[COSA DIAVOLO HO APPENA VISTO]
Rakharro soffocò una lunga serie di imprecazioni vedendo la sua freccia conficcarsi nella sabbia dell'arena.
Un veloce esame dell'arco rivelò la causa di quel pessimo tiro.
- Peste dalle paludi. Figlio di una trollessa. Il tendine del garretto di un Tiranno che si spezza come un filo d'erba. E' inutile, Rakharro, gli Dèi ti lasciano al mondo in tarda età solo per prenderti per la cloaca -
Fortunatamente il vecchio cacciatore teneva per abitudine qualche corda di ricambio legata alla cintura.
- Il tuo arco sta invecchiando più in fretta di te, Rakharro. O forse anche tu ti spezzerai presto. -
L'odiosa voce di una coscienza pavida tormentava la concentrazione del Sauriano, mentre questi era intento a testare la tensione della nuova corda.
- Dovresti smetterla con queste ragazzate, cacciatore. Ti scappano i paglioni, figurati quando mirerai qualcosa che si muove. -
Gli artigli di Rakharro percorrevano la superficie eburnea del grande arco a doppia curvatura. Le costole e le corna di una delle titaniche cavalcature dei guerrieri della sua tribù, sagomate col vapore caldo e incise in ore ed ore di paziente lavoro.
- Stai diventando sentimentale con l'età. Non è il tuo primo arco, questo. Non è nemmeno l'ultimo. Forse. -
L'arte del cacciatore e la maestria del fabbricante d'archi sono inseparabili, essenziali ad ogni guerriero delle Steppe. E Rakharro dimostrava talento in entrambe.
Almeno una dozzina d'archi nella sua tenda, tutti di sua fabbricazione. Tutti meglio tenuti della reliquia che aveva tra le mani.
Non cacciava con quell'arco da....
Aveva portato quell'arco al torneo di Ishitara, e quindi a questo, proprio per non rischiare di rompere l'arco con il quale cacciava e insegnava a cacciare ai ragazzini dell'Orda.
- Sai che non è per questo che te lo porti sempre dietro -
Non cacciava con quell'arco da anni. Da decenni, persino.
Non cacciava con quell'arco da....
- Dal giorno in cui quest'arco a trascinato un Roc giù dalle fottute nuvole, sulla fottuta terra. Dal giorno in cui la tua fortuna sfacciata ha fatto di te un eroe-
La coscienza gli aveva sferrato un colpo basso. Rakharro non si era mai vantato a vuoto della sua prodezza. Si era sempre dichiarato fortunato, un bravo arciere ma non meglio di tanti che hanno vissuto sulla steppa. Aveva raccontato la sua storia a fi gli e nipoti, ai ragazzi della tribù perché...
- ... è compito di un anziano raccontare storie. E' destino di un anziano vivere di ricordi. Conosci la maledizione, la peggiore da augurare ad un arciere. -
"Nekham Nos-Ohm Ehn-Dahrsim Bakhat"
- Che l'arco ti si spezzi prima della corda. Eppure, dopo tante e tante corde cambiate, arriva il momento in cui è lui a spezzarsi, mentre la corda resta intera. Quante corde hai cambiato tu, Rakharro? Quanti anni cambierai ancora prima di spezzarti? -
Venne annunciato il round finale.
- Queste vecchie costole si spezzeranno prima dell'arco che stringo in pugno, lo so bene. Chissà in che mani si spezzerà lui. In quelle di chi ti seppellirà, vecchia carogna. Oh, non credo proprio. Quest'arco andrà a chi sarà capace di cacciarmi fuori da questa pagliacciata. Vedremo chi vive di ricordi a quel punto. -
Le dita del vecchio cacciatore si strinsero risolute sull'impugnatura.
Gli occhi fissi al bersaglio, Rakharro mormorava impercettibilmente.
"Hai capito vecchio osso? Diventerai il trofeo più ambito della storia del circo equestre. Evidentemente ti sei stancato di chi ti ha messo al mondo. Ne ho salutati tanti di figli, ormai ci ho fatto il callo. Che dici di quest'albero? Ti andrebbe di finire i tuoi giorni in mezzo ad archi e arcieri di legno? O di un'elfo magari? L'arco di un cacciatore donato ad una bestia che mangia solo erbette. Oppure, torni a casa con il vecchio Rakharro"
- Sei tenace vecchio. e pazzo. Lo so bene, sto parlando con te. E ho avuto l'ultima parola -