Dal velario di Sylvania, allestito dai soliti attendenti, fa il suo ingresso nell'arena un individuo molto alto, quasi due metri, e piuttosto snello.
Viene annunciato come tale Freiherr Gustav von Schwarzheim.
Protetto da un bambagione, cotta di maglia, corpetto in cuoio bollito ad ulteriore protezione dei vitali, schinieri e paracosce in piastre.
È un armamentario piuttosto pesante ma lascia comunque parecchia libertà di movimento e certamente, per gli standard di Sylvania, è considerato leggero.
Ciò che però colpiva dell'uomo, armato di spada (tenuta al fianco), boccoliere e lancia corta, era il fatto che, oltre a ripetere ossessivamente il detto ducale "O pari o muori", ogni dieci secondi circa, le sue membra compivano un strano scatto involontario... In pratica, tick nervosi.
Ogni tanto tirava un pugno al nulla, piuttosto che compiere il successivo passo balzando in avanti, strizzare gli occhi, fare strane strane espressioni e via dicendo.
Sicuramente suscitava l'ilarità di molti, ma non dei Sylvaniani, che nutrivano per lui un profondo rispetto, e di coloro che avevano udito la sua storia, ai quali, probabilmente, suscitava un minimo di compassione, o quantomeno, pena...
Il povero Gustav, ufficiale minore degli Ausiliari di Sylvania e maestro di scherma, aveva combattuto durante l'invasione di Finstermoor contro i non-morti... gran parte del suo reggimento era stato annientato ed aveva visto molti compagni fatti a pezzi dalle mostruose creature di Tiamat... Rimasto isolato dal gruppo, aveva combattuto fino allo sfinimento contro un nutrito assembramento di zombie finché, esausto, aveva cercato di tagliarsi la gola per evitare di farsi mangiare vivo.
Forse la magia forse altro avevano impedito la sua morte...
Persa coscienza, si era risvegliato in mezzo ad un ammasso di cadaveri macilenti... dalle campagne si era trascinato, delirante, fino a Drachenhof, almeno due giorni di marcia ininterrotti, dove era stato soccorso.
Quasi integro nel corpo... ma devastato nella mente.
Esonerato dal servizio e congedato anticipatamente, era stato inviato ad Ishitara un po' per cercare di distrarlo dai fantasmi che aveva in testa, un po' perchè, effettivamente, se c'era qualcuno che era stato capace di interpretare al meglio il detto "O pari, o muori" questi era Gustav.
In tempo di guerra, questi erano il meglio che Sylvania poteva offrire: un guerriero distrutto nello spirito, uno studentello imberbe che si nascondeva dietro una maschera ed una donna che cercava il riscatto personale... Pallide imitazioni di coloro che avrebbero dovuto realmente partecipare... ma così stavano le cose... Tutti gli altri Sylvaniani, a parte i tre campioni ed i quattro attendenti, troppo giovani o troppo vecchi per brandire un'arma, erano impegnati a difendere i propri confini ed il Nord tutto da una minaccia ben peggiore che l'onta di vedersi sconfitti in torneo...
Altrove, mentre ad Ishitara si rideva e si scherzava, un Duca, un manipolo di soldati e pochi altri, lottavano per il destino del Nord e, forse, di tutta Ea...