Sigurd II di Norvegia e Brotar Re di Dublino

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Anonymous

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In seguito all'accordo di LOUGH ALLEN tra Norvegia e Irlanda, Sigurd e il re di Dublino ebbero modo di parlare in privato. Dopo qualche chiacchiera e una freddissima stretta di mano, Sigurd arrivò al cuore del discorso:

<Dunque, voi sareste disposto a offrire alla mia discendenza la corona di Dublino se vi dessi una mia parente in moglie e costruissi le fortificazioni della città di Dublino. La vostra è una proposta molto più che generosa, direi quasi fraterna. E non immaginate quanto io l'apprezzi.
Vedete, io ho intuito il vostro apprezzamento per Christine, che ho portato con me dalla Norvegia. Se avessi voluto barattare la vostra terra con qualcuno o se fossi stato un uomo avido e attento solo al proprio tornaconto, io adesso avrei dovuto dirvi che Christine è mia figlia, e se non lo fosse stata -e in effetti non lo è- avrei potuto adottarla per figlia e presentarla come di sangue mio, pur di ottenere ciò che mi offrite.
Ora, ascoltatemi bene: se io avessi una figlia ve la darei immediatamente, se avessi una sorella non esiterei un instante a concedervela, se avessi una qualche nobile fertile e di bell'aspetto con una qualche parentela con me, farei di tutto per darvela in sposa. Ma le cose, ahimè, non stanno così. Io non ho alcuna parentela di sangue con una donna in età da matrimonio. Quella donna, Christine, per cui nutro grande affetto, è stata una delle mie donne in passato. Da quasi quattro anni ormai sono spostato con la regina Lene di norvegia e da lei ho avuto un figlio, Guttorm, l'erede al trono. Tuttavia negli anni precedenti, quindi oltre quattro anni fa, ho avuto una relazione con Christine, che mi ha dato un figlio. Costui è figlio mio, di sangue, di stirpe norvegese. Lo riconosco come mio figlio, anche se non è l'erede diretto al trono, e questo in qualche modo attribuisce sfumature di nobiltà alla bellissima Christine. Io non pretendo che vi prendiate in sposa lei e la consideriate una mia parente, come una mia figlia o sorella. Del resto stando così le cose è chiaro che non potrei adottarla come figlia, altrimenti dovrei nascondere la mia paternità dello splendido figlio che lei mi ha dato, Harald, e non voglio farlo, perchè un padre non può rinnegare un figlio, sarebbe un grave peccato, non trovate? Poichè, se non ho preso un abbaglio, siete rimasto ammaliato dalla bellezza di Christine, ho deciso di lasciarla alla vostra corte, se gradite, senza chiedervi nè di sposarla nè di considerarla una mia parente e quindi dar seguito alla vostra offerta. Vi chiedo solo di trattarla con tutto il rispetto che si deve alla donna che ha dato alla luce uno dei miei figli. La situazione è questa, ed è complicata come potete vedere. Capite dunque perchè ho preferito parlarvene in privato?

La reazione che mi aspetto da voi potrà essere di due tipi: potrete sentirvi offeso all'idea di stare con una donna che ha avuto in grembo un figlio mio, oppure potrete considerarla come un'opportunità di legame fra noi, un legame familiare di sangue, potendo avere ciascuno un figlio dalla stessa donna. Dal momento che si tratterebbe di due reazioni entrambe legittime, io non mi sbilancerò nel fare proposte. Vi dico soltanto che se sposaste Christine sarebbe la vostra nobiltà a renderla nobile, e il figlio che ho con lei, Harald, a renderci parenti. A quel punto un vostro figlio con lei sarebbe fratello di mio figlio, nati dalla stessa madre. Detto questo, io non vi faccio alcuna proposta e non vi chiedo nulla.

Anzi, una cosa devo chiedervela: vorrei che alla fine della nostra conversazione ci fosse un modo per togliere qualsiasi dubbio agli irlandesi sul fatto che io non ho posso, ma vorrei tanto, darvi in sposa una mia parente, se non fosse che non esiste al mondo una mia parente in età da matrimonio. Vi prego quindi di considerare altro genere di relazioni che potrebbero intercorrere tra noi anche senza un matrimonio di sangue. Ad esempio se voi aveste una figlia della giusta età, si potrebbe considerare l'idea che sposi l'erede al trono di norvegia. Oppure voi potreste accettare l'annessione di Dublino alla norvegia in cambio, ad esempio, dell'annessione alle vostre di terre al di fuori della vostra isola. Ma non pesate queste mie più del dovuto: sono solo vaghe ipotesi. Vorrei invece che foste voi a farmi una proposta alternativa, considerando la situazione che vi ho descritto con tutta la sincerità di cui, vedete...non riesco a fare a meno. >
 
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I due parlarono a lungo, poi Sigurd chiese tempo per riflettere sulle parole di Brotar. Ne approfittò per rivolgere anche alcune domande al Re di Munster e mettere alla prova le voci sulla sua incredibile saggezza. Rimase poi ancora qualche minuto a riflettere, prima di fare l'ultima sua proposta al Re di Dublino per poi tornare in Norvegia, dove lo attendevano questioni di tutt'altro genere.

Tornò quindi da Brotar e fece la sua ultima proposta, che venne accolta.
 
A

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Proclama di Adozione di Christine come sorella di Re Sigurd II di Norvegia

Da questo momento io, Sigurd II di Norvegia, adotto Christine come sorella. Di conseguenza suo figlio Harald e come lui qualsiasi altro suo figlio nato in un matrimonio cristiano, sarà a tutti gli effetti mio nipote e di sangue reale.

Di seguito è riportata la discendenza di Christine affinchè non vi siano dubbi sulla sua identità.

*segue la lista dei suoi genitori, dei suoi nonni e dei suoi bisnonni*
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TRATTATO DI DUBLINO

Il presente trattato fa seguito alle disposizioni dell'Ard Righ d'Irlanda del trattato di LOUGH ALLEN ed è sottoscritto dal Re di Dublino Brotar Thorgillsson e dal Re di Norvegia Sigurd II. Si stabilisce quanto segue:

- Brotar sposerà Christine, sorella di Sigurd, con una dote di [è elencato l'equivalente di 3 monete]
- Brotar e Sigurd assumeranno entrambi il titolo di co-Re di Dublino e isola di Man, che entrerà sotto la protezione di Brotar.
- Suo figlio primogenito Hasculf Thorgillsson, sarà l'erede legittimo di suo padre, ma al momento della successione diverrà Vassallo di Sigurd II e il suo intero dominio, che da quel momento comprenderà anche le isole Ebridi, sarà considerato terra di Norvegia. Tale disposizione sarà completamente effettiva dal momento in cui Sigurd II avrà provveduto a far edificare le fortificazoni di Dublino, che verrà allora considerata città norvegese.
- Brotar e il suo erede s'impegnano a non elevare la tassazione relativa alle isole di Man ed Ebridi (quando verranno annesse), rispettare e confermare i titoli nobiliari dei signori di quelle isole. Quindi, Brotar e il suo erede non dovranno alcun tributo al Regno di Norvegia, ma garantiranno sempre a Re Sigurd II i proventi commerciali delle isole suddette.

Col presente accordo, i due Re Cristiani e Cattolici, di antica stirpe Vichinga, si augurano di muovere un primo passo verso la fratellanza effettiva del popolo irlandese di Dublino, discendente da colonizzatori norvegesi, e di quello di Norvegia.

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*Seguono le firme di Brotar Thorgillsson e di suo figlio Hasculf Thorgillsson​
 

Toga!

Chosen one
*non destò particolare scalpore in Irlanda il trattato tra Sigurd e Brotar, il popolo di Dublino era quasi interamente composto da gall-gael figli di pirati vichinghi. L'Ard Righ godeva ancora del supporto di molti Re e aveva barattato una città in cambio della pace e della non belligeranza con i nordici. Tuttavia il Re di Leinster non riconobbe l'accordo, rivendicò nuovamente la città nonostante il trattato intercorso appena una settimana prima, giudicando Hasculf un impostore, in quanto secondo i giuramenti alla collina di Tara, nessun nobile irlandese avrebbe potuto svendere parte della sua terra. Mentre i sempre nervosi rapporti tra Diarmait e l'Ard Righ rinfocolavano le passate schermaglie, Mide veniva messa a ferro e fuoco dalle truppe del Leinster...*
 
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Sigurd II aveva già lasciato l'isola, ma avvertito della situazione, non potè resistere alla tentazione di intervenire timidamente nella questione. Decise quindi di inviare alcuni messaggi col sigillo reale:

all'Ard Righ
Supremo Re d'Irlanda, sono stato avvertito della spiacevolissima situazione. Non posso fare a meno che esprimervi la mia opinione in merito e credo che sia mio diritto farlo poichè l'accaduto è in qualche modo collegato ad una mia firma.
Voglio farvi sapere che su vostra richiesta e col consenso di Brotar, non avrei difficoltà ad accettare l'annullamento del trattato di Dublino se ciò può servire a riportare la pace sulla vostra isola. Il matrimonio non è ancora avvenuto, mi pare, quindi sarebbe ancora possibile. Sia chiaro che ciò non comporterebbe alcuna rottura delle amichevoli relazioni che, mi pare, abbiamo iniziato a intraprendere e la Norvegia contrinuerebbe a non costituire una minaccia per l'Irlanda.
Che Dio vi benedica!


al re di Munster
Saggio Garbán mac Éndai, non è importante ciò che devo dirvi, altrimenti sarei venuto da voi di persona in modo da farvi ascoltare le mie parole direttamente dalla mia voce.
Sono stato informato dell'annessione di Diarmait del reame di Mide e delle sue rivendicazioni. Dico che la cosa non mi stupisce e, immagino che non stupisca neppure voi. Devo però anche dire che sono indeciso sul da farsi: se l'ard righ confermerà quanto già deciso, allora cosa dovrei fare io? Ignorare le accuse di illegittimità che vengono mosse ad un mio futuro vassallo?
Spero non vi infastidiscano queste ulteriori interpellanze, dopo le molte domande che ho avuto modo di rivolgervi di persona. Eventualmente vi prego di farmelo sapere.
Salute a voi!


a Diarmait MacMurrough
Mi rivolgo a voi, Re di Leinster, figlio di un valoroso eroe irlandese mi dicono, perchè vorrei sentire direttamente da voi le accuse che muovete nei confronti del figlio di Brotar, mio futuro vassallo secondo quanto stabilito dal re supremo con l'accordo di Lough Allen e dal Trattato di Dublino. Spero comprendiate che in qualche modo la questione mi tocca e pertanto sento la necessità di farmi un'opinione in merito alle vostre rivendicazioni perchè non ne ho ancora, niente affatto, una in merito.
Siete pregato, se è vero che non intendete rispettare i trattati firmati, di rispettare almeno la mia corona e darmi una qualche risposta, spero saggia ma soprattutto sincera.
Con la stima che si deve sempre al sangue di un eroe, vi saluto.
 

Toga!

Chosen one
*Le lettere ritornarono tutte al mittente, con il sigillo dei vari reami, ciò voleva dire che erano state lette ma nulla di più di questo. I popoli di Irlanda rimanevano determinati a risolversi le loro questioni tra di loro.*
 
A

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Quando Olaf andò dal re con in mano le missive di ritorno, Sigurd capì dall'espressione del volto compiaciuta che ancora una volta Olaf gli aveva dato il consiglio giusto. Il suo consigliere infatti aveva cercato di dissuaderlo dall'intromettersi nella questione, ma aveva ottenuto solo una massiccia correzione delle missive, mentre riuscire a zittirlo del tutto era evidentemente un impresa ardua anche per l'uomo più stimato dal re.

Il Re, nonostante fosse preparato ad una reazione simile, non reagì bene. Avrebbe preferito una qualche risposta, in fondo non gli sembrava di aver messo il naso nella questione più del dovuto. Non capiva perchè mai avrebbe dovuto accettare simili accuse ad un suo futuro vassallo. Inoltre riteneva inaccettabile che qualcuno considerasse un acquisto in svendita un legame di sangue. E poi lo stupiva il silenzio di Brotar e di suo figlio: in qualità di co-re si aspettava se non altro di essere informato direttamente di questioni di questo tipo.

Stavolta però volle ascoltare completamente il "consiglio" di Olaf, che gli strappò di mano la carta proprio mentre si accingeva a scrivere. Certo, Olaf era l'unico in grado di fare un gesto simile -chiaramente in privato- con naturalezza e senza farlo infuriare.

S.<E va bene, per ora mi terrò da parte. Ma se mio nipote Hasculf non si decide a difendere personalmente il suo onore qualcosa dovrò pur fare. E poi suo padre? Sta per sposare mia sorella e non muove un dito per zittire certe voci?...>

Sigurd continuò ancora un pò a sfogarsi, poi Olaf si congedò da lui e fece per andarsene, portando via con sè tutta la carta della stanza del trono.

O.<Mio signore, dovreste usare i soldi del regno per comprare fiumi di pazienza se ce ne fossero in vendita, ne avreste davvero bisogno con gli Irlandesi...Ad ogni modo vostra moglie è in viaggio per il Fjordane, aveva alcune questioni da sbrigare lì. *considerazione seguita da leggera risata*>

S.<E cosa state aspettando allora a portarmi della birra?>

O.<Certo...certo>

S.<E le mie donne.>

O.<Chiaramente>



In realtà l'ordine era stato già dato in anticipo, tant'è che Thora e Ghunilde attendevano già fuori, con la birra.
 
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