[Repubblica di Venezia] Annales Serennissimae

Toga!

Chosen one
Lex Pax Mediterranea anno domini 1150
Sottopongo ai delegati del Minor Consilio la ratifica del seguente trattato con la Repubblica di Genova.
Firmato a Cagliari durante la dieta Sarda dei giudicati.

Il Doge di Venezia, Enrico Dandolo
Trattato della Pax Mediterranea
*approvato per Minor Consilio*

Lex Spoletum Pacta anno domini 1150
Sottopongo ai delegati del Minor Consilio la ratifica del seguente trattato con il Regno di Sicilia.
Intercorso per mezzo del legato dogale Naimero Polani mesi orsono ed ora finalmente alla trascrizione definitiva.

Il Doge di Venezia, Enrico Dandolo
Patto di Spoleto
*approvato per Minor Consilio*

Lex Revisio Blachernobollae anno domini 1150
Sottopongo ai delegati del Minor Consilio la revisione del seguente trattato con Bisanzio.
A mia firma personale, in base all'autorità conferitami in materia di politica estera, esso presenta un alleanza difensiva attiva con Bisanzio ed un maggiore guadagno commerciale per la Serenissima

Il Doge di Venezia, Enrico Dandolo
Blachernobolla II
*approvato per Minor Consilio*

Lex Mercantile anno domini 1150
Sottopongo ai delegati del Minor Consilio la legge con la quale vengono formalmente istituite le Compegnie Mercantili Veneziane.
Regolate dallo statuto dell'Ufficio della Serenissima Zecca del Maggior Consilio, la "Compagnia Mercantile del Levante" e la "Compagnia Mercantile del Mar Nero" sono formalmente riconosciute dal Minor Consilio. L'Assemblea dei Siri della Compagnia Mercantile del Levante accorpa la Compagnia Mercantile del Mar Nero e la gestisce nei medesimi tempi e nelle medesime modalità di quella Levantina, come da Statuto della Zecca precedentemente deliberato.

Il Doge di Venezia, Enrico Dandolo
*approvato per Minor Consilio*


Certificatio Polanae Processio anno domini 1150
I Delegati del Minor Consilio confermano il verdetto del Tribunale Popolare, riguardo il processo a Pietro Polani.

Il Doge di Venezia, Enrico Dandolo
*approvato per Minor Consilio*

(...la legge ovviamente passò, ma si trattò forse della prima grande sconfitta di Enrico Dandolo dopo quasi 3 anni di dogato, Pietro Polani ritornava dunque alla ribalta della scena politica Veneziana...)
 

Toga!

Chosen one
Lex Assignatio Republicae VII anno domini 1151
I Delegati del Minor Consilio confermano l'ingresso di Tomaso Failer al Minor Consilio della Serenissima Repubblica di Venezia e della nomina di Pietro Polani a Bailo a Costantinopoli

Il Doge di Venezia, Enrico Dandolo
*approvato per Minor Consilio*
la legge fu molto contestata dai Polani, che si videro togliere dei legati al Minor Consilio con questa mosse del Doge. Tuttavia le altre famiglie non fecero particolari rimostranze, visto che a detta di tutti il Polani era un morto resuscitato dalla volontà popolare. Polani quindi si trasferì a Bisanzio lasciando i figli e la moglie a Venezia.

Lex Propositio Bancaria I anno domini 1152
I Delegati del Minor Consilio confermano l'istituzione della concessione mercantile in Gibilterra e della Revisio Contrattuale della Blachernobolla. Inoltre su suggerimento di Antenore Baseggio confermano le politiche economiche da tenersi nell'area del Mar Nero e tutto ciò che riguarda la costruzione e l'edificazione della Magna Via Europa

Il Doge di Venezia, Enrico Dandolo
*approvato per Minor Consilio*

Lex Pax Sardinia II anno domini 1152
I Delegati del Minor Consilio confermano il reintegro dei legati di Gallura, Lucca e Genova precedentemente espulsi. Venezia accoglie il Ducato di Sardegna come Ducato sotto la sovranità della corona di Altavilla. Il Doge stesso garantisce al Ducato di Sardegna la cittadinanza commerciale veneziana e la "Serenissima Franchigia" qualora esso la richieda.

Il Doge di Venezia, Enrico Dandolo
*approvato per Minor Consilio*
 

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Chosen one
Lex Dispositio Commerciale anno domini 1153
I delegati del Minor Consilio confermano su potestas pregadiva del Governatore della Zecca la sottoscrizione e la firma del trattati commerciali e dei contratti ad essi legati per quanto riguarda i rapporti tra la Serenissima e il Rus di Kiev, tra la Serenissima e il Regno di Sicilia (nella figura del Duca di Sardegna, tra la Serenissima e la Repubblica Islamica del Maghreb, fu Califfato Almohade, tra la Serenissima e il Comune di Firenze

Il Doge di Venezia, Enrico Dandolo
*approvato per Minor Consilio*




Lex Ordinem Zecca Modificatione anno domini 1153
I delegati del Minor Consiglio approvano, in accordo con il Governatore e i Consiglieri in regime di potesta pregadiva le modifiche all'art.6 comma 2 dello statuto della Zecca di S.Marco con quanto segue:
"E' fatto divieto di trasferimento nel deposito di Banco di somme provenienti dai libretti contabili soggetti a interesse variabile dei cittadini della Repubblica di Venezia, senza comunicazione preventiva. I libretti contabili sono ritirabili dai proprietari in qualsiasi momento, gli interessi fissati dalla Zecca sono pagati dalla Zecca stessa e trasferiti in contante ai beneficiari ogni biennio."
Ancora le modifiche all' art.5 comma 7 dello statuto della Zecca di S.Marco con quanto segue:
La Zecca trattiene per se, in pieno diritto dato dal Minor Consiglio, una tassa applicata sul lordo del commercio privato, pari a un forfait di zecchini 6 definito "Obolario Mercantes" predetta tassa approvata dal Minor Consilio con riferimento alla "Lex Obolario Mercantes" A.D. 1151. La Zecca ne disporrà per le sue attività così come per le restanti attività commerciali et finanziarie. L'usufrutto dell'Obolario è revocabile dal Minor Consilio in qualsiasi momento per votazione e/o votazione su mozione.

Il Doge di Venezia, Enrico Dandolo
*approvato per Minor Consilio*
Il provvedimento, soprattutto quello riguardante la modifica dell'art.6, fu molto controverso. La Zecca e il Maggior Consilio avevano ora la possibilità di prelevare e utilizzare il denaro sui conti personali di cittadini o enti o nazioni. La liberalizzazione concedeva al Maggior Consilio un grandissimo potere, visto che la banca era controllata non solo dal governatore ma anche dai consiglieri patrizi che non appartenevano al Minor Consilio.
Tuttavia l'obbligo di informazione bastò a tranquillizzare gli indecisi, visto che erano gli stessi Dandolo ad avere conti in gran quantità presso la Zecca di S.Marco. Nonostante questo alcuni Ciambellani si mostrarono alquanto restii al progetto.
Pur col voto contrario di Failer (a sorpresa) Polani e Michiel, i Michiel perlopiù per fare un favore ai loro amici Loredan (che avevano delegati al Maggior Consilio e non potevano votare), la norma passò e la Zecca era quindi autorizzata ad agire da Banca vera e propria sempre meno sotto il controllo del governo.
 

Lev

One of many
Lex sacrosancta potestas terrarum Venetiae anno domini 1153
[legge dell'inviolabilità delle terre di Venezia]
E' fatto divieto di operazioni commerciali e/o militari sul territorio della Serenissima Repubblica di Venezia che non abbiano l'appoggio della stessa. Questo provvedimento sancisce l'eterna inviolabilità delle terre veneziane da interventi esterni non graditi.
*Approvato per minor consilio*
 

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Chosen one
Il provvedimento passò anche se con qualche perplessità perlopiù per quanto riguarda la parte comprendente i commerci. Nonostante ciò i maggiorenti del Minor Consilio se la risero abbastanza, dopo tanta libertà finalmente il Doge ritirava la mano. Pareri più temporaleschi in Maggior Consilio, alcune congreghe chiesero in regime di potestas pregadiva un ulteriore legge che definisse meglio limiti e confini del provvedimento per il biennio successivo.
 

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Chosen one
Lex sacrosancta potestas terrarum Venetiae II anno domini 1156
E' fatto divieto di qualsivoglia operazione militare (sia esso trasporto, transito o appoggio) sul territorio della Serenissima Repubblica di Venezia che non abbia la legittimità determinata dallo Statuto del Tribunale del Maggior Consilio e dall'auctoritas del Minor Consilio medesimo. Operazioni di tipo commerciale contrarie all'interesse del Maggior Consilio sono esplicitamente vietate, fuorchè non vadano in contrasto con il legittimo esercizio della legislatio del Minor Consilio e del suo diritto di rappresentanza del popolo veneziano. Questo provvedimento sancisce l'eterna inviolabilità delle terre veneziane da interventi esterni o interni, volti a minare il regolare esercizio della lex e dello ius, così come essi sono organizzati e ascritti, negli annales della Repubblica sottoforma di leggi e provvedimenti.
Il Minor Consilio della Serenissima Repubblica di S.Marco è considerato sovrano amministrante del demanio veneto e di ogni sua colonia di piena e legittima proprietà, la cui sovranità sia indiscutibile, fatte salve le concessioni mercantili inquadrate da accordi specifici con stati terzi, che restano di amministrazione pubblica o privata rimanendo in regime di piena sovranità degli stati concessionari.

Il Doge di Venezia, Enrico Dandolo
*Approvato per minor consilio*


Lex Malipierum Pacta anno domini 1156
Con il seguente trattato la Serenissima Repubblica si impegna a cooperare con Re Geza di Ungheria, alle condizioni quivi ascritte di trattato di neutralità.
Il Doge di Venezia, Enrico Dandolo
*Approvato per minor consilio*


Lex pro Cessionem Ponentem Tracta et beneficium Zeccae anno domini 1156
Le seguenti attività mercantili sono cedute a compensazione dei prestiti effettutati dalla Zecca all'erario della Serenissima, a compensazione di 215 zecchini, come da accordi verbali tra il Governatore Antenore Baseggio e i consiglieri dell'ufficio del Concio:

-Proventi e profitti derivanti dalla rotta mercantile in funzione nel ponente africano
-Concessione di Gibilterra
-Proventi e profitti derivanti dalla rotta mercantile nel levante africano, escluse le concessioni Alessandrine.
-Attività minerarie in Nubia

La Legge legifera e condivide le trattazioni mercantili effettuate da uffici pubblici e privati della Repubblica negli ultimi 2 anni ragion per cui:

-Attività minerarie in Tirolo (appannaggio dell'erario)
-Contratti mercantili su cui vige segreto di stato fino a delibera (appannaggio misto tra erario e Zecca)
-Costituzione compagnia mercantile Nilota. (appannaggio tra Zecca e stati terzi)
-Supporto e comodato di genio e ingegneria a stati terzi in cambio di contropartite economiche e/o varie ed eventuali. (coperti da segreto di stato)
Il segreto di stato è posto dal Minor Consilio e solo ad esso è riservato il diritto di revocarlo, chiunque agisca per conto terzi o singolarmente a violazione del segreto di stato, sarà comminata la pena massima prevista per l'alto tradimento.
Tutto riservando al Minor Consilio diritto di trasparenza e verifica qualora gli ordinamenti vigenti lo prevedano.
Il Doge di Venezia, Enrico Dandolo
*Approvato per minor consilio*
 

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le misure passarono tutto sommato facilmente seppur con le solite rimostranze e i soliti "paventa" dei Polani, oramai da dieci anni all'opposizione e nonostante tutto sempre rimasti tiepidi alla politica fortemente pragmatica del Dandolo. Al Maggior Consilio gli animi si placarono ad un livello sufficiente da calmare i più facinorosi, fu dato merito al Doge di aver meglio specificato le leggi ordinarie previste fino al biennio precedente. Solamente la minoranza ebraica si sentì colpita dal provvedimento sul segreto statale, che ne limitava il potere decisionale soprattutto in quel di San Rebbo, ove gli ebrei gestivano traffici molteplici con numerosi partners arabi, copti e cristiani palestinesi. La possibilità di essere perseguiti sui progetti a loro conoscenza ne minava il potere contrattuale per gli appalti e sulle commesse. Ragion per cui la Zecca registrò un passivo del 33% sui conti aperti dai ricchi possidenti giudei Rebbesi. Antenore ricevette le proteste dei suoi consiglieri, che andarono a richiedere una modifica dello statuto a vantaggio della minoranza ebraica, soprattutto il consigliere ebraico, Beniamino Leone, il quale si sentiva in diritto di cominciare a chiedere maggior potere, protetto dall'editto "Salvaebrei" in vigore da quasi dieci anni, e dall'art.7 dello statuto costitutivo della Repubblica.

Per quanto riguarda il Minor Consilio, in compenso, la battaglia si sarebbe seguita sul successivo provvedimento dell'ordine del giorno di Dandolo, ossia il nulla osta ad un potenziale intervento militare veneziano in terra toscana. Se ai tempi della spedizione in Logudoro i Polani non avevano che una flebile voce in capitolo, questa volta Morosini, Michiel e Ziani erano incerti, soprattutto dopo la crisi diplomatica apertasi con l'Impero Romano d'Oriente, parzialmente risolta, che l'appoggio a Bisanzio stessa aveva generato a Gerusalemme.
 

Toga!

Chosen one
Lex de bello interventione pro Fiorenzam anno domini 1156
I delegati del Minor Consilio della Serenissima confermano la possibilità di intervenire militarmente a supporto dell'alleato Spoletano fiorentino nella risoluzione del conflitto lucchese, come da bolla papale e come previsto dal trattato vigente con il patto di Spoleto e con il Re d'Italia Ruggero II d'Altavilla.
Il Doge di Venezia, Enrico Dandolo
 
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