Diplomazia Studio di Rune avanzato

Tzasstan

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I freddi venti delle montagne di Nagrond si abbattevano senza pietà contro il manipolo proveniente dalla Teocrazia di Agarthi. La figura a cavallo, che quasi sembrava guidare la sua gente attraverso gli stretti sentieri montani, si stringeva nel suo mantello imbottito di pelliccia. Che così ad est di Ea potessero esistere montagne così alte e fredde era un fatto che aveva dell'incredibile. Esse si stagliavano come immense zanne di pietra contro il cielo plumbeo, osservando impietose verso la terra sottostante.
La figura a cavallo non poteva fare a meno di essere meravigliata ed inquietata da esse. Quelle rocce, quelle formazioni naturali erano più antiche di qualunque costruzione creata da mani elfiche, umane o naniche. Esse avevano visto nascere sotto di loro la Teocrazia di Agarthi, e molto probabilmente l'avrebbero anche vista scivolare nell'oblio quando il tempo sarebbe giunto.
Ma non era per le montagne che Lady Melissa, maga della Pontefice Giustinia I, era giunta in quel luogo, ma per la gente che viveva nel loro ventre. I nani del Regno di Nagrond.
La Pontefice da anni aveva intrattenuto dei rapporti decisamente più rosei rispetto ai suoi predecessori con i sudditi dell'Alto Re e parte dei loro trattati aveva previsto la creazione di due ambasciate nei rispettivi regni. Ed ogni ambasciata che si rispettasse richiedeva un ambasciatore. Ecco che entrava in gioco Melissa. Ella infatti, dopo un'attenta valutazione dei pro e dei contro, si era proposta per ricoprire tale ruolo.
Certo, aveva sperato in un miglior seguito rispetto a quello fornitole, composto per lo più di gente che a malapena sapeva gestire il suo esotico bagaglio di libri ed attrezzature esoteriche con cura, ma a quanto pareva il suo assistente abitudinario, Bela, era coinvolto in altre faccende all'estero. Del resto era risaputo che quell'elfo non era di sua proprietà, ma piuttosto della Papessa. O almeno così dicevano le malelingue a corte.

"Sembra che dovremo accelerare un po' il passo..."

Mormorò la maga osservando il cielo che sembrava pronto a far tempesta. Farsi trovare all'aperto durante una simile occorrenza era un'impresa dura anche per i ranger nanici più esperti. Figurarsi per un convoglio di dignitari di Agarthi. Alzò semplicemente una mano al cielo e mormorò alcune parole arcane. Una serie di piccole sfere di luce partì dalla punta delle sue dita guantate ed esplosero con un delicato 'pop' sopra le teste del convoglio, rilasciando una polvere di luce sugli uomini e donne che lo componevano. Un semplice incantesimo ma di grande efficacia, in grado di dare quel tocco di vigore in più che la situazione richiedeva.

"Avanti! Allfather guida i nostri passi e ci richiede di congiungerci con i nostri ospiti prima del tramonto!"

@EuanIronfist

GDR per il miglioramento dei rapporti con Nagrond
 

EuanIronfist

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Il clima era un compagno bizzarro e dal comportamento volatile sui monti, e la Catena di Nagrond non faceva certo eccezione. Quello che era iniziato come una leggera brezza, si era lentamente ma inesorabilmente tramutato in un emissario di tempesta, soffiando da nord a sud, come a spingere l'ambasciata di Agharti sempre in maggior profondità nelle regioni montane dei nani.
Gli stretti passi montani, le gole e le alte vette dei monti, che certamente erano un suggestivo paesaggio per gli abitanti della pianura, non erano esenti da segni della presenza del tozzo popolo.
Erano visibili volti e bassorilievi, scritte e disegni incisi sulla nuda roccia delle pareti dei monti. Ma lo spettacolo più grande non era certamente dato dalla vista, ma dell'orecchio. In qualche modo i nani evaveno fatto si che il vento, cantasse. O forse più appropiato dire che il vento suonava.
Il suono di centinaia di più corni, che dal profondo e baritonale salivano di toni, sino a note cristalline. Per quanto un corno potesse farne.

Sotto questa musica ed un rosso cielo gli scout nanici presero in custodia Lady Melissa e la sua scorta, per guidarli verso la prima meta del viaggio: Nura Pente.
Certamente non venne loro garantito l'ingresso nella Karak vera e propria, ma col fiorire del commercio nella regione un piccolo borgo era sorto nei pressi della roccaforte nanica e qui vennero fatti sostare per riposarsi e rifocilliarsi, usufruendo dell'ospitalità nanica. Gli edifici che lo componevano erano chiaramente in stile nanico, con forme squadrate e spigolose, eppure tramite diversi e vari accorgimenti, erano anche a misura d'uomo e dragonide essendo Ambir il principale partner commerciale del Regno. Le costruzioni si sviluppavano in parte sotto il livello del suolo, come se ai nani facesse un certo effetto stare troppo in superficie.
Vista l'ormai tarda ora vennero informati che il Re di Nura Pente li avrebbe ricevuti l'indomani mattina, in seguito avrebbero proseguito il viaggio verso Belegost.


Il giorno seguente Lady Melissa, ed un accompagnatore di sua scelta, sarebbero stati scortati nella sala del Trono della Karak dove Re Byrnor Braumsson li avrebbe ricevuti.
Il tragitto sino alla sala del Trono, che dal portone principale si inoltrava nel ventre della montagna, fu breve. Spesso nei corridoi il gruppo dovette fermarsi per lasciare il passo a nani armati che correvano in una o nell'altra direzione, ma i nani della scorta non avrebbero risposto se non con un cocciuto silenzio eventuali domande. Giunti a destinazione evidente era il fatto che la stanza in cui il sovrano della Karak ed il suo concilio si apprestavano ad accogliere Lady Melissa non era in principio una sala del trono, vuoi per la carenza di abbellimenti o una lavorazione poco elaborata. Melissa avrebbe potuto anche notare diverse righe e bozzi sulle colonne, che certamente erano portanti, che risaltavano a causa del fresco materiale da costruzione usato per ripararle.
Il giovane, per i canoni nanici, sovrano sorrise ai due gambelunghe, mentre i barbalunga ai suoi fianchi mantenevano un'espressione più corrucciata.

"Benvenuta a Nura Pente Lady Melissa, spero abbiate passato una seren notte."
Esordì Byrnor, facendo loro segno di avvicinarsi.
 
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Tzasstan

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Ingegneria nanica. Non falliva mai nel compito di stupire. Che fosse per la sua maestosità o per la sua praticità, o, come sperava di vedere Lady Melissa, per la fusione di entrambe.
Nura Puente, se Melissa avesse dovuto descriverla avrebbe usato le parole "gigante resuscitato". Il volto della città stava venendo plasmato dai suoi architetti che stavano costruendo sulle ossa della vecchia città. Qualcosa di antico riportato alla luce al servizio dei bisogni del presente. Una simile opera non poteva che suscitare il rispetto della maga, da sempre mossa da un forte interesse per la storia. Si chiedeva che meraviglie la gente di Nura Puente avrebbe dissotterrato continuando a scavare nella montagna.

Ammirando le mura antiche Melissa camminava tra gli stretti corridoi tenedosi sul suo bastone da viaggio e accompagnata dalla scorta fornita da re Byrnor e da Lucrezio, uno dei vari scrivani che avevano seguito Melissa nel suo viaggio fino a Nagrond. Il ragazzo aveva un semplice compito, prendere appunti sul loro incontro. Certo avere il suo seguito al completo sarebbe stato più rassicurante, ma allo stesso tempo riempire una sala del trono di soldati e burocrati non era una cosa utile. Del resto l'unica persona con cui i loro vicini erano interessati a parlare era lei, non attendenti.

La sala del trono di sicuro non era all'altezza delle aspettative dei suoi visitatori, ma era anche ovvio che quella grossa stanza era destinata per poco a fare quella funzione. Per il momento era l'unica, per le dimensioni, a poter tenere corte, ma sotto i loro piedi la vera sala del trono aspettava, nascosta dai detriti del tempo.

"Per me è un onore, nobile Re Byrnor, poter ammirare coi miei occhi la vostra città"

Disse al sovrano tirando indietro il cappucci del suo mantello di pelliccia di lupo grigio. Costretta dal ambiente rigido la maga aveva dovuto mettere da parte le sue vesti più sfarzose, inadatte per quel tipo di incontro, puntando ad un abbigliamento più consono al viaggio, mettendo da parte le lunghe gonne che era solita indossare a Corte con la papessa e le acconciature elaborate a favore di un più pratico abbigliamento da cavallerizza con i capelli raccolti da una crocchia dietro la testa. Era comunque evidente che anche quegli abiti avessero visto poche delle intemperie e fossero stati scelti per unire comodità ed eleganza, lasciando alla maga il vezzo di poter indossare comunque la sua amata spilla d'oro a forma di foglia ed piccoli orecchini che decoravano i suoi lobi con pietre preziose che andavano da rubini, zaffiri e smeraldi.
La maga umana accennò un inchino rispettoso verso il re di Nura Puente, porgendo a Lucrezio il suo bastone.

"Ammetto che devo ancora abituarmi alle fredde notti di Nagrond, essendo cresciuta a Fortitudo sono abituata a paesaggi più verdeggianti e temperati. Ma devo ammettere che l'ospitalità si è dimostrata molto più calda rispetto a quella a cui sono stata abituata durante i miei precedenti viaggi, nobile Re."

Disse con un sorriso, ricordando come fossero ormai secoli fa il lungo periodo di esilio da Agarthi durante il governo degli Arconti. Tempi così vicini ma che sembravano così lontani ormai.

"Devo ammettere che sono stupita. Avevo letto molto a riguardo delle vostre città sotterranee, ma quei resoconti non fanno onore alle vostre capacità architettoniche. Da quanto, se posso chiedere, siete impegnati in questa, che credo essere, ristrutturazione?"

Chiese mossa dalla sua curiosità, avvicinandosi al re dopo il suo invito.
 

EuanIronfist

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Il monarca della Karak non si alzò dal suo seggio mentre Lady Melissa si faceva avanti. Ella più si avvicinava e più poteva notare l'aspetto del nano, un nano dalla barba castana e curata, ma che non si allungava di molto sull'ampio petto. Ai lati del trono in silenzio, almeno per ora, vi erano diversi nani dal più cupo ed austero volto le cui barbe ormai ingrigite o sbiancate dal tempo, arrivano ben oltre la cinta. Tutte le loro barbe erano molto curate, seppur lo stile e le diverse acconciature si somigliassero molto, e molte impreziosite con anelli d'oro o d'argento dove piccole gemme erano incastonate. Seduta alla sinistra dal Re, una nana dai lunghi capelli striati di grigio. Gli occhi chiusi, ma dal cui angolo partivano come una ragnatela diverse rughe che si stendevano su tutto il viso, trasmettevano serenità. Non vi era però dubbio sul fatto che non stesse dormendo. Come singolo gioiello, una collana con un pendente a forma di testa d'ascia.

Il petto del giovane Re si gonfiò di orgoglio nel ricevere i complimenti per la sua ospitalità, mentre alcuni dei vecchi nani annuivano. Questi erano con molta probabilità i membri del concilio della roccaforte.

"Noi Dawi siamo certamente rinomati oltre che per la nostra bravura con la forgia, anche per l'ospitalità che riserviamo" Disse sempre con il sorriso sul volto.

Sorriso che venne lievemente ad incrinarsi, se non quasi a scomparire totalmente dopo la domanda sulla "ristrutturazione". In un gesto involontario si girò a guardare la nana al suo fianco, mentre dai vecchi nani partivano occhiate cariche di rimprovero per il gesto, se non proprio commenti nella secca e aspra lingua dei nani, in direzione del giovane. Un paio invece rimasero in silenzio, facendosi se possibili più cupi.
La nana prima guardò i membri del concilio senza proferire parola, facendo arrossire con il solo sguardo coloro i quali avevano parlato, per sorridere poi al giovane nano che parve così calmarsi dal momento di agitazione.
Ecco che di fronte a Lady Melissa si era concentrato in quei pochi istanti gran parte del modo di far politica del tozzo popolo.

"I lavori di... Di ristrutturazione procedono agilmente da ormai quattro inverni. Contiamo di ripren... Ricostruire ulteriori livelli nel prossimo futuro." Rispose il Re, un sorriso più tirato tornato ad incorniciare il suo volto. "Nura Pente però per quanto bella non è la vostra meta finale. Ero desideroso di conoscerVi, ma non intendo tardare il vostro arrivo a Belegost più del dovuto. Quando più vi sentirete pronti per partire, darò indicazioni di farvi scortare su passi montani più agevoli per voi ed il vostro seguito."

Così dicendo il Re di Nura Pente alzò una mano, ed un nano rimasto sino ad ora nascosto alla vista dei due umani, uscì da un'alcova con un piccolo scrigno in mano. Questi si fece avanti, inchinandosi di fronte al monarca, e porse lo scrigno aperto al sovrano. Byrnor ne prese il contenuto, soppesando con lo sguardo l'opera che aveva d'innanzi. Un bracciale, sicuramente metallico, ma il cui colore pareva cambiare in base a come la luce lo colpiva. Ivi inciso vi erano monti stilizzati, alla cui base diverse incudini sprigionavano scintille stilizzate, che prendevano poi la forma di simboli runici.
Approvando l'opera con lo sguardo, Byrnor porse il bracciale alla ormai vicina Lady Melissa.

"Un piccolo gesto, in modo che possiate ricordarvi di Nura Pente durante il vostro soggiorno a Belegost."
 

Tzasstan

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Le dita della maga si chiusero attorno al bracciale di metallo misterioso che le venne regalato. Lo rigirò esaminandolo, come se il suo sguardo potesse strapparne i segreti. Fattura indubbiamente pregevole, i fregi richiamavano alle montagne tanto care al popolo barbuto con richiami alla forgiatura, arte di cui erano chiaramente maestri e punto di orgoglio per loro. Ma la cosa che più affascinava Melissa erano le rune incise. Ne tracciò il tratto col suo pollice chiedendosi quale fosse il loro significato. Avrebbe potuto chiedere al re, ma aveva come la sensazione che la gente di Nagrond non avesse molta pazienza per costanti domande. E come dargli torto?

"Anche i piccoli gesti possono avere grande valore, nobile Re"

La maga porse il bracciale a Lucrezio che prontamente lo avvolse in un fazzoletto rosso. Non era il caso di provare nuovi gioielli nel mezzo della sala del trono, ma sicuramente quel bracciale sarebbe stato indossato all'udienza a Belegost. Inoltre al momento era più interessata alla presenza della veneranda nana che sembrava avere così tanta autorità sul concilio di Nura Puente. Una consigliera di qualche tipo indubbiamente, ma che avesse in sé anche una traccia di arcano? O forse era solo la sua esperienza a darle un'autorità simile da far tacere i nani del concilio reale.
Una persona indubbiamente interessante.
Ed ignorando questo Melissa era ancora di più intrigata dal piccolo lapsus del re riguardo le ristrutturazioni. Quello che poteva implicare un possibile errore aveva delle ripercussioni che erano a dir poco...affascinanti.

"Purtroppo non ho con me un dono di questo valore, tutto quello che posso offrire sono le mie conoscenze. Riguardo a Belegost, di sicuro dopo aver visto la vostra città non vedo l'ora di vedere le meraviglie della capitale. Pensavo di prendermi qualche giorno per dare tempo al mio seguito di riposarsi dal lungo viaggio e poi ripartire quanto prima, non vorrei farmi attendere troppo dal Alto Re. Ma fino ad allora, Re Byrnor, consideratemi a vostra disposizione"
 

EuanIronfist

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Il Re annuii alle parole della Maga.

"Prendetevi pure il tempo necessario per rimettervi in forze per il affrontare il resto del viaggio..." Di nuovo il giovane nano si girò a guardare la nana, queste ultime parole pronunciate un po' in imbarazzo "...sarete miei ospiti sino ad allora."

Quando ecco che per la prima volta la vecchia nana prese parola, e mentre il borbottio del concilio era stato una costante nel colloquio tra Melissa e Byrnor appena ella prese la parola questo cessò.

"Certo, l'Alto Re è informato del vostro arrivo e non è molto rispettoso farlo attendere più del necessario, Lady Melissa."

Così dicendo si alzò in piedi, imitata subito dal Re. Dopo un lieve inchino verso gli ospiti, si allontano verso una porta laterale, il Re di fianco a lei a sorreggerla.
Lentamente la stanza prese svuotandosi, mentre ogni membro del concilio usciva lanciando sguardi agli umani, chi con curiosità, chi con diffidenza.
Uno di loro si fece avanti. il suo vestiario, dai vivaci colori e arricchito di oro e argento, assieme al suo colorito lievemente più abbronzato rispetto agli altri, poteva suggerire fosse un mercante, se non un capo di una Gilda. La barba, lunga e grigia era anch'essa imbellita con gemme e anelli.

"Azorgor Umgi, sono Torgmar Grevecaduta. Vedo che avete ricevuto l'approvazione della Regina Madre. Lasciate che vi riaccompagni al borgo di superficie."

Così dicendo tese la mano ad indicare l'uscita, le guardie che in precedenza li avevano scortati si riposizionarono al loro fianco.

@Tzasstan scusami davvero, se hai domande da fare falle pure al nano, poi se nei giorni in cui stai a nura pente vuoi vedere qualcosa in particolare fai pure, quando sei pronto andiamo alla capitale
 

Tzasstan

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Melissa accennando un inchino si fece scortare fuori dal drappello di guardie naniche di nuovo attraverso le sale di Nura Puente accompagnata dall'illustre Torgmar. Dunque la misteriosa vegliarda che si accompagnava a Byrnor era nient'altro che la Regina Madre. Ora era chiaro perché ella riscuotesse così tanto rispetto nella corte del regnante. Non era solo la sua saggezza data dall'età avanzata a darle lustro ma anche un legame più forte di qualunque intrigo di corte...un legame di sangue, di famiglia.
Del resto come poteva un giovane ed intraprendente sovrano non avere rispetto dell'opinione di colei che gli aveva dato la vita?

"Salute, mastro Grevecaduta. Sono contenta che la Regina Madre sia rimasta soddisfatta dalla mai impressione. Spero di non darle motivo di ricredersi."

Rimasero per un attimo in silenzio fino all'apertura. L'attenzione della maga durante il tragitto si concentrò sul bracciale che le era stato regalato. Di nuovo ne ammirò la fattura e le rune che lo ricoprivano.

"Azorgor Umgi? Immagino che sia una specie di saluto. Il termine umgi l'ho già sentito durante la visita del vostro Alto Re nella nostra Teocrazia, ma ammetto che molto della vostra lingua e della vostra scrittura...mi sfugge. Per esempio, se posso chiederle, che cosa c'è scritto su questo monile?"

La maga allungò la mano, forse con po' di sfacciataggine verso il distinto nano, mostrando il dono di Byrnor. Chissà, forse questo era il momento propizio per imparare qualcosa. O capire quanto protettivi erano i nani riguardo le loro rune.
 

EuanIronfist

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Torgar se la prese comoda, camminando lentamente con un'andatura da passeggio mentre si allontanavano dalla sala del trono, su verso la superficie. Li guidò per una diversa via rispetto all'andata, passando per grotte sapientemente scavate più o meno grandi dove diverse costruzioni dalla base arrivavano al soffitto, ognuna incastonata nelle pareti rocciose e collegate tramite scale, passerelle e ponti di pietra sospesi. All'apparenza quello che poteva rassomigliare a dei centri abitati, seppur alcuni fossero evidentemente trascurati. Diverse figure si affaccendavano tutto intorno, e il rumore di martelli e scalpelli che colpivano la pietra riempiva e rimbombava nei cunicoli. Guardie armate pattugliavano e vigilavano sull'operato.
Talvolta Melissa poteva udire i tipici suoni e rumori che un qualunque mercato di città avrebbe potuto produrre, ma non arrivò mai a vedere le grotte in cui essi si stavano verificando, perché Torgar svoltava o saliva dei gradini allontanandosi.

"Partecipa alla riunioni del concilio e presenzia agli incontri ufficiali solo perché è la più longeva tra le nane. Il vecchio Re Braum, o meglio Braum e basta, ha preso una via che ha portato ad una inaspettata ascesa al trono del figlio. Non è pronto il ragazzo e si vede."

Annui poi all'intuizione della maga.

"Capita che noi Dawi quando si ha a che fare con degli stranieri si usino termini della nostra lingua natia, chi per abitudine visto che solo negli ultimi anni il comune è tornato nelle nostre sale, chi per sembrare più esotico!" concluse con una risatina.

Rimase un po' spiazzato dal gesto di Melissa, per poi scoppiare a ridere.

"E come faccio a saperlo, non sono mica un Rhunki!" Disse ridendo, ma prendendo comunque il bracciale e mettendosi un monocolo con una spessa lente, attraverso questo il suo occhio appariva di molto ingrandito tant'è che si potevano vedere delle piccole linee gialle come saette nell'iride marrone.

"Interessante però ne è la fattura... Non è di oro o argento, malgrado ce ne sia una piccola quantità... Qui, nelle incisioni... " Mise via il monocolo, per poi esaminarlo meglio nel suo insieme. "Non conosco nessuna di queste rune. I Forgiarune sono quasi tutti a Belegost, e il nostro è... Scomparso recentemente. "

Porse nuovamente il bracciale alla maga. "In ogni caso, Lady Melissa, è un oggetto molto bello... Ma nel caso non vogliate più tenerlo con voi, sono disposto a comprarlo ad un prezzo ragionevole... " Disse facendo faccia da mercante.

Nel frattempo avevano raggiunto di nuovo la superficie, e un sole primaverile splendeva in cielo, offrendo però poco calore sui monti spazzati dal vento.
 

Tzasstan

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Dunque le rune non compiono una funzione di lingua scritta, fu il pensiero di Lady Melissa. Inoltre la loro conoscenza era esclusiva solo di certe figure note come Rhunki, o anche detti forgiarune. A quanto pareva quello della città era però scomparso. Nella maniera tipica dei nani, in modo vago e non ben definito.
Appena giunsero fuori dalla città sotterranea, la maga non poté fare a meno di stringere a sé il suo cappotto da viaggio, tirando su il cappuccio in un vano tentativo di difendersi dal freddo pungente delle montagne. Se non altro il cielo era limpido e non sembravano esserci in arrivo tempeste.

"Indubbiamente è un oggetto di una fattura eccezionale."

Disse riprendendo il monile dalle mani del mercante e passandolo di nuovo fra le sue dita. Oro e argento...ma solo nelle incisioni. Che fosse un metodo per canalizzare magia? Purtroppo senza un Rhunki con cui parlare rimaneva solo un ipotesi. Ma per fortuna era diretta dove tanti di questi Forgiarune risiedevano...la capitale.

"Devo ammettere con un po' di vergogna, mastro Grevecaduta, che la sua bellezza mi ha...stregato, per così dire, quindi temo che il mio interesse a tenerlo in mio possesso superi il prezzo che aveva in mente. Spero che possiate capirmi."

Melissa decise di non parlare più con il mercante del bracciale, allietandosi con qualche chiacchiera di circostanza, Quando finalmente arrivarono al borgo e al momento in cui le loro due strade si stavano per separare la maga si rivolse al Grevecaduta.

"Comunque, mastro Grevecaduta, non sia troppo duro nel giudicare il vostro giovane re. Parlo per esperienza quando vi dico che a volte coloro che sembrano più inesperti sono quelli che finiscono per stupirci, se gli si dà la possibilità di mostrare quello che sono in grado di fare."

E con queste ultime parole la maga si congedò dal mastro nano, decidendo di prepararsi per il suo imminente viaggio verso Belegost e per l'incontro con l'Alto Re.
 

EuanIronfist

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Venne lasciato il tempo necessario, perché l'ambasciata di Agharti recuperasse le forze del viaggio appena compiuto. Poterono girare il borgo di superficie liberamente, incrociando principalmente mercanti loro concittadini, ma poterono notare anche la presenza di alcuni Drakelgi del matriarcato, strettamente sorvegliati, intenti anche loro a commerciale.

Dopo tre giorni di riposo la delegazione era pronta per riprendere il cammino, un po' anche per le leggere pressioni dei nani che non volevano far attendere l'Alto Re più del necessario.
A Lady Melissa ed il suo seguito venne attaccata una sostanziosa scorta e diverse guide che conoscevano quelle montagne come le loro tasche, oltre ad essere rifornita di scorte (principalmente birra nanica per combattere il freddo pungente delle sere montane) ed abiti adatti al viaggio.
Il cammino nel suo complesso procedette senza troppi imprevisti, i valichi in quel periodo dell'anno erano ancora utilizzabili. Dopo appena tre giorni di cammino, si poté ammirare in lontananza Karaz-A-Karak, Mont'Eterno, o Radice di monti. Il più alto monte della Catane di Nagrond.

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A quella vista, più di un nano gonfiò il betto di orgoglio. La neve poteva vedersi scintillare sulla sua vetta e sui ripidi pendii.
Da quel punto, il viaggio fu tutto in discesa. Letteralmente. Dopo un'altra mezza giornata, ora di pranzo da poco passata, giunsero finalmente in vista delle porte della città.
Belegost svettava dinnanzi a loro, in tutto il suo splendore. Già diversi chilometri di distanza, la via che portava circa alle pendici del monte, era lastricata da grandi e squadrate pietre, al cui bordo erano ancora visibili intagli e fregi; a circa un chilometro di distanza, due state di diversi metri di altezza raffiguranti due guerrieri scrutavano con il tipico cipiglio nanico i viandanti che si dirigevano verso la Karak, se qualche membro del seguito di Lady Melissa si fosse voltato, avrebbe visto che di spalle queste figure mutavano, prendendo la foggia di due nane che benevolmente salutavano. Nessuna magia, solo uno sfoggio di bravura di qualche scalpellino dei tempi che furono, l'usura sulla pietra era evidente ed i tratti non più netti come un tempo. Seppur i colori erano ancora vivi, segno che manutenzione e restauro venivano ancora effettuati.

Il Borgo di superficie era fortificato, malgrado non potesse essere messo a paragone con la struttura più interna. Questo era visibilmente più grande di quello visitato in precedenza a Nura Pente, qui l'attività era frenetica, e diverse razze potevano esser scorte.
Parte delle guide avevano preceduto la delegazione, per annunciarli probabilmente.
La vista delle porte della Karak erano ben visibili anche da lì

belegost.png

La delegazione venne scortata in un quartiere, con costruzioni a misura d'uomo, probabilmente costruito appositamente per l'Ambasciata.
Qui vennero lasciati per qualche ora a riposare, ma quando anche il giorno stava per giungere al termine, nessuno venne a chiamarli.
I membri del gruppo che erano usciti, raccontavano di aver notato preoccupazione sui volti di molti dei nani che avevano incrociato, e che anche quelli impegnati in trattative e affari di ogni tipo, lanciavano spesso occhiate preoccupate verso le Porte, che i delegati appreso essere chiamate Cancelli del Picco.
Un altro comportamento, singolare, fu il ritorno di parte della scorta che fino a lì li aveva condotti.
Il loro capitano tale Karbent Draz-Zag, che durante il viaggio aveva cercato di rispondere come meglio poteva alle domande di Lady Melissa, le chiese udienza. Si presentò assieme a due nani che non erano presenti durante il viaggio sino a Belegost. Due imponenti martelli erano le loro armi, rune sui manici e sulla testa brillavano pigramente. Perfino sulla loro armatura completa, con la barbuta con celata che scendeva ad imitazione di una barba metallica, vi erano ulteriori rune, dal medesimo comportamento. In confronto a Karbent, questi parevano statue di metallo.

"Mia Signora, perdonate l'attesa. Sono stato incaricato di proteggervi ancora per un po'. Siete libera di girare per l'Elgraz, il borgo esterno, ma se permettete vi verrà assegnata una scorta, 10 dei miei migliori guerrieri e io vi accompagneremo. Ho già fatto posizionare il resto della compagnia intorno ai vostri quartieri. Loro sono Fili e Kili, non vi lasceranno mai sola." I due nani scattarono sull'attenti, sbattendo i manici metallici dei martelli sul suolo. "Per qualsiasi esigenza, sarò a portata d'orecchio."
 

Tzasstan

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Quando il solerte capitano delle guardie si presentò nelle stanze dell'ambasciatrice, la trovò al centro della stanza con un plico di fogli in mano; appunti dettati a voce al suo assistente che ora la maga era intenta a revisionare. Tutte le osservazioni fatte sul viaggio erano state messe con diligenza nero su bianco in modo che i posteri ne potessero beneficiare.
Quando Karbent però entrò, Melissa alzò lo sguardo e segnando con la sua piuma d'oca un ultimo appunto per il suo assistente appoggiò i fogli sulla scrivania di quercia che si trovava nella stanza.
Ascoltò attenta cosa aveva da dire il nano mentre con occhio analitico osservava i due soldati che lo accompagnavano. Un qualche tipo di guardia di élite...ricordavano un po' i Rimembranti di Agarthi con quel modo di fare così cerimonioso e rigido. La loro presenza più l'agitazione generale vista in città sicuramente stuzzicava l'indomabile curiosità cronica della maga.

"Mio buon capitano Draz-Zag, va tutto bene? Non ho potuto fare a meno di notare un po' di agitazione in città. Se ci sono imprevisti e posso aiutare l'Alto Re in qualche modo non esitate a chiedere."

Fece una pausa osservando le due guardie del corpo.

" Ad ogni buon conto, vi ringrazio per la scorta. Spero di non annoiarli troppo con i miei studi giornalieri...capisco che possano risultare alquanto pesanti per chi non è un mio assistente selezionato"
 
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