GDR Oltre l'Orizzonte

Last Century

Ninja Skilled!
Le accademie navali del Minnonar erano rimaste chiuse sin dall'inizio della Grande Guerra. Molti marinai, richiamati dalle navi al servizio attivo sulla terraferma, si erano uniti all'esercito combattendo per difendere il territorio dall'Impero. L'intera Marina aveva risentito di tutto quel lungo e disastroso ventennio che aveva costellato gli eldar già dal primo scontro con le Arpie, venendo gradualmente dismessa e dimenticata per supportare uno sforzo bellico infinito, estenuante e che alla fine aveva richiesto più vite di quante sarebbe mai state in grado di salvarne. Anno dopo anno i porti da Val Nira a Galsinya si erano spopolati di marinai esperti, lasciando il posto a pescatori e commercianti, tutt'altro che abili nel navigare lunghe tratte oceaniche e affrontare le navi nemiche. Il lungo periodo di decadenza, tuttavia, non era solo stato piagato dalla guerra prima, dalla crisi civile dopo e dalla traballante economia, ma anche da un generale consenso sul fatto di rendere prioritario l'esercito rispetto alla marina. Questo aveva in parte scontentato il Grandammiraglio Eto Demerzel che, alla fine, si era ritrovato in minoranza a dover giustificare spese folli ad un parlamento che faceva fatica a trovare i fondi per finanziare la ricostruzione.

Tuttavia una luce s'era accesa in fondo al tunnel quando, due anni prima, il Principe aveva dato disposizione di riaprire le accademie, restaurandone gli stabilimenti e assumendo nuovo personale, dando il via all'armamento di numerose navi. Ecco, tra questo personale c'erano molto giovani, soprattutto umani ed eldar nati durante le grandi crisi che avevano vissuto sulla pelle gli orrori della guerra. Erano persone idealiste, desiderose di dimostrare il proprio valore e che per nulla al mondo si sarebbero lasciate scoraggiare dalle avversità. Gli umani, in particolare, non erano mai stati accettati all'interno dell'esercito - relegandoli a ruoli di vettovagliamento o burocrazia - principalmente perché ritenuti meno prestati dei figli di Gallean... ma Eto era di diverso avviso. Il mare non faceva distinzione e premiava più il virtuosismo che non la mera forza. Se anche l'esercito preferiva agire diversamente, lui aveva dato disposizioni perché si arruolassero tutti coloro che lo desideravano, senza distinzione o limitazione alcuna; inutile dirlo che in breve le aule un tempo vuote delle accademie si erano riempite di ragazzi e ragazze desiderosi d'imparare i segreti del grande oceano.

Una tra tutte, in particolare, spiccò a tal punto da essere notata dagli istruttori: Vittoria Melara. Non era giovanissima, era nata nel 3938 e oramai ventiseienne aveva deciso di prender le armi. La sua non era stata una vita facile, nata umana in un regno xenofobo e primatista, e durante la Grande Guerra aveva già servito come mozzo su un mercantile. Alla fine della guerra si era spostata a Justa, quando era ancora in dominio all'Impero, salvo poi tornare a Rilmeren, sua città natale, una volta salito al potere Carnil. Di bell'aspetto, anche se portava sul corpo i segni di una vita non agiata, si era dimostrata non solo abile sulla carta, ma anche abbastanza esperta da poter affrontare il corso per ufficiali. Non potendo permettersi di seguirlo, principalmente per motivi economici, sulle prime dovette rifiutare, salvo poi essere contattata direttamente da Demerzel che si offrì di pagarle tutte le spese degli studi. Non era un qualcosa che capitava tutti i giorni e, anzi, quella probabilmente era la prima volta nella storia del Minnonar in cui un nobiluomo garantiva per una popolana: per quanto la legge prevedesse una quasi totale equità, difatti, ancora c'erano delle difficoltà sull'equiparazione assoluta tra i vecchi ceti sociali. Ma Eto Demerzel aveva fatto la guerra, due invero, e sapeva bene l'importanza di lasciarsi alle spalle il vecchio modo di vivere e di pensare. Il mondo era andato avanti ed il Minnonar avrebbe dovuto seguirlo a ruota.

Vittoria, forte anche dell'esigenza di dimostrarsi degna della regalia ricevuta, s'impegnò a tal punto da spiccare persino tra i migliori della sua classe, ottenendo il privilegio di avere lezioni private col Grandammiraglio in persona. Non solo, per far si che la giovane imparasse i segreti del mare non le fu solamente impartita la parte teorica e pratica, ma anche una serie di incontri specifici con i naga esuli in forza nel Principato. Conoscitori dell'acqua per natura, i Naga insegnarono a Vittoria non come affrontare, ma come ingraziarsi e riverire le acque. E lei ascoltava le storie del profondo sud, dove mai era stata, dei lontani deserti che costeggiavano i grandi mari che si perdevano nel meridione. Forse per quello, forse semplice indole, quando arrivò il momento di graduarsi riuscì col massimo dei voti, esprimendo la chiara preferenza nell'essere assegnata da subito al servizio attivo.
Sulle prime l'ammiragliato era stato recalcitrante a darle da subito un comando, ma Demerzel aveva messo la sua reputazione in gioco scommettendo in toto su Vittoria e riuscendo a farle ottenere il grado. Tanto si fidava della donna che andò egli stesso in caserma, il giorno dopo, a portarle la notizia di persona, portando con sé i vessilli da Capitano di Vascello.

Bussò alla porta della stanza, aspettando pazientemente che la donna aprisse. Quando Vittoria si vide davanti il Grandammiraglio per poco non si spaventò, tanto incredula e sorpresa era di vederlo lì.
- Signore! - esclamò mettendosi sull'attenti. - Non aspettavo una sua visita. -
- Non sono solito farne ai cadetti, in effetti. - ammise lui. - Ma ho voluto fare una eccezione nel tuo caso, mi sembrava doveroso. Posso per caso entrare? -
Lei, ritraendosi come un paguro nel guscio per la vergogna, annuì sveltamente - Ma certo, ma certo! Mi scusi, si accomodi pure. - e gli fece cenno d'entrare con la mano. La camera era spartana, semplice nel decoro ma che allo stesso tempo denotava una grande attenzione per l'ordine. Un perfetto soldato.
- Sono venuto a consegnarti questa di persona, Melara. - le allungò il vessillo, accuratamente ripiegato. - L'Ammiragliato è lieto di concederti il grado di Capitano di Vascello, come da te richiesto. Sei stata la migliore del corso e quello che oggi hai ricevuto te lo sei senz'altro guadagnato. -
Lei prese timidamente il vessillo, senza dire una parola. Era visibilmente emozionata, al punto che impiegò diversi secondi a ricomporsi per formulare un ringraziamento degno di questo nome.
- È merito suo se sono arrivata fin qui. Non molti hanno avuto la fortuna di essere spalleggiati dal Grandammiraglio! Non la deluderò. - disse.
- Oh, lo so che sono in pochi ad aver ottenuto un simile privilegio, ma ho visto con quale animo ascoltavi le storie dei naga, con quanta passione ti dedicavi all'arte della navigazione. Di quelli come te ne nascono pochi, uno ogni diecimila, forse di più, e non potevo permettere che sprecassi la tua vita impigliata nel sartiame di qualche peschereccio. - sentenziò. - E a tal proposito la tua prima missione è già pronta: prenderai una flottiglia e andrai ad esplorare gli oceani verso il nuovo mondo scoperto dal Tempesta. -
Lei sussultò. - Il nuovo mondo? Mi crede davvero all'altezza di una cosa simile? -
Lui annuì. - Non mi servono vecchi residuati bellici a capo di una nave piena di giovani marinai. Mi serve una persona entusiasta, nata e cresciuta durante l'era dei grandi cambiamenti, che possa capire e parlare con chiunque troverà aldilà del mare con intelligenza e onestà. -
- Non so cosa dire, io sono grata di tutto questo... ma è molto lontano, dovremo organizzarci bene. Magari potrebbe essere saggio chiedere a Re Stannis di poter attraccare a Finisterra prima di balzare oltre il mare. -
- Vedi? Sei già saggia. - rise. - Sentiti libera di parlare con i diplomatici del Tempesta se desideri, ma non solo a ovest c'è terra incognita. Anche a sud, oltre le sponde dell'Impero, vi sono territori inesplorati. La principessa Fianna è tornata con una mappa nautica che porta ad un regno di Elfi e Drow uniti. - l'eldar annuì, serioso. - Puoi andare ovunque, Vittoria. Tu e la tua flottiglia risponderete direttamente a me. -
- Signore, le posso fare una domanda? Non riguarda la missione, o le esplorazioni. - azzardò.
- Prego. -
- Perché ha scelto un'umana? - quel quesito le uscì timidamente, in punta di piedi.
Lui non si scompose e, anzi, parve comprendere il perché di quel dubbio.
- Perché io sono un vecchio marinaio e so che la Bella Solonielle non fa distinzione tra uomini, elfi o eldar. Rispettala e lei ti rispetterà, amala e lei ti amerà come amò colui per cui pianse le acque di tutta Ea. -
- Capisco... e grazie. Non lo dimenticherò. - affermò lei, alzando la fieramente la testa.
- Che Gallean vegli sul cielo e sulle stelle che ti fanno da guida, Vittoria. - disse Eto dirigendosi alla porta. - E possa Solonielle cullare la tua ciurma verso terre lontane. - detto quello uscì, lasciandola da sola a contemplare il suo nuovo, importante, vessillo. Lo avrebbe serbato gelosamente, portandolo sempre con sé ovunque andasse. Lei era la prima della sua razza a poter dimostrare di valere quanto qualsiasi altro all'interno del regno. Non in politica, non con le chiacchiere, ma con fatti concreti.

Il nuovo mondo avrebbe presto conosciuto il suo nome.

@Silen GDR per la nuova Ammiraglia del Minnonar, Vittoria Melara. Domando scusa se ci saranno errorucci di distrazione ma l'ho riscritto perché la prima stesura me l'ha mangiata il crash del forum e ora siamo short on time ><
 
Alto