GDR La notte delle fucine

Nohant

Chosen one
Il re rimase a lungo a guardare il consigliere, come se cercasse di trafiggerlo.

"Mio signore, è un errore, li abbiamo sempre tollerati, un cambiamento simile non porterà sicuramente bene."

"Noi li abbiamo tollerati, fino a ieri. Oggi, saranno le fucine a decidere."

Quella notte, venne nei mesi e negli anni successivi ricordata come la notte dei Forni.

Con l'ausilio dell'esercito e delle guardie locali, Tutti i fedeli di MORK, o presunti tali vennero presi dalle loro case, letteralmente con la forza e trascinati nelle forge, dove furono chiusi dentro, in attesa delle colate di plasma, che, alimentando le forge con i loro corpi, bruciati vivi lentamente, portò i loro fumi al Dio wotan, come dono.

Al contempo vennero re-alzati gli stendardi da guerra del Clan, recanti lo stemma del regno poggiato su una incudine.


Il Consigliere era ancora dinnanzi al suo re, senza realmente sapere cosa dire, attendendo la possibilità di andarsene.

"Nessuna pietà per l'eretico. Nessuna."
 

Volatile

Spam Master
Nel Pugno di Ferro, non vi erano grandi minoranze della fede di mork, e, non appena la notizia dello sterminio pervenne dal Clan del Corvo, tutti gli sparuti adoratori del dio dei pelleverde si diedero alla macchia, per tema che gli venisse riservato lo stesso destino.
Nel frattempo, tra i passi montani della Catena Iperborea, risuonavano echi di trombe e corni. Dietro le insegne del Clan, metà blu e metà oro con al centro un pugno stilizzato, marciava un'intera legione pronta alla battaglia, in marcia per combattere al fianco dei cugini del Corvo nella la guerra ormai imminente...
 
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