Report turno 3:

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Regno di Castiglia:

Difensore della fede:

Enrico IV il Coraggioso prende molto seriamente il fatto di essere stato nominato difensore della Fede. Anzitutto celebra la cosa con grandi festeggiamenti nella sua reggia di Toledo, cui partecipa il fiore della nobiltà castigliana, ormai esaltata da un sovrano divenuto improvvisamente formidabile nel giro di 15 anni.
Per adempiere al suo obbligo istituisce la Santa Inquisizione con a capo il domenicano Thomàs de Torquemada. L'inquisitore, con metodi assolutamente durissimi, inzia l'epurazione di musulmani e ebrei. Moltissimi diventano "conversos", persone convertite nominalmente ma di fatto ancora infedeli.

La guerra di Granada:

La caduta di Gibilterra non pone fine alla guerra. La flotta castigliana, con il supporto dell'Aragona, pone il blocco a Fez e si prepara a gambizzare il Marocco, che chiede la pace vedendo ormai Granda perduta.

Fatti interni:

Il piccolo Giovanni viene posto come erede al trono. Inoltre viene concessa la Limpieza de Sangre a tutti gli Hidalgos che hanno partecipato alla presa di Granada. La cosa non piace alla grande nobiltà ma migliaia di piccoli cavalieri ottengono un beneficio enorme per sè e per le proprie famiglie, contribuendo a rendere più salda la potenza in espansione della Castiglia.

 

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Regno di Navarra:

La successione:

Blanca, non avendo eredi, sceglie come suo successore il nobile Felipe de Bilbao, un ricco famoso soprattutto per la sua flotta peschereccia. Costui è associato al trono con il nome di Felipe I di Navarra.
La cosa fa storcere il naso a Eleonora, sorella di Blanca e a suo marito, il conte di Foix, che ripiega nel suo ducato. Voci di corridoio giurano che tornerà per vendicarsi.

Basconia:

L'elite castigliana decide di guadagnarsi il favore della popolazione concedento pari diritti ai baschi, fra cui tribunali locali presieduti da giudici baschi. La mossa naturalmente crea immensi consensi nel popolino. Viene inoltre sfruttata l'abilità di pescatori dei baschi concedendo sgravi fiscali alle regioni più produttive e sussidi per stimolare la caccia alla balena.

 

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Regno del Portogallo:

I Cavalieri di Gesù Cristo:

Patrocinato dall'Infante Enrico nasce il suddetto ordine, con lo scopo di esplorare nuove terre e portarvi il cristianesimo. L'Ordine viene approvato rapidamente dal pontefice e si fa valere nelle Canarie dove, insieme ai Domenicani, continua l'opera di evangelizzazione. La resistenza dei Guanci è tenace, ma contro l'esercito regolare portoghese possono assolutamente poco.
Secondo alcune stime le isole, che contavano forse 200.000 abitanti, si sono trovate con la popolazione dimezzata nel giro di una decina d'anni.

La famiglia si allarga:

In questi anni il re si rivela molto attivo, dando alla luce la piccola Isabella e il primo figlio maschio, il giovanissimo Giovanni.
Si segnala anche una legge che regolamente l'uso del legname di importazione, specialmente per l'industria navale.

 

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Impero di Trebisonda:

Il partner aragonese:

Diventa sempre più importante il rapporto con l'Aragona che si pone a garante dell'indipendenza del minuscolo impero.
L'imperatore Davide II si spegne e sale al trono il figlio Basilio I Comneno.
L'Impero resta esterno alla guerra contro i turchi.

 

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Khanato Sibir:

Apocalisse a Leskoza:

Frustrati per essere entrati in guerra e poi vedere tradite le loro stesse aspettative i sibiri decidono di vendicarsi sui loro ex nemici finlandesi. Prima di andarsene devastano Leskoza, massacrando o deportando chiunque trovano.
In breve l'area diventa un deserto di neve e ghiaccio.

 

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[size=1.45em]Ducato di Svezia:[/size]

Una difficile ripresa:

La fine della guerra non è certamente la fine dei problemi per la Svezia. Di fatto il Paese scandinavo si trova enormemente indebitato a causa degli sforzi bellici ed è costretto non solo a rinunciare a rinforzare il grosso dell'esercito, ma a chiedere un nuovo presito. La famiglia Sverker, che teoricamente dovrebbe vedere restituiti i suoi denari, decide di prolungare ulteriormente i termini di consegna, conscia che sia meglio avere indietro la somma dopo che mai.
Fortunatamente il ritorno delle terre occupate, in particolare delle miniere del Koppagorg, fanno presagire una ripresa.

La spedizione coloniale:

Nel tentativo di aumentare la propria forza nell'area la Svezia partecipa alla crociata e lancia una spedizione di conquista contro il territorio di Kola.
L'esercito è mandato al totale sbaraglio, senza conoscere la zona e senza precise indicazioni sul da farsi.
La terra si rivela una distesa di ghiaccio che ci mette pochissimo ad affamare il contingente di spedizione.
L'arrivo di coloni da Stoccolma non è certo di grande aiuto. Questi chiedono immediatamente rifornimenti di viveri e un'aiuto per costruire un'economia stabile.

 

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Ducato di Norvegia:

Una pace fiorente:

Paradossalmente la sconfitta in guerra e quindi la fine delle ostilità è un fatto assolutamente positivo. Il duca di Norvegia Harlad V innalza i dazi alle frontiere, specialmente al sud e istituisce un registro mercantile in modo che tutti i mercanti stranieri paghino delle tasse regolate in base alla loro attività.
Inoltre finanzia la riconquista del mercato interno con una decisa azione mercantile.
La cosa fa presagire un futuro difficile per chi tenterà di penetrare in Norvegia, alcuni mercanti migrano verso zone più produttive ma i principali partner, come i portoghesi, rimangono ancora attivi sul suolo.
Non è comunque da escludere che queste misure potrebbero portare la Norvegia ad un processo di sostanziale autarchia.
Si segnalano inoltre l'invio di carichi di grano portoghese in Islanda, dove la popolazione locale puà finalmente superare indenne i rigidi inverni locali.

 

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Ducato di Finlandia:

La crisi postbellica:

I problemi della Finlandia diventano ancora più acuti dopo la guerra.
Le razzie dei Sibir danno un colpo ma la mancanza di unità fa il resto. I Finni non riescono a trovare un duca forte che li sappia unire e complici molti dei loro patrioti che si sentono legati inesorabilmente alla Svezia, il resto viene da sè.
Mentre Turku e Vasaa chiedono ed ottengono di essere annesse alla Svezia il resto dei territori finlandesi prede contatto con i propri vicini e si frammenta in vari potentati locali.

 

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Regno di Danimarca:

La Gran Scandinavia:

La Danimarca esce vincitrice dalla guerra e di fatto diventa la potenza egemone della regione, riconducendo sotto la sua ala protettrice Norvegia, Svezia e Finlandia.
Un'altro scacco è quello all'Holstein, che di fatto garantisce al sovrano danese un seggio nel Sacro Romano Impero.
Vengono resitituiti tutti i territori occupati ma la richiesta ad Ivar I di Svezia di abdicare viene di fatto ignorata.
Un tentativo di imitare l'Accademia aragonese vede modesti risultati a causa della mancanza di fondi.

La guerra commerciale:

Alla guerra fisica viene soppiantata una commerciale. I Norvegesi impongono dazi sul confine, che inevitabilmente danneggiano i mercanti danesi, a questo punto il re di danimarca con i suoi fanti di marina e la sua flotta crea una serie di blocchi navali ed obbliga la navi norvegesi a pagare un dazio di passaggio equivalente al danno subito.
Si segnala inoltre la fine della pirateria a Copenaghen a causa di un mirato intervento della flotta.

 

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Lega Anseatica:

Dominio su Gotland:

La vittoria nella guerra porta alla Lega l'importantissima isola di Gotland, chiave per il passaggio dei mercanti nel Baltico orientale. Gli svedesi locali ricevono la possibilità di autogovernarsi a patto che paghino le tasse alla Lega, di conseguenza non si scatenano rivolte e le risorse locali rimangono principalmente per l'autoconsumo.
Ludovico di Colonia viene rieletto con una larghissima maggioranza a Presidente della Lega, battendo il suo avversario, l'ammiraglio Federico di Sassonia.

La vittoria commerciale:

Il trionfo della lega è prettamente commerciale. I mercanti anseatici ottengono la penetrazione in Finlandia e riducono leggermente quella a Copenaghen, come promesso.
Inoltre un'intesa con Novgorod vede l'abbandono degli antichi rancori e l'entrata della Repubblica nella Lega Anseatica.
In questo modo i prodotti anseatici volano a Novgorod indisturbati e le pellicce russe giungono a bassi prezzi in tutta Europa.
Alla luce del 1470 di fatto il baltico è diventato un laghetto anseatico. La Livonia e la Curonia chiedono di essere ammesse nella Lega, consce di non avere economie abbastanza forti per reggere da sole.
La Polonia, invece, pare infastidita dal comportamento della Lega e decreta l'espulsione dei suoi mercanti dal fondo di Danzica, chiudendolo.
La situazione potrebbe rivelarsi esplosiva.

 

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[size=1.45em]Repubblica di Novgorod:
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Riforma militare e riconquista dell'Estonia:

Il presidente Basilio di Trebisonda cerca di trasformare l'esercito da feudale a professionale. La riforma comincia i suoi primi passi e la nuova armata, ancora non pronta e un po' raccogliticcia, viene inviata a riconquistare l'Estonia. Fra l'altro prima della campagna sono concesse razioni doppie ai soldati russi.
Fortunatamente agli Estoni sono concessi diritti pari a quelli dei russi, quindi il governo provvisorio estone viene integrato nel sistema novogorodiano e si evita un massacro.
Gli Estoni comunque chiedono la libertà religiosa, ancora non concessa.

L'entrata nella Lega:

L'intesa Novogord-Lega, totalmente inaspettata sicuramente porterà benefici notevoli. Forse per diversificare la produzione vengono inviati coloni da Novgorod alle regioni poco popolose dell'est, incrementando la produzione di pellicce.
La reazione della Polonia fa temere il peggio, soprattutto a causa della sempre più vicinanza fra questa e la Moscovia.
Inoltre viene saldato un prestito

 

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Arciducato d'Austria:

Un erede al trono:

Dopo diverse peripezie il sovrano riesce finalmente ad avere un erede, il piccolo Massimiliano d'Asburgo.

Editti per il regno:

L'attivo sovrano austriaco si cimenta nella creazione di un'accademia filosofica simile a quella aragonese. Inoltre tramite un bando tenta di popolare la città di Trieste, anche mandandoci galeotti colpevoli di reati minori. La prima idea non riceve fondi e quindi non da grandi risultati, stessa cosa per il miglioramento del sistema portuale triestino.
Comunque la città si ingrandisce e ottiene lo status di zona franca, che attira moltissimi mercanti e artigiani dalle regioni vicine.
L'Arciduca partecipa inoltre alla Crociata.

 

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Regno di Georgia:

L'unione:

Bagrat VI riesce a porsi come superiore al vecchio re Giorgi VIII e a conquistare Kartili senza colpo ferire. La Capitale è riportata a Tbilisi e di fatto Kartili e Imereti si fondono.

 

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[size=1.45em]Regno di Aragona-Napoli:[/size]

Parità di diritti:

Come era stato fatto precedentemente con Napoli, sull'onda dei sentimenti "nazionali" re Ferdinando dona parità di diritti e rappresentanza nel concilio nobiliare a sardi, catalani, maltesi, greci e alle altre minoranze.
Il potere rimane comunque saldamente nelle mani del sovrano, che alla fine non è vincolato dal concilio nobiliare, che è solamente a carattere consultivo.

Politica di potenza:

Due sono le azioni principali del sovrano a livello militare: la prima è l'espulsione di tutti i mercanti veneti dai fondi pugliesi, concessi fin dai tempi dei vespri siciliani. Venezia rattoppa dove può e firma il trattato evitando una guerra.
Infine, la flotta aragonese parte da Napoli e va a dare supporto a quella castigliana nel blocco a Fez. Durante il passaggio vengono affondate le navi dei pirati barbareschi che da tempo danneggiavano le coste sicule.

La grecizzazione:

L'elemento greco diventa sempre più preponderante nel regno. Molti greci, fra cui Giorgio Sfranze, prendono posti di rilievo all'interno della corte. L'imperatore di Costantinopoli Tommaso Paleologo chiede che sia data manforte alla crociata per riportarlo sul trono, mentre diversi fra nobili e consiglieri chiedono che il greco sia posto come lingua ufficiale alla pari del latino.

 

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Repubblica di Genova:

Anni duri:

La decisione del sultano ottomano di chiudere gli stretti ed espellere tutti i mercanti stranieri da Costantinopoli è un colpo durissimo per l'economia genovese. La piccola repubblica non muove guerra al sultano per timore di perdere anche i suoi possedimenti sulle isole egee, che di fatto non vengono toccati dai turchi.
Resta però il problema di Kaffa, ora totalmente isolata dalla madrepatria.
Per sopperire al danno derivato dalla mancanza immediata di fondi Genova tenta di ampliare la sua lega commerciale rivolgendosi alla Provenza e a Mantova, oltre che ad un commercio maggiormente intensivo con i Mamelucchi.

 

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[size=1.45em]Serenissima Repubblica di Venezia:[/size]

La lotta per il dominio dell'Egeo:

Dopo anni di relativa tranquillità gli ottomani mostrano la propria forza contro Venezia chiudendone i quartieri commerciali a Costantinopoli. La Serenissima però decide di non farsi intimidire come Genova e, forte dell'appoggio delle sue basi in Negroponte muove la propria flotta prima a fare un blocco a Tessalonica, poi a devastare le coste dell'Attica, non spingendosi comunque fino a Costantinopoli, forse a causa della lontananza o del blocco ottomano.

La chiusura del fondo pugliese:

A malinquore Venezia è costretta a cedere alle pressioni aragonesi e chiudere i fondi in Puglia. Per far fronte ad una netta perdita di denaro data dai fatti turchi e aragonesi vende la città di Valona all'Albania e Famagosta a Cipro. Proprio da Cipro parte la riscossa dell'economia veneta, infatti i veneti appoggiano il colpo di stato di Giacomo II e concludono con lui un trattato che prevede l'entrata nella Liga e la cessione dei possedimenti della sua casata in caso di estinzione di essa.

 

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[size=1.45em]Stato Pontificio:
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Un Papa attivo:

Paolo II si mostra deciso a portare la propria crociata al successo. Anzitutto restituisce Bologna e evita una guerra inutile in Italia, quindi grazie all'aiuto di Venezia trasporta un contingente personale a Ragusa, che si va ad unire alle armate crociate.
La crociata pare avere effettivamente un certo successo tanto che il Papa riesce a smuovere personalità come il Duca di Milano, l'Arciduca d'Austria e addirittura il re di Danimarca.
La tattica militare del Papa, in realtà un vecchio stratagemma francese, viene applicato a tutto l'esercito unito sotto il comando di Mattia Corvino e del vecchio legato pontificio Francesco Accaniti.

Fondi:

Il Papa colma inoltre il buco lasciato dal suo predecessore dando fondi per il trasferimento degli artigiani a Roma e per fare del Quirinale un luogo di mecenatismo. Pare molto strana l'idea di inviare coloni romani ad Ancona, dopo che tanto si era fatto per richiamare gli artigiani, anche anconetani, a Roma.

Lo scandalo:

Il clima festoso di Roma è interrotto quando per l'Urbe cominciano a circolare strane voci sul Papa. Partendo dai bassifondi arrivano fino allo stesso pontefice delle voci riguardanti un suo presunto complotto con i turchi. La crociata sarebbe solamente un pagliativo per indebolire gli stati italici, in primis Milano e Venezia, per poi permettere al Santo Padre di conquistare la sua tanto ambita Bologna e l'Italia intera.

 

[TFT]

Ducato di Milano:

I finanziamenti commerciali:

Vengono aumentati i finanziamenti per gli artigiani milanesi. Dopo una ventina d'anni di sussidi l'economia del milanese si conferma come una delle più floride al mondo, che fa impallidire quelle delle vicine Bergamo e Mantova.
L'esercito ducale viene usato per farmare il fenomeno del brigantaggio, dopodichè una sua nutrita parte si congiunge con la crociata.

Dinastia Sforza:

La dinastia regnante mantiene solidamente le redini del Paese con la nomina ad erede del giovanissimo Francesco Maria, fratello del re. Il sovrano si sposa inoltre con Isabella di Saluzzo, cementando ulteriormente l'amicizia fra il Marchesato e il Ducato.

 

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Sublime Sultanato Ottomano:

La Jihad:

Ad Istambul si stabiliscono quartieri dove vengono organizzati i volontari jihadisti e le truppe regolari. I primi ad arrivare sono i karamanidi e i candari ma molti altri si presume si muoveranno.
Il Khanato di Crimea muove la propria flotta verso sud fino al Ponto.
Secondo stime europee, almeno 15.000 soldati sono accorsi in questi anni in nome della Guerra Santa.

La chiusura degli stretti:

Maometto II comanda la chiusura dello Stretto a tutte le navi non turche e l'espulsione di tutti gli stranieri veneti e genovesi da Istambul. La mossa è un colpo durissimo per le due repubbliche marinare e si presume porterà problemi immensi al mondo occidentale a causa della fine del commercio di spezie.
Una piccola parte viene ancora importata tramite i Mamelucchi, mentre l'Aragona stranamente sembra avere talmente tante riserve da diventarne addirittura esportatrice, lucrandoci enormemente sopra.

Dopo la battaglia:

Nel complesso l'esercito ottomano ha combattuto splenditamente e nonostante abbia dovuto cedere il campo la guerra non è per nulla a favore dei cristiani. Le armate della Jihad devono ancora essere mobilitate del tutto. O forse c'è una possibilità di una pace per le due coalizioni?

 

[TFT]

Regno di Scozia:

Distensione a sud:

Il nuovo giovanissimo sovrano scozzese capisce immediatamente gli errori fatti dal padre e tenta di rimediare, a volte senza successo. Il conte di Lothian si sposa con una principessa minore del ramo Lancaster, di fatto sancendo un'unione delle famiglie inglese e scozzese, seppure in un legame non particolarmente forte.
Viene poi cambiata completamente la politica estera con un'alleanza a favore dell'Inghilterra e degli scambi commerciali nei suoi confronti.

Lo spostamento dei coloni e il dubbio francese:

Nonostante le relazioni con la Francia vedano un netto peggioramento di fatto la Scozia non esce dal Patto Atlantico, cosa che invece fanno i regni irlandesi, dal punto di vista economico ma non militare.
In più la guerra con l'Impero rimane formalmente aperta, creando immense inquietudini nella popolazione locale.
Per un motivo non specificato, un numero grossolano di popolani è raccolto dallo Stratchilde e inviato a Lothian.