Last Century
Ninja Skilled!
Ailas e Carnil attendevano nella sala del trono di Almarillan, in silenzio. Si erano presi la briga di fare qualcosa di estremamente complicato ma che, se avesse dato i suoi frutti, avrebbe portato all'unificazione di uno scisma decennale che straziava le Spriggan dalla loro ultima scesa in guerra. L'intero ambiente era stato sgomberato dalle classiche tavolate creando un solo grande tavolo: da una parte si sarebbero sedute le rappresentati delle Driadi di Dor Lomin, dall'altro quelle della Regina Eterna, mentre Ailas e Carnil avrebbero presieduto il dibattito e moderato la discussione in modo che le due parti potessero comunicare in terra neutrale. Per scongiurare qualsiasi tipo di intrusione all'interno dell'assise un nutrito gruppo di guardie cittadine era stato riallocato a difesa del palazzo e l'intero dibattito si sarebbe svolto a porte chiuse. Nessuno aveva il permesso di entrare o di uscire dal Palazzo Reale sino alla sua conclusione effettiva.
Alle Driadi di Dor Lomin fu mandato un invito formale a partecipare all'incontro, mentre alla Regina Eterna venne semplicemente notificata la possibilità di ricucire le due parti del suo popolo, come gesto di amicizia tra le due nazioni. Niente orpelli o giri di parole vari, ma un semplice messaggio di speranza.
"Alle Spriggan di Dor Lomin,
Io, Carnil Calenardon Elensil, Principe del Minnonar, vi invito ufficialmente a prendere parte ad un dibattito per cercare di appianare le vostre divergenze con la Regina Eterna Cassandra. Il dialogo avverrà nella mia capitale, Almarillan, dove sarete trattate come uno stato riconosciuto e dotato di autodeterminazione. La speranza del consiglio è quella di riuscire a riunire il vostro popolo con quello delle vostre sorelle e, con la vostra benedizione e interesse, potrebbe essere possibile. Quello che vi chiedo è solamente di presenziare con alcune delegate e dare una possibilità ad una risoluzione pacifica e moralmente accettabile per tutte le parti in causa.
In fede, Carnil Calenardon Elensil"
Alle guardie di Palazzo fu dato l'ordine perentorio di permettere l'accesso solamente ai delegati della Regina Eterna, all'Ambasciatrice Alraune alla sua cerchia e alle delegate di Dor Lomin. Nessuna eccezione, nemmeno la Principessa Fianna era stata invitata, spinta a Nalassar da altri e urgenti impegni. L'aria carica di attesa ed il nervosismo palpabile riempivano la grande sala, riempita di guardie armate lungo tutte le pareti. Dal soffitto pendevano gli stendardi di tutte le parti ivi riunite, come segno di stima e riconoscimento pubblico.
Alle Driadi di Dor Lomin fu mandato un invito formale a partecipare all'incontro, mentre alla Regina Eterna venne semplicemente notificata la possibilità di ricucire le due parti del suo popolo, come gesto di amicizia tra le due nazioni. Niente orpelli o giri di parole vari, ma un semplice messaggio di speranza.
"Alle Spriggan di Dor Lomin,
Io, Carnil Calenardon Elensil, Principe del Minnonar, vi invito ufficialmente a prendere parte ad un dibattito per cercare di appianare le vostre divergenze con la Regina Eterna Cassandra. Il dialogo avverrà nella mia capitale, Almarillan, dove sarete trattate come uno stato riconosciuto e dotato di autodeterminazione. La speranza del consiglio è quella di riuscire a riunire il vostro popolo con quello delle vostre sorelle e, con la vostra benedizione e interesse, potrebbe essere possibile. Quello che vi chiedo è solamente di presenziare con alcune delegate e dare una possibilità ad una risoluzione pacifica e moralmente accettabile per tutte le parti in causa.
In fede, Carnil Calenardon Elensil"
Alle guardie di Palazzo fu dato l'ordine perentorio di permettere l'accesso solamente ai delegati della Regina Eterna, all'Ambasciatrice Alraune alla sua cerchia e alle delegate di Dor Lomin. Nessuna eccezione, nemmeno la Principessa Fianna era stata invitata, spinta a Nalassar da altri e urgenti impegni. L'aria carica di attesa ed il nervosismo palpabile riempivano la grande sala, riempita di guardie armate lungo tutte le pareti. Dal soffitto pendevano gli stendardi di tutte le parti ivi riunite, come segno di stima e riconoscimento pubblico.