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La Repubblica Sudafricana e la Repubblica di Namibia annunciano congiuntamente di avere raggiunto un accordo relativo alla ricerca e sfruttamente di giacimenti minerari, con particolare riferimento a Diamanti, Ferro e Argento, nonchè di materiale fissile, specificatamente Uranio, nel territorio della Namibia. In base all'accordo le multinazionali SASC e SAUC ottengono il permesso di effettuare prospezioni minerarie in tutto il territorio della Namibia e la relativa concessione per lo sfruttamento dei giacimenti stessi; in cambio il governo sudafricano verserà 400 milioni di dollari a titolo di compenso.
Come parte dell'accordo al governo della Namibia viene garantita una partecipazione agli utili tramite la costituzione di una joint venture con le multinazionali sudafricane sopraddette, partecipazione direttamente proporzionale alle quote che il goveno della Namibia riterrà opportuno detenere.
Il ministro dell'economia Elsa LaGrange si mostra particolarmente felice dell'accordo che apre un nuovo ricchissimo campo di azione alle multinazionali minerarie sudafricane. Alcuni analisti vedono nella notizia anche un aspetto politico, ovvero l'intenzione del governo sudafricano di mostrare alle imprese nazionali che il governo è attento anche ai loro interessi, inevitabilmente danneggiati dagli accordi minerari sottoscritti con il Regno Unito in questi ultimi due anni. Del resto fin dalla sua entrata in carica il governo sudafricano cerca di destreggiarsi fra le liberalizzazioni necessarie per sviluppare l'economia del paese e la necessaria tutela delle imprese nazionali senza le quali questa stessa economia cadrebbe interamente nelle mani di multinazionali straniere.
Come parte dell'accordo al governo della Namibia viene garantita una partecipazione agli utili tramite la costituzione di una joint venture con le multinazionali sudafricane sopraddette, partecipazione direttamente proporzionale alle quote che il goveno della Namibia riterrà opportuno detenere.
Il ministro dell'economia Elsa LaGrange si mostra particolarmente felice dell'accordo che apre un nuovo ricchissimo campo di azione alle multinazionali minerarie sudafricane. Alcuni analisti vedono nella notizia anche un aspetto politico, ovvero l'intenzione del governo sudafricano di mostrare alle imprese nazionali che il governo è attento anche ai loro interessi, inevitabilmente danneggiati dagli accordi minerari sottoscritti con il Regno Unito in questi ultimi due anni. Del resto fin dalla sua entrata in carica il governo sudafricano cerca di destreggiarsi fra le liberalizzazioni necessarie per sviluppare l'economia del paese e la necessaria tutela delle imprese nazionali senza le quali questa stessa economia cadrebbe interamente nelle mani di multinazionali straniere.
