MisterTango
Useless Member
L’anno che era passato non era stato dei migliori. Tanti bravi soldati erano morti tra le maledette foreste di Ihiarlir, uomini che non sarebbero stati rimpiazzati facilmente né all’interno dei loro ranghi, né all’interno dei loro cuori. Marcel conosceva personalmente tanti tra i caduti contro i Nu Volf: alcuni erano stati suoi compagni di addestramento alla scherma, alcuni avevano fatto parte della sua scorta in almeno una delle sue missioni diplomatiche, con molti altri aveva semplicemente condiviso una pinta alla taverna.
Era chiaro che non avesse alcuna colpa di quanto accaduto, ma essendo capitato tutto in una regione che lui stesso aveva esplorato per primo, si sentiva di avere almeno una parte di responsabilità.
Avrebbe fatto tutto il possibile per impedire che accadesse di nuovo.
Qualcosa lo colpì alla schiena con la forza di un maglio.
-Per la barba di una capra di montagna, amico, che cosa stai passando?-, rise sguaiatamente l’orco al suo fianco.
Effettivamente una pacca dalla manona di Schruk non era tanto dissimile da un maglio.
-Con questo freddo mi si sta congelando il martello. E non sto parlando di quello da guerra-, ridacchiò nuovamente l’orco, battendo la mano sulla sua mastodontica arma agganciata alla sella.
-Sai, l’ho visto succedere davvero. A quel poveretto gli si è congelato e si è staccato. Quando si è abbassato le brache per andare a fare qualche goccia tra gli alberi se lo è ritrovato tra i piedi-, punzecchiò il suo compagno, forse l’unica cosa buona che era capitata il quell’anno maledetto.
-Agh, forse succede a voi pellerosa. Noi pelleverde siamo tutti d’un pezzo, non si stacca niente-
Tra una frecciatina e una presa in giro, il gruppetto proseguì la sua marcia nelle congelate distese di Nilfgard, alla ricerca di una qualsiasi forma di vita (o morte) potesse palesarsi ai loro occhi.
Era chiaro che non avesse alcuna colpa di quanto accaduto, ma essendo capitato tutto in una regione che lui stesso aveva esplorato per primo, si sentiva di avere almeno una parte di responsabilità.
Avrebbe fatto tutto il possibile per impedire che accadesse di nuovo.
Qualcosa lo colpì alla schiena con la forza di un maglio.
-Per la barba di una capra di montagna, amico, che cosa stai passando?-, rise sguaiatamente l’orco al suo fianco.
Effettivamente una pacca dalla manona di Schruk non era tanto dissimile da un maglio.
-Con questo freddo mi si sta congelando il martello. E non sto parlando di quello da guerra-, ridacchiò nuovamente l’orco, battendo la mano sulla sua mastodontica arma agganciata alla sella.
-Sai, l’ho visto succedere davvero. A quel poveretto gli si è congelato e si è staccato. Quando si è abbassato le brache per andare a fare qualche goccia tra gli alberi se lo è ritrovato tra i piedi-, punzecchiò il suo compagno, forse l’unica cosa buona che era capitata il quell’anno maledetto.
-Agh, forse succede a voi pellerosa. Noi pelleverde siamo tutti d’un pezzo, non si stacca niente-
Tra una frecciatina e una presa in giro, il gruppetto proseguì la sua marcia nelle congelate distese di Nilfgard, alla ricerca di una qualsiasi forma di vita (o morte) potesse palesarsi ai loro occhi.
@Silen esplorazione di Nilfgard con Marcel e Schruk, sperando vada meglio della precedente