Balto
Ninja Skilled!
Fritz osservò in cupo silenzio le empietà, e capì che si sarebbe trovato in inferiorità numerica.
Si contavano circa 8 reparti di cavalleria Sylvaniana, o ciò che ne rimaneva almeno, dopo la battaglia di Coralyne... i Rahonavidi erano ancora meno, gli Gnoll del tutto assenti, non essendo dotati di cavalieri.
Gli uomini erano stanchi, avevano inseguito il nemico a tappe forzate fin dentro le Terre Desolate a Nord della steppa di Erbalta, cavalcando giorno e notte, concedendosi solo poche ore di riposo e mangiando in sella per non rallentare, pasti principalmente a base di carne secca e gallette... i non morti, d'altro canto, anche se più lenti, avevano coperto la distanza con ritmo costante, indifferenti ai bisogni degli esseri viventi, ed ora si schieravano per prepararsi a dare battaglia su un terreno a loro più congeniale: morto e polveroso... così come lo erano loro.
Il generale alleato, dopo un lungo ed immobile silenzio, bevve un sorso dalla propria borraccia e spezzò il silenzio innaturale che regnava in quel luogo, rivolgendosi al proprio luogotenente, un vecchio brizzolato dai capelli e barba lunga, non troppo dissimile da un vecchio orso.
"Dietrich, abbiamo tempo sì e no cinque clessidre, fa schierare gli uomini in linea, voglio parlargli prima della battaglia... sesto e settimo cavalleggeri sulle ali, terzo cavalleria alata al centro. Va."
"Generale, con tutto il dovuto rispetto, continuo a credere che sia una follia..."
"Lo so Diet, lo è... ma sai benissimo anche tu che è l'unico modo che abbiamo per impedire che Melchior fugga ancora più in profondità nelle Terre Morte... e sai benissimo che se ciò accadesse, perderemmo molti più uomini... quindi, come vedi, dobbiamo farlo Dietrich..."
Dietrich avvicinò il proprio cavallo a quello del Marchese e si chinò sulla sella, abbassando la voce in modo da non poter essere origliato
"Sì... Fritz ma.... e tuo fratello? Che ci fa qua? Dovrebbe essere a Viserhad, a difendere Sylvania... cos'è venuto a fare? Vuole forse rubarti la gloria della vittoria? Gli uomini sanno chi è il loro Generale, sanno chi è stato al loro fianco in tutti questi anni lontano da casa, sanno che li hai guidati tu contro Melchior... se abbiamo vinto a Coralyne è solo merito tuo... e ora Konrad..."
"Il DUCA, Konrad, Dietrich... occorre rispettare i titoli... sempre."
"Sì sì... come vuoi, il Duca... lui pensa di venir qui dopo cinque anni... CINQUE CAZZO DI ANNI Fritz! Cinque anni lontani da casa... da Sylvania... lui viene qui quando hai fatto tutto il lavoro sporco per lui, pronto a prendersi la gloria di aver abbattuto Melchior e ci manda a morire?! Questa situazione fa schifo, Scheisse!"
Fritz abbozzò un mezzo sorriso
"Hai finito, Diet?"
l'ufficiale afflosciò per un breve istante le spalle, sospirò, e poi si ricompose
"Jawohl, Herr Kommandant, domando scusa... il mio atteggiamento è stato imperdonabile... non volevo mancare di rispetto... è solo che... quei fottuti cadaveri..."
Fritz allungò il braccio ed appoggiò la mano sulla spalla del proprio luogotenente
"Lo so Diet, lo so... ma abbiamo i nostri ordini... e li porteremo a termine, costi quel che costi... ora va e fa schierare gli uomini"
"Promettimi solo che non caricherai in prima linea come un folle, generale, non stavolta... ho un brutto presentimento..."
"Non prometto nulla Diet, lo sai che funziona sempre... e poi ci sei tu a guardarmi le spalle no?"
"Sì... ma non ci sarò sempre... sto diventando vecchio per questa merda... haha... mi ricordo quando eri un ragazzio ed a stento riuscivi a starmi dietro... e guardati ora... sì sì va bene vado vado... lascia farfugliare in pace un povero vecchio!"
Fritz fece un lungo respiro, bevve un altro sorso dalla borraccia, e tornò a fissare i non morti, cercando, in vano, di trovare qualche falla nel loro schieramento da poter sfruttare.
Dopo qualche tempo, tornò il vecchio luogotenente
"Generale, i cavalieri sono schierati e pronti come avete ordinato, sono tutti molto stanchi... ma hanno fiducia in voi, comandante, sarebbero pronti a seguirvi all'inferno dopo tutto quello che hanno condiviso con voi..."
"Grazie, amico mio..."
Fritz si tolse l'elmo, tenendolo sotto braccio, e si avviò verso il proprio schieramento, seguito a ruota da Dietrich.