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"certo che no." Fu la risposta secca di Giovanni, che riportò lo sguardo sul giovane. " Ho intenzione di chiudere tutto e vendere."
La Faccia di Mario passò dalla stanchezza allo stupore, passando da una nota di malinconia.
"vendere? Che cazzo stai dicendo Giovanni?" sbottò Mario ancora scosso. "E tutto il sangue buttato in questi anni?".
Giovanni lo guardò rattristato "la passione non è una buona moneta per pagare le fatture"
Mario cominciò a sudare. Ancora più di quanto già non gli succedeva normalmente in quella città di merda. "Ok, Giovanni, mi dispiace molto per i tuoi problemi," (mica vero, non gliene fregava un cazzo) "ma la prima del Re Lear è tra un mese. Quella ci sarà, non è vero? " @Oghard El Burro Fireburp
Giovanni distribuì rapide, malefiche occhiate sui presenti. “Si farà… se tu farai qualcosa per me. Dot Das, diceva Seneca, no? Hehe. Sasà, prendi la valigetta”.
Sasà apri l'armadio. Al suo interno, ben nascosta dietro grandi faldoni di documenti, c'era una cassaforte. Mario, nonostante la mole del siciliano, riuscì ad intravederne il contenuto.
Sul tavolo vi era di tutto, carte e cartaccce ,posaceneri pieni zeppi di sigarette e sigari smezzati , un iphone ed un ipad , perfino le bricioli dei cannoli
Mario fulminò Virgilio con lo sguardo: la valigetta ce l'aveva già Giovanni, che non era affatto incazzato, anzi sembrava chiedere aiuto agli amici di sempre. L'abitudine al ricatto, però, restava intatta.
Giovanni sospirò, “È tutta colpa di quegli stronzi dei Cusimano. Forse ti ricordi della loro compagnia teatrale, no? Vogliono ancora la nostra fine. Ma non starò a guardare”
"Qua sta andando tutto a pezzi, Mario, e la cattiva pubblicità che i Cusimano ci fanno peggiora la nostra situazione economica sempre di più. Di questo passo te lo puoi scordare il tuo Re Lear. I Cusimano hanno le risorse, le raccomandazioni, ma noi possiamo fare di meglio, loro non hanno Mario Basso. Voglio mettere su il più incredibile spettacolo che Palermo abbia mai visto e mostrare loro di cosa è veramente capace questa compagnia. Ma per farlo ci servono i soldi". Giovanni si zittì e di scatto aprì la valigietta: al suo interno facevano bella mostra di sè quattro maschere con le fattezze di quattro esimi ex Presidenti della Repubblica Italiana.
Lo sguardo di Mario saltò varie volte tra la valigetta e Giovanni, poi si voltò per incrociarlo con quello di Sasà, nella speranza si sarebbe messo a ridere mettendo fine a quella assurdità. Nessuno rise. "Giovanni ma che cazzo stai dicendo?"
"Sasa ti dirá gli orari del vigilantes, non dovrai preoccuparti di nulla: é gia tutto pronto."
E l'unica cosa che a mario appariva pronta era la sua bara.
Il pugno di Giovanni crollò sulla scrivania: "Virgì, stu arrusu TU me lo presentasti. Lo vedi o no che è senza cabasisi? L'attore voleva fare? Questo non è buono manco per pulirmi il cesso!" @Oghard El Burro Fireburp
Ti pigghiai pure la maschera di Pertini, apposta pe’ttia! Non sei comunista? E grazie, al Nord tenete i soldi e potete pure permettervi di fare i comunisti!". "Io-" "Mario, non ti chiedo di sparare, devi solo fa’ il lavoro tuo. Abbiamo un piano".
"Dio boia, voi state completamente fuori" - disse mario portandosi le mani ai capelli - "ma almeno si può sapere che volete fare: rubare, rapinare, rapire?" @camarillo
"E' inutile quella faccia Mario...senza rinari un sinni canta Missa ! L'obiettivo è un Russo in vacanza a Villa Boscogrande. Sta pieno di piccioli !" disse Giovanni
"Si , ma non si fanno mai conti senza l'oste" disse Mario che evidentemente non gli aveva presi sul serio."Magari poi scappiamo con il gommone ad Ustica e seppelliamo il tesoro"
Nessuno rise. “Ok: il tuo piano per salvare il Teatro è davvero rapire un russo? Ma non lo sai che quelli non trattano?”
“Se vuoi i tuoi piccioli con noi devi stare, capiscisti?!"
"Piccioli? Ma piccioli un cazzo, vaccadì! Voi due volete farmi finire all'Ucciardone. Andatevene in mona voi due, i Cusimano, Pertini e pure Re Lear" tuonò Mario: "siete pazzi diobò!"