GDR Riunione a Kyrne Lamiya

Silen

Get a life
Quando un servitore le portò il cortese invito a recarsi nella Torre di Silene due ore prima del tramonto, Sabrina Glevissig sentì un tuffo al cuore, non tanto per l'invito in sè, ma perchè sapeva ormai fin troppo bene cosa questo comportava.
Le Arpie erano ben note per non prendere ordini da nessuno, in nessuna circostanza...avrebbero risposto all'invito di Silene, oh certamente, ma quando avrebbe fatto loro comodo. Qualcuna sarebbe arrivata prima, qualche altra non sarebbe giunta se non dopo aver finito...qualunque cosa stesse facendo, il che poteva variare da una caccia all'Auroch a una passeggiata per il mercato della città. Quand'anche tutti gli invitati fossero stati presenti all'ora decisa...beh a quel punto poteva anche darsi che Silene decidesse di lasciarli attendere i suoi comodi.

La maga sospirò mentre dava il proprio consenso al emssaggero. Aveva sempre odiato i protocolli rigidi e il ferreo ordine di precedenze che contraddistingueva le corti dei re umani. Aveva sempre considerato tutti i cerimoniali e l'etichetta come una gran perdita di tempo. Le Arpie non avevano nessun cerimoniale o etichetta...e perdevano ugualmente un'infinità di tempo, forse anche in misura maggiore. E poi, dannazione, tutte le razze civili consideravano maleducazione far attendere gli altri convitati o i propri ospiti mentre le Arpie sembravano apprezzare l'occasione di spendere tempo conversando con le proprie parirazza o anche soltanto di rilassarsi sedute su quegli scomodissimi seggi privi di schienale, che potevano anche essere ottimali per una razza di alati ma che Sabrina trovava scomodissimi.
Le Arpie erano predatori alati ma c'era qualcosa di felino in quell'atteggiamento, in quell'alternare attività frenetica e successivi periodi di compiaciuta indolenza. Avrebbe dovuto parlarne nel suo libro, pensò.

Beh fosse come fosse non c'era molto che potesse fare. Come sempre, si avviò verso la Torre due ore prima del tramonto, aspettandosi di essere l'unica ad arrivare puntuale...era già accaduto altre volte. Fu sorpresa nel trovare Nilin ad attendere nella immensa sala che costituiva il piano più alto della torre e , a dire il vero, non ne fu molto soddisfatta. Sabrina trovava Nilin inquietante...la giovane Arpia appariva sempre nervosa e inquieta, eccetto quando manovrava quel suo grande arco di osso. La maga era più che certa che alcune di quelle ossa fossero umane, e la cosa non la rendeva certo più tranquilla. Erano presenti anche Rayla la Nera e Francesca Findabair ma questo non faceva una gran differenza....Rayla era una soldatessa fatta e finita e quanto a Francesca Findabair, l'elfa era sempre cortese e affabile ma al tempo stesso fredda. Quali fossero le sue motivazioni per unirsi a Silene e cosa pensasse veramente del suo dominio, erano cose che Francesca Findabair teneva solo per sè.

Sabrina si rassegnò alla solita tediosa attesa: avrebbe scambiato qualche parola con Rayla e Francesca, che di sicuro Nilin non si sarebbe intrattenuta con loro, avrebbe chiesto a un servitore di portare qualche rinfresco e avrebbe atteso, atteso, atteso fino a fremere d'impazienza. Tutto come da copione.
Fu quindi molto sorpresa quando Nilin le venne incontro, quasi che l'avesse attesa fino a quel momento.
- Loro non sanno di cosa vuole parlare Silene, oggi. - esordì di punto in bianco. "Loro" erano chiaramente Rayla e Francesca, pensò la maga, e la domanda inespressa era palese.
- Nemmeno io, temo. Silene non ama dare...ah, anticipazioni dei suoi piani- rispose cercando di rimanere affabile. Si era esercitata a lungo in quegli anni, con Arpie anche più brusche di Nilin. Quest'ultima si limitò a guardarla per qualche istante. Era di altezza media per un'Arpia, ma essendo magra e slanciata sembrava più alta e le ali la rendevano imponente, come tutte quelle della sua razza.
- Falka e Shiver hanno ricevuto lo stesso invito. Shiver pensava che anche Saska dovrebbe esserci. Deve trattarsi di una questione importante - l'arpia inclinò la testa da un lato, come per osservare meglio la maga - mi chiedo se questo non abbia a che fare con le azioni delle Prede, a nord. Sembrano piuttosto agitate, ultimamente.
Sabrina sbattè le palpebre. Il comportamento di Nilin era quasi urbano.
- Potrebbe essere - rispose dopo un attimo di riflessione - i Non Morti del resto, sono un'ottima causa di inquietudine...sono lontani da noi, ma molto vicini a loro. E' normale si sentano minacciati. -Decise di far finta di non considerare che indubbiamente per Nilin anche lei era una Preda.
- I Non Morti, si. Vorrei che mi parlassi di loro, mentre attendiamo.
- Con piacere - rispose la maga, sospirando fra sè. La giornata si prefigurava interessante...
 

Silen

Get a life
"...e questo è tutto quello che sappiamo al momento sui Caduti" concluse la maga. Non era stata sua intenzione fare un discorso, ma man mano che le altre convenute giungevano alla Torre aveva constatato che i Non Morti erano l'argomento del giiorno. E così mentre Rayla si tirava da parte con un sorriso sornione, Sabrina e Francesca Findabair erano state letteralmente bombardate di domande, in tono nervoso e irrequieto da Nilni, in tono secco e aspro da Falka, in tono calmo e compassato da Shiver, in tono quieto e sussurrato da Saska...e a alla fine Silene le aveva cheisto di riassumere tutte le sue conoscenze in merito. Tutte. Qualunque difetto avessero le Arpie, l'impazienza none ra fra questi a quanto pareva, ma la maga dal canto suo non ne poteva più.

Si potrebbe dire che i Non Morti e i loro condottieri Caduti hanno suscitato il vostro interesse disse l'elfa con un accenno di curiosità nei pallidi occhi azzurri ma molte leghe ci separano dalle Wasteland, e molti regni di Ea.
Non temiamo i servi di Tiamat più di quanto temiamo i regni delle Prede disse Silene con un tono che lasciava pensare che stesse conversando del più e del meno, o del tempo per quanto debba ammettere che combattere un cadavere putrefatto da ben poca soddisfazione. Non sono nient'altro che ossa annerite e carne marcia concluse con palese disgusto. Sabrina però non potè fare a meno di chiedersi se esso era dovuto all'idea di resuscitare un cadavere con la magia oscura o al fatto più prosaico che un cadavere rianimato non poteva certo essere divorato. Probabilmente pensano che cacciare una Preda già morta sarebbe una gran fatica per niente pensò con un brivido.
Ma anche così, soltanto uno stolto inizia una caccia senza sapere niente della sua preda interloquì Falka nel suo solito tono aspro e Silene annuì Meglio essere pronti ad ogni evenienza. E dato che voi ne sapete più di noi.. una scrollata di spalle. Non c'era altro da aggiungere, dal suo punto di vista.
Pensavo che tutte le razze di Ea ricordassero l'Apocalisse e i Caduti disse Sabrina quasi suo malgrado e poco lontano Francesca Findabair sbuffò sentendo il tono dello storico al lavoro, ma silene per parte sua non si adontò Abbiamo leggende e miti sui tempi dell'Apocalisse di Tiamat, ma non la tradizione...come la chiamate?...storica...che i regni delle Prede sembrano amare così tanto. Ammetto che in questo caso torna utile. I piccoli pipistrelli possono volare al buio ma noi vogliamo vedere la direzione in cui andiamo. Inoltre un elfo potrebbe darci informazioni ancor più precisa...forse persino di prima mano. Lo sguardò dell'Arpia si posò su Francesca Findabair la quale rispose con uno dei suoi soliti sorrisi mentr ei suoi occhi non manifestavano alcuna emozione, freddi e impenetrabili.
Una altra questione ci interessa disse una voce morbida che Sabrina non consoceva. Voltandosi si accorse che una quinta Arpia si era untia alla riunione. alta quasi quanto Falka e con membra sottili che sembravano tutte tendini e muscolo sotto la pelle. Le sua ali avevano un colore bruno rossiccio, piuttosto raro nella sua razza non comprendiamo il modo in frenetico con le cui le Prede stanno reagendo a questa minaccia, vera o presunta. Sembra che ogni tipo di Preda abbia una sua idea di come comportarsi e che questo sia diverso da quello di tutte le altre.
Silene annuì nuovamente Come dice Driass, il vostro punto di vista sulla questione è di grande interesse per noi.
 
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