GDR La fine di un Regno - Parte 1: Caduta

The Pony Killer

Spam Master
"... e questo è quanto, Maestà."

Gid Lucione e Stefy si trovarono a fissare il vuoto, ascoltando le pesanti parole del messaggero. La notizia della resa dei Naga era così inaspettata e tragica, gli uomini serpente si erano mossi senza dire quasi nulla a nessuno ed avevano concordato con le arpie una resa, in cui restituivano i territori sottratti all'Impero dell'Arpia e cessavano qualsiasi forma di protezione verso l'Unione dell'Antico Fuoco.
Era davvero l'unica opzione per salvare le loro genti? La guerra era appena iniziata, c'era ancora molto da poter fare, da combattere, ma l'umore dei vertici era quanto più cupo che mai. Non solo la guerra era scoppiata per proteggere qualcuno che, invece, dalla guerra non era stato nemmeno toccato, ma gli aiuti attesi non arrivarono e la superiorità Imperiale era oramai più evidente che mai.

"Gid... E ora che facciamo?" Chiese re Stefy, affranto più che mai.

"Io... Non lo so. Non possiamo continuare senza i Naga, ma..."

"Non possiamo nemmeno arrenderci?" cercò di continuare Stefy.

"Temo che la resa sia la nostra unica opzione." Sentenziò Gid Lucione, prima di rivolgersi al messaggero. "Oltre noi tre, chi altri sa della resa dei Naga, qui a Centaurestria? La notizia non deve spargersi prima di un comunicato ufficiale".

"Ecco... temo che la notizia stia già facendo il giro del Regno, Altezza. Pare che qualcuno abbia fatto sfuggire la notizia a dei civili e... beh, le voci girano."

"Diamine!" Gid Lucione strinse un pugno "Lo sapevo che la guerra, questa guerra, sarebbe stata la nostra rovina!" Il re strinse ancor di più i pugni, ma cercò di calmarsi con un lungo sospiro "Devo scrivere delle lettere. Portatemi carta e penna."

"Gid, mi spiace..."

"Tranquillo, Stefy. Il consiglio ha supportato quasi in toto la tua scelta, non te ne faccio una colpa. Ammetto che le carte in tavola non sembravano così pessime, ma con la resa dei Naga non c'è più nulla che si possa fare. Le ostilità con le Arpie devono concludersi, ora e per sempre." Il re fece una breve pausa, massaggiandosi il collo "E c'è un solo modo per porre rimedio a questa catastrofe".


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Le sommosse dilagavano in Centaurestria, la notizia della resa Naga si era sparsa nei territori centaurei e la fiducia verso la guerra ed il Regno era ai minimi storici.

Entrambi i Re, assieme ad alcuni degli agenti di stato, si trovavano sul balcone che si affacciava alla piazza di Centaurlot, dove solitamente il governo comunicava con il popolo, ma l'accoglienza fu decisamente più negativa del solito. Voci disperate chiedevano cosa avrebbero potuto fare, come si sarebbero salvati, fino a quando, ad una certa, Gid Lucione non iniziò a parlare con la voce amplificata dalla magia:

"Mio caro popolo. Come avete saputo la volontà dei Naga è venuta meno, ed hanno scelto una via drastica. Hanno concesso alle arpie una vittoria ed un ampliamento territoriale, al fine di salvare la vita dei loro cittadini. Ma non siamo qui a parlare di ciò che è stato fatto da altri, ma di quello che faremo noi."

"Vi devo delle scuse, se ci ritroviamo in questo conflitto la colpa è mia. Nei prossimi giorni tratterò una pace con le arpie, ora che la vittoria è più lontana che mai. Ma dopo la pace, cosa succederà? Centaurestria rimarrà isolata, circondata da Arpie a Nord, Est ed Ovest. Nonostante la pace, prima o poi torneranno all'attacco e rivendicheranno questi territori."

"21 anni or sono da quando trovammo e combattemmo per queste terre fertili, 21 anni fa nacque Centaurestria da una carovana di nomadi che riunì tribù centauree rivali sotto un unico Regno. Sono stati forse i 21 anni più importanti per la nostra specie, abbiamo interagito con ogni sorta di razza, abbiamo mostrato le meraviglie del caos al mondo esterno ed abbiamo ricevuto il riconoscimento dalla Madre... ma questa avventura è destinata a concludersi qui. Il Regno di Centaurestria cesserà di esistere, questi territori diverranno con molta probabilità territori Imperiali. Invito gli abitanti del Regno ad emigrare, perché non so cosa potranno fare le arpie una volta preso possesso del territorio. All'estremo Sud del continente, nelle zone considerate inesplorate dalla maggioranza di Ea, esistono varie colonie centauree e sono sicuro che chiunque riuscirà a trovare una nuova casa, qualora voglia tornare ad una vita sedentaria." Concluse finalmente il Re, lasciando parola ad un affranto Stefy:

"Qvesto è qvanto. Le parole di Gid Lvcione sono veritiere. Andiamo verso la nvova casa.".


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Il disordine nei territori centaurei cresceva ogni ora di più: ad una settimana dal discorso di Gid Lucione tutti i centauri che potevano raccolsero i loro beni più preziosi e delle provviste per scappare a sud, le regioni di Piana Ventosa ed Humanurb erano nel caos più totale in quanto gli abitanti non condividevano la linea migratoria ma nemmeno volevano sottostare all'Impero: era probabile che a breve quelle due regioni si sarebbero rivoltate ed avrebbero reclamato l'indipendenza.

Inoltre, alcuni degli zoo erano stati aperti e le creature al loro interno potevano scorrazzare liberamente. Man mano che le regioni si spopolavano, sempre più zoo venivano aperti e le belve, assieme agli sciacalli, devastavano e derubavano le abitazioni oramai vuote mentre quei pochi che decisero di restare si chiudevano in casa, sperando di poter sopravvivere e ricostruire, magari, il Regno.

L'unica città che mantenne una parvenza d'ordine era Tiamatburgo, dove i fedeli continuavano a pregare, vanamente, per salvezza e redenzione.


Il castello di Centaurlot, invece, doveva venir costantemente protetto da reggimenti di soldati, in quanto piccoli gruppi anarchici provavano costantemente ad attentare alla vita dei re.

"Capo, sti scalmanati so' insistenti, c'amma fa?" chiese il generale Gobby, in quel momento a capo della guardia.

"Nulla, continuate a respingere i loro attacchi. Almeno fin quando non avrò concordato una pace con le Arpie" Rispose Gid Lucione, intento a scrivere lettere su lettere "E... Fatto. Questa la porterò con me."

"Siete proprio sicuro di volere far ciò, Sire?" Sombra fece un passo avanti "Oramai il dado è tratto ma.. non passa giorno in cui non pensi a cosa potremmo fare per risolvere la situazione".

"Nulla, amico mio. Davvero nulla. Avrei combattuto fino all'ultimo, finché sarebbe rimasto un briciolo di speranza che, con la resa dei Naga, è oramai assente." Gid Lucione sospirò pensoso, poi continuò "Potessi viaggiare nel tempo cambierei tutto, dall'inizio, il nostro errore è stato stanziarci al fianco di questo mostro e sottovalutarlo. Spero che un giorno anche gli altri paesi possano comprendere i nostri sbagli ed imparare..."

"Ma non è giusto!" Rispose Sombra, stizzito.

"Questo mondo non è mai giusto." Concluse Gid Lucione.
 
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