Diplomazia Storie Coloniali VII - Ai Confini del Mondo

Last Century

Ninja Skilled!
Quasi tutto Aman era oramai nelle carte nautiche e non della Colonia di Istalore. La viceregina si fregiava spesso, coi messaggi in patria, di aver conosciuto e reso noti al mondo regni e nazioni mai visti prima di allora. Eppure un altro attore mancava all'appello. Uno a nord, che per la lunghezza del viaggio l'anno prima non era stato raggiunto ma che, non meno d'alti, meritava le attenzioni del Minnonar. La terra di Scandia giaceva laddove i confini del mondo non lasciavano conoscere altro, lì dove il freddo si faceva intenso e la terra brulla. Sul finire dell'estate l'ammiraglia della flotta coloniale, una grossa nave da guerra che batteva la bandiera della colonia - una stella blu in campo bianco - si fece largo all'orizzonte verso i porti dell'Unione. Qui non perse tempo e si diresse subito verso il primo porto disponibile che le mappe - imperfette - riportavano. Suddetto porto, per loro fortuna, altri non era che quello della grande Skanor, la capitale del regno, e ben consci del rischio di irritare i locali arrivando senza presentazioni, lanciarono l'ancora fuori dal porto, a un paio di miglia dalla costa attendendo di essere visti e avvicinati dagli uomini di Scandia. Ad attenderli, infatti, avrebbero trovato i marinai eldar disarmati e intenti nelle operazioni di manutenzione ordinaria del vascello. A parlare, per conto del Minnonar, sarebbe stata l'instancabile e curiosissima driade Amaryllis Galatias. Di bell'aspetto, anche se a quelle latitudini il vivido smeraldo del suo fogliame subiva un brusco appassimento, si presentò vestita con una lunga tunica celeste a bordi argentati, sorridente e ben lieta d'incontrare altri abitanti della grande e inesplorata Aman.

«Salute a voi.» avrebbe esordito agli scandiani. «Io sono Amaryllis Galatias e vendo per conto della Viceregina delle Colonie dell'Aman Meridionale - sua grazia Vittoria Melara - per conoscervi e notificarvi la nostra presenza sul suolo di Aman.» continuò.
«Abbiamo gettato l'ancora lontano dal porto poiché non sapevamo quali fossero i vostri protocolli e non volevamo sembrare minacciosi, spero di non avervi turbato e, nel caso, abbiate la gentilezza di accettare le nostre scuse.» fece una riverenza. «Veniamo da oltre il mare, ma suppongo che questo già lo sappiate data la vostra vicinanza agli uomini di Sua Altezza Reale Dedric della Tempesta. Noialtri siamo i vicini del suo regno, Il Principato di Minnonar, la cui fiorente colonia m'invia a voi.»

@Arminio Eccomi qui. Non mi ero dimenticato di te ma non potevo fare 500 GdR tutti assieme!
 
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