Report turno 10

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Regno di Norvegia:

La chiesa norvegiana:

Sull'onda delle espropriazioni ecclesiastiche degli anni precedenti, la Norvegia continua una politica repressiva verso i chierici romani con l'invio di truppe di controllo nei monasteri e al confine.
Di fatto in 7 anni almeno 300 prelati vengono incarcerati o fatti sparire, mentre il grosso dei presenti giura fedeltà alla nuova Chiesa norvegese.
La Chiesa si forma effettivamente quando la regina Klara I proclama il sovrano norvegese come capo di essa, creando una rottura con Roma che sembra quantomai inconciliabile anche a causa dell'esclusione dei norvegesi dal concilio di Vienna.

Il principe Sven e la regia università:

Con i fondi sottratti alla Chiesa la Norvegia riesce a mantenere una livello di tassazione molto basso, inoltre può permettersi di costruire un'università ad Oslo.
Nel frattempo la regina riesce ad avere due figli, Sven e Inga, il rapidamente associato al trono come erede.

Altro:

Si segnala un continuo scambio commerciale con il Portogallo e una rapida manovra della flotta regia contro i pirati del golfo di Oslo.

 

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Granducato di Moscovia:

Repressione:

Prendendo seriamente la possibilità di una sollevazione di massa dei tartari, Basilio III si pone direttamente al comando delle truppe e intercetta più volte i vari focolai di insorti, causando gravi danni alla popolazione sottomessa e sterminandone in gran numero.
Inoltre venne concessa la possibilità ai tartari di professare la propria fede in cambio del pagamento di una tassa, cosa che incontrò un certo successo in quelle fasce di popolazione che ormai vedevano Mosca come la parte vincente.
Le terre confiscate ai tartari ribelli vennero inoltre concesse ai russi fedeli a Mosca, ridisegnando il sistema del potere locale.


Tensione estera:

La tensione crebbe immensamente al confine nord quando Novgorod accusò i moscoviti di aver confiscato illegittimamente un grosso carico di pellicce e mosse il suo esercito al confine.

 

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Repubblica sociale di Novgorod:

Cambio di regime:

Il presidente di Novgorod decise di aumentare la propria autorità rifacendosi alle tradizioni della Roma antica. Per questo cambiò il proprio titolo il quello latino di "dux", assumendosi il titolo di comandante militare supremo.
Inoltre mutò i nome della Repubblica in "Repubblica sociale", forse facendo riferimento agli antici "socii" italici.

Stabilizzamento a nord:

Attraverso un trattato di alleanza con Pskov Novgorod potè assicurarsi un prezioso alleato per fare pressione sui sibiri, forzandoli a firmare una pace a vantaggio della Svezia. Dopo il trattato la potenza svedese siglò con la Repubblica un trattato di non agressione.
Infine un forte incidente di confine rischò di aprire le ostilità con la decaduta potenza moscovita.

 

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Regno di Inghilterra:

Calma in Irlanda:

Dopo le recenti ribellioni del popolino locale i Tudors decidono di fare dietro front. La polizia inglese in loco viene smantellata per lasciare posto a milizie locali e anche il controllo delle varie province è affidato a nobili locali. La cosa fa calmare immediatamente gli animi, complice anche il forte rallentamento della migrazione inglese.
Gli irlandesi comunque chiedono ancora che Dublino sia liberata dalla presenza inglese permettendo il ripopolamento delle genti irlandesi.

Lotta per il tessile:

Dopo diverse vicissitudini vengono varate le leggi sulle enclousure. Nonostante l'azione sia molto controversa vengono istituiti tribunali locali per evitare soprusi e il surplus di lavoro viene deviato verso le nuove manifatture tessili nell'area di Cambridge. Nonostante tutto molti braccianti senza terra o poveri che vivevano delle terre del demanio pubblico in molti luoghi, specie nei più periferici, continuano ad utilizzarle in barba all'editto regio e alla repressione dei nobili locali.

Enrico VIII:

Alla morte del patre il giovane Principe del Galles Enrico sale al trono, come l'ottavo del suo nome

 

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Regno di Georgia:

Nuovi padroni e guerra:

Conscio della propria inferiorità il re georgiano accettò di diventare un vassallo della Pecora Bianca e di seguirla in guerra contro i turchi, a patto di ottenere la Lazica.
Proprio in Lazica le truppe georgiane si fermarono, occupando la regione e lasciando poi i turchi al loro destino.

Leggi interne:

Molto importante una legge per rendere "d'elite" alcune branche del vino georgiano, legge che comunque dette risultati modesti sul breve periodo dato che agli europei non interessò molto. Meglio una legge per rendere agevole l'immissione di denaro da parte dei mercanti stranieri.
Tedeschi ed anseatici aprirono i loro primi banchi a Kutaisi, Tbilisi e Batumi e diedero una buona base per l'esportazione dei prodotti georgiani in area ucraina.

Erede:

Dopo alcune incertezze viene eletto come nuovo erede del Regno Unito il principe David Bagrationi, primogenito del re

 

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Emirato Saffavide:

La caduta del Quaid:

Approfittando della lontananza del grosso dell'esercito turco, i persiani degli altopiani iranici riuscirono ad organizzare un esercito già preparato da tempo.
In breve marciarono verso occidente e posero d'assedio la capitale nemica Hamadan, difesa da circa 8000 soldati.
Una volta sconfitti i nemici instaurarono un nuovo emirato di stampo sciita comandato da Ismail I

 

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Regno di Francia:

Francesco I e la bretagna:

Dopo lunghi anni di regno sopraggiunge la morte per Carlo VIII "il Pacifico". Suo figlio Francesco prende il potere e porta la Bretagna nei confini francesi. Infatti la madre del nuovo re è Anna di Bretagna, ultima erede al trono bretone e di conseguenza il giovane Francesco si ritrova a possedere anche il titolo di Bretagna.

Le Tuleries:

Sfruttando la forte disponibilità di fondi il re fa ereggere un gigantesco palazzo che mostra a tutti i francesi e non quanto sia forte la propria casata.
Si segnala inoltre la creazione di alcuni castelli sul confine.

I fiandrini:

Nonostante un trattato prevedesse l'annessione delle Fiandre già una decina di anni fa, Francesco pare non essere interessato a proseguire quel tipo di politica paterna, anzi aumenta ulteriormente gli sgravi fiscali sulle merci fiandrine in Fiandra e chiamando a corte Carlo di Gand come consigliere.

 

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Arciducato d'Austria:

La guerra:

Dopo aver accettato l'entrata dell'Ungheria nel SRI l'Arciduca mosse il suo esercito in soccorso delle truppe ungheresi per difendere i nuovi confini dell'Impero.

Le colonie:

Per la prima volta una potenza esterna al Portogallo mostrò ambizioni coloniali. Sovvenzionando alcune compagnie mercantili vennero creati dei piccoli avamposti commerciali in Cayenne e Mauretania, senza che la popolazione locale si mostrasse ostile. Da li giunsero rapidamente alcuni beni di prima necessità a prezzi molto contenuti.


L'imperatore:

Ancora un enorme fatto di politica estera sconvolse le frontiere imperiali. L'Imperatore Massimiliano I venne trovato morto durante una battuta di caccia a causa di una caduta da cavallo. I testimoni presenti e la stessa guardia reale lasciano credere che non si tratti di una cospirazione ma di un fatale e terribile incidente.
L'elezione avviene in un clima quantomai teso con un continuo tira e molla fra i favorevoli al Brandeburgo e all'Arciducato (e naturalmente la Boemia che si vota da sola). Dopo diversi mesi e tentativi mal riusciti viene confermato imperatore Filippo I d'Asburgo, figlio di Massimiliano.
Il suo regno inizia in una fase quantomeno delicata dell'Impero.

 

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Regno di Svezia e Finlandia

L'espansione:

In questi anni re Ivar si dedica ad una forte politica espansionista. Per prima cosa vengono acquistate le isole Oesel all'Hansa e inviati una serie di mercanti per riappropriarsi delle piazzeforti commerciali in Finlandia. Qui però i risultati furono modesti a causa della devastante concorrenza dei temibili anseatici.
Successivamente l'esercito mosse a Olulanka e occupò la regione costringendo l'Earl finnico locale ad accettare Stoccolma come sua nuova capitale.

Contra pontifices:

Seguendo l'esempio norvegese sgli svedesi cominciano una forte opera di espropriazione dei beni ecclesiastici che vengono in massima parte dati alla corte e ai nobili più vicini al sovrano.
La cosa ovviamente scatena diversi problemi e alcune rivolte sparse e forse anche per questo Ivar mantiene la sua formale fedeltà a Roma, non rinnegando il pontefice e i suoi dogmi.

Il disastro in Karelia:

Una spedizione militare in Karelia avrebbe dovuto portare quella regione sotto il comando svedese. Purtroppo la mancanza di mappe adeguate e l'invio dei soldati alla cieca causò devastanti perdite alle truppe svedesi per assideramento, malattie e inedia.
Si conta che dei circa 14.000 mandati almeno 5000 siano morti, generale compreso.
Amara consolazione per una conquista di comunque poco conto.

 

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Stato Pontificio:

Politica estera:

Molto attivo in questi anni, lo Stato Ponitificio rettifica la pace con la Sicilia, di fatto venendo meno alla promessa di supporto all'impero bizantino. Si impegna inoltre con le armi a combattere i turchi in Ungheria soccorrendo i propri correligionari.

Concilio di Vienna:

Per ovviare al problema della scissione norvegese viene indetto un Concilio ecumenico a Vienna che vede la partecipazione del grosso della cristianità, ex ortodossi compresi. Il Concilio inizia appena e ci si immagina un gran agire in tal senso

Alcune leggi:

Stabilita una legge che abolisce le monete locali a favore del soldo pontificio, mentre vengono depenalizzate le saline pugliesi con una tassazione maggiormente favorevole.

Il nuovo pontefice:

Primo effetto del Concilio è di proclamare il Pontefice "Primus Inter Pares" con i Patriarchi d'Oriente (Costantinopoli e Lituania in particolare). Alla morte di Giulio II viene eletto con larghissima maggioranza di voti il cardinale portoghese Enrico di Trastàmara, che sale al soglio pontificio con il nome di Leone X

 

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Ducato di Milano:

Pace veneta:

Proprio come ci si aspettava i milanesi decidono di lasciare la provincia di Bergamo e inviano un carico d'oro a Venezia per i danni di guerra. Il carico viene però intercettato da un gruppo di banditi e disperso in territorio milanese.
Privato di quasi la metà del proprio territorio, il futuro del Ducato rimane incerto.

Ludovico e la Corsica:

Forse per recuperare il terreno perduto il Duca autorizza una serie di raid verso la debolissima Corsica ribelle, ottenendo l'approvazione e il plauso ponitificio. Pensando alla suaccessione viene stabilito come erede il cugino di secondogrado Ludovico "il moro" Sforza.

 

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Serenissima Repubblica di Venezia:

La fine del Dogato:

Continuando con l'opera di pacificazione iniziata anni prima il Gritti non solo restituisce i denari prestati dai nobili ma tenta di ingrandire l'arsenale veneto appaltando alla grossa nobiltà alcune quote monetarie per la sua realizzazione. Inoltre viene concessa una maggiore autonomia alle regioni a maggioranza non ortodossa in cambio del pagamento di una decima settennale.
Le cose si rivelano molto utili ma di fatto pongono fine al dogato. La carica di Doge diventa un titolo meramente onorario, senza più alcun potere effettivo se non quello di rispecchiare le decisioni della grossa nobiltà lagunare.

Mercanti:

Tentando di avere maggiori profitti la Serenissima foraggia l'invio di diversi mercanti, alcuni nella zona egea e altri nei territori germanici. La concorrenza si rivela molto forte, specialmente nelle zone austriache ma comunque i veneti riescono ad ottenere il loro iniziale margine di profitto.

Montenegro:

Vedendo l'avanzata turca una potente flotta veneta si spinge fino al Montenegro e, dopo aver affondato alcuni gruppi di pirati berberi, offre la propria "protezione" al piccolo staterello, che di fatto viene inglobato con la nomina ti un delegato del Doge a Cattaro.
L'Impero bizantino sollecita un maggiore intervento degli alleati veneti in funzione antipiratesca.

 

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Signoria di Firenze:

La Signoria:

La Balia dei 10 si radunò per decidere a chi dare il potere ora che la Repubblica si trovava in pace. La scelta cadde sul Cardinale Giovanni di Medici, membro stesso della Balia. Tuttavia il Cardinale morì prima di poter essere investito del comando. Mantenendo fede alla decisione presa i conciliari elessero nuovo governatore un altro Giovanni de Medici, un capitano di ventura nipote del suo omonimo, conosciuto come "Giovanni delle Bande Nere".
Di fatto si instaurava una vera e propria "dittatura medicea" con la famiglia che governava attraverso un'ereditarità di fatto già da diverse generazione

Coltellata alla schiena:

Una delle prime azioni di Giovanni fu quella di muovere le sue truppe contro Lucca, colpevole screzi per la rattifica della Lega Italica. Insieme all'esercito mediceo si mosse quello del capitano di ventura Luca da Mondolfo. L'attacco, che non fu preceduto da una dichiarazione di guerra, fu totalmente inaspettato e travolse i pochi soldati lucchesi. La piccola repubblica fu saccheggiata per 4 giorni e poi annessa ai dominii medicei.

 

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Signoria di Siena:

Stabilità dinastica:

Raffaele Strozzi associò al governo il giovanissimo figlio Luca. Si creava una certa stabilità dinastia attraverso la fusione delle famiglie Strozzi-Petrucci e forse si gettava la base per l'instaurazione di una vera e propria dinastia regnante.

Potenza commerciale:

In questi anni vengono migliorate le manifatture statali con l'introduzione di denari pubblici, inoltre si aprono rotte commerciali con la zona germanica e si assiste ad un tendenziale miglioramento della capacità commerciale dei mercanti senesi, che iniziano a farsi un nome anche al di fuori delle terre italiche.

 

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Regno di Spagna:

Carlo e la legge di successione:

La nascita del giovane Carlo fece rivedere al sovrano castigliano la legge dinastica. Sostanzialmente venne adottata una primogenitura maschile con possibilità di eredità femminile in caso di assenza del maschio, cosa che comunque non ci fu in questo periodo.

Riforma della marina:

Dopo l'esercito anche la marina militare castigliana venne profondamente riformata e trasformata in un organo di volontari, raccattati principalmente fra le classi di nullatenenti dei sobborghi delle maggiori città che andarono a costituire la manovalanza di base. Il ruolo dei nobili non venne toccato ma la potenza marittima castigliana crebbe enormemente e divenne molto più dinamica

Intesa portoghese e regno di Spagna:

Accordandosi con il Portogallo la Castiglia si lanciò in una poco fruttuosa impresa di supporto all'attacco del Marocco. In cambio ottenne la cessione della Catalogna e delle Baleari, sicchè Giovanni II potè effettivamente incoronarsi re di Aragona e dopodichè fondere le corone nell'unico titolo di Re di Spagna

 

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Regno del Portogallo:

La colonizzazione che avanza:

Anzitutto Giovanni II tenta di riprendersi l'antico ducato di Viseou in Marocco, riuscendo però ad occupare solamente la punta del vasto regno musulmano.
Molto meglio la continuazione della colonizzazione di Capo Verde e della zona sudafricana, dove vengono inviati moltissimi coloni per sincerare la potenza del regno portoghese.
Si stabilisce inoltre un aumento dei dazi in sudafrica e in generale un forte aumento delle tasse che provocano non pochi risentimenti nella popolazione.

Leone X:

L'elezione di Leone X, supportato dal grosso dei vescovi iberici, congolesi, tedeschi, francesi, italiani, inglesi e scandinavi si mostra immediatamente molto energico promuovendo il sovrano di Castiglia a nuovo difensore della Fede e quello portoghese a "Sua Maestà fedelissima". Un'enciclica inoltre esorta in modo velato la Navarra ad unirsi alla Castiglia sotto un unico re.

Figlie per il sovrano:

Dopo diverse peripezie il sovrano riesce ad avere 2 figlie, Alfonsa e Giovanna.
Si segnala inoltre un'alleanza con l'Inghilterra.

 

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Sublime Sultanato ottomano:

La guerra si allarga:

L'attacco del Quaid, totalmente inaspettato, rallenta decisamente l'avanzata degli ottomani a nord. Tuttavia il Sultano non si trova da solo a combattere la mega coalizione polacco-austriaco-papalina-ungherese, infatti dalla sua arriva anche il Khanato di Crimea, desideroso di vendetta, i Mamelucchi (ora in via ufficiale) e altri alleati "trasversali" con conseguenze che rischiano di far precipitare l'intero mediterraneo in una spirale di guerra senza precedenti.

La Verità e i suoi effetti:

Stampata e diffusa da agenti in buona parte del Continente, una lettera in latino mostra una corrispondenza fra il Sultano e Lutero dove il primo avverte il secondo che recarsi a Roma significava cadere nell'imboscata papale e la cui risposta risulta conscia dei rischi ma irremovibile sulla sua decisione.
In questa lettera il Sultano critica apertamente il Papa e l'Imperatore considerandoli degli avidi interessati solamente a muovere i propri interessi, disinteressati alla fede, ai popoli e al diritto delle genti.
In questo frangente diversi prelati ortodossi, che sotto il Sultano godevano di una certa autonomia, denunciano la falsità del Concilio di Bari visto come "un mero compromesso che non soddisfa nessuno, disgustoso per entrambe le fedi" ed esortano il Patriarca di Costantinopoli Callinico a rigettare l'accordo.
Dovunque nelle terre ortodosse si diffondono accuse verso il Papa che "non ha mosso un dito per liberare Costantinopoli dai pagani" e insulti in particolare verso Venezia "che comanda l'Imperatore Graziano I come un marionettista", moltissimi notabili riprendono i versi di Luca Notara "meglio il turbante turco della tiara papale".
Ne esce una cristianità ferita nell'orgoglio e forse non ancora riunificata del tutto.

Riforme:

L'Ordine della Mezzaluna si diffonde rapidamente in Egitto, Tunisia e Algeria.
Si segnala inoltre una elgge atta a scrivere tutte le maggiori idee del tempo e a depositarle nell'Università di Costantinopoli, facendo di fatto nascere i brevetti.
Si concedono poi terre e titoli ai nobili ungheresi che decidono di passare dalla parte del Sultano, mentre viene allentata la morsa sul popolino cristiano, sempre in Ungheria.
La famiglia reale ungherese viene trattata con rispetto a gli viene concesso di restare a vivere nel palazzo reale di Budapest.

 

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Ordine teutonico:

Nasce la Prussia:

L'Ordine teutonico approfitta del clima tesissimo con la Santa Sede per dichiarare di fatto decaduto il Papa, non avendogli perdonato l'invasione dei suoi territori quasi ottant'anni prima.
Di fatto l'Ordine divenne l'organo di controllo di un nuovo regno, quello di Prussia, che si schierò immediatamente dalla parte del Brandeburgo.
Si stabilisce inoltre un'alleanza con la Lega anseatica che arma e rifornisce i soldati locali per la campagna.
Ovviamente, vengono espropriati i beni ecclesiastici.

 

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Margiavirato del Brandeburgo:

Tolleranza e propositi imperiali:

Il pensiero luterano colpisce a fondo il Margiavirato che decreta una legge di tolleranza verso i "nuovi cristiani". Molto rilevante anche il tentativo di far salire al trono imperiale il quasi sessantenne Alberto, sfumata per pochissimo.

Guerra ad est:

La calma nel Margiavirato è interrotta quando una truppa di 500 cavalieri polacchi devasta un villaggio sul confine. Immediatamente le truppe e le spie del margiavirato si muovono su Danzica ed ottengono una discreta vittoria assieme agli alleati prussiani e al supporto anseatico.
Nel frattempo si getta la base di un'alleanza con la Boemia facendo sposare il Margiaviro Alberto III con la giovane Anna di Boemia.
La popolazione di Danzica viene lasciata stare e i governatori locali non vengono sostituiti dalle controparti del Margiavirato.
Vengono inoltre concessi sussidi per l'invio di mercanti in Pomerania.

 

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Regno d'Ungheria:

Il Sacro Romano impero e l'economia di guerra:

Rinunciando a parte della propria libertà gli ungheresi ottengono l'appoggio di due grosse potenze europee, il Papa e l'Imperatore. L'entrata nel SRI è inoltre subordinata ad un aumento generico della tassazione per il popolo ungherese, già molto travagliato per la guerra ma le misure sono definite necessarie per superare la crisi.
Inutile dire che tali azioni, unite alla ritrovata generosità ottomana portano diversi nobili dalla parte del nemico.

Il fatto polacco e l'assalto di Budapest:

L'esercito unito, accordatosi anche con la Polonia, si prefiggeva di annientare interamente le forze musulmane con una manovra di accerchiamento ma la cosa fallì a causa del mancato intervento dei polacchi. Vennero comunque mandati messi al regno di Francia, i quali arrivarono però troppo tardi per far giungere eventuali rinforzi in tempo.
Comunque la vittoria, carissima, a Budapest ebbe un effetto sanatorio nel frustrato morale dell'esercito ungherese.

Famiglia riunita:

Le truppe viittoriose dell'Ungheria entrarono a Budapest e saccheggiarono il tesoretto locale degli ottomani. Dopodichè liberarono tutti gli ostaggi fra cui re Ladislao II, che si rimise la corona e arringò le truppe.
Con lui la regina d'Ungheria Maria Carlotta d'Orlean e il principe moldavo Stefan Musatini