Trash Morituris

Mabelrode

Get a life
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Ieri ho visto "Morituris", film indipendente italiano, e devo dire che è stata un'esperienza che ricorderò a lungo..
Il film inizia con tutte le premesse mediocrissime: Font blu stile DOS con pixel spappolati, menù del DVD con immagine fissa della locandina, loop audio del Menù senza la minima sfumatura e profondamente fastidioso, casa distributrice con nome assurdo ovvero "Fingerchop".
Assimilate le premesse, l'opera inizia con una scritta in latino non tradotta in cui è possibile notare un altro topos mediocrissimo ovvero l'errore inspiegabile. Le mie conoscenze del latino sono decisamente scarse nonostante l'impegno di quella budrigona della mia professoressa del liceo quindi non parlo di un errore grammaticale bensì un errore universale che sarebbe dovuto saltare all'occhio almeno al 50% delle persone che lo hanno visionato prima della distribuzione. Parlo dello spazio dopo la virgola che in questo caso risulta mancante (poche parole dopo invece è presente).
Ovviamente non è un errore grave nonostante la virgola venga dopo la parola "morituris" che, con gran classe, diventa di colore rosso acceso focalizzando l'attenzione dell'aspettatore su quella che ci impegneremo a considerare una svista.
La scritta sfuma ed inizia il film con una scena assurda in cui qualcuno di invisibile (non c'è altra spiegazione razionale, fidatevi) riprende con una macchina da presa a mano (non dico videocamera perchè utilizzano dei filtri super vintage per dare un effetto che, nonostante la follia concettuale alla base della scena, fa il suo sporco lavoro) una allegra famiglia che fa un picnic nel bosco.
Il figlio gioca con la palla, la madre apparecchia, il padre si guarda in giro, lo zio pedofilo chiede alla nipotina se le è piaciuto quello che le ha appena fatto dietro al cespuglio, la nipotina che è stata pesantemente molestata pochi attimi prima trattiene le lacrime a stento, etc... in pratica una gita in famiglia come tante altre se non fosse per il fatto che, dal nulla, salta fuori un gladiatore romano che li stermina tutti senza eccezioni.
Stacco con titolo grondante sangue fatto da un incapace in 5 minuti, titoli di testa ed inizia il film.
Non mi dilungherò oltre sulla storia visto che c'è qualche telefonatissimo colpo di scena e non voglio rovinare la visione a qualcuno che si avvicina al cinema indipendente italiano, mi limiterò a dire che la trama non è certo memorabile ma che la struttura della sceneggiatura in fondo non è male mentre i dialoghi, non troppo numerosi, fanno assolutamente cagare escludendo un monologo iniziale che, pur essendo oggettivamente orrendo, non può che divertire ogni amante del mediocrissimo.
La recitazione non può che turbare lo spettatore visto che passa dall'essere vergognosa durante i dialoghi, ad essere terribilmente verosimile durante le scene di violenza/strupro/omicidio mentre la regia regala varie citazioni e, nel complesso, risulta gradevole anche quando si lancia in scene complicate come i piano sequenza.
In questo film lo splatter-trash è praticamente assente e la maggior parte degli impatti sono nascosti nel buio del bosco (a parte una testa maciullata che è più un omaggio al genere splatter che altro) e le azioni tipiche dello slasher sono gestite in maniera funzionale all'opera ma, purtroppo, ci sono enormi e vistose carenze di post-produzione e gestione delle luci visto che molte scene concitate risultano incomprensibili a causa del buio. Mantenere le scene particolarmente buie può essere una scelta azzeccata, soprattutto quando si ha un budget ridotto e si è deciso di non ricorrere alla CG, ma in questo film capita troppo spesso di perdersi non capendo cosa stia in effetti succedendo.
Nel complesso questo film mi ha messo di buon umore visto che, con tutti i suoi numerosi difetti, rappresenta il tentativo dell'Italia di tornare a fare ciò che in passato ha fatto meglio di tutti ovvero horror capaci di turbare lo spettatore senza bisogno di grandi mezzi.
 
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