Dopo l'annuncio dell'incontro durante una conferenza stampa sull'argomento il Presidente Russo Stepanovich, ormai considerato prossimo al ritiro già alle prossime elezioni affronta le domande della stampa.
- L'incontro è l'ultimo atto della sua lunga presidenza?
"Che sia il mio primo o ultimo atto poco importa. Credo fermamente che oggi, rispetto a sei anni fa, sia cambiato così tanto lo scenario internazionale che si possa pensare di giungere ad un nuovo periodo di pace e collaborazione per l'europa e l'eurasia in generale.
Mio scopo, dal primo giorno in cui ho varcato le porte del Cremlino, è sempre stato quello di assicurare pace e prosperità all'europa e garantire ad ogni popolo e nazione la garanzia di poter percorrere il percorso a loro più congeniale verso una adeguata democrazia.
Sono convinto che si possa iniziare un nuovo cammino con gli Stati Federali d'Europa e fare in modo di garantire all'intero continente pace, prosperità e richezza."
- Gli europei hanno messo come primo punto la questione Crimeana, è un ritornare indietro sui propri passi?
La Crimea è un territorio della Federazione Russa al di là di ogni dubbio. L'intervento delle forze armate della Federazione hanno permesso anni fa di evitare massacri e repressioni grazie ad un operazione di riduzione del conflitto, e il popolo dell'intera Crimea, forte dell'autonomia di cui godeva, ha pubblicamente espresso la volontà di tornare in seno alla sua Patria.
La comunità internazionale non ha mai voluto riconoscere la legalità di un atto avvenuto nel rispetto di ogni legge, tenuta in ostaggio da pressioni di nazioni a cui tutto interessava tranne che la libertà e la sicurezza dei popoli.
Allo stesso modo la Federazione Russa non avrebbe timore nè oggi nè mai di chiedere ai propri cittadini di Crimea una conferma della decisione presa sei anni fa tramite referendum.
- Porterete sul tavolo delle discussioni anche accordi economici?
Sono convinto che oggi vada rivisto il rapporto che ci lega con i nostri patner europei. Sono convinto che si debba iniziare a considerare l'europa come una comunità ormai inter dipendente. Vedremo come la penseranno i rappresentanti europei.