Panda
Chosen one
Come prodotto degli eminenti teologi dell'Università di Oslo viene stampata la Bibbia Norvegiana, frutto di questi lunghi anni di studi, confronto e ricerca nell'area Scandinava. I fatti di Vienna ed il perpetuo fallimento di ogni scontro del Cattolicesimo contro gli Infedeli devono far riflettere circa il ruolo del Vescovo di Roma nel Cristianesimo. I recenti sviluppi politici hanno reso palese la totale inadeguatezza di tale vescovo al ruolo di faro della cristianità ed hanno imposto riflessioni circa il rapporto fra Dio e l'uomo e fra il gregge ed il Papa. Secondo questo consesso il potere politico ed il potere religioso sono, e devono essere, slegati ed indipendenti. L'interpretazione delle sacre scritture ha reso palese che la ricerca della salvezza è una questione del tutto personale e non riducibile alla mera obbedienza ad un uomo, fallace per natura.
La Bibbia Norvegiana è stata trascritta con la benedizione di Dio e sotto l'illuminazione dello Spirito Santo che ha suggerito al Consesso di Teologi i seguenti principi, saldi, unici ed indissolubili:
Dalla nuova stesura della Bibbia il qui presente Consesso dichiara inoltre i risultati di un lungo dibattito teologico circa le seguenti questioni:
La Bibbia Norvegiana è stata trascritta con la benedizione di Dio e sotto l'illuminazione dello Spirito Santo che ha suggerito al Consesso di Teologi i seguenti principi, saldi, unici ed indissolubili:
- Solus Christus: dal momento che Dio è amore, il suo amore si manifesta con assoluta libertà attraverso la grazia, atto d'amore personale fra il credente e l'Altissimo attraverso nostro signore Gesù Cristo e la sua parola che perdona i peccati. Visto dalla parte dell'uomo, Dio può essere compreso solo attraverso Cristo e attraverso la lettura delle sue parole. In Gesù, ed esclusivamente in Gesù, si deve concentrare l'interesse, lo sguardo, la riflessione e la teologia del credente.
- Sola Gratia: Nessun atto umano può concedere la salvezza, ma è la sola grazia di Dio a poterla concedere. Non esistono guerre, denari, titolo o alcuna cooperazione da parte dell'uomo, né predisposizione che possono far guadagnare la grazia. "Tutto, nell'evento salvifico, è affidato all'iniziativa di Dio in Cristo soltanto.". Dio perdona l'uomo; la giustificazione uccide l'uomo vecchio e solo da questo momento nasce l'uomo nuovo, secondo quanto riportato nella Lettera ai Romani 6,12-23. Il credente è sempre peccatore e costantemente salvato di nuovo: "peccatore di fatto, ma giusto nella speranza; peccatore nella realtà, ma giusto agli occhi di Dio e in virtù della sua promessa". L'uomo nuovo sarà indotto a ben operare, spinto dall'amore di cui Dio lo ha ricolmato, anche se immeritatamente, ma rimarrà consapevole che non sono le sue buone opere a salvarlo, ma solo la Grazia del Signore.
- Sola Fide: la fede consiste non solo nel credere nelle Scritture ma nella fiducia nel fatto che Cristo ci è stato mandato per compiere la nostra salvezza. "La fede mette a disposizione dei credenti Cristo stesso e i suoi benefici, ossia il perdono, la giustificazione e la speranza". La giustificazione per fede consiste, nel fatto che Dio fornisce tutto il necessario per la salvezza e l'essere umano compie solo l'atto passivo di riceverla.
- Sola Scriptura: la Bibbia è l'unica autorità per il cristiano, in quanto viene ricevuta come se Dio parlasse in essa. L'autorità dei Papi e dei Concilii è subordinata a quella della Bibbia, anzi si misura sulla base della sua fedeltà alla Scrittura.
- Soli Deo Gloria: A Dio soltanto ed al Suo Cristo deve andare la gloria per la salvezza, per la fede, e per le opere buone eventualmente compiute. "Così parla il Signore: «Il saggio non si glori della sua saggezza, il forte non si glori della sua forza, il ricco non si glori della sua ricchezza: ma chi si gloria si glori di questo: che ha intelligenza e conosce me, che sono il SIGNORE. Io pratico la bontà, il diritto e la giustizia sulla terra, perché di queste cose mi compiaccio», dice il Signore" Non ci sono quindi "santi", autorità religiose o civili, ideologie o realizzazioni umane che possano vantare alcunché di per sé stesse, perché tutto ciò che hanno e sono deriva da Dio, al quale solo va rivolto il culto, la lode, le preghiere. A nessuno è consentito di "essere elevato alla gloria degli altari". Al riguardo del Cristo la Scrittura dice: "Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre" (Filippesi 2:9-11).
Dalla nuova stesura della Bibbia il qui presente Consesso dichiara inoltre i risultati di un lungo dibattito teologico circa le seguenti questioni:
- Non vengono riconosciuti santi o martiri all'infuori di nostro signore Gesù Cristo.
- L'autorità spirituale del vescovo di Roma come primus inter pares è disconosciuta: è vero che il nostro signore Gesù Cristo dice in Matteo, rivolgendosi a Pietro: "Io ti darò le chiavi del regno dei cieli; e tutto ciò che avrai legato sulla terra sarà legato ne’ cieli, e tutto ciò che avrai sciolto in terra sarà sciolto ne’ cieli", ma è anche vero che egli "Allora vietò ai suoi discepoli di dire ad alcuno ch’egli era il Cristo.". Nessuno può dirsi dunque unico emissario del volere di Cristo, così come anche in Giovanni egli dice, rivolto a tutti i suoi discepoli: "Riceverete lo spirito santo. A chi perdonerete i peccati, questi saranno perdonati, e a chi li riterrete saranno ritenuti". L'identificazione dei discepoli di Cristo con la Comunità dei fedeli è lampante ed è segno del fatto che ogni fedele possiede la stessa autorità all'interno della Chiesa. Ogni pastore è guida spirituale perché è faro di fede in Cristo, fra i suoi fedeli, non per nascita, elezione o privilegio.