Mosca 2025

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E' convocata dai vertiti dell'Unione Centro Asiatica un congresso ai dieci anni dell'inizio dei lavori dell'organizzazione internazionale.

Sede prevista sarà Mosca dove il locale sindaco ha da tempo avviato un programma di edilizia appositamente ideato per il congresso.

Durante la riunione dei capi di stato e governo si parlerà principalmente di:

- Obiettivi dell'Unione
- Terrorismo
- Energia
- Ambiente
 

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Il Cremlino, Mosca

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La grandiosa cerimonia di apertura prende atto nel più grande e prestigioso salone del Cremlino moscovita, il Salone di San Giorgio, riservato fin dall'epoca sovietica solamente per le più alte onorificenze e celebrazioni.
Chiaro secondo gli analisti l'intento Russo di mostrarsi fortemente rispettoso dell'unione centro asiatica e di onorare la ricorrenza grandiosamente.


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L'evento si apre con il discorso d'apertura del paese ospitante, incarico ricaduto quindi sul presidente russo Kozlov.


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Amici e compagni, sono onorato a nome di tutta la Russia di poter ospitare qui a Mosca la conferenza che sancisce il decennale anniversario dell'Unione Centro Asiatica.
Dieci lunghi e difficili anni, anni che non solo hanno visto una terribile e tragica guerra civile nel mio paese ma anche anni che hanno visto scordare l'Asia centrale in favore di altre zone geografiche, abbandonano tutti noi all'oblio e lasciandoci soli ad affrontare dei giganteschi problemi.

La comunità internazionale ha guardato lontano, ignorando molte difficili situazioni e ricordandosi della nostra esistenza solo nel momento di stringere fruttuosi accordi economici volti a "sfruttare" le nostre risorse energetiche.
Ma da oggi dobbiamo scrivere una nuova pagina per i nostri paesi, una pagina il cui titolo è Unione Centro Asiatica e il contenuto sia un luminoso futuro!

Da domani si apriranno i lavori del summit e da domani mostreremo non solo all'Asia ma al mondo intero che esistiamo, che abbiamo preso nelle mani il nostro futuro e che con forza e coraggio affronteremo e risolveremo i difficili problemi che ci affliggono aprendoci un ruolo di primario piano nella politica e nell'economia mondiale, uniti, insieme!
 

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Rappresentano gli stati membri tutti i capi di stato, primi ministri e ministri degli esteri. Un'enorme entourage di imprenditori e uomini politici segue i lavori. Non si vedevano così tanti uomini di alto livello dall'asia centrale dai tempi dell'Unione Sovietica.

La gente segue con una certa eccitazione il meeting e desta notevole curiosità l'arrivo del presidente del Kazakhstan Trubacev che si presenta con la sua vecchia divisa dell'Armata Rossa.
 

Redual

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1° giorno del summit, Centro Congressi, Mosca.

Apre le "danze" del primo giorno di summit il Ministro degli Esteri Russo Sorokin. Suo il primo intervento che metti le basi per le discussioni del giorno.

"Chi siamo? Dove siamo? Dove vogliamo arrivare?
Queste sono le domande a cui dobbiamo rispondere se vogliamo avere ben chiara la strada innanzi a noi.
Chi siamo? Rispondere a questo è facile, l'Unione Centro Asiatica è una organismo giovane, ancora molto dinamico per via delle istituzioni intergovernative giovani, da un lato un bene, perchè ci permette ancora di plasmare il nostro essere in funzione degli obbiettivi che intendiamo porci, dall'altro lato un pericolo, perchè le nostre fondamenta sono tutt'altro che salde.

Dove siamo? Siamo a lato di un sistema economico-politico che ci ha a lungo ignorato, probabilmente a causa del disinteresse nell'approfondire le nostre particolarità ed interfacciarsi ad esse. Il nostro potenziale economico è enorme tuttavia è ancora ad uno stato rurale e poco sfruttato.

Dove vogliamo arrivare? Questa domanda è il vero fulcro della discussione. Dobbiamo giungere ad una rinnovata e forte stabilità politica, ad un agevolazione tra gli investimenti e la collaborazione tra i nostri paesi, al fine di sviluppare una forte economia basata sulle immense risorse che i nostri paesi hanno. Il nostro obbiettivo è divenire il principale produttore energetico mondiale una valida e solida alternativa all'instabilità mediorientale e alla estrema fragilità politica africana."



1° punto: Lotta al Terrorismo
La proposta Russa si articola in una risposta univoca al terrorismo presente nei vari paesi membri tramite la creazione di un Centro Antiterrorismo dell'UCA composto da forze provenienti da tutti i paesi, in modo da assicurare una solida base e una migliore conoscenza dei vari territori d'intervento.

La Russia propone un inizio delle attività imminente in modo di stabilizzare il prima possibile le situazioni più gravi, viene proposto subito un intervento in Khazakistan,per arginare il fenomeno del terrorismo fondamentalista islamico nel nord del paese, come "banco di prova".
 

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Vi sono lunghe discussioni sulla proposta Russa antiterrorismo. In sostanza tutti concordano sull'azione da intraprendere ma c'è discordia sulle modalità.

Per i rappresentanti del Kazakhstan deve esserci coordinazione tra le singole entità antiterrorismo già presenti mentre per quelli del Turkmenistan bisogna creare un comando unificato che controlli nuove unità antiterrorismo con uomini provenienti da tutti i paesi membri.
 

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Il Ministro Sorokin perfeziona la precedente proposta basandosi sulle mozioni presentate.

La Russia propone la creazione di un comando unificato delle operazioni in modo da consentire una gestione comunitaria e univoca nell'impiego delle forze anti terrorismo.
Le forze speciali dovranno tuttavia rimanere quelle già presenti nei singoli paesi e mantenere le proprie catene di comando.
Viene infatti ritenuto dal ministro "controproducente" smembrare apparati già oliati ed efficienti per creare nuove unità miste che soffrirebbero per molti anni di scarsa coesione, diversità di addestramento e modalità di intervento diverse rendendole sicuramente poco efficaci sul campo.

Questa soluzione consentirebbe la scelta di una più ampia gamma di reparti che andrebbero ad intervenire negli scenari a loro più congeniali.
 

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Dopo una mezzora di discussioni viene accettata la linea russa sul problema del comando antiterrorismo.
 

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2° giorno del summit, Centro Congressi, Mosca.

Il secondo giorno del congresso dell'UCA a Mosca si apre con un cambiamento di scaletta improvviso, che ha dato alle delegazioni presenti solo qualche ora di preavviso.
Sono stati infatti scambiati, dietro richiesta Russa, le discussioni di Energia e Ambiente, in molti sostengono che questa non sia altro che una mossa voluta da Kozlov per far approvare prima gli "aiuti sull'acqua" per poi aver il terzo giorno un più importante peso sul tema dell'Energia.

Lo stesso presidente Kozlov annuncia la proposta Russa in tema ambientale per trovare una soluzione "definitiva" all'eterno problema dell'Asia centrale di grave penuria di acqua.


"Sento a me molto vicino il grave problema di mancanza idrica nell'unione. Trovo inconcepibile il rischio di gravi crisi e tensioni internazionali per quello che ritengo debba essere un diritto di ogni nazione, ovvero l'accesso all'acqua a costo accettabile.
Ritengo il progetto del "Laro d'Aral" un importante punto di partenza per questo obbiettivo, di cui dobbiamo certamente ringraziare gli aiuti forniti da Cina e Regno Unito, ma è chiaro quanto questa non possa essere la soluzione, un suo intensivo sfruttamento non porterebbe a null'altro che ad una sua nuova "morte".

E' mia intenzione proporvi oggi un progetto di "sovietica" memoria, ovvero la deviazione parziale dei grandi fiumi che solcano la Federazione Russa, tramite l'uso di stazioni di pompaggio e della costruzione di una serie di acquedotti che giungeranno in Kazakistan, e che da li verranno dirottati a tutti gli altri paesi dell'unione."


La proposta finale Russa viene infine riassunta da dei tecnici russi nella seguente tabella di marcia:
2026: Creazione di un gruppo tecnico per stabilire la fattibilità dell'opera, i costi e per la minimizzazione dell'impatto ambientale entro limiti accettabili per la Russia.
2027: Inizio dei lavori sul fiume Ob per "pompare" circa il 7% delle acque e su altri eventuali luoghi ritenuti necessari dall'analisi tecnica dell'anno precedente.

La volontà Russa che emerge è quella di "vendere" l'acqua a prezzo di costo con ridotti margini di guadagno.
 

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Poiché esistono già programmi del genere vengono, in privato, firmati dei protocolli per potenziarli.
 

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3° giorno del summit, Centro Congressi, Mosca.

Sin dalle ore precedenti alla riunione si nota la presenza di un gran numero di imprenditori Russi, ma soprattutto non passa inosservata la presenza di vari ministri della federazione, Il Ministro delle'Economia Evdokimov, degli Esteri Sorokin e il Primo Ministro Kuzmin. E' chiaro a tutti quindi quanto il tema odierno sull'Energia sia di grande importanza per il governo.

Come nei giorni precedenti inizia le discussioni il Presidente Kozlov coadiuvato dai suoi ministri:

"L'ultimo punto della conferenza è forse quello più importante a livello economico per tutti noi. l'UCA nella sua interezza possiede riserve energetiche ingentissime, che renderebbero i nostri paesi di primaria importanza nel settore energetico globale.
Perchè non è così?
Il problema, come credo voi tutti sapete, risiede nel basso livello di infrastrutture, tecniche estrattive e distribuzione delle risorse energetiche.
Come detto all'apertura dei lavori, in un periodo di grave instabilità globale come quello che viviamo al momento, dobbiamo diventare e dare segni di grande stabilità e sicurezza politica, garantendo risorse energetiche all'Europa e alla Cina con credibilità.
La Russia, propone quindi le presenti misure per affrontare e modernizzare i nostri paesi:
1) Apertura dei settori e delle compagnie energetiche agli investimenti delle nazioni aderenti all'UCA;
2) Ottimizzazione degli oleodotti esistenti;
3) Creazione di un sistema di oleodotti comunitario, che permetta la vendita agevole in Europa e Cina."


Vengono poi spiegati dal ministro Evdokimov i punti nello specifico
1) Apertura dei settori energetici e delle aziende nazionali operanti nel settore a possibili investimenti da parte di aziende nazionali appartenenti all'UCA o soggetti statali, in modo da consentire un incremento nella ricerca ed estrazione delle risorse energetiche e nel miglioramento delle infrastrutture necessarie.

2) Ottimizzazione degli oleodotti esistenti delle nazioni aderenti:
Viene proposto al Kazakistan di incrementare la produttività del proprio oleodotto Kazako-europeo deviandone il percorso nella regione di Ganja e andandosi a unire a Grozny all'infrastruttura già esistente, riunendosi nella regione Bulgara di Varna all'originale. In questo modo incrementerebbe le vendite nei paesi del bacino del Mar Nero andanto a tagliare gli alti costi di gestione del tratto sul fondo del Mar Nero.

3) Viene proposto un totale cambiamento degli oleodotti nell'UCA.
Si propone la chiusura dell'oleodotto in Kazakistan dalle regioni di Aktau e Urumqi.
Si propone la chiusura dell'oleodotto Turkmenibasy - Aktau.
Si propone costruzione di un oleodotto comunitario nelle seguenti regioni: Syktyvkar - Ekaterinburg - Orenburg - Oral - Atyrau - Aktau - Turkmenbasy - Ashgabat - Tashkent - Kirghizistan - Xinjiang. Costo totale preventivato di 2750 mln. La Russia è disposto a sobbarcarsi interamente i costi di costruzione e gestione.


Le modifiche proposte consentirebbero minori spese, un maggior guadagno dato da un ottimizzazione dei percorsi sia per gli stati produttori dell'UCA sia per le nazioni consumatrici.
 

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Il piano viene accettato unicamente, sotto proposta Turkmena, di un'apertura dei mercati degli idrocarburi ad un massimo del 60%. Si vuole mantenere una forma di controllo sui propri giacimenti.
 

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Il Presidente Kozlov approva totalmente la proposta turkmena commentando "ogni nazione deve godere delle risorse della propria terra, ed è con questo obbiettivo che la Russia propone l'apertura dei mercati energetici entro l'UCA, per migliorarli non per sottrarne i guadagni."
 

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Salone di San Giorgio, Il Cremlino, Mosca

In una pomposa cerimonia, effettuata nello stesso salone di apertura, viene chiuso il summit dell'UCA a Mosca.

Il Presidente Kozlov nel discorso finale, definisce i punti raggiunti come
"uno storico punto di partenza per il futuro dell'asia centrale che nei prossimi anni, grazie a queste manovre diverrà senza ombra dubbio uno dei più importanti centri economico-energetici dell'intero pianeta".
 
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