Mikhail Mengsk
MSPAINT OVERTYRANT
http://thediplomat.com/2015/10/paki...or-tactical-nuclear-weapon-use-against-india/
La discriminante sarebbe l'invasione indiana teorizzata nella dottrina (non ufficiale) del Cold Start.
Cold Start vedrebbe offensive indiane limitate e veloci in territorio pakistano ed è "nata" dopo l'imbarazzante fallimento della mobilitazione delle forze indiane durante l'Operazione Pakaram del 2001-2002 seguita all'attentato terroristico al Parlamento indiano. Le truppe indiane che in teoria dovevano raggrupparsi ed invadere il Pakistan in caso di crisi ci misero 27 giorni a mobilitarsi, di fatto facendo fallire ogni velleità di risposta rapida.
L'India, considerata la sua relativa superiorità in fatto di armamenti convenzionali, vorrebbe infatti poter colpire il Pakistan prima che la soglia nucleare si avvicini troppo e prima che la comunità internazionale pesti il piede sul freno. Cold Start è stata teorizzata per permettere questo genere di operazioni "punitive" limitate, ma già nel 2008 non era stata attuata, dopo gli attentati di Mumbai.
Nel 2011, però, le forze armate indiane hanno effettuato con successo una nuova prova generale, riuscendo (così dichiarano) a tagliare i tempi di mobilitazione a 48 ore, rendendo quindi possibile la dottrina Cold Start.
La "minaccia" (perché in sostanza questo è) del Pakistan di autorizzare l'uso di nucleari tattiche per fermare eventuali invasioni indiane anche su scala limitata è una vera e propria risposta al Cold Start. E' però implicito nella dichiarazione che queste atomiche (seppur tattiche quindi a relativamente basso rilascio di radiazioni) cadrebbero sul suolo pakistano. Insomma, se Cold Start è solo teoria, anche l'ufficializzazione di questa "autorizzazione al nucleare" va secondo me presa un po' con le molle.
Nel caso ovviamente molto dipenderebbe da quanto l'India spingerebbe avanti le sue operazioni punitive e dal loro successo. Direi che i due paesi stanno continuando la gara al ribasso per quanto riguarda le minacce militari.
La discriminante sarebbe l'invasione indiana teorizzata nella dottrina (non ufficiale) del Cold Start.
Cold Start vedrebbe offensive indiane limitate e veloci in territorio pakistano ed è "nata" dopo l'imbarazzante fallimento della mobilitazione delle forze indiane durante l'Operazione Pakaram del 2001-2002 seguita all'attentato terroristico al Parlamento indiano. Le truppe indiane che in teoria dovevano raggrupparsi ed invadere il Pakistan in caso di crisi ci misero 27 giorni a mobilitarsi, di fatto facendo fallire ogni velleità di risposta rapida.
L'India, considerata la sua relativa superiorità in fatto di armamenti convenzionali, vorrebbe infatti poter colpire il Pakistan prima che la soglia nucleare si avvicini troppo e prima che la comunità internazionale pesti il piede sul freno. Cold Start è stata teorizzata per permettere questo genere di operazioni "punitive" limitate, ma già nel 2008 non era stata attuata, dopo gli attentati di Mumbai.
Nel 2011, però, le forze armate indiane hanno effettuato con successo una nuova prova generale, riuscendo (così dichiarano) a tagliare i tempi di mobilitazione a 48 ore, rendendo quindi possibile la dottrina Cold Start.
La "minaccia" (perché in sostanza questo è) del Pakistan di autorizzare l'uso di nucleari tattiche per fermare eventuali invasioni indiane anche su scala limitata è una vera e propria risposta al Cold Start. E' però implicito nella dichiarazione che queste atomiche (seppur tattiche quindi a relativamente basso rilascio di radiazioni) cadrebbero sul suolo pakistano. Insomma, se Cold Start è solo teoria, anche l'ufficializzazione di questa "autorizzazione al nucleare" va secondo me presa un po' con le molle.
Nel caso ovviamente molto dipenderebbe da quanto l'India spingerebbe avanti le sue operazioni punitive e dal loro successo. Direi che i due paesi stanno continuando la gara al ribasso per quanto riguarda le minacce militari.