Diploannessione Regno di Gizeh - A7

MisterTango

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Alcuni mesi dopo gli sfortunati eventi di Neruen, ecco che il mago Wilhelm e l’orco Schruk erano stati ordinati per una nuova esplorazione, sempre verso il maledetto nord.
In quelle terre senza nome faceva anche più freddo delle sventurate vallate innevate di Neruen.
In mezzo a quei monti, tra l’altro, era anche impossibile osservare l’orizzonte, anche quanto le condizioni meteorologiche non erano proibitive.

I due, così come la loro scorta, erano ancora scosso dagli eventi della necropoli, e timorosi di poter trovare una situazione simile anche in quelle lande dimenticate dagli Dei.
Quelle terre sembravano davvero essere state dimenticate, e non solo dagli Dei, ma anche da tutte le creature mortali, tanto che nessuno si era mai nemmeno degnato di scrivere un nome sopra a quei monti vergati sulle carte con superficialità. Probabilmente, quelle terre venivano evitate anche dagli stessi non morti, quando ancora il Cataclisma non aveva sconvolto il continente.

-Montagne Nevose. Che ne pensi, eh?-, borbottò allegro l’orco, stringendosi nel mantello.

Wilhelm si sorprese a ridere. -Non hai una gran fantasia, mio verde amico. A mio avviso servirebbe un nome più caratteristico: minaccioso, vista la conformazione del terreno, ma anche foriero di speranza. Altrimenti, con un nome così, nessun colono si convincerebbe a venire a vivere da queste parti, non credi? Forse Monti Fato sarebbe un nome più degno-

L’orco liquidò la sua proposta con una smorfia. -Fato? Puah, è una cosa in cui non credo-

Tra discorsi costruttivi ed altri più veniali, il gruppo si inoltrò tra i monti, esplorando le valli più grandi dove scorrevano quei fiumi abbastanza grandi da non risultare perennemente congelati. Trovare tracce di vita senziente -e non ostile- era pressoché fuori discussione, dato che quella terra doveva essere stata inabitata già secoli addietro. Il gruppo si concentrò dunque sulla ricerca di tracce di animali, di insediamenti in rovina, tracce di minerali preziosi in superficie, e ovviamente sulla ricerca di eventuali gruppi di non morti o di altre minacce varie eventuali, per la quali -visto l’andazzo degli ultimi anni- i due comandanti e la loro scorta non si sarebbero fatti trovare impreparati.

@Silen esplorazione di A7 con Wilhelm e Schruk
 

Silen

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La terra senza nome probabilmente non veniva calcata da piedi umani (ed orcheschi) d molto tempo. Non vie rano nè strade nè sentieri ma il terreno si impennava rapidamente formando pendici erte e disagevoli, le vette ancora coperte di neve. Il freddo era intenso e non occorreva un genio per capire che di fronte a loro gli uomioni di Gizeh avevano un viaggio molto spiacevole. Nemmeno l'erba sembrava crescere in quella terra inospitale...
 

MisterTango

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-Non dovete temere qualcosa che non può infilzarvi, mordervi o avvenelenarvi, pellerosa cagasotto-, aveva risposto Schruk quando gli uomini della scorta gli avevano palesato le loro preoccupazioni per il freddo.

Wilhelm era stato di diverso avviso, e quando era giunto il momento di stabilire un campo, aveva acceso un fuoco magico dalle braci della poca legna che erano riusciti a recuperare.

Mentre l’orco inveiva contro gli uomini, sfidandoli a compiere con lui dei piegamenti nella neve in modo da non sentire più il freddo, il mago si defilò.
Erano ormai in viaggio da abbastanza giorni da essersi addentrati sufficientemente nella regione: avevano scelto di fermarsi in una vallata più grossa delle altre, in modo che la sua magia non avesse dovuto avere interferenze particolari causate dalla conformazione del terreno.

Dunque, Wilhelm si sedette nella neve, socchiuse gli occhi e cominciò a concentrarsi, mettendo in atto la sua solita magia -per la quale ormai aveva fatto parecchia pratica negli ultimi anni- per trovare forme di vita o fonti di energia magica nel dintorni.
 

Silen

Get a life
Prima che Wilhelm potesse tentare il suo incantesimo, una delle sentinelle lanciò un urlo di allarme. Grosse forme vagamente umanoidi stavano avvicinandosi al campo da tutte le direzioni, uscendo dalla tormenta di neve che stava infierendo sulla regione per circondare gli esploratori di Gizeh.
 

MisterTango

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Un urlo risuonò nella valle, sovrastando per un istante il rombo della tormenta.

-All’armi!-

Wilhelm venne risvegliato di botto dalla sua trance, con Schruk che lo scuoteva con veemenza.
L’orco richiamò a sé la scorta, formando un cerchio attorno al fuoco più grosso, che già lottava da solo contro la neve e il vento.

-Avanti! Chi vuole assaggiare l’acciaio del mio maglio per primo?-, urlò il pelleverde, sfidando le figure che stavano avanzando nella tempesta.

Wilhelm cercò di aguzzare lo sguardo per definire meglio le figure nella tormenta, notando al contempo, con intimo sollievo, che alcuni sergenti avevano avuto la prontezza per radunare i cavalli al centro del cerchio protettivo formato dalle guardie.

-Al mio segnale, ma non un secondo prima-, disse, mettendo una mano sulla spalla possente dell’orco.

Questo già ruggiva e sbavava, ebbro dall’adrenalina per l’imminente scontro, ma comunque annuì alle indicazioni del mago.
Wilhelm, dal canto suo, pronunciò sottovoce alcune parole, preparandosi a lanciare il suo incantesimo nel momento in cui le figure nella nebbia avrebbero palesato intenzioni ostili.

-Non c’è bisogno di lottare-, urlò comunque, sovrastando i rumori della tempesta con la voce innaturalmente amplificata e distorta.
-Parlare, piuttosto, mi sembra più opportuno, abitanti della neve-
 

Silen

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Man mano che gli esseri avanzavano, divennero maggiormente distinguibili. Si trattava di un gruppo di troll delle nevi enormi e armati piuttosto crudamente di mazze e bastoni, magari un pò primitivi ma più che sufficienti ad uccidere.
"Essi no morti" disse uno dopo aver osservato per un pò la bizzarra compagnia.
"Logico, essi parla" commentò un secondo.
"No tutti morti no parla" disse un altro.
"Morti puzza"
"Anche loro puzza"
"Puzza si ma diversa"
"Basta spendere tempo, ora noi vede" poi diretto all'umano "Tu dimostra no tu morto, noi no ammazza."
 

MisterTango

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Per un istante, Wilhelm e gli uomini della scorta rimasero interdetti.
Dopo alcuni istanti di silenzio -rotto soltanto dai rumori della tormenta- i soldati abbassarono lentamente le armi, pur mantenendole sufficientemente “alzate” per poterle utilizzare in caso di bisogno.

A rompere l’indecisione del gruppo fu Schruk che, prima che Wilhelm potesse fermarlo, si fece avanti sguainando il coltello.
Il mago sgranò gli occhi, temendo il peggio, ma l’orco, anziché rivolgere la punta della lama contro i troll, la passò piuttosto sul palmo della propria mano, stringendo poi il pugno in modo che delle gocce di sangue scuro potessero lentamente gocciolare sulla neve candida della valle.

Osservando soddisfatto le sottili lingue di condensa provocate dal calore del proprio sangue, Schruk rivolse poi lo sguardo sui troll.

-I morti non sanguinano-, disse con un sorriso, scoprendo le piccole zanne che gli sporgevano dall’arcata superiore. Poi, il suo sguardo venne travolto dal dubbio, e si voltò di scatto verso Wilhelm. -I morti non sanguinano, vero?-

A quel punto, Wilhelm prese l’iniziativa, raggiungendo l’orco al suo fianco.

-È evidente che non siamo non morti, amici miei, nè tantomeno ritornanti o altre creature dell’Altrove. Ci siamo spinti in questa terra con la missione di esplorarla, e di trovare eventuali sopravvissuti al Cataclisma, come voi. Proveniamo dal Regno di Gizeh, che si estende in molte terre a sud di qui. Posso domandare con chi abbiamo l’onore dì parlare?-
 

Silen

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"Morti no sanguina" concordò il troll, rivolto all'orco mmentre abbassava l'arma "Io, Grokk Pestasodo. Loro Tharr Testapiatta e Ghmorr Spaccaossa".
"Tu parla strano" aggiunse a beneficio di Wilhelm.
 

MisterTango

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-Wilhelm parla strano come tutti i pellerosa di palazzo-, rispose prontamente Schruk, fulminando con lo sguardo il mago.

In un certo qual modo l’aver trovato dei troll, che a tutti gli effetti non era nemmeno certo si potessero definire pelleverde, sembrava aver eccitato l’orco, che aveva preso l’iniziativa.
E con quello sguardo, il mago era certo che gli stesse chiedendo di tenere la bocca chiusa.
Dopo un istante di esitazione, decise di accontentarlo, più per curiosità accademica piuttosto perché fosse convinto che potesse far andare le cose per il verso migliore.

-In ogni caso, sono felice di aver incontrato qualcuno che sanguina come me, Grokk Pestasodo-, aggiunse l’orco, rivolgendosi al troll che aveva parlato in vece degli altri supponendo che fosse il capo. -Visto che eravate pronti a spaccarci il grugno, però, devo chiedertelo. Avete problemi di non morti da queste parti?-
 

Silen

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Il troll si strinse nelle spalle "Qualche volta morti camminano su monti e noi spacca cranio. Una o due volte venuti morti meno morti, tu sa, morti che parla e lancia incantesimi. Brutto problema. Noi sale su monti, lancia massi, provoca valanghe. Morti preferito andarsene, bene così, noi contenti. Morti meno morti non più venuti ma morti più morti ogni tanto viene. Loro rovina foreste, uccide animali, rovina terra. Noi viene e spacca testa"
"Molto tempo no vede piccoletti" disse uno degli altri troll, quello chiamato Tharr grattandosi il capo "Suppone no spacca, giusto Grokk?"
"No, se vivi noi no spacca. A meno che loro fare pasticci. Tu no fa pasticci, noi no spacca testa. Si?" concluse rivolto a Schruck
 

MisterTango

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-Di pasticci ne abbiamo già fin troppi per la testa, un paio grossi anche come la mia lancia, o la tua-, l’orco proruppe in una risata rauca, battendosi una mano sul ventre muscoloso. -Pasticci di non morti, intendo. A dirla tutta, dei ragazzoni grossi come voi ci sarebbero di grande aiuto. Alla fine, una tribù grossa è più forte di una piccola, e noi potremo accogliervi nella nostra e combattere i morti insieme, se volete. Ma bando alle ciance, ora, avete una capanna, o magari una caverna, dove poterne parlare? Mi si stanno congelando gli umani, qua-, rise ancora Schruk, ammiccando agli uomini della scorta, tremanti sotto la tempesta.

Wilhelm alzò l’indice al cielo, come a voler chiedere il permesso di parlare. -Se posso, più tardi, vorrei approfondire il discorso dei morti un po’ vivi che parlano e lanciano incantesimi, ehm… compari delle montagne-
 

Silen

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Risultò che si, i troll avevano una caverna dov potersi riparare, a una distanza non proibitiva anche per chi non era abituato a quel clima rigido. Qui poterono sorbire la tipica ospitalità troll consistente in un bel fuoco e un cosiddetto 'sbobbone' ovvero una sorta di stufato bello caldo sui quali ingredienti costituentie ra peròd ecisamente meglio sorvolare.

Procedi pure con le tue proposte o domande, i troll di loro non sono troppo comunicativi
 

MisterTango

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Wilhelm e gli uomini della scorta, pur apprezzando il relativo tepore dell’antro, non sembrarono particolarmente entusiasti della sbobba che i troll gli propinarono. Per tema di risultare scortesi, tuttavia, cominciarono e rimestare con i cucchiai nel liquido, tra frattaglie e frammenti di provenienza non meglio identificata, scambiandosi di tanto in tanto cenni di malcelato disgusto.



Schruk, altresì, sembrava apprezzare il pasto, ingoiandone cucchiaiate sproporzionate una dopo l’altra.



-Sapete-, stava dicendo, la bocca mezza piena. -In un certo senso vi capisco. Una tana in mezzo alle montagne, nascosta dalla neve, lontano da tutto e da tutti, insieme soltanto ai propri fratelli. Senza nessuno a rompere le balle, insomma. Un posto piccolo e accogliente, e soprattutto facile da difendere. Ci sono passato anche io-.



S’interruppe per ingollare un altro cucchiaio ricolmo di sbobba.



-Stare per fatti propri ha i suoi vantaggi, ma ci sono anche delle belle gatte da pelare. Io ho perso tutti i miei fratelli, ad esempio. Quegli idioti si sono fatti ammazzare tutti da un branco di lupi idrofobi, che Mork li maledica. Proprio poco tempo prima che questi gentili signori trovassero la mia casupola persa nel bosco. Possono sembrare un po’… sofisticati, ecco, gente di pianura, ma vi assicuro che sanno il fatto loro. Mi hanno salvato, e si sono dati da fare per disinfestare le foreste da quegli stramaledetti mutanti. Potrebbero fare tante cose per voi, innanzitutto darvi una mano con i non morti che vengono a fare danni da queste parti. Vi assicuro che ne vale la pena, a costo di alcuni piccoli sacrifici, di entrare a far parte della nostra tribù-
 

Silen

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"No lupi qui" disse il troll stringendosi nuovamente nelle spalle "e no mutanti. Solo morti ogni tanto disturba ma noi spacca cranio" Grokk sorbì la zuppa utilizzando una specie di mestolo che evidentemente in quella sperduta regione passava per cucchiaio "Noi vive tranquilli in monti e foreste. Voi primi vi-si-ta-tori" disse computando le sillabe non familiari "da moltissimo tempo. Non dispiace visita, voi abbastanza simpatici anche pellerosa che parla strano. Ma voi non sembra ha niente che noi interessa."
 

MisterTango

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-So perfettamente che la grotta di ogni pelleverde è il suo castello, e pure che alla fine non serve un castello per essere felici. Siamo gente semplice, non ci servono tutte le cianfrusaglie che piacciono tanto ai pellerosa, per esempio-, annuì Schruk, ingollando il resto della sbobba direttamente dalla ciotola.

Sotto lo sguardo interrogativo di Wilhelm, l’orco emise un ruggito di soddisfazione, pulendosi la bocca zannuta con la manica.

-Ma avete mai provato a pensare più in grande?-, riprese, stavolta con espressione serissima. -Anche io me ne stavo bene nella mia capanna nella foresta, per fatti miei. Quando sono arrivati questi qui ho persino pensato che fossero soltanto degli rompiscatole, ma ti assicuro che mi è bastato meno di un anno per capire che alla fine non è per niente male ciò che hanno tirato su. Immaginate delle verdi pianure e delle dolci colline, dove c’è sempre il sole e non nevica mai, piene di vacche grasse e succose da sbranare in quantità. E se mai dovessi trovare una brava orchessa con la quale dormire per il resto della mia vita, non dovrei preoccuparmi che i miei piccoli possano rimanere sotto una frana o massacrati dai morti, sapendoli al sicuro dietro mura di robusta pietra-, disse, terminando con una smorfia compiaciuta.

-E poi-, concluse con un ghigno. -per chi di voi ama spaccare crani, potrete farlo con mazze più robuste, e con sventurati di vario genere. Posso dire per esperienza che spaccare la testa a un lupaccio mutato è molto più divertente che farlo con un morto, che se va bene cadrà zitto zitto come un sacco di patate-

-Non dovrete lasciare la vostra terra, se non lo desiderate-, s’intromise il mago. -Abbiamo dei costruttori esperti che potrebbero erigere fortificazioni e infrastrutture su queste montagne, ovviamente a misura di troll-
 

Silen

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Il troll scosse il capo "Tu no capisce. Noi no diverte a spaccare testa, preferisce vivere tranquillo. Se noi divertire a spaccare testa, noi avere già spaccato vostre, no bisogno cercare lontano." osservò in tono pacato.

Grokk passò a guardare il mago e si grattò la testa "Mh. Tu parla troppo complicato per Grokk. Noi no serve che difese o fortezze, noi difende noi stessi molto bene" il troll sembrò improvvisamente colpito da una idea "noi però avere poca....come dire? Cono-scenza. Perduto sciamani molto tempo. Voi sembra gente intelligente che sa tante cose. Voi potrebbe mandare vostra gente insegnare noi, mh?"
 

MisterTango

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Schruk rimase leggermente deluso dalle risposta dei troll, capendo di aver appena compiuto un grosso errore di valutazione. Ciononostante, sperando che i mastodontici troll non si fossero offesi dal suo giudizio affrettato, rivolse lo sguardo a Wilhelm in una tacita richiesta di soccorso.

Il mago capì all’istante, alzandosi dal fondo della grotta in cui si trovava e portandosi di fianco al mortificato pelleverde. -Non sarà un problema, amici miei. Al momento, il mio amico Bik è impegnato a sud, ma sono sicuro che nel giro di poche settimane riuscirà a raggiungere la vostra terra. Porterà con lui ingegneri, cerusici, esperti coltivatori e altri ancora, e sono certo che riuscirà a saziare la vostra sete di conoscenza al massimo delle nostre possibilità. E sappiate che, in un gesto di buona fede, ciò avverrà anche se la vostra risposta alla domanda che sto per porvi dovesse essere un diniego-

Per un istante, Wilhelm rivolse lo sguardo a Schruk, sperando di non aver articolato la frase in maniera eccessiva e inutile, rendendola incomprensibile per i giganteschi pelleverde, ma l’orco fece spallucce.

A quel punto il mago riprese coraggio. -Avete dunque intenzione di unirvi alla nostra… ehm… grande tribù?-
 

Silen

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Il troll si grattò il capo con aria evidentemente perplessa, poi guardò Schruck "Lui detto si?" chiese.

Alors un piccolo spoilerino per spiegare meglio come funziona la richiesta visto che è inusuale rispetto al solito. I troll ti hanno chiesto di isnegnare loro un pò di cose, quindi di fatto devi inviare almeno un paio di personaggi come tecnici (anche tutti insieme se vuoi altrimenti uno all'anno va benissimo) per isnegnargli un pò di cose...fra cui ma questo te lo dò aggratuis, a parlare un pò meglio il comune asd.
Terminato l'insegnamento, fra un turno o due a seconda di come decidi di procedere, la regione si unisce a te pacificamente
 

MisterTango

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Il troll si grattò il capo con aria evidentemente perplessa, poi guardò Schruck "Lui detto si?" chiese.

Alors un piccolo spoilerino per spiegare meglio come funziona la richiesta visto che è inusuale rispetto al solito. I troll ti hanno chiesto di isnegnare loro un pò di cose, quindi di fatto devi inviare almeno un paio di personaggi come tecnici (anche tutti insieme se vuoi altrimenti uno all'anno va benissimo) per isnegnargli un pò di cose...fra cui ma questo te lo dò aggratuis, a parlare un pò meglio il comune asd.
Terminato l'insegnamento, fra un turno o due a seconda di come decidi di procedere, la regione si unisce a te pacificamente

Ok, quindi me la cavo con 1 PA x l’esplorazione e 2 PA per l’invio di personaggi tipo studioso/burocrate/mercante e prossimo turno poi si annettono automaticamente? O nella prossima scheda me li ritrovo già?Mi confondo sempre con sta cosa del “succede il prossimo turno” :forgot:
 
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