[Italia] Convocazione ufficiale all'ambasciatore cinese

[Rebaf]

L'ambasciatore cinese a Roma è ufficialmente convocato dal ministro degli esteri Antonio Pellegrini, motivo della convocazione sono spiegazioni circa i recenti gravissimi insulti diplomatici fatti all'Italia circa la questione Kurdistan. Il governo italiano, inoltre, informa l'ambasciatore che nel caso non arrivino scuse ufficiali la Repubblica si troverà costretto a richiamare a Roma il proprio ambasciatore a Pechino e a considerare persona non gradita l'ambiasciatore cinese a Roma.

 

[Silen]

La Repubblica Popolare avversa la politica imperialista assunta dal governo italiano.
Se il governo italiano desidera una rottura dei rapporti diplomatici non ha che da mettere in atto le proprie dichiarazioni. La Repubblica Popolare risponderà con l'espulsione dal territorio della Cina Popolare di tutti gli stranieri, oltre che ovviamente del personale diplomatico, con passaporto italiano presenti sul proprio territorio.

 

[Rebaf]

Antonio Pellegrini, in una nota cordiale ma distaccata, informa che di fronte alle mancate scuse l'ambasciatore cinese è tenuto ad abbandonare il territorio italiano entro 48 ore essendo ora considerato persona sgradita. Non verranno concessi più visti ai cittadini cinesi, quelli già in atto saranno considerati validi ma non più rinnovabili.

Viene inoltre richiamato in Italia Alessandro Teschi, ambasciatore italiano a Pechino.

 

[Silen]

A seguito delle azioni prese dal governo italiano viene reso noto che tutti gli stranieri con passaporto italiano presenti nel territorio della Repubblica Popolare devono lasciare il territorio sotto sovranità cinese entro 48 ore.