[Regno di Georgia] La Cavalleria di San Giorgio

Mabelrode

Get a life
Il nitrito dei purosangue georgiani poteva esser udito a centinaia di metri di distanza mentre galoppavano in branco, come volessero esser uniti in uno stesso essere. Puro, forte e glorioso.
Questa era l’essenza della cavalleria georgiana, uomini e cavalli plasmati per correre insieme e per formare una sola essenza capace di danzare in una perfetta coordinazione fatale.
Per questo l’allevamento georgiano ricordava più una radura sconfinata che un recinto per cavalli, la sua funzione non era quella di imprigionarli bensì di insegnargli a vivere insieme e pensare come uno stesso essere.
Con la stessa cura con cui venivano allevati questi animali, i fabbri studiavano la creazione di bardature la cui resistenza e peso avrebbero permesso di donare velocità e potenza alla cavalleria georgiana e protetto la vita di uno dei più grandi orgogli georgiani.
 

Mabelrode

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Ibn-Al Azraq era sempre stato affascinato da questi maestosi animali, era solo un bambino quando cavalcò la prima volta e da allora il suo amore per i cavalli non era più scomparso anche se quella che da giovane era solamente una passione emotiva, con gli anni si tramutò in un interesse più freddo e scientifico.
Ormai era troppo vecchio per cavalcare animali di tale possenza e i suoi studi erano virati verso la riproduzione selettiva di questi splendidi stalloni nella speranza di ottenere una razza che rendesse onore alla cavalleria di San Giorgio.
 
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