3° giorno del summit, Centro Congressi, Mosca.
Sin dalle ore precedenti alla riunione si nota la presenza di un gran numero di imprenditori Russi, ma soprattutto non passa inosservata la presenza di vari ministri della federazione, Il Ministro delle'Economia Evdokimov, degli Esteri Sorokin e il Primo Ministro Kuzmin. E' chiaro a tutti quindi quanto il tema odierno sull'Energia sia di grande importanza per il governo.
Come nei giorni precedenti inizia le discussioni il Presidente Kozlov coadiuvato dai suoi ministri:
"L'ultimo punto della conferenza è forse quello più importante a livello economico per tutti noi. l'UCA nella sua interezza possiede riserve energetiche ingentissime, che renderebbero i nostri paesi di primaria importanza nel settore energetico globale.
Perchè non è così?
Il problema, come credo voi tutti sapete, risiede nel basso livello di infrastrutture, tecniche estrattive e distribuzione delle risorse energetiche.
Come detto all'apertura dei lavori, in un periodo di grave instabilità globale come quello che viviamo al momento, dobbiamo diventare e dare segni di grande stabilità e sicurezza politica, garantendo risorse energetiche all'Europa e alla Cina con credibilità.
La Russia, propone quindi le presenti misure per affrontare e modernizzare i nostri paesi:
1) Apertura dei settori e delle compagnie energetiche agli investimenti delle nazioni aderenti all'UCA;
2) Ottimizzazione degli oleodotti esistenti;
3) Creazione di un sistema di oleodotti comunitario, che permetta la vendita agevole in Europa e Cina."
Vengono poi spiegati dal ministro Evdokimov i punti nello specifico
1) Apertura dei settori energetici e delle aziende nazionali operanti nel settore a possibili investimenti da parte di aziende nazionali appartenenti all'UCA o soggetti statali, in modo da consentire un incremento nella ricerca ed estrazione delle risorse energetiche e nel miglioramento delle infrastrutture necessarie.
2) Ottimizzazione degli oleodotti esistenti delle nazioni aderenti:
Viene proposto al Kazakistan di incrementare la produttività del proprio oleodotto Kazako-europeo deviandone il percorso nella regione di Ganja e andandosi a unire a Grozny all'infrastruttura già esistente, riunendosi nella regione Bulgara di Varna all'originale. In questo modo incrementerebbe le vendite nei paesi del bacino del Mar Nero andanto a tagliare gli alti costi di gestione del tratto sul fondo del Mar Nero.
3) Viene proposto un totale cambiamento degli oleodotti nell'UCA.
Si propone la chiusura dell'oleodotto in Kazakistan dalle regioni di Aktau e Urumqi.
Si propone la chiusura dell'oleodotto Turkmenibasy - Aktau.
Si propone costruzione di un oleodotto comunitario nelle seguenti regioni: Syktyvkar - Ekaterinburg - Orenburg - Oral - Atyrau - Aktau - Turkmenbasy - Ashgabat - Tashkent - Kirghizistan - Xinjiang. Costo totale preventivato di 2750 mln. La Russia è disposto a sobbarcarsi interamente i costi di costruzione e gestione.
Le modifiche proposte consentirebbero minori spese, un maggior guadagno dato da un ottimizzazione dei percorsi sia per gli stati produttori dell'UCA sia per le nazioni consumatrici.