[Russia] Il Khan dei Khan

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L'Okhrana, polizia politica della Russia imperiale, da tempo aveva messo gli occhi su alcuni nazionalisti kazaki.

Le loro azioni però erano di poco conto, non tanto importanti da giustificare l'invio di rapporti a Mosca troppo impegnata com'era a fronteggiare il terrorismo populista.

Nel febbraio del 1881 però l'Asia centrale si svegliò in un grande fermento. Da mesi era stata preparata in un gran segreto una riunione storica di tutti gli uomini influenti dell'area. La riunione si svolse, a quanto si seppe solo molto dopo, di notte, nella steppa a tratti ancora innevata il tutto alla luce di un grande fuoco.

Era la prima Kuriltai, riunione tribale democratica, che si svolgeva da secoli. Tutta la classe politica ed istruita kazaka vi partecipò, non si hanno notizie concrete di quello che accade durante la riunione, non esistono registri ne resoconti dettagliati e presto gli eventi entrarono nella leggenda.

Si seppe ben presto però, in tutta la Russia ed oltre, che la Kuriltai aveva nominato Khan dei Khan un certo Uzakbay Karaman (capitano kazako dell'esercito russo diranno a Mosca, veterano delle guerre contro la Turchia).

La leggenda narra che Uzakbay così parlò all'assemblea dopo la sua nomina:

"Noi siamo il popolo figlio del Lupo Grigio.

Il nostro destino è dominare i quattro angoli della terra perché così è scritto nel Cielo.

Scacceremo il popolo dei capelli di paglia dalla nostra Ergenekon.

Non combatteremo più per il falso Re dei Re contro il grande Turco.

Non combatteremo più per un altro popolo contro i nostri fratelli.

Dal grande mare dell'Ovest alle montagne innevate dell'Est si sentirà solo l'urlo di battaglia della nostra Orda.

Così ha parlato il Khan dei Khan, i nostri nemici tremino perché stiamo per piombare su di loro."
 

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La notizia viene accolta a San Pietroburgo con un certo fastidio misto a divertimento. In particolare corse voce che lo zar abbia sbuffato "Ci mancava solo l'emulo di Genghis Khan!".

Il ministro della guerra Milyutin è forse ancora più caustico nel suo intervento presso il gabinetto "Non si tratta altro che di un disertore che ha deciso di mascherare le sue azioni di predone dietro una facciata di farneticazioni sulla creazione di una nuova Tartaria...non permetteremo che i nostri fedeli sudditi delle regioni asiatiche debbano soffrire scorrerie e vessazioni da parte di questo volgare ladro di bestiame."

Le misure di sicurezza prese successivamente rimasero sulla stessa falsariga delle dichiarazioni del ministro: il governo della Russai Imperiale si rifiutò categoricamente di considerare il movimento di Karaman una ribellione, bensì una semplice recrudescenza del fenomeno endemico del brigantaggio. D'altro canto nemmeno si volle sottovalutarne la portata: alcune divisioni dell'esercito russo vennero spostate nell'area di azione della autonominata orda con l'incarico di "proteggere i coloni e i fedeli sudditi kazaki" e di catturare "il capo dei briganti" Karaman sul quale venne spiccata una taglia per "diserzione, brigantaggio, furto di bestiame e omicidio."
 

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L'imperiale governo cinese si impegna a collaborare con le forze armate russe in caso i predoni sconfinino nel Turkestan.
 
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