Presentazione paesi - Cina

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IL PARTITO TI OSSERVA
La storia recente della Cina è apparsa a molti come qualcosa di spettacolare e unico. Ma per i più attenti non è stato altro che l'ennesimo ciclo di aperture e chiusure al mondo da parte di questo grande stato. La geografia del Celeste Impero fa apparire lo stato più come un'isola che come la parte più orientale dell'Eurasia. A nord, ovest e a sud deserti, steppe e montagne bloccano ogni via d'accesso obbligando la Cina a focalizzarsi sulla costa orientale. Decenni di crescita economica immensa hanno creato un divario immenso tra la Cina connessa al mondo e quella più lontana.

Tali differenze si sono presentate non solo geograficamente ma anche nella società che ormai è tra le prime al mondo per differenze di ricchezza. Un grande flusso di persone si è mossa dalle campagne alle città in uno dei più grandi flussi migratori degli ultimi decenni. Nelle città questi immigrati irregolari non hanno pieni diritti e hanno formato a lungo una forza lavoro a basso costo per le industrie dell'export.

Dal 2015 l'economia ha rallentato sempre di più. La politica del figlio unico ha creato un problema demografico notevole che ha portato a tensioni politiche praticamente sconosciute dal grande pubblico occidentale. Impossibile arginare il conflitto se non con un aumento dei poteri del governo centrale. In tre anni Pechino ha ristretto lo spazio di manovra delle regioni la cui libertà d'investimento è stata a lungo il motore dello sviluppo economico nazionale. Il nazionalismo cinese ha sostituito l'ormai vuota propaganda comunista che comunque non è stata abbandonata del tutto.

Il conflitto tra regioni e Pechino sembra, per ora, essere stato vinto dai poteri centralizzatori. La vittoria è però evidentemente temporanea poiché ha distrutto il miracolo economico cinese. Senza la crescita continua il paese rischia nuove tensioni sociali tra chi fin'ora è stato investito dalla prosperità e chi invece ne è stato escluso.

Nel frattempo il governo, giocando la carta del nazionalismo come collante nazionale, punta sempre di più a farsi sentire nel Pacifico dove gli sforzi per rompere l'accerchiamento di Australia, Corea, Giappone, Indonesia e Stati Uniti si fa sempre più pesante.

Il Partito Comunista riuscirà a far ripartire l'economia evitando un conflitto sociale?
La lotta tra centralismo e federalismo rischierà di spezzare il paese?
Le città costiere che hanno prosperato con gli investimenti stranieri accetteranno il nazionalismo?
Le rivendicazioni territoriali porteranno a tensioni nel Pacifico?
 
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