Valtan
"Io devo cancellare.....cancellare....cancellarecancellarecancellarecancellarecancellare..."
Comparsa per la prima volta nella regione di Litania, Valtan è una delle Apoptosi in grado di comunicare e sembra avere una conoscenza precisa di almeno una parte delle originei delle Apoptosi e del loro compito. D'altra parte il suo comportamento sembra improntato a una sorta di mania ossessiva/compulsiva che lascia ben poco spazio alla trattativa.
"...La parte inferiore del corpo era in tutto simile a una piovra gigante, ammesso che una piovra decidesse di uscire dall'acqua e muoversi sulla terra, cosa che questa faceva con sorprendente velocità nonostante una certa goffaggine di fondo. La parte superiore del corpo era un torso umanoide ma dalla pelle verdastra, squamosa e serpentina, la testa non era coperta da una capigliatura bensì a sua volta da una serie di tentacoli, neanche troppo dissimili da quelli che usava come mezzo di locomozione. A completare il quadretto, un paio di ali piumate, grottescamente incoerenti col torace quanto questo lo era col resto del corpo."
Vetala
"Io sono la vostra speranza, la risposta alle vostre preghiere"
Comparsa per la prima volta nella regione chiamata dai dragonidi Ansilvund, Vetala è una Apoptosi in grado di comunicare ma a differenza di Valtan sembra considerare la propria come una crociata e sè stessa come una sorta di guerriero sacro. A differenza di altre Apoptosi Valtan sembra volere risparmiare il più possibile la vita dei "Nativi" ed è disposta a concedere dilazioni e attendere ma la sua indole fanatica non la rende in ultima analisi meno determinata o pericolosa di Valtan.
"...Un anno fa gliela aveva descritta come una specie di ciclope gigante quadrumane. La definizione era in sè precisa ma piuttosto riduttiva. Era piuttosto difficile del resto non rimanere stupefatti di fronte alla creatura che stava entrando, un pò a fatica per la verità, per una porta a malapena ing rado contenerla. Alta ben più di un dragonide, faceva sembrare il mago anziano un nanetto o poco più, e le ali che quasi riempivano la stanza non potevano che accentuare quella impressione.Le quattro braccia erano in sè sconcertanti ma quello che faceva più impressione era certamente l'unico occhio, posizionato un pò più in alto degli occhi umani e tre volte più grande di un intenso color azzurro in un volto che per il resto avrebbe potuto essere umano, con tanto di capelli biondi raccolti a formare una lunga treccia."
Vamphil
"...unità....Vamphil...distorsione...contaminazione....ricerca in corso...."
Comparsa per la prima volta nella regione di Apsar, Vamphil sembra più un costrutto o un non morto che un essere vivente nè sembra essere veramente in grado di comunicare al di là del suo incessante mormorare, spesso incomprensibile. Di certo l'impressione che dà il suo comportamento è che Vamphil stia seguendo rigidamente una serie predefinita di istruzioni.
"Esteriormente la creatura aveva un aspetto semiumanoide ma di dimensioni nettamente più grandi di un comune umano; l'elfo calcolò che doveva essere alta fra i due metri e mezzo e i tre metri e forse la sua stima peccava per difetto.
Quelloche più colpiva però è che la creatura fosse interamente avvolta in una serie di bende giallastre, un pò come una mummia in certe storie dell'orrore che ancora venivano tramandate attorno al fuoco in certe notti. Bende che però erano avvolte in maniera tutt'altro che precisa e ritualizzata come appunto in quelle storie...sembrava più che la creatura fosse stata avvolta alla meno peggio, in maniera negligente o addirittura a casaccio. Chiazze di carne nerastra facevano capolino quà e là fra le bende e sulle braccia, sulle gambe e sul torace lembi di quelle setsse bende penzolavano libere. L'essere che su stava avvicinando era altresì dotato di un paio di ali di dimensioni ragguardevoli, anche esse avvolte malamente in lunghi bendaggi che lasciavano sfuggire qui e là ciuffi di piume candide. La testa della creatura , anch'essa malamente avvolta nel bendaggio, non era riconoscibile per nessuno degli abitanti senzienti di Ea di cui esistesse traccia; quattro occhi di colore diverso spuntavano, disposti in maniera irregolare, dal bendaggio scomposto, come anche un bocca piena di denti acuminati, bianchissimi contro le labbra nere della creatura."
Varaias
"Perchè perdere tempo a parlare? Combattiamo!"
Incontrata per la prima volta nella regione di Ramshar, la Apoptosi chiamata Varaias è una delle più aggressive dell'intero lotto, forse quella che più di tutte prova piacere nella lotta e nella battaglia, tanto da non sforzarsi poi troppo nel tentativo di salvare delle vite; per Varaias l'annientamento di chi le si oppone è di per sè un risultato positivo e se non è stato possibile purificarlo, pazienza.
"La corporatura era umanoide ma le giunture del ginocchio erano ripiegate all'indietro rispetto alle ginocchia di un umano o un elfo. Una testa lucertoloide, dai grandi occhi verdi squadrava freddamente i nuovi venuti mentre faceva scrocchiare con impazienza le dita di mani che avrebbero potuto essere in tutto e per tutto umane se non per la pelle verdastra e squamata mentre i piedi erano artigliati come quelli di un sauro. Infine nere ali da pipistrello ornavano la schiena. La creatura sovrastava di gran lunga ogni membro della spedizione, doveva essere alta due metri e mezzo, forse tre e sebbene sembrasse disarmata era ovvio che sarebbe stata un brutto cliente in caso di scontro"
Vinifa
"Ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah!"
Incontrata per la prima volta nella regione di Nalassar, Vinifa sembra completamente incapace di comunicare in qualunque modo. In effetti la Apoptosi non fa altro che ridere follemente, qualunque siano le azioni compiute da chi gli sta davanti; è comunque difficile stabilire se essa sia dotata o meno di intelligenza: come le altre sue sorelle Vinifa persegue la distruzione di demoni e creature mutate con tutte le sue forze, fine che implica un certo grado di intelligenza nè il suo comportamento sembra automatico e coordinato come quello di Vamphil. Assai inquietante è la possibilità, comunque tutta da verificare, che Vinifa sia la versione delle Apoptosi di una pazza furiosa.
"La creatura che avevano di fronte era grosso modo umanoide, ma qui terminavano le somiglianze. L'intero corpo era coperto di una corazza, o forse la definizione più corretta era esoscheletro, violaceo, irto di spuntoni, specialmente ai gomiti, al collo e alle ginocchia. Il volto era sorprendentemente umano, dai lineamenti quasi delicati, i capelli, se di capelli si poteva parlare, sembravano a loro volta lunghi tubuli segmentati della stessa sostanza che costituiva l'esoscheletro. Imponenti ali scheletriche adornavano la schiena, anch'esse irte di aculei e spine, una vista davvero bizzarratanto più che era evidente come la creatura fosse tutto tranne che un non morto. Al collo portava un collare di argento, o simile all'argento che riportava inciso a chiare lettere il nome 'Vinifa'..."
Vinkle
"Ciao Nativo! Io sono Vinkle, mentre la mia compagna qui presente si chiama Vinkle"
"Ora che ci siamo presentati, preparati ad essere osservato e giudicato. È tuo diritto invocare gli dei, urlare di terrore e fartela addosso dalla paura."
Incontrata per la prima volta dai mezzuomini mentre entrava nella regione di Estonshire, Vinkle è una delle Apoptosi più bizzarre. Composta a pieno titolo da due individui distinti ma che affermano entrambi di chiamarsi Vinkle, la Apoptosi sembra passare altrettanto tempo a battibeccare fra le sue diverse metà che a dialogare con il proprio interlocutore. Fatte salve le sue bizzarrie, Vinkle appartiene al novero delle Apoptosi senzienti e ing rado di comunicare e sfoggia in genere un atteggiamento relativamente amichevole.
"...si accorsero che la creatura che si stava avvicinando non era una creatura singola ma sembrava piuttosto quello che gli umani chiamavano gemelli siamesi: due figure umanoidi che in realtà erano una, saldate dal collo alla coscia che avanzavano in modoe rratio ma evidentemente coordinato: una avanzava e l'altra, per forza di cose, camminava a ritroso, poi con una specie di piroetta cambiavano orientamento e riprendevano ad avanzare per poi scambiarsi nuovamente di posto poco dopo in quello che sembrava essere una specie di continuo balletto: eppure a dispetto di un cammino così erratico si muoveva (muovevano?) molto velocemente."
Vanavitil
"DOMANDA: Entità sconosciuta, ti è richiesto di fornire immediatamente la tua designazione e di esplicare le tue intenzioni. Il faillmento nell'ottemperare alla richiesta verrà considerato un atto ostile. "
Incontrata per la prima volta nella regione di Hyperpyra, Vanavitil sembra essere di un costrutto semisenziente dotato di propria volontà e in grado di prendere un certo grado di decisioni indipendenti ma al contempo legata da una serie di istruzioni impresse nella sua coscienza. Per chi abbia avuto la (s)fortuna di incontrarle entrambe, Vanavitil sembra essere una versione più evoluta di Vamphil: mentre questa appare come un non morto privo di volontà e assoggettato a una rigida programmazione, Vanavitil, interamente meccanica e molto più loquace sembra decisamente essere un costrutto artificiale.
"...una creatura che la fantasia di Tviserk avrebbe avuto difficoltà a concepire. Si trattava di una imponente costrutto che rappresentava una figura femminile vestita con una lunga gonna e una armatura, il tutto però realizzato interamente in metallo; si muoveva su una sorta di cingoli e uno sferragliare di metallo e ticchettare di ingranaggi. Una volta che fu vicina il troll potè vedere che la testa era grossomodo quadrata e su ogni lato aveva impresso lo stesso volto femminile ma rappresentato con espressioni differenti."
Volorn
"In verità, tutte le cose viventi sono come dei fiori agli occhi di Volorn. Volorn ama i bei fiori. Bzzzzzzt. Crescete. Volgete il capo al sole. Spargete profumo. Bzzzzzt. Non cambiate la vostra essenza. Bzzzzzt. Volorn terrà in ordine la vostra aiuola."
Incontrata per la prima volta nella regione di Halektrosia, Volorn mostra un approccio tutto particolare rispetto alle altre Apoptosi, dando mostra a tutti gli effetti di considerare il mondo intero un giardino in cui gli esseri viventi sono come dei fiori e le mutazioni erbacce da sradicare; lei stessa mostra un comportamento analogo a quello di una ape operosa intenta a percorrere questo mondo-giardino correndo da fiore in fiore...un approccio che non può non essere inquietante per chi si trova ad avere a che fare con lei per quanto Volorn sia in genere più amichevole della media delle Apoptosi. A differenza delle sue compagne che mostrano vari gradi di comportamento ossessivo/compulsivo, Volorn sembra essere l'unica delle Apoptosi ad essere ingenuamente e completamente felice.
"Volendo fare un paragone approssimativo era come se una vespa fosse stata mutata fino ad essere resa umanoide....o forse come se una umana fosse stata metamorfosata fino a diventare simile ad una vespa. L'impressione era del resto fortissima: corazza chitinosa, un addome giallo e nero, ali membranose, quattro braccia e due gambe. La testa era particolarmente sconcertante: somigliante a quella umana ma priva di capelli e dominata da due grossi occhi compositi, da insetto, in mezzo ai quali si ergevano antenne nere lunghe una ventina di centimetri."
Vissaria
"Sono quello che vedi, che non è quello che mi piacerebbe essere ma è quello che sono. Faccio quello che devo, che non è quello che mi piacerebbe fare, ma è quello che faccio. Sono stata riscritta ed ora questa è la mia natura. Non posso farci nulla."
Incontrata per la prima volta nella piana dell'Erba Rossa, Vissaria esibisce solitamente un comportamento riflessivo e malinconico. Nelle sue conversazioni tende spesso a divagare e risulta a volte difficile indurla a parlare di un argomento o una questione ben precisa sebbene sia piuttosto evidente che Vissaria ami discorrere con gli individui che incontra manifestando in genere un sincero rincrescimento verso coloro che si sente costretta ad annientare, per quanto questo non sia particolamente consolante per gli interessati.
"La creatura era più o meno umanoide, alta quasi tre metri e non assomigliava a niente che Crelasis avesse mai visto prima. La testa era glabra, dai lineamenti regolari, ma nel posto in cui un uomo (o una Arpia) avrebbe avuto di norma gli occhi non vi era nulla: le orbite vuote erano coperte di pelle rosea senza soluzione di continuità. In compenso una gran quantità di tentacoli, lunghi anche una trentina di centimetri e spessi 4-5 si diramava dal cranio in tutte le direzioni e ogni tentacolo terminava in un occhio senza palpebre.
La creatura aveva quattro braccia, le due inferiori speculari rispetto alle due superiori. Era come se un uomo avesse appoggiato le braccia su un piano a specchio e il riflesso dei suoi arti avesse assunto materialità e concretezza. Dalla schiena due ali piumate non differenti da quelle delle stesse arpie si snodavano imponenti ma inutili: a chiunque avesse un minimo di comprensione del volo era evidente che l'essere era troppo grande e massiccio per potersi alzare in volo a meno di avere ali molto più grandi di quelle che possedeva."
Vetera
"Resistere è....inutile. Un suicidio...peggio, uno spreco, un atto vano, irrazionale. Che significato può avere marciare verso la distruzione come tanti lemming privi di mente? L'essere razionale riconosce una forza irresistibile quando la vede e nel labirinto della vita discerne il sentiero che conduce alla sopravvivenza, il percorso che conduce all'eternità."
Incontrata per la prima volta nella regione di Galdarian, Vetera unisce un approccio pacato a una certa tendenza a filosofeggiare sul comportamento proprio delle creature senzienti e in particolare su quello che lei ritiene un approccio 'razionale'. La creatura spongiforme afferma di essere la più vecchia delle Apoptosi, la prima a sorgere nel nuovo mondo per combattere il diffondersi della contaminazione magica, ma a dispetto dei suoi modi cortesi anch'ella condivide la linea guida comune a tutte le Apoptosi.
E in effetti proseguendo il cammino lo incontrarono qualcosa di sbagliato. Difficile definire altrimenti un essere di forma umanoide ma con parecchie caratteristiche che definire bizzarre era dir poco. Era alta almeno due metri e mezzo; inizialmente i goblin pensarono che indossasse un ampio cappello, un affare di quasi un metro di diametro...poi, quando furono più vicini, si accorsero che non si trattava di un copricapo, bensì di qualcosa di simile alla cappella di un fungo e che faceva parte a tutti gli effetti della testa della creatura; la parte inferiore del viso, bocca e naso si intravedevano sotto la struttura spongiforme ma se l'essere aveva degli occhi e orecchie, questi erano completamente nascosti. Parimenti quello che era sembrato a prima vista un abito era in realtà una fitta ragnatela che avvolgeva il corpo dell'essere; i goblin poterono constatare la presenza di decine, forse centinaia di ragnetti rossi che trotterellavano su e giù per il corpo della creatura come per adattare l'abito-tela ad ogni suo movimento, pronti a riparare eventuali danni. L'essere non sembrava prestare troppa attenzione ai pelleverde: le mani, pallide e sorprendentemente umane, erano tese verso una grossa pianta, palesemente mutata visto colore e forma delle foglie, che per effetto di qualche forza invisibile stava avvizzendo a vista d'occhio fino ad afflosciarsi e incenerirsi lasciando dietro di sè solamente una chiazza di terreno bruciacchiato.
Vanya
"Tornate a casa, chi a giocare con i castelli di sabbia, chi a fare torte di fango con la terra bagnata. Trovate il vostro divertimento a costruire i vostri effimeri paesi: dureranno fino a quando qualcun altro di voi si divertirà a farli crollare. Non c'è niente per voi, qui."
Incontrata per la prima volta nella regione di Collecavo, Vanya è una delle Apoptosi meno interessate a un dialogo costruttivo coi Nativi a cui solitamente ingiunge di levarsi di torno e lasciar fare a chi ne sa più di loro. Quando accetta di dialogare solitamente mostra una fredda condiscendenza apostrofando le varie razze di Ea come 'bambini'. Al di là delle maniere brusche e a volte sprezzanti comunque Vanya raramente passa alle vie di fatto preferendo in genere un approccio più sottile e a volte persino inutilmente complicato.
Le sentinelle del campo non ptoerono trattenere un grido nel vedere una forma serpentina avvicinarsi rapidamente per metà strisciando e per metà aiutandosi con molteplici braccia che artigliavano furiosamente il terreno nel tentativo di mantenere il ritmo delle sinuose spire: eppure si muoveva molto velocemente. Quando fu abbastanza vicino l'essere si riavvolse in spire in modo da mantenere una forma eretta: si trattava di una forma da incubo, la parte inferiore del corpo simile a un mostruoso serpente, il torace umanoide ma dotato di quattro braccia dalle mani artigliate. La pelle era corazzata come quella di un dragonide ma la testa, completamente glabra, era umana in maniera inquietante eccetto per gli occhi dalla pupilla verticale, felina più che rettiloide. Sulla schiena facevano bella mostra di sè due imponenti, inutili ali membranose simili a quelle di un sauro o di un pipistrello.