[R. Svezia] Jarl

Valchiria

SoHead Perfumier - Queen of the year
Dopo un colloquio tra i regnanti e Algot, questo decise di scrivere una lettera a tutti i Jarl del Regno di Svezia per cercare di rimediare alla situazione creatasi.



Miei amici,
io come voi sono rimasto incredulo dalle decisioni prese dalla Regina Ulvhild Håkonsdotte.
Inizialmente la rabbia ha offuscato la mia mente, ero adirato con lei, ho preso la mia spada ed ero pronto a sgozzare ogni bastardo che fosse entrato in una di quelle scuole. Sono entrato in una scuola ma al suo interno c'erano uomini che presto avrebbero visto il Valhalla, uomini che non avrebbero mai brandito una spada, uomini innocui, insegnanti prima che preti. Ho subito capito che ucciderli tutti non sarebbe stata una decisione saggia, dovevo parlare con la Regina per sapere il perchè di quella scelta.
Poche settimane dopo arrivai a corte e fui trattato con tutti i riguardi, dopo un pranzo con la famiglia reale mi appartai con i regnanti nella camera delle udienze, con noi c'era solo l'erede al trono. Chiesi ai regnanti perchè loro avessero infranto un giuramento e perchè avevano portato quelle genti nei nostri territori. Il re sembrò quasi offeso dalle mie parole, mi disse che loro in quanto regnanti non potevano tollerare le rivolte che i pagani senza alcuno motivo stavano facendo, non potevano permettere che la fiducia e il rispetto che lei aveva riposto in noi pagani fosse scambiato per ingenuità.
Io ero a conoscenza degli primi editti, che erano un'avvisaglia, ma non ero a conoscenza della gravità della situazione nei villaggi, situazioni che poi hanno portato a una decisione drastica e cioè quella che tutti noi conosciamo: le scuole. La regina mi ha pregato di parlare a voi in qualità di pagano e non in qualità di suo rappresentante. La regina non ha convertito nessun uomo, donna o bambino con la violenza, le conversioni che si sono avute sono dovute alla volontà di tali persone e per questo devono essere rispettate. Come un cristiano non critica le nostre tradizioni, noi non dobbiamo criticare ed essere violenti con loro. Il mio è un appello a tutti voi, per far cessare i disordini di questi anni, io vivo pacificamente con i cristiani e non perchè adoriamo dei differenti tra noi ci deve essere ostilità.
Vi esorto a seguire il mio esempio e quello dello Jarl dell' Oulu, Kjetil, e a non sottovalutare una Regina offesa, come lo è la Nostra dalla vostra condotta.
Che odino vegli su di noi
För Sverige i tiden
Algot, Jarl del Jamtland
 

Valchiria

SoHead Perfumier - Queen of the year
Dopo qualche settimana dall'invio della lettera di Algot i regnanti convocano a corte :

- Algot, Jarl del Jamtland
- Kjetil, Jarl dell' Oulu
- Digord il "Forte", Jarl di Vasa
- Faigard, Jarlessa di Lohrar Jarvi
 

Valchiria

SoHead Perfumier - Queen of the year
I quattro entrarono nella camera delle udienze che questa volta era piena di soldati, segno che l'atmosfera non era serena come nel colloquio con Algot.
Sul trono sedevano i regnanti.
I quattro si inchinarono e la regina iniziò:
-"Sapete bene perchè siete qui e sapete bene che le vostre ragioni poco contano quando siete nel mio regno. Alcuni di voi hanno compreso le mie ragioni e per questo vi sono grata ma altri non hanno capito chi regna queste terre e soprattutto non hanno capito che una re non può tollerare simili disordini nel proprio regno. Quindi non vi farò sprecare aria per giustificare le vostre azioni, non ho alcuna intenzione di starvi a sentire.
Voi due - disse rivolgendosi ad Algot e Kjetil - potete rimanere qui come miei ospiti e ritornare nelle vostre terre quando vorrete; mentre voi altri - disse guardando Digord e Faigard rimarrete qui, scriverete alle vostre famiglie che rinvierete la partenza, metterò io stessa il sigillo e farò in modo che le lettere giungano nei vostri villaggi.
Il nostro Signore Gesù Cristo insegna che dobbiamo perdonare chi ci ha recato offesa, insegna di amare tutti indistintamente anche chi non ne è all'altezza ma soprattutto ci dice che dobbiamo insegnare la sua parola dobbiamo essere dei pastori e non dei cacciatori. Solo e soltanto per questo motivo non ho ancora ordinato la vostra morte. Vi offro - nella camera entrò un servo con due sacchetti di monete - di convertirvi al mio Dio buono e misericordioso e di condannare ogni forma di violenza nei confronti della gente devota in Lui. Questa mia offerta non sarà ripetuta una seconda volta e non ci saranno altre offerte. Ah, dimenticavo di dirvi che nella lettera scriverete anche queste cose, dovrete essere molto convincenti e lodare il nostro Dio, perchè Egli è l'unico vero Dio e ci ama tutti, indistintamente.
Ora alzate il capo e datemi una risposta."

Faigard allettata dalle monete d'oro e dalle comodità della corte disse subito di sì senza pensarci più di tanto, le fu promessa anche uno schiavo dalla pelle scura, ella appena lo vide nudo e con il fallo ingioiellato rimase senza parole, pensò che la sua scelta fosse quella giusta che quello schiavo era un dono del Dio in cui la Regina credeva, se egli era l'artefice della creazione di quell'uomo ella doveva crederci.

Al contrario Digord declinò l'offerta. Un uomo della sua età non si faceva corrompere, rispose. Non poteva rinnegare la sua vita, capiva la piccola Faigard ma lui non poteva.
 
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