GDR Legami Splendenti I - Ai confini del Mondo.

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Quando il Consiglio di Palladia aveva chiesto ad Aglauro di intrattenere il primo contatto ufficiale con una popolazione oltre confine la cosa l'aveva lasciata al tempo stesso sorpresa e spaventata. Non sapeva se sarebbe riuscita a fare quanto le era richiesto, se le sue doti sarebbero state sufficienti a convincere quelle genti della bontà delle intenzioni degli Eury. Una paura comprensibile, che sarebbe stato strano non avere alla sua età e con la sua preparazione; eppure non aveva di che temere perché Atena vegliava sul suo agire, così come avrebbe vegliato su di lei la buona sorte, che sempre avrebbe arriso ai giusti e agli onorevoli. Quando si mise in viaggio, portando con sé solamente il minimo indispensabile per il viaggio, le venne anche affidato un dono da portare ai signori di quelle terre, un simbolo di pace e amicizia: un anello. Piccolo e costituito interamente d'argento, con incisa l'immagine di un gufo, portatore di saggezza e sapienza.

Partì all'indomani della primavera, sfruttando la buona stagione per muoversi senza intoppi e avere molta più luce diurna durante il suo peregrinare. Si lasciò alle spalle le aspre e boscose montagne della Tessalia, scendendo lungo i declivi che portavano alle più dolci e morbide colline. Ivi avrebbe lasciato le terre della sua gente, sconfinando in quelle che appartenevano ai popoli liberi del continente. Come si sarebbe rapportata a loro non era un pensiero che le occupava troppo la testa, avrebbe agito al momento opportuno, senza farsi problemi o appesantirsi il cuore col dubbio. Come sacerdotessa, ancora prima che Oratrice, aveva la profonda ed incrollabile fede dalla sua ed era certa che Atena l'avrebbe sostenuta in qualsiasi caso. Forse si trattava di una leggerezza, l'affidarsi unicamente ali dei, ma Aglauro era una ragazza particolarmente devota e avrebbe portato quella devozione con sé in lungo ed in largo, da Corinto a Olimpia, da Tirana ad Atlanta.
E nessuno avrebbe potuto farle cambiare idea.

Così, marciando al confine del mondo noto, si addentrò nel cuore di quelle terre alla ricerca di coloro che ivi abitavano.

@giobia86 Questa è la giocata per intrattenere rapporti con la Regione 1 sulla mappa, le colline al confine estremo.
 

giobia86

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Gdr off: appena torno al pc mando le risposte, se ti va e mi dai il permesso questo lo userei come esempio tipo per far vedere come si svolge il processo di acquisizione regioni bianche tramite diplomazia e se ci sei di stasera ci si concentra un Po su e hai già il responso (altrimenti lo avrai nel resoconto come tutti gli altri) dimmi tu se ti va e Stasera hai un Po di tempo, nei miei passaggi inserisco tutte le meccaniche dietro al processo decisionale (le prossime volte saranno tutte occulte ma qui le spiego cosi tutti possono vedere il sistema) dimmi se ho il tuo permesso
 

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Gdr off: appena torno al pc mando le risposte, se ti va e mi dai il permesso questo lo userei come esempio tipo per far vedere come si svolge il processo di acquisizione regioni bianche tramite diplomazia e se ci sei di stasera ci si concentra un Po su e hai già il responso (altrimenti lo avrai nel resoconto come tutti gli altri) dimmi tu se ti va e Stasera hai un Po di tempo, nei miei passaggi inserisco tutte le meccaniche dietro al processo decisionale (le prossime volte saranno tutte occulte ma qui le spiego cosi tutti possono vedere il sistema) dimmi se ho il tuo permesso

[Va benissimo non ti preoccupare, stasera dovrei riuscire a esserci e a scrivere senza troppi problemi, salvo un paio d'ore dalle 22 alle 24, male che vada possiamo anche continuare domani!]
 
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giobia86

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Dopo ore di marcia la strada che si inoltra nelle colline si fa dissestata, al calare delle tenebre La giovane si trova circondata da grandi alberi di pino, sta cercando un luogo adatto ad accamparsi quando sente un fruscio provenire da un cespuglio.
Attirato da quel suono si avvicina e le salta subito all'occhio un sottile Cordino.
In quel momento sentendo un rumore alle sue spalle si volta trovandosi con gli occhi un paio di palmi di distanza da una freccia.
Dietro la freccia un giovane volto di donna la squadra in maniera ostile.
"chi sei e cosa ci fai qui?"

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(iniziamo...di base il successo dell'operazione sarebbe all'11 su 18, la cultura della popolazione autoctona però è diversa questo infligge una penalità di -1 all'azione, quindi il successo è al 12 su 18, valuto anche la scrittura del racconto, a dare punti sono sintesi e interesse o qualità della scrittura che possono aggiungere o togliere fino a 3 punti, evitate di essere troppo prolissi, in questo caso se viene mantenuto lo stile potrebbe dare 2 punti portando il successo dal 12 al 10 su 18...proseguiamo...ricordate, ogni agente inviato in missione può tirare le cuoia <3 )
 

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Aglauro sobbalzò, incespicando per lo spavento di vedersi sotto tiro.
«Per l'arco di Artemide!!» esclamò, alzando le mani. «Vengo in pace, ti prego abbassa l'arma!» a quel punto, capendo di essere probabilmente finita in mezzo ad un bosco abitato da qualche genere di amazzone, o forse una semplice tribù che ancora non aveva sviluppato vere e proprie città, cercò di far capire il motivo per cui era lì.
«Mi chiamo Aglauro, vengo dalle montagne...» e indicò le cime in lontananza, con la mancina. «Dalla città di Palladia, più precisamente, devota ad Atena! Sono stata inviata dai miei concittadini per conoscere le genti che circondano la nostra piccola terra, non voglio recarti fastidio o minaccia.»
Poi, lentamente, indicò i suoi averi.
«Porto con me un dono, posso prenderlo?»
 

giobia86

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L'arciera sembrò rilassarsi
"Palladia? Ne ho sentito parlare...vieni seguimi...non è bene dormire fuori la notte, e i tuoi doni presentali alla sorella maggiore non a una semplice guardia di confine"
detto questo fece strada nel bosco portando Aglauro attraverso una serie di sentieri nascosti da cespugli fino ad un accampamento costruito tra i rami degli alberi con passerelle tra una capanna e l'altra e un grande falò sospeso su un tronco tagliato di notevoli dimensioni a circa 6 metri d'altezza
"di la!" disse brevemente la guardia che nel frattempo si era presentata come Anfitrite, indicando una capanna che pareva più grande e in alto delle altre
Una volta entrata aglauro si trovò al cospetto di un gruppo di donne, Anfitrite parlò brevemente all'orecchio di una bella donna che doeva aver da poco superato la quarantina e che stava seduta al centro su un trono di ossa e corde.
Fu lei a parlare
"palladiana!...vieni avanti, io sono la regina Vania, mangia e siedi con noi e racconta...cosa ti porta qui da noi?"
Vennero intanto portati dei vassoi pieni di frutta e verdure, come banchetto era stranamente privo di carne, ma il vino di vite selvatico addolcito col miele era a dir poco delizioso

(la trattativa avrà effettivamente luogo tra la Oratrice Aglauro e la regina Vania)
 

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Aglauro, ancora preoccupata ma non più timorosa per la propria vita, si fece accompagnare lungo i sentieri, evitando accuratamente di deviare o distrarsi onde evitare di smarrire la strada o, peggio ancora, irritare la sua guida. Il villaggio che le si parò davanti aveva un che di arretrato ma al tempo stesso affascinante, lontano dal marmo e dagli ornamenti scintillanti di Palladia; qualcuno avrebbe ritenuto selvaggio e grezzo quello stile di vita, nonché arcaico, ma Aglauro aveva sempre avuto la curiosità a spingerla a far tutte le cose. Ritrovarsi lì, al cospetto di una società tanto diversa, non la metteva più a disagio che pregare la sua amata Atena. Si fece guidare nella capanna della regina, quella che Anfitrite aveva definito come Sorella Maggiore, lanciando una lunga occhiata al braciere imponente che ardeva poco distante. Entrò quindi nella tenda, scrutando con fare curioso e vagamente inquietato il trono d'ossa su cui restava assisa Vania, salutandola con un cortese cenno del capo.

«Grazie regina Vania, la tua ospitalità ti rende onore.» s'inchinò nuovamente, prendendo posto mentre recuperava l'anello d'argento.
«Questo anello è un dono della mia gente, alla vostra gente.» lo porse alla regina. «Raffigura il gufo, rappresenta la saggezza e la scaltrezza, due delle molteplici caratteristiche che la Nobile Atena porta con sé. Sono qui per conoscervi, e per instaurare rapporti di amicizia con voi.» per non risultare scortese afferrò un frutto dandogli un piccolo morso. «Nell'ultimo periodo le nostre terre hanno visto una grande pace e una notevole prosperità, ma l'isolamento non è ciò che desideriamo. Per questo sono qui, per vedere e imparare ciò che la vostra gente ha da offrire e per raccontarvi a mia volta di ciò che noi abbiamo da offrire.»
Fece una piccola pausa.
«So che potrebbe sembrarti sfacciato o arrogante da parte mia credere che abbiate bisogno di qualcosa, ma la mia è una richiesta fatta in umiltà: per la prima volta in vita mia ho potuto vedere un villaggio come questo, la sua storia e la sua gente potrebbero giovare alla Splendente! La nostra società si basa sulla conoscenza e sul rispetto delle altre culture, ci piace assimilare le usanze altrui tanto quanto tramandare le nostre a coloro che tendono l'orecchio per ascoltare. Niente più di più, Regina Vania!»
 

giobia86

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Vania sorrise
"Bene mia cara, come vedi viviamo nella foresta, la nostra vita non è ricca di ciò che popoli che si definiscono più civilizzati di noi chiamano ricchezza ma viviamo le nostre vite dignitosamente e in libertà, qui ognuna di noi condivide con le altre ciò che ha e io guido il mio popolo solo in virtù della volontà delle mie sorelle di seguirmi, per il resto, i lavori di cura della casa e quelli che richiedono più pazienza sono lasciati agli uomini, voi li chiamereste schiavi dalle vostre parti ma dopotutto, chi meglio di una donna e madre ha la delicatezza e la saggezza di sapere cosa è meglio per i suoi figli? Quelli invece che richiedono la nostra scaltrezza sono affidate a noi donne come la caccia, la pesca o la difesa"
discorso di Vania era tranquillo e pacato
"se sei qui per imparare le nostre usanze sei la benvenuta sorella...resta qui per la notte come una di noi, troverai tepore sotto le nostre coperte e sicurezza nel nostro villaggio, e se vorrai parleremo di nuovo domattina a colazione"
A un cenno di Vania una delle ancelle si avvicinò ad Aglauro porgendole un vassoio di dolci e restandole a fianco delicatamente appoggiata

(solo un consiglio barra richiesta, non tirarla troppo per le lunghe anche perchè con 12 giocatori ciascuno che farà una o due richiedste di missione di annessione ci esco scemo XD)
 

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«Il fatto che viviate nelle foreste nulla toglie, ai miei occhi, a quello che la vostra cultura vale.» disse Aglauro, prendendo un dolcetto, arrossendo lievemente al contatto con l'ancella. «La dea patrona della nostra casa, Atena, è una donna e incarna la saggezza, la forza e il coraggio, oltre che la sapienza e la dedizione alla cause nobili.» il che era già un buon punto di contatto, rispetto al variegato olimpo di patroni e patrone dell'ellade.
«Sebbene non sia più una sacerdotessa in tutto e per tutto, i miei vincoli mi vieterebbero di accettare tanta... grazia.» aveva le gote rosse. «Ma come hai detto tu, Regina, qui le cose sembrano essere diverse e non penso che valgano le stesse regole di casa mia.» sorrise timidamente all'ancella.
Dopo qualche altro convenevole prese congedo, lasciando che il villaggio - e chi vi abitava - le offrissero tutto ciò che desideravano farle provare. Aglauro non era certo spigliata o particolarmente dedita alle arti di Dioniso e Afrodite, ma la giovinezza scorreva nelle sue vene e così anche la voglia di scoprire... quel che le amazzoni le avrebbero potuto riservarle. Al mattino, infine, tornò da Vania per prendere parte alla prima colazione.

«Regina Vania.» la salutò. «Questa notte mi ha portato consiglio... credo che, se da parte vostra ci fosse la volontà, sarebbe possibile trovare un punto di incontro tra i nostri popoli. Dimmi solo cosa possiamo offrirti perché le tue sorelle vedano in noi degli amici, e non degli estranei. L'aria e la pace che aleggiano tra questi boschi non potrebbero che giovarne dall'avvicinamento alla Splendente, dovete credermi.»

Come richiesto ho messo il turbo. Scusami se me la son presa larga all'inizio ><
 

giobia86

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"E che amiche saremmo noi per voi? Cosa proponi? Alleanza o unione?
Vania sembrava sorridente e di buon umore

(+1 per "la sperimentazione", tiro attuale 9 su 18)
 

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«Allearci non penso che ci porterebbe gli stessi benefici di unirsi sotto un unico vessillo.» annuì. «Tuttavia questo dipende anche da voi, Regina Vania. Per noi ampliare i nostri confini e integrare nuove culture è parte della nostra stessa linfa, ma non vogliamo forzarvi ad agire e fare cose che non vi piacciano.» indicò l'anello d'argento che portava al dito, simile a quello donato alla regina.
«Questo ha una grande importanza per noi, non verrete semplicemente inglobate, ma accettate per quello che siete e nel modo in cui lo siete.»
 

giobia86

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"molto bene...lasciatemici pensare su ne parleremo stasera"
detto questo congedò Aglauro

Giunta la sera Aglauro venne nuovamente convocata, venne accompagnata da un'ancella della regina lungo il limitare della capanna reale
Di sotto varie donne stavano preparando il fuoco serale al centro del villaggio per l'accensione quando lo sguardo di Aglauro venne attirato da qualcosa...alcuni dei tronchetti che stavano venendo gettati nella catasta si muovevano...e piangevano.
La regina seduta sul suo trono lanciò di sotto una fiaccola e questa avvampò all'istante accendendo la pira per intero
"maschi...non te ne curare cara...non ci servono tutti quelli che nascono...e sarebbe crudele lasciarli divorare dalle bestie o morire soffrendo la fame e il freddo.
ci ho pensato su...la proposta potrebbe interessarmi, ma avrei delle condizioni da porre, intendo sedermi tra coloro che comandano nel vostro dominio e sono una regina, Artemide stessa mi ha scelto come sua ancella, costruirete una delle vostre città qui per la mia gente e non intendiamo assolutamente pagare tasse più gravose del necessario come fanno le persone che avete già da tempo assimilato...che ne pensi cara"

disse ad Aglauro sorridendole

(vengono qui poste delle condizioni, l'ethos di Palladia è ancora neutrale quindi non da ne bonus ne malus, sono state poste 3 condizioni ogni condizione che viene accettata concede un +1 ogni condizione che viene rifiutata da invece un malus di -1 al tiro, le tre condizioni sono:
Vania prescelta di Artemide come nuova eroina
costruzione di una città
tasse a 3 per le amazzoni invece che 4 come il resto del regno [editto a parte]
ognuna delle 3 condizioni che venisse accettata deve essere soddisfatta entro il turno)
 

Last Century

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Aglauro ascoltò le parole della regina, osservando il fuoco in un misto di inquietudine e curiosità malcelate dall'espressione composta. Le richieste dell'amazzone erano tutt'altro che eccessive o fuori luogo, e si trattava di evenienze a cui sarebbe stato possibile accondiscendere con una certa semplicità, tutto sommato. Con lo sguardo rivolto alle fiamme la giovane rispose.
«Regina Vania, sono tutte richieste accettabili le tue. Immagino che a Sacra Artemide abbia visto in te saggezza e forza necessarie a guidare le tue sorelle e sarebbe sciocco non seguire il volere degli dei in tal senso. Per quanto riguarda la tassazione non devi preoccuparti, le misure che il nostro governo sta adottando sono solamente temporanee, abbiamo già illustrato ai nostri cittadini come la cosa non si protrarrà per più di un paio d'anni, quindi non sussistono problemi nemmeno in quel senso.» poi fece una piccola pausa. «Per quanto riguarda la manodopera, invece, potrei dover tornare a Palladia e chiedere al Consiglio. Dovrebbe esserci comunque possibile aiutarvi in tal senso, ma questa è l'unica cosa su cui non posso garantirti nulla. In ogni caso, se dovessimo non riuscire a trovare i fondi per edificare una città quest'anno l'anno seguente sarà senz'altro quello giusto. E se vi unirete a noi, ci saranno ancora maggiori incentivi per adempiere ad una così onerosa richiesta.»
Sorrise, debolmente.
«Se per te queste richieste sono accettabili, quindi, tornerò a Palladia e ti farò sapere cosa deciderà il Consiglio. In ogni caso sappi che sono felice di aver potuto fare la tua conoscenza, non capita tutti i giorni di vedere coi propri occhi una figlia di Artemide della tua levatura.»

Perfetto! Quindi in totale adesso io devo semplicemente mettere tutte queste cose in scheda e poi si lancia il dadino?
 

giobia86

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esatto, la base ora è un tiro con successo 9 su 18 con 3 d6, ogni richiesta soddisfatta nel turno aggiunge +1 mentre ogni non soddisfatta toglie -1
nessuna richiesta soddisfatta = tiro 12 su 18
soddisfarne 1 e lasciare le altre 2 = tiro 10 su 18
soddisfarne 2 e lasciarne 1 = tiro 8 su 18
soddisfare tutte e 3 = tiro 6 su 18, il 6 è sempre fallimento per regola base quindi 7 su 18
ovviamente se il tiro da esito negativo non vengono spese le risorse (ma sono persi i PA) si può ritentare con un -1 il turno successivo
importante, inserire l'azione da 1pa dell'oratore in scheda con la dicitura: Oratore (nome) annette (nome del territorio) e lo rinomina (nuovo nome del territorio)
Esempio: L'oratrice Aglauro annette 1 e lo rinomina Naziamazzonia

L'oratrice Aglauro guadagna il tratto "moralità flessibile" che concede un +1 alle azioni diplomatiche con le diverse culture (ho fatto il tiro, facendo cose si possono guadagnare tratti)
 
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