MisterTango
Useless Member
Mastro Bik non aveva simpatia per le missioni che si svolgevano all'aperto, tantomeno in territori sconosciuti. Era abituato a lavorare al chiuso, nel suo laboratorio, tra marchingegni e macchinari di sua invenzione e produzione. Il ticchettio regolare degli ingranaggi, o lo sbuffo fischiante del vapore, lo facevano sentire a casa.
Invece, in quel momento si trovava in un bosco, al freddo, e gli unici rumori attorno a lui erano il soffio del vento tra le fronde degli alberi e il gracchiare lontano di qualche uccello che non riusciva a riconoscere. Sempre che si trattasse di uccelli, poi...
Tuttavia, il Re era stato abbastanza equo con la divisione dei compiti e, a ogni membro del consiglio, a turno stavano toccando incombenze del genere. Soprattutto dato che, in controtendenza con gli ultimi anni, il Re non stava mostrando più particolare interesse nella ricerca ingegneristica, nonostante gli ultimi risultati fossero stati entusiasmanti. I suoi fondi erano ridotti all'osso, dato che ormai importava soltanto esplorare, esplorare ed esplorare. Ormai, tutto le risorse che non venivano fatte confluire nelle esplorazioni e nelle colonizzazioni, venivano dirottare verso i laboratori bellici e le gilde di mercanti. Forse il mondo stava cambiando davvero, pian piano, e lui stava rimanendo indietro.
Trasalì quando l'ennesimo verso animalesco della foresta giunse alle sue orecchie, stavolta preoccupantemente molto più vicino. Avrebbe dovuto fare del suo meglio perché la sua missione andasse a buon fine. Un po' perché un eventuale fallimento fosse inevitabilmente connesso alla sua dipartita, per colpa di qualche mostro o chissà cos'altro, e un po' perché, forse, un ottimo risultato avrebbe potuto rivalutarlo agli occhi del Re, motivandolo a riaprire i rubinetti delle casse reali anche nella sua direzione.
Si strinse nel mantello, cercando di non pensare al freddo, e proseguì nella sua marcia all'interno della foresta di quella regione che, sulle carte, portava il nome di Venalia, insieme alla sua nutrita scorta di cavalleggeri.
@Silen
Invece, in quel momento si trovava in un bosco, al freddo, e gli unici rumori attorno a lui erano il soffio del vento tra le fronde degli alberi e il gracchiare lontano di qualche uccello che non riusciva a riconoscere. Sempre che si trattasse di uccelli, poi...
Tuttavia, il Re era stato abbastanza equo con la divisione dei compiti e, a ogni membro del consiglio, a turno stavano toccando incombenze del genere. Soprattutto dato che, in controtendenza con gli ultimi anni, il Re non stava mostrando più particolare interesse nella ricerca ingegneristica, nonostante gli ultimi risultati fossero stati entusiasmanti. I suoi fondi erano ridotti all'osso, dato che ormai importava soltanto esplorare, esplorare ed esplorare. Ormai, tutto le risorse che non venivano fatte confluire nelle esplorazioni e nelle colonizzazioni, venivano dirottare verso i laboratori bellici e le gilde di mercanti. Forse il mondo stava cambiando davvero, pian piano, e lui stava rimanendo indietro.
Trasalì quando l'ennesimo verso animalesco della foresta giunse alle sue orecchie, stavolta preoccupantemente molto più vicino. Avrebbe dovuto fare del suo meglio perché la sua missione andasse a buon fine. Un po' perché un eventuale fallimento fosse inevitabilmente connesso alla sua dipartita, per colpa di qualche mostro o chissà cos'altro, e un po' perché, forse, un ottimo risultato avrebbe potuto rivalutarlo agli occhi del Re, motivandolo a riaprire i rubinetti delle casse reali anche nella sua direzione.
Si strinse nel mantello, cercando di non pensare al freddo, e proseguì nella sua marcia all'interno della foresta di quella regione che, sulle carte, portava il nome di Venalia, insieme alla sua nutrita scorta di cavalleggeri.
@Silen