[Lanka - Impero dell'Arpia]

Nerdzul

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Una delegazione si presenta ai confini dell'Impero dell'Arpia, un gruppo relativamente nutrito, il seguito di un nobile Rakshasa, composto da numerosi carri trainati da muli e da cavalli e da un nutrito numero di servitori sia umani che Yaskha, dalle vesti colorate, ci sono poche guardie, soldati dall'aria torva i cui occhi hanno un che di 'sbagliato' e inumano, armati con lance bronzee, scudi rotondi e corte lame ricurve alla cintura, due delle quali non perdono mai di vista un paio di massicci forzieri.

La delegazione contatta amichevolmente le guardie al confine il nobile, dall'aspetto umano in tutto fatto salvo la testa di un giaguaro e le mani i cui palmi sono invertiti, vestito con abiti di sete colorati e sgargianti, si presenta come ambasciatore del Marajah di Lanka, venuto a trattare con il potente impero dell'Arpia.

Durante il viaggio, se al seguito viene permesso l'accesso, ogni notte i servitori del Rakshasa allestiscono uno sfarzoso accampamento nei pressi di una delle comunità lungo la strada, con grandi tende colorate, dove i locali e i dignitari delle terre attraversate dalla delegazione sono invitati ad essere ospiti del nobile demone, che è accompagnato da numerosi giocolieri, musici e stregoni minori pronti a dare spettacolo gratuitamente per chi desiderasse assistere.
 

Silen

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Dopo l'usuale scambio di messaggi fra le pattuglie e l'interno, all'ambasciata viene permesso di varcare il confine e la delegazione viene condotta sotto scorta ad Aravesia ed alloggiati in un complesso all'apparenza specificatamente concepito per accogliere diplomatici e ambasciate dai paesi stranieri, edifici in buona condizione ma con l'aria di essere stati poco usati di recente e con ogni probabilità costruito dai precedenti signori della città.
L'udienza ha luogo il giorno successivo in uno dei palazzi nuovi, una grande torre orgogliosamente puntata verso il cielo dotata di molte sale ampie e spaziose arredate in una strana e a volte stridente mescolanza di lusso barbarico e di spartana funzionalità. L'Arpia che accoglie i visitatori è un'esemplare abbastanza tipico della sua specie, alta intorno al metro e settanta e di corporatura snella e asciutta, dotata di ali dall'aspetto imponente pur essendo al momento ripiegate, acuminate zanne da carnivoro che fanno capolino dalle labbra durante i rari sorrisi nel volto per il resto abbastanza umanoide, ogni dito delle mani e dei piedi scalzi terminante in un artiglio lungo diversi centimetri.
"Parlo in nome della Prima e di tutte le Sorelle nel Territorio di Caccia" esordisce senza preliminari con forse un pizzico di noia negli occhi e una espressione che sembra chiedere cosa diavolo vogliano da lei quelle Prede "Potete chiamarmi Shiver."
 

Nerdzul

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"Sono onorato di conscerti, Shiver e ti ringrazio per la tua ospitalità. Io sono Vibhishana Rajah di Al-Agharan, e parlo in nome di mio fratello, il Marajah di Lanka, che mi ha mandato allo scopo di assicurare l'amicizia fra i nostri due popoli." replicò il demone, il tono della sua voce cortese, ma le sue movenze più adatte a quelle di un predatore che di un diplomatico. "O in mancanza di questo, cerco meramente il mutuo interesse e il commercio, il mio Marajah cerca spezie pregiate dell'oriente e nuovi servitori per arricchire i suoi allevamenti, ovviamente con un equo compenso, sia esso in oro o in pregiati cavalli da guerra." concluse la creatura, studiando Shiver con i suoi occhi gialli.
 

Silen

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L'Arpia non sembra particolarmente impressionata anche se la sua espressione da annoiata sembra diventare valutativa.
"I concetti-preda non smettono mai di divertirmi" osserva "in che cosa consisterebbe questa 'amicizia' fra popoli diversi? Forse che le aquile possono 'fare amicizia' con gli altri uccelli? Forse che gli schiavarazza diventano 'amici' dei loro animali da allevamento, o delle bestie che cacciano nei boschi? Sarebbe più corretto affermare che siamo rivali naturali giacchè vedo che cacciamo la stessa preda" afferma con un'occhiata eloquente al seguito dell'ambasciatore rakshasa.
Shiver fa una pausa, seguita da una scrollata di spalle sorprendentemente umana.
"Eppure se vogliamo vivere in questa nuova terra, dobbiamo accettare almeno alcune di queste idee-preda e rassegnarci al fatto che non è possibile, ma soprattutto non è conveniente, seguire una naturale linea di condotta. Quindi quello che ti domando è: qual'è il tuo concetto di 'amicizia', piccola preda? Ascolterò la tua proposta e in base ad essa deciderò se la vostra 'amicizia' può essere desiderabile. "
 
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