso in cui iniziasse una grande guerra europea, perciò l'esilio potrebbe essere preceduto da un periodo di prigionia dell'ordine di qualche anno. Potrebbe essere ospitata dallo stesso vescovo e tenuta sotto sorveglianza per qualche anno. Chissà, il vescovo potrebbe persino riuscire a farle cambiare idea sulla chiesa inglese e sul suo tradimento..."