GDR Legami Splendenti V - Artas

Last Century

Ninja Skilled!
Vania non era una cattiva persona, non per la media di un'amazzone perlomeno, e da quando aveva preso posto all'interno del Consiglio di Palladia molti non erano riusciti a interfacciarsi con lei correttamente. La vedevano come un qualcosa di alieno rispetto al consolidato sistema Ionico, ma la fortuna gli aveva sorriso nonostante tutto, visto che la stragrande maggioranza delle figure di spicco della Splendente erano donne, Dea Patrona inclusa. Fermo restando che non avrebbe chiesto certamente scusa per il suo passato, sapeva di poter comunque fare qualcosa per farsi accettare meglio dagli Eury. Tra le tante, aveva parlato con Bellona della possibilità di esplorare le rovine della vecchia Artas, nella speranza di pacificare la regione ed inviarvi dei coloni a ricostruire l'antica polis. Sulle prime era stata restia a lasciare i boschi della Selva di Artemide, ma in seguito si era lasciata convincere a intraprendere quella piccola impresa.

Con armi e bagli al seguito si diresse alle rovine passando per le colline che separavano il confine tra La Splendente e la regione ove si ubicava Artas, accampandosi per la notte con l'idea di giungere al mattino alle rovine. Arco e spada come armi, vestita con equipaggiamento leggero e poca armatura, era pronta a svolgere il suo lavoro e a compiacere Artemide.

@giobia86 @Enichaos Questo è l'incipit per l'esplorazione / annessione di Artas.
 

Enichaos

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Tessaglia aveva sognato di nuovo la bella signora dallo sguardo carico di ricordi, ed ella gli aveva rivelato la presenza di rovine verso ovest; questo gli era bastato.
Era un richiamo per lui, forte come il canto di una sirena: voleva vedere quelle rovine, e portare qualche oggetto pieno di memorie nel Museo di Psilochorio.
Fece scorte per una settimana di viaggio, si sarebbe procurato il resto strada facendo; dopotutto, non era nuovo alla caccia, ed il suo fido Tachyfteros lo avrebbe aiutato nell'impresa.
Arco, spada, frusta e giaco di cuoio cotto... oltre che l'immancabile cappello, indispensabile in ogni esplorazione; era pronto per partire alla scoperta dei misteri di Artas.
Prese un cavallo, e si avviò giù per le tortuose strade della sua Tessaglia, prima seguendo il fiume ed arrivando rapidamente ai confini del suo dominio, pronto a scoprire cosa nascondevano le rovine di cui gli aveva parlato Kleio in sogno, e soprattutto perchè lo aveva indirizzato verso di esse...
Il viaggio era stato particolarmente lungo, ed il buio della notte stava ormai calando troppo presto per i suoi gusti, il suo falco ormai era sceso a terra e dormiva comodamente in una bisaccia a lui dedicata; tuttavia, anche senza l'aiuto dell'animale, riuscì a scorgere in lontananza una luce, probabilmente un piccolo accampamento.
Fermò il cavallo ad una certa distanza, proseguendo lentamente per capire chi vi fosse: apparentemente una sola persona, non era il caso di metterla in allarme.
Accese una torcia, e si diresse verso il piccolo bivacco a piedi, le briglie nella mano sinistra e la luce nella destra; avrebbe lasciato al primo arrivato il compito di spezzare il silenzio ora che la sua presenza era palesata dal bagliore nel buio...
Diamo una mano ai vicini, e approfittiamone per fare diplomazia :zmoon:
 

giobia86

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mi immagino le presentazioni
"ciao sono Tessaglia Janos, la mia fazione ha appena spazzato via le tue sorelle e non abbiamo spazzato via te solo perchè vi siete fatte inglobare dai nostri vicini, niente di personale è solo che siete delle stronze"
lol
Last torna lunedi, come per le altre giocate sue questa la inizio lunedì
 

giobia86

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I due eroi si incontrano ad un bivio, un cartello indica una direzione verso sud
"Artas"

Giocate l'incontro poi proseguiamo
 

Last Century

Ninja Skilled!
Vania si accorse della luce arrivarle incontro, e poi sentì anche i passi lievi del cavallo sul terreno. Allarmata raggiunse l'arco ma, vedendo che la figura si avvicinava con lentezza e intenti tutt'altro che ostili, combatté l'istinto belligerante e si limitò a tenersi pronta a reagire, nel caso di problemi. Davanti a lei apparve un uomo in arcione, silenzioso come la notte, che dava l'idea di essere stato incuriosito dal piccolo bivacco che l'amazzone aveva realizzato per la notte. Il fatto che fosse un maschio sulle prime la indispettì lievemente, visto e considerato chi lei era, ma aveva dovuto già limare gli spigoli del suo carattere entrata a Palladia, tollerare la sua presenza non avrebbe costituito problema alcuno.

«Un viandante nella notte?» domandò. «Di questi tempi ed in questi luoghi è pericoloso muoversi, sei coraggioso.» per essere un uomo avrebbe voluto aggiungere, ma tacque.
«Io sono Vania Regina di...» tentennò. «Io sono Vania di Palladia, mi sono spinta sin qui per esplorare le rovine di Artas e posso dedurre con una certa sicurezza che chiunque si avventuri in queste lande lo faccia per il medesimo mio motivo.» annuì debolmente alle sue stesse parole.
«Ma dimmi, in nome della Sacra Artemide, chi sei?»

Eccomi qua!
 

Enichaos

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Una donna, e ben armata. Una donna d'azione quindi, il giovane acheo non poteva che apprezzare la cosa; il timore del trovarsi davanti ad un'amazzone però era ancora presente, complici le voci che giravano sulle usanze delle guerriere.
Quella che gli stava davanti però, non sembrava intenzionata a dargli fuoco... almeno per ora. Scese da cavallo però ora che era vicino, gli pareva scortese restare così in alto rispetto all'interlocutrice.
Si tolse lo strano copricapo che indossava, posandolo sul pomolo della sella, in modo da rendere ben visibile il volto; non gli era sfuggito che la sconosciuta per un attimo si era definita regina, ma preferì lasciare la questione per un altro momento.
"E' un gran complimento da una guerriera, ma sono soprattutto curioso. La mia gente mi chiama Tessaglia, avventuriero e studioso di Psilochorio."
Sorrise, guardando con la coda dell'occhio la tasca da sella in cui stava riposando il falco... lo avrebbe presentato la mattina, svegliarlo non era consigliabile.
"In effetti sono qui anche io per esplorare le rovine, Kleio mi è apparsa in sogno e mi ha indirizzato; quando vieni scelto, non puoi certo tirarti indietro..."
Ci pensò un attimo, per poi proseguire "Palladia hai detto... è parecchio ad ovest da qui, in Tessalia, mi pare... ma non pensavo ci fossero amazzoni in quel territorio"
Una guerriera che stava andando ad esplorare le rovine, e veniva da un posto dal nome simile alla sua terra... Tessaglia non credeva nelle coincidenze, doveva esserci un senso al loro incontro, specie se era stato patronato dalla "sua" musa
"Dato che stiamo andando nello stesso posto, potremmo aiutarci vicendevolmente; sono falconiere e conosco diversi dialetti, ti sarò utile se accetterai la mia compagnia..."
Se ci fosse stata l'occasione, più avanti magari avrebbe parlato di come migliorare i rapporti tra le loro genti, dopotutto lo scopo di Demophilos era di ottenere alleanze nei regni vicini... oltre ad espandere l'Omospondia, ovviamente.
:zhat:
 

Last Century

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Vania osservò attentamente le mosse di Tessaglia, non ancora sicura di potersi fidare completamente. Iniziò a calmarsi solo quando l'osmopondo disse di essere lì per esplorare le rovine e, di fatto, poterla persino accompagnare nella rischiosa operazione. Si portò le mani lungo i fianchi, tamburellando con le dita mentre pensava a come spiegare il perché Euryphaessa fosse la patria di alcune amazzoni, visto e considerato il modus operandi delle guerriere delle selve, ma non trovando qualcosa di particolarmente superlativo da dire si limitò a spiegare la realtà dei fatti.
«Infatti non c'erano sino allo scorso anno.» confessò. «A differenza di molti stati gli Eury hanno provato a usare la diplomazia con noi e ha "funzionato" se così possiamo definire.» mise particolare enfasi sulla parola funzionato, prima di spiegarsi meglio.
«La scelta era farci la guerra e scannarci per le nostre case o scendere a patti e provare a cambiarci pacificamente... invero ti dico, Tessaglia, che sino a non molto tempo fa avrei reagito in maniera ben diversa vedendoti, ma i tempi cambiano per tutti, le persone si evolvono e migliorano. La convivenza non è facile e certe abitudini e pregiudizi sono duri a morire per me e per le mie sorelle.»
Parlava come una donna abituata a comandare, a testa alta e senza rimpiangere niente, eppure chiaro era dalle sue parole come vivere all'interno di Palladia avesse lentamente iniziato a tangerla, inesorabilmente. Certo non avrebbe smesso di farsi stare poco simpatici gli uomini, ma se non altro aveva compreso come solo una piccola parte di loro meritasse davvero di finire nelle fiamme. Una piccola, piccola parte.
«Forse i Palladiani sono troppo buoni per questo mondo, così buoni da finire per dare credito anche a chi non dovrebbe averne.» sorrise appena. «Spero che questo abbia saziato la tua curiosità; in compenso se non ti causa tedio combattere a fianco di una amazzone sei il benvenuto nella cerca delle rovine di Artas!»

Vania be like "Bruh, now i'm Ionic"
 

Enichaos

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Tessaglia ascoltò con attenzione la donna... la diplomazia sarebbe stata un buon colpo, ma non poteva certo cambiare il passato. Poteva però impegnarsi per fare in modo che fosse un monito per le prossime azioni dell'Omospondia.
"Gli Eury sono stati saggi e lungimiranti, va ammesso. E voi altrettanto, se avete accettato la convivenza. Porterò voce dell'evento nelle mie terre, perché si impari per il futuro."
Annuì mentre diceva questa frase, legando il cavallo ad un arbusto.
"Mi aspettavo in effetti un'accoglienza più... brusca, ma sono contento di questa evoluzione, come l'hai definita. Ti ringrazio per le spiegazioni, se hai anche tu qualche domanda, non farti problemi a chiedere. Ti risponderò finchè Morfeo non reclamerà la mia attenzione."
All'ultima frase, l'avventuriero non poté che sorridere.
"Nell'Omospondia non ci poniamo certi problemi, io personalmente credo che il valore e la lealtà non dipendano da etnia o sesso. Ora però" aggiunse, prendendo il copricapo dalla sella e sedendosi vicino al fuoco, la schiena poggiata ad una roccia "riposiamo. Avremo bisogno di essere al massimo della forma per affrontare l'ignoto. E il mio falco pretenderà attenzioni già dalle prime luci dell'alba, sempre che non venga disturbato prima..."
Detto questo, si posò il cappello sul viso, attendendo che il sonno lo prendesse mentre rispondeva alle domande dell'improvvisata compagna d'avventura, sempre che ne avesse...
Pronti a partire all'alba, direi... se non succedono problemi prima! :rodeo:
 

giobia86

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Dopo una notte tranquilla i due giovani eroi si avviano verso il luogo in cui si dice sorprese la potente città di Artas
Il viaggio prosegue tranquillo e i due non possono fare a meno di notare quanto la natura sia rigogliosa e, quando visibile, la terra nera e fertile.
A poco a poco però, sempre più spesso cominciano ad apparire presagi del disastro che si è abbattuto su quelle Terre.
Lungo la via infatti cominciano ad apparire scheletri indubbiamente umani di varia taglia, la morte ha colto costoro, uomini donne e bambini.
La cosa che stranisce e che i cadaveri non presentano rotture di sorta, ne sono stati depredati in quanto portano su di loro monete o gioielli in grande quantità, all'apparenza queste persone sono semplicemente morte, mentre erano in viaggio coi loro averi, senza spiegazione apparente.

A voi

1: inquetante, meglio tornare indietro
2: la curiosità e forte, andiamo avanti
 

Last Century

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(2) Vania sceglie di andare avanti.

Vania, osservando i corpi, non mostrò particolare repulsione quanto più un malcelato dubbio su cosa avesse potuto ridurli a quella maniera. Si fermò accanto ad alcune delle ossa, esaminandole ma senza trovare i segni di uno scontro né le fratture tipiche di un incidente. E visto quante ossa aveva accumulato nella sua vita conosceva piuttosto bene quanto fosse difficile uccidere un uomo senza lasciar traccia. Si rivolse quindi al compagno d'arme per metterlo al corrente dei suoi pensieri.
«Non so cosa sia successo qui, Tessaglia, ma credo che ci sia lo zampino di qualcosa di losco; le persone non muoiono in questa maniera.» aggiunse. «Una volta finito, se gli Dei vogliono, sarà il caso di inviare qualcuno a seppellire tutta questa gente. Non è bene che i figli dell'uomo marciscano al sole dell'Ellade.»
Poi fece per continuare a marciare. «Andiamo?»
 

Enichaos

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son rientrato da poco, scusate... avevo letto nel pomeriggio, ma dal cellulare è scomodo fare un post decente :onoz::onoz::onoz:
Tessaglia si guardava intorno, abbastanza stranito, mentre il suo falco volava alto, pronto a scendere in picchiata verso il suo padrone se si fosse mostrato qualcosa di pericoloso.
"E'... strano. Niente fratture, niente intaccature da lama... sembra quasi che semplicemente siano caduti morti mentre stavano viaggiando. Così, da un passo all'altro."
Si sistemò il cappello sulla testa, ragionando "Un veleno forse? Una malattia avrebbe impedito di viaggiare. Certo dovremo dar loro sepoltura, una volta capito cosa li ha ridotti in questo stato."
Si massaggiò il mento, per poi aggiungere "Vania, avvisami se avverti qualsiasi sensazione strana, finché non capiremo cosa è successo esattamente, non sapremo da cosa guardarci..."
Avanzava comunque accanto alla guerriera senza esitare, cercando con lo sguardo qualche cadavere con addosso un diario o pergamene, qualcosa che potesse dare una spiegazione, anche parziale...
 

giobia86

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I due compagni proseguirono il viaggio, arrivarono infine a quello che era un villaggio, bello, molto bello anzi, case in pietra decorate giardini con statue, doveva essere stato un luogo bello e ricco ma ora giaceva quasi all'abbandono e solo i corpi rei morti, ora lo circondavano...ma attorno...nessun corpo stava nel villaggio quando vi si introdussero, ad un tratto il loro sguardo fu attratto da un'ombra, una figura in uno dei giardini stava scavando, appena i due si avvicinarono per osservare questa scappò rapidamente dentro una delle case, osservando il giardino i due videro che si trattava di un orto, vi erano piantate carote, patate ed altri ortaggi, e vi erano diverse e numerose buche scavate tra un ortaggio e l'altro, come se qualcosa avesse scavato per divorare direttamente sul luogo.

1:seguite l'ombra e entrate nella casa
2: non sembra importante ne pericoloso visto che mangia verdura, sarà una capra...proseguite verso le rovine di Artas
 

Enichaos

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"L'hai visto anche tu, vero?" chiese Tessaglia alla compagna, giusto per conferma: era evidente che qualcosa di vivo c'era, ed era più di quanto si potesse dire di tutto quello che avevano incontrato fino a quel momento.
L'assenza di cadaveri nella città poi, non faceva che accrescere la sua curiosità.
"Sembra quasi che tutti si siano defilati dal villaggio per scappare, lasciando agli animali le loro case ed i loro orti. Forse dovremmo dare un'occhiata, magari troveremo qualche scritto abbandonato che ci darà delle risposte, assieme alla bestiola che stava mangiando le verdure. Vai a prenderla, amico piumato!"
Detto questo, iniziò ad andare verso la casa in cui si era rifugiata la creatura, slanciando in avanti il fido Tachyfteros... se non fosse stata una semplice capretta, la reazione del rapace l'avrebbe preparato all'eventuale pericolo....
Tessaglia si concentra sulla ricerca di informazioni, 1
 

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(2) Seguiamo l'Ombra.

«Eccome se l'ho visto...» disse Vania, portando mano all'arco. Sebbene il villaggio potesse sembrare abbandonato c'era qualcuno che viveva tra le rovine. Qualcuno o qualcosa, invero, ed il fatto che mangiasse perlopiù verdura non lo rendeva né più innocuo né meno pericoloso agli occhi dell'amazzone.
«Forse sono fuggiti tutti da qui, Tessaglia, e nel fuggire sono morti fuori dal villaggio. Eppure tutti assieme? Non mi convince molto. C'è lo zampino di qualche divinità irosa qui, te lo dico io, dobbiamo stare attenti a quello che facciamo, molto attenti.» guardò il volatile prendendo posizione per coprire eventualmente il compagno con l'arco.
Nel caso avrebbe potuto tranquillamente avanzare e tenere sotto controllo quanto più spazio possibile, in modo da reagire prontamente alla minaccia; sei occhi erano meglio di due.
 

giobia86

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Entrati nel piccolo casolare videro qualcosa che li fece inorridire
In un angolo videro quello che era...o meglio era stato...un ragazzino. 7 anni forse, 8, non di più...magro come non si può credere un essere umano possa diventarlo, gli abiti un tempo sontuosi erano laceri e sporchi, la bocca piena di terriccio...le mani sporche dello stesso...negli occhi...paura...lacrime...disperazione.
Quando li vide emise un gemito e si accasciò singhiozzando come chi si rende conto dopo mille indicibili sofferenze di essere ormai giunto alla fine.

A voi
 

Last Century

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Nonostante fosse un bambino e nonostante quello che sovente veniva fatto dalle amazzoni, quella scena non poté che arrivare dritta al cuore di Vania. Nemmeno lei avrebbe avuto la crudeltà di ridurre qualcuno a quella maniera, a prescindere dalla situazione e dal caso, perché nessuna divinità l'avrebbe mai considerato un sacrificio o una offerta degna. L'avrebbero maledetta se anche solo avesse provato a fare qualcosa di simile. Artemide stessa l'avrebbe ripudiata.
Ripose l'arco sulla schiena, guardando il compagno e poi l'infante, infine si inginocchiò al suolo.
«Chi ti ha ridotto così, ragazzo?» domandò, raggiungendo la propria bisaccia per estrarre del cibo da porgere al piccolo. «Mangia qualcosa e cerca di calmarti, non siamo qui per farti del male.»
Al cibo aggiunse anche l'otre d'acqua, cosicché potesse bere. Era conscia di avere la stessa empatia materna di un secchio di malta, ma quantomeno ci stava provando con tutta se stessa.
«Tessaglia tu sai come si... parla con un bambino? Io non sono molto pratica, non vorrei spaventarlo inutilmente.»

Maternità Increase to 15
 

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Tessaglia richiamò il falco con un breve fischio, e si diresse verso il bambino mentre il pennuto gli tornava sullo spallaccio a riposare.
Il giovane era così esile e sporco che sembrava che Limos stesso si fosse accanita personalmente su di lui, quasi faticava a crederlo ancora vivo in quelle condizioni...
"Conosco persone più adatte, ma non sono qui ora..." disse semplicemente a Vania, mettendosi inginocchiato accanto al bambino
Con un altro breve fischio mandò il falco a volare fuori, non voleva che la presenza del rapace spaventasse più del dovuto il ragazzino.
"Tranquillo, non c'è nulla da temere" gli posò delicatamente una mano su una spalla, quasi temesse di spezzarlo tanto sembrava fragile "sei al sicuro adesso."
Aspettò pazientemente che il bambino si calmasse, poi continuò "come di chiami, e da cosa ti stai nascondendo?"
Era molto preoccupato, ma al contempo una fiamma stava nascendo nel suo animo... chi o cosa poteva aver messo così alle strette un bambino tanto giovane?
Demophilos sarebbe stato più adatto, è il grande nonno di tutti... :nohappy:
 
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