[Recensione Letteratura] Il libro delle cose perdute, di John Connolly

Oghard "El Burro" Fireburp

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Fantacalciaro
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Titolo libro: Il libro delle cose perdute
Autore: John Connolly
Genere: fantastico
Anno di pubblicazione: 2008

Uno degli autori Irlandesi contemporanei più tradotti, creatore del Detective Charlie Parker questa volta Connolly ci regala un romanzo quasi "atipico" per lui. Dalle assolate pianure del sud degli Stati Uniti alla piovosa Inghilterra della Seconda Guerra Mondiale per un viaggio straniante e profondissimo all'interno dei sogni e delle paure infantili.
David è un bambino, Londra è il suo mondo, una corrispondenza speculare tra i due universi li vedrà entrambe sconvolti. La stessa guerra che sta distruggendo il mondo come David lo conosce distrugge anche la sua vita, i suoi valori, il suo essere. Morte, odio, rancore, gelosia spingeranno questo bambino solitario e un po' chiuso a rifugiarsi in un mondo di libri, fino a sentirli parlare, fino a creare con loro un rapporto quasi "fisico", fino a che il rifugio personale che si è creato diventerà un luogo reale.
Ma è possibile trovare la pace sfuggendo alle nostre paure o esse ci seguiranno strisciando, aspettando di palesarsi anche quando ci sentiamo al sicuro da loro?
Una storia sul potere salvifico della letteratura, sul potere dell'inventiva umana. Una storia per adulti che sono stati bambini, con atmosfere cupe e tetre in cui trovano posto tutti i nostri terrori più profondi e radicati, dall'uomo nero alla morte. Con ironia e gentilezza troviamo qui trattati e miscelati tutti gli elementi delle favole più note della nostra infanzia e dei libri che hanno fatto grande la nostra storia, in un sistema di riferimenti culturali chiarissimo ed evidente. Tra Cappuccetto Rosso e Jung, tra Biancaneve e Freud.
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Degno del miglior Gaiman questo libro ci sorprenderà con un finale inaspettato, destinato a diventare un classico.
Commovente.
 
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