GDR Sogno d'Avventura

Last Century

Ninja Skilled!
Amaryllis si era unita al piccolo gruppo di driadi stanziatesi nel Minnonar spronata da un grande spirito d'avventura. Giovanissima, intraprendente, dall'incarnato di un piacevole verde tendente al giallo e sormontato da splendidi capelli marroni decorati con fiori e ghirlande. Qualcuno, anche tra le sue simili, avrebbe potuto obiettare che si trattasse di una personcina con la testa tra le nuvole che andava, giorno dopo giorno, vagando tra i filari degli arboreti di Estelin a curar le piante e far crescere i cespugli. La verità era che Amaryllis serbava, in cuor suo, il desiderio di fare qualcosa di più che accudire piccoli orticelli e piante da frutto; sperava di vivere una grande avventura, di essere qualcuno nel mondo, di farsi un nome. Vivere nei boschi, in un certo senso, l'aveva sempre fatta sentire stretta, seppure a casa, e quando l'occasione s'era presentata non aveva titubato lasciando casa e famiglia per andare oltre confine. Lì ad Estelin aveva trovato un ambiente florido, ironicamente parlando, dove potersi esercitare con la magia - cui era molto dotata di suo - e approfondire tutte quelle sfaccettature della vita "fuori dall'ombra degli alberi" che tanto l'avevano fatta sognare nella sua fanciullezza. Seppur fosse giovane, almeno per i canoni della sua razza, aveva almeno tre vite di uomini alle spalle e aveva vissuto sulla sua pelle ogni stravolgimento, ogni guerra e ogni mattanza che Ea aveva visto arrivare e passare negli ultimi quarant'anni: quell'esperienza, anziché spaventarla, l'aveva spinta sempre più verso l'esterno, verso l'ignoto.


Erano oramai in pochi a non conoscere quella driade, in città, che continuava a far domande e chiedere, chiedere e chiedere sin quasi alla nausea di questa e di quell'altra cosa. Eppure le volevano bene tutti e tutti a lei si rivolgevano per avere un consiglio o una indicazione sulle proprie piante. E per ogni consiglio dato in cambio chiedeva qualcosa che la sua gente non poteva nemmeno sperare d'immaginare; chiedeva delle navi, chiedeva delle irte montagne, chiedeva delle tortuose miniere dei nani. E apprendeva, aspettando il suo momento per fare un salto ancor più in alto, uscendo dalle foreste come aveva visto fare a tutti i suoi amici eldar nel corso dei mesi. La propizia occasione si presentò quando Ailas, in visita ad Estelin, indisse un bando pubblico per la popolazione driade residente in loco: chiunque avesse dimostrato talento magico e sapienza botanica fuori dal comune avrebbe potuto ambire ad uno straordinario viaggio.

Ed erano ben poche le gioie più grandi di poter prender quelle grandi navi e solcare il regno di Solonielle fino ad Aman! In fretta e furia s'iscrisse, certa che sarebbe stata lei, tra tutte, a primeggiare. Mentre le sue compatriote avevano perso tempo a perorare nello stile di vita sedentario e affezionato agli alberi, lei aveva fatto carte false per mescolarsi agli elfi, ai nani e agli umani. Aveva studiato la loro magia, i loro usi e costumi, si era rubacchiata suggerimenti e indizi su come affinare i propri talenti arcani e dubitava, o forse sperava, che nessun'altra avesse fatto il medesimo percorso.


Il giorno della prova assieme a lei si presentarono una ventina di candidate, quasi tutti giovanissime ed altrettanto smaniose di vedere ciò che il principe ereditario aveva in serbo per loro. Anziché Ailas, però, nel palazzo del governo di Estelin apparve la bella Eruanna, moglie del principe. Era forse la prima volta che la principessa si mostrava da sola e, tra la curiosità e l'interesse generale, tutti gli occhi e le orecchie furono per lei.


- Grazie di essere venute, amiche driadi. - esordì con voce squillante. - So che avete desiderio di mettervi alla prova e dimostrar la vostra bravura, ma lasciate che vi spieghi ancora una volta ciò che cerchiamo. Il nostro popolo ha bisogno di una consorella driade che sia versata nella magia e abbia a cuore piante e fiori, diligente e desiderosa d'apprendere cose nuove. - continuò. - Sappiamo bene che siete qui da pochi mesi ma crediamo che questo sia un passo importante, ed ulteriore, che i nostri popoli sono tenuti a fare per avvicinarsi ancora di più in questi tempi di pace e prosperità. -

Amaryllis alzò la mano e prese parola. - Mi scusi principessa Eruanna, ma tutte noi siamo versate nella cura delle piante. Siamo driadi, volevo dire, non vi aspetterete qualcosa di diverso, spero! -

- Questo è vero, avete perfettamente ragione. - rispose l'eldar. - Ma se anche tutti i soldati sono in grado di bendare una ferita, non tutti i soldati sono cerusici. Quello che intendo dire è che stiamo cercando qualcuno che possa essere davvero il meglio dei nostri due mondi. E tra di voi potrebbe esserci quella che cerchiamo. -

La driade si zittì, pensosa. Non era ancora chiaro cosa le sarebbe stato chiesto di fare, ma non le sovvennero altre domande degne di nota. Rimase in religioso silenzio ascoltando la lunga digressione di Eruanna sull'importanza dell'unione, il principio di preservazione della natura, degli animali e tante altre cose le quali, pur essendo estremamente concorde, non la presero poi troppo.


Infine, dopo quasi mezz'ora di discussioni e domande poco funzionali da parte delle altre driadi, vennero portate in una grossa serra. Il loro compito, secondo quanto detto da Eruanna, sarebbe stato quello di dimostrare la loro capacità di unire la sapienza botanica con quella arcana facendo crescere magicamente dei piccoli castagni. Lo scopo ultimo dell'esperimento e della prova era di vedere quale, tra tutte le partecipanti, sarebbe riuscita a far meglio sviluppare il castagno senza nuocere in modo irreparabile alla sua struttura. Qualsiasi maga degna di questo nome avrebbe potuto far ingrandire a dismisura un rovo, ma far in modo che continuasse a crescere e prosperare in seguito era storia ben diversa. Una delle compagne al suo fianco, presa dall'emozione, lanciò un incantesimo talmente malfatto sul suo seme di castagno da farlo esplodere letteralmente in mille pezzi tra l'imbarazzo generale. Amaryllis, invece, evitò di farsi prendere dall'ansia e per prima cosa irrorò il terreno di magia, sbriciolandovi polvere di cristallo incantato mescolata a fine argilla. Poi, sempre con la dovuta grazia, si assicurò che il terreno non fosse troppo acido infilandovi il dito all'interno e saggiandolo sulla punta della lingua. A quel punto - e solo a quel punto - si decise a infilar il seme a dimora nel terreno.


Aveva imparato da una delle sue chiacchierate con gli abitanti di Estelin l'importanza di centellinare il potere magico per evitare sovraccarichi. In particolare si era documentata sui nefasti eventi avvenuti durante le guerre, ultimo ma non meno importante l'ingloriosa fine del nobile britannico perito per mano goblin a causa di un cristallo sovraccarico. Lenta e accorta poggiò la mano sopra la terra smossa in cui giaceva il seme irrorandolo gradualmente con le sue energie, goccia dopo goccia. Cercava, in una maniera forse persino caricaturale se vista dall'esterno, di emulare quello che la natura avrebbe fatto infondendo vita in quel piccolo seme giorno dopo giorno, solo velocizzando il più possibile i tempi. E così, mentre le colleghe finivano tutte per far danno o crear piantine d'infima levatura, alla fine della giornata Amaryllis aveva dinnanzi a sé una modesta, seppur pienamente vitale, pianta di castagno pronta a fiorire. Non era l'unica ad essere riuscita appieno nell'intento, ma indubbiamente era colei che più d'ogni altra aveva rispettato il comando impartito.


Il suo castagno aveva fronde piccole ma rigogliose, e piccole gemme tempestavano i rami più grandi. Quando Eruanna lo guardò ne rimase favorevolmente colpita, tanto che si avvicinò e le chiese, allegra come sempre, dove avesse imparato a far cose del genere. Amaryllis, gongolando per il complimento, si strinse umilmente nelle spalle.

- Beh principessa, ho parlato con molti dei vostri anziani, gente che era qui da ben prima ch'io calcassi questa terra. Sono stati loro a dirmi come fare... io ci ho solo messo del mio. - rispose.

- Il "tuo" direi che è molto più di quello che ci si potrebbe aspettare da una giovinetta! - ridacchiò Eruanna. - Senza nulla togliere alle altre candidate direi che tu, tra tutte, sei quella che si è dimostrata più talentuosa. -

- Dite il vero? - riprese la driade. - Quindi mi state dicendo che sarà io scelta? - quasi non riusciva a contenere l'emozione. Se fino a quel momento era stata tranquilla, ora che la sua grande occasione era a portata di mano a stento poteva riuscire a trattenersi.

- Direi che siete la migliore candidata! Posso sapere il vostro nome? - chiese la principessa.

- Amaryllis Galatias. - disse, balbettando.

- Bene, dama Galatias... direi che abbiamo molto, molto di cui discutere. Anche se adesso dovreste godervi un meritato riposo. Penseremo domani al vostro premio, nel frattempo lasciate che conferisca col principe mio marito di quanto vi ho veduta fare. - sorrise ancora, affabile esattamente come il primo giorno in cui il popolino l'aveva vista maritata ad Ailas. Eruanna era la principessa, e futura regina, di cui il Minnonar aveva bisogno. E Amaryllis lo avrebbe scoperto molto, molto presto, quanto la compassione e l'amore di Eruanna per la natura l'avrebbe potuto portare lontano.


@Silen GdR per una nuova Maghetta driadosa.
 
Alto