Redual
Brontolo
Una figura ammantata cavalcava veloce attraverso la fitta foresta a Dor-Lomin.
Ovunque intorno a lui, con il giungere dell'imbrunire, si udivano i sussuri e i lamenti per cui quella terra era ormai famosa.
Se non avesse avuto un preciso compito da portare a termine di certo si sarebbe allontanato da quel posto velocemente, l'inquietudine degli spiriti dei caduti nell'avere viventi nella loro terra era palpabile.
Tutto però si quietava in vista dell'imponente mausoleo che poteva già scorgere immenso all'orizzonte.
Quel luogo marmoreo era ormai rischiarato dalla luna e dal tenue bagliore dei cristalli magici che lo adornavano e una armoniosa tranquillità e pace lo permeava, solo dei ripetitivi rumori provenienti dal centro di quella che poteva sembrare una città stonavano nel contesto.
Nelle profondità del "sancta sanctorum" di quella che era la struttura principale del città dei defunti scalpellini e fabbri lavoravano ormai da più di un mese nella solitudine di un quasi mistico ritiro.
Quando l'emissario reale giunse nella stanza fù permeato da un clima di magnificenza, il lavoro pareva intenso ma condotto con calma ultraterrena.
Innanzi a lui si stagliava imponente un'armatura di oltre due metri d'altezza; come api intorno ad un fiore vari fabbri battevano e rifinivano strane leghe metalliche per ultimare i dettagli, mentre numerosi scalpellini e incisori la decoravano con glifi e antiche parole di potere che rilucevano dell'intenso blu dei cristalli magici.
"Sua Maestà richiede che sia ultimata al più presto e condotta ad Almarillan per il rituale" disse al capo mastro.
@Silen
Ovunque intorno a lui, con il giungere dell'imbrunire, si udivano i sussuri e i lamenti per cui quella terra era ormai famosa.
Se non avesse avuto un preciso compito da portare a termine di certo si sarebbe allontanato da quel posto velocemente, l'inquietudine degli spiriti dei caduti nell'avere viventi nella loro terra era palpabile.
Tutto però si quietava in vista dell'imponente mausoleo che poteva già scorgere immenso all'orizzonte.
Quel luogo marmoreo era ormai rischiarato dalla luna e dal tenue bagliore dei cristalli magici che lo adornavano e una armoniosa tranquillità e pace lo permeava, solo dei ripetitivi rumori provenienti dal centro di quella che poteva sembrare una città stonavano nel contesto.
Nelle profondità del "sancta sanctorum" di quella che era la struttura principale del città dei defunti scalpellini e fabbri lavoravano ormai da più di un mese nella solitudine di un quasi mistico ritiro.
Quando l'emissario reale giunse nella stanza fù permeato da un clima di magnificenza, il lavoro pareva intenso ma condotto con calma ultraterrena.
Innanzi a lui si stagliava imponente un'armatura di oltre due metri d'altezza; come api intorno ad un fiore vari fabbri battevano e rifinivano strane leghe metalliche per ultimare i dettagli, mentre numerosi scalpellini e incisori la decoravano con glifi e antiche parole di potere che rilucevano dell'intenso blu dei cristalli magici.
"Sua Maestà richiede che sia ultimata al più presto e condotta ad Almarillan per il rituale" disse al capo mastro.
@Silen